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Messaggi del 08/09/2023

Sempiterne geremiadi.

Post n°2766 pubblicato il 08 Settembre 2023 da fedechiara
 

Le geremiadi di sempre e le facce di tolla televisive. 07 settembre 2018

Un'altra estate del nostro scontento è volata via rapida, malgrado i giorni afosi ne abbiano appesantito le ali, e si è sommata a tutte altre estati delle nostre vite che poco ricordiamo, ma le registriamo controvoglia, nei giorni dei compleanni, sbalorditi per il numero soverchiante degli anni che l'anagrafe ci addebita e 'ci pareva ieri'.
E i freschi umori del mattino di settembre hanno il passo de '...l'autunno che incede con lentezza indicibile' e anch'esso, come gli anni vissuti e cumulati, 'lungamente ci dice addio'.
E i morti di Genova di quest'estate di catastrofi annunciate hanno distolto l'attenzione politica dallo spread che condannava anticipatamente il governo giallo-verde - populista e inviso all'Europa della Merkel e di Macron – e lo scoglio dell'autunno 'caldo' sembra superato; e il varo della manovra economica, forse, supererà tutti gli esami dei maledetti 'mercati' e speriamo che 'ce la caviamo' per il rotto della cuffia, malgrado l'indigesta novità del primo populismo al governo in un paese europeo che rischia di trascinare con sé la Svezia e, a cascata, molti altri stati dell'Unione disunita.
E il nodo gordiano delle svolte elettorali 'populiste' è sempre quello: il disordine immigratorio, il caos sociale immesso in grandissimi numeri dalle sinistre di s-governo nelle tragiche periferie urbane, - degradate già di loro da gran tempo e fitte di indigenti indigeni che si vedono scavalcare nelle liste di attesa per un alloggio a canone ridotto dagli immigrati affluenti a centinaia di migliaia: più prolifici e perciò 'più bisognosi'. La 'guerra tra poveri', per intenderci.
Ed è questo che rimproveriamo ai nostri concittadini che hanno votato pd e tuttora non si dicono pentiti e non si battono il petto e non si cospargono il capo di cenere per il quadro sociale disgraziato e massimamente degradato che hanno consegnato a noi 'populisti' a marzo - e faticheremo alquanto a riportarlo sotto governo e nuovo ordine e rispetto della legalità repubblicana, sempre negletta e trascurata dalle sinistre a favore di una malintesa e indebita pietas rivolta agli affluenti 'richiedenti asilo' di ogni genere e grado.
E la dimostrazione ultima di quel disordine epocale del nostro scontento e affanno politico ce l'ha data la Caritas per bocca del suo serafico portavoce romano – che ci ha ricordato, come sia del tutto naturale e scontato, che i cinquanta 'richiedenti asilo' della famigerata nave Diciotti, sciamino per le vie di Schengen. violando anche le frontiere a nord, dopo il loro 'naufragio organizzato' dai maledetti scafisti assassini.
E basteranno i controlli casuali dei Francesi, Svizzeri e gli Austriaci sui treni a rimandarceli indietro, nel tristo paese dell'accoglienza indebita che il bravo Salvini è finalmente riuscito ad arginare - ed ha costretto l'Europa tutta ad 'assumersi le responsabilità' collettive dovute al paese che fronteggia, con gravi oneri e nessun onore, la liquida 'frontiera sud' ed è caricato di malintesi 'doveri umanitari'. Quale quello di raccogliere in mare finti naufraghi di naufragi organizzati da criminali scafisti dediti al commercio di vite umane e responsabili di mille e mille annegamenti.
Cospargetevi il capo di cenere, gente del pd e buonisti associati, e cambiate finalmente il corso dei vostri pensieri colpevoli - e battetevi il petto in pubblica processione per tutto il disastro sociale e politico di questo paese in gravissimo affanno, invece di presentarvi in televisione con ributtanti facce di tolla a recitare le asfittiche, colpevoli geremiadi di sempre.

 
 
 

Da un paesino austriaco.

Post n°2765 pubblicato il 08 Settembre 2023 da fedechiara
 

A maggio, a maggio! 07 settembre 2018

Vista da un paesino austriaco di pochi abitanti, ma le case tutte abitate e bella gioventù per le strade interne che gioca con qualsiasi cosa gli capiti a tiro e saluta l'ospite e sprigiona l'energia del futuro che appartiene all'età, la vicenda di Riace ci appare storiaccia italiana di ragioni e torti stiracchiati da una parte politica e dall'altra - e il disprezzo delle leggi e il 'furbismo' sinistro come pratica politica applicata alla 'accoglienza' e ad una pretesa 'integrazione'.
E' la storia di un sensale di matrimoni fittizi che ci viene spacciato in cronaca quale 'sindaco visionario' (olé!) dalla solita nota maestrina dalla penna rossa - già 'presidenta' della Camera bassa e, per il suo mal predicare di futuri improbabili e conflittuali, castigata alle elezioni ultime scorse con percentuali da brivido freddo.
Una storia davvero tutta da dimenticare, quella di Riace - che avrebbe ispirato una commedia a Menandro, comico dell'età ellenistica - e non certo degna della citazione dell'Antigone tragica: citata a sproposito da qualche trinariciuto intellettuale di sinistra a cui dovremmo contrapporre il Socrate del discorso fatto ai suoi discepoli - disperati e che gli consigliavano la fuga - prima di bere la cicuta. Un discorso che è faro per le generazioni perché antepone la legalità e il rispetto delle leggi alla sua stessa vita.
E che ci scambi la dolorosa figura di Antigone con un tale che non disdegnava di proporre a un settantenne indigeno un matrimonio 'rato ma non consumato' al fine di lucrare l'ennesima cittadinanza indebita è sintomo di quella malattia senile della nostra sinistra di s-governo trombatissima alle elezioni ultime scorse, ma che, tuttora, va in giro per il paese con le sue pattuglie di manifestanti professionali a dire del suo isolamento politico e le predicazioni davvero degne di miglior causa.
Tiriamo un pietoso sipario su questo fescennino post moderno che ci indigna e ci sconvolge per la vergogna e l'arroganza del suo riproporsi in cronaca quale 'questione morale' e che, per proprietà transitiva, ci mostra l'Europa degli islamismi radicali e delle periferie urbane ridotte ad enclaves come un re nudo. A maggio, a maggio!
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Riace e le nozze per i migranti: "Vuole i documenti? Paghi in natura"
ILGIORNALE.IT
Riace e le nozze per i migranti: "Vuole i documenti? Paghi in natura"

 
 
 

Canta Napule.

Post n°2764 pubblicato il 08 Settembre 2023 da fedechiara
 

Canta Napule. 07 settembre 2014
Forse è a causa della morte - che sempre ci obbliga a riflettere sul senso 'ultimo' delle cose - che indugio a chiedermi il senso delle azioni, (e delle reazioni, che la cronaca ci racconta 'tragiche'), di un ragazzo diciassettenne che se ne va di notte a spasso per la città silente e addormentata a bordo di un motorino, sul cui sellino trovano posto ben due amici o conoscenti del giovinetto defunto.
Prima domanda, che ci viene dal racconto della madre addolorata e sconvolta: 'Mi ha detto che usciva a fare un giro.' In piena notte? E' normale che un ragazzo esca 'a fare un giro' a quell'ora antelucana e che la madre registri il fenomeno come evento familiare 'normale', non soggetto a severa inquisizione genitoriale ed eventuale, salubre reprimenda e fiera opposizione?
Ne consegue il dramma. Il ragazzo non si ferma a un controllo di polizia (o carabinieri) e la concitazione della cronaca ci consegna un morto ammazzato per cause che sono soggette ad indagine ed accerteranno le responsabilità.
Ma, se siamo costretti a tollerare, nel racconto ossessivo che ci fanno i tele/radiogiornali, gli echi e gli scoppi di voce della rabbia dei parenti e degli amici e degli abitanti del rione, forse è il caso di insistere e interrogarci su quest'aspetto di una illegalità diffusa (canta Napule!) e delle eccessive 'libertà' di quegli adolescenti e giovinetti e dei loro genitori che trovano 'normale' lasciarli uscire di casa alle tre di notte per fare un giro in motorino. Abitudini napuletane? Insonnia giovanile? O follia generalizzata e andazzo corrente di una città vitalissima, certo, ma vitale assai (in limine mortis) anche nei suoi drammi insensati e cronache di morti ammazzati che non hanno riscontro, non dico in Tirolo, per carità, ma anche solo nelle Marche o negli Abruzzi o nella vicina Basilicata?
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