Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 08/11/2022

Il due di coppe a briscola.

Post n°2306 pubblicato il 08 Novembre 2022 da fedechiara
 

Il due di coppe a briscola - 07 novembre 2015

Se non fosse per gli echi della Storia che ci rimandano gli entusiastici propositi e l'illusorio 'sol dell'avvenir' degli uomini che uscirono cantando dal Partito Socialista di Turati e fondarono il Partito Comunista - e di quelli che, con Mussolini in testa, fondarono il Partito Fascista e dimostrarono come fosse incredibilmente facile 'marciare su Roma' e prendere il potere con la forza e bruciare le sedi dei 'sovversivi' e farsi beffe del Parlamento (un bivacco di manipoli) e del Re e del suo esercito di marionette in divisa -, forse la ri-fondazione di una Sinistra italiana la guarderemmo con attenzione e non la considereremmo una costola escrescente e inutile del vituperato 'sistema dei partiti' su cui si è basata la molle e fragile democrazia italiana in questi decenni di infamia nazionale.
E che cosa potrà fare di nuovo e di diverso sulla scena nazionale quel manipolo di uomini e donne che ieri, al loro congresso di fondazione cantavano 'Bella ciao' e lanciavano il guanto della sfida a Superbone, che regna sovrano et impera col sistema dei 'due forni' e del 'chi ci sta', non so, non è chiaro o forse è chiaro ma evitiamo di dircelo per 'non sparare sulla Croce Rossa' - il cui compito è quello di raccogliere i feriti e i dispersi di una battaglia perduta e ospedalizzarli.
E non c'è questione primaria di interesse nazionale che quel nuovo partito potrà affrontare e mutare in positivo e/o risultare decisivo e operare per il bene comune dei cittadini. E la questione e il dramma dei 'migranti' sarà uguale nel prossimo anno e gli altri a seguire e la perdita di peso e di senso dei sindacati e il dramma del lavoro che non c'è e non è sufficientemente tutelato non muterà il suo corso lungo il 'viale del tramonto' che quelle organizzazioni pletoriche e costose hanno imboccato da tempo.
Suggerisco un sottotitolo al nome trito e triste che si sono dati di 'Sinistra italiana': 'Siamo il vostro due di coppe'. Che, se non c'è altra briscola nell'ultima mano, qualcosa piglia e chi si accontenta gode.

 
 
 

Arte e politica versus 'latte dei sogni'.

Post n°2305 pubblicato il 08 Novembre 2022 da fedechiara
 

Arte e politica (2)  - 07 Novembre 2015

La cosa buona è che vedi tanta gente, giovane e bella gente, fare la fila e riempire questi spazi che ancora odorano del catrame e delle ruggini e dei cordami degli storici padiglioni dell'Arsenale.
E si aggirano intorno alle sculture, quadri, istallazioni e alle 'performances' con sincero interesse e segreto stupore e fotografano e si interrogano e alambiccano e, se c'è un gruppo nei paraggi munito di 'guida' professorale, orecchiano per cercare di capire le segrete ragioni degli artisti post moderni che mai, o rarissimamente, quando hanno qualcosa da dire lo dicono in maniera chiara e immediatamente comprensibile.
Magari con delle ampie metafore, quelle vanno ancora bene, ci abbiamo fatto il callo con Dante e gli altri poeti, - e abbiamo digerito pure 'i tagli' e le bruciature e i volti informi di Medardo e le colature di Pollock - ma perché gli aggrovigliamenti informi spalmati di catrame (omaggio all'antico Arsenale?) e i brandelli e i nastri da impacco penzolanti e gli specchi a frantumi e la sabbia color del mare da cui insorgono lisci pali di marmo?
E il bookshop, per contrappasso, rigurgita di libri dei critici d'arte che rampognano i presuntuosi e gli ingenui de: 'Lo sapevo fare anch'io' e/o 'L'Arte (post) moderna questa sconosciuta: istruzioni d'uso'. Ma Sgarbi no. Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti incazzi e giri al largo.
Però è vero che è stimolante e fa bene ai neuroni ed elasticizza le sinapsi, l'aggirarsi fra queste sale e girare intorno alle 'opere d'arte' con sguardi che non hanno nulla da invidiare a quelli di Alberto Sordi e signora che, nel 78, fecero il 'gran tour' e ne ricavarono un film che ancora oggi docet per quella sua ostinata domanda da frutaroli: 'Ma che vole di'? Ai professori e ai critici l'ardua e alambiccata risposta.
E davvero ci vuole un fisico bestiale per dirlo a quel modo degli artisti selezionati e averci speso mesi e anni di pensieri e i disegni e le proiezioni al computer per farne uscire lo sgorbio che i critici d'arte osanneranno per generazioni e lo diranno geniale e ce lo faranno digerire quale 'nuova frontiera dell'arte' e i bis nipoti lo ammireranno al Moma o a Palazzo Grassi: i luoghi degli incensi e delle incoronazioni.
Buongiorno, gente! Siamo alla Biennale: luogo di storici stupori e scandali e di 'non si poteva dir meglio se si voleva dir niente'. Come in politica.

 
 
 
 
 

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