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Arte e politica versus 'latte dei sogni'.

Post n°2305 pubblicato il 08 Novembre 2022 da fedechiara
 

Arte e politica (2)  - 07 Novembre 2015

La cosa buona è che vedi tanta gente, giovane e bella gente, fare la fila e riempire questi spazi che ancora odorano del catrame e delle ruggini e dei cordami degli storici padiglioni dell'Arsenale.
E si aggirano intorno alle sculture, quadri, istallazioni e alle 'performances' con sincero interesse e segreto stupore e fotografano e si interrogano e alambiccano e, se c'è un gruppo nei paraggi munito di 'guida' professorale, orecchiano per cercare di capire le segrete ragioni degli artisti post moderni che mai, o rarissimamente, quando hanno qualcosa da dire lo dicono in maniera chiara e immediatamente comprensibile.
Magari con delle ampie metafore, quelle vanno ancora bene, ci abbiamo fatto il callo con Dante e gli altri poeti, - e abbiamo digerito pure 'i tagli' e le bruciature e i volti informi di Medardo e le colature di Pollock - ma perché gli aggrovigliamenti informi spalmati di catrame (omaggio all'antico Arsenale?) e i brandelli e i nastri da impacco penzolanti e gli specchi a frantumi e la sabbia color del mare da cui insorgono lisci pali di marmo?
E il bookshop, per contrappasso, rigurgita di libri dei critici d'arte che rampognano i presuntuosi e gli ingenui de: 'Lo sapevo fare anch'io' e/o 'L'Arte (post) moderna questa sconosciuta: istruzioni d'uso'. Ma Sgarbi no. Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti incazzi e giri al largo.
Però è vero che è stimolante e fa bene ai neuroni ed elasticizza le sinapsi, l'aggirarsi fra queste sale e girare intorno alle 'opere d'arte' con sguardi che non hanno nulla da invidiare a quelli di Alberto Sordi e signora che, nel 78, fecero il 'gran tour' e ne ricavarono un film che ancora oggi docet per quella sua ostinata domanda da frutaroli: 'Ma che vole di'? Ai professori e ai critici l'ardua e alambiccata risposta.
E davvero ci vuole un fisico bestiale per dirlo a quel modo degli artisti selezionati e averci speso mesi e anni di pensieri e i disegni e le proiezioni al computer per farne uscire lo sgorbio che i critici d'arte osanneranno per generazioni e lo diranno geniale e ce lo faranno digerire quale 'nuova frontiera dell'arte' e i bis nipoti lo ammireranno al Moma o a Palazzo Grassi: i luoghi degli incensi e delle incoronazioni.
Buongiorno, gente! Siamo alla Biennale: luogo di storici stupori e scandali e di 'non si poteva dir meglio se si voleva dir niente'. Come in politica.

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 08/11/22 alle 11:53 via WEB
Visto e detto così! ...però mi sovviene il concetto di museo archeologico del futuro - non terracotte e pigmenti organici ma plastiche indurenti - pur vero che dobbiamo elevare Dei contemporanei - allestimenti ambientali - e lasciare traccia di una civiltà, anche compromessa. Un saluto M^
 
fedechiara
fedechiara il 08/11/22 alle 17:24 via WEB
Dell'ultima Biennale mi ha colpito il titolo.I sogni e la via Lattea, intrigante. Chissà come l'avrei svolto, il tema, se fossi stato un artista. Magari con una vasca colma di latte e una Agrippina rediviva a mollo con le poppe che affiorano a metà, ma maliziosamente nascosto il capezzolo. E petali tutt'intorno. Avrei avuto centinaia di visitatori al giorno fissi in permanenza tutt'intorno all'installazione - per dire che il sogno maschile è sempre quello, naif: niveo e popputo. Un rimando alla Madre e al nutrimento. Non si sono fatti troppi passi in avanti da quel nostro sogno di infanti. Ricambio il saluto.
 
 
misteropagano
misteropagano il 11/11/22 alle 16:36 via WEB
Io si, avrei preso tutto l'apparato iconografico della Lama La Papessa e vi avrei aggiunto il racconto di Cassiopea, costellazione rappresentata dalla mater che notoriamente versa latte...sarei andata sulle stelle e mi sarei rovesciata a testa in giù come un angelo con la spada o come Imperatrice...in alternativa, un allestimento ironico-erotico:):)
 
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