Nebbie e dintorni

La faziosità in politica è cieca e sorda, lo sappiamo. E parecchio stupida, ahinoi.

In compenso è loquace, specie se qualche giornalista compiacente (dei giornaloni e dei tiggi amici) ti mette davanti alla bocca il microfono dove vengono sciorinate a cervello sciolto le baggiane cose che ascoltiamo quotidianamente in tivù di Conte, della Schlein e del fiabesco duo dell'Avs - pilastri del Nulla politico e vergognosi 'furbetti del parlamentarino' europeo dietro al quale hanno nascosto la loro protetta occupatrice di case seriale, imputata a Budapest di martellare gli opposti di fede insieme alla sua Hammerband.

Ma non meno ciechi e sordi - in questi anni di disgrazia bellica e la Nato schierata come un sol uomo nell'azzardo termonucleare - sono stati i facinorosi supporters di Biden-l'Anziano, che non hanno voluto vedere e ascoltare i momenti di vuoto mentale del loro campione politico di fronte alla stampa e quel suo incedere penoso di 81enne in affanno di equilibrio statico e il suo ripetuto intoppare sulle scalette degli aerei.

E fa bene il Fatto quotidiano a chiedersi quali arcani personaggi e poteri forti abbiano deciso in sua vece (l'apparato militar-industriale ben rappresentato al Pentagono?) fino a ieri le scelte fatali della guerra e della contrapposizione frontale alla Russia per tema di affrontare un nuovo equilibrio geo strategico multipolare – come suggerisce il buonsenso.

E finalmente 'il re è nudo' e ce l'hanno consegnato nella sua oscena nudità i riflettori delle tivù americane ed europee i cui operatori e gli osservatori trasecolavano di fronte alla tragedia pubblica del 'Chief in Commander' americano che balbettava e diceva frasi senza senso, mostrando impudicamente la debacle politica pubblica di quel paese di storici folli Stranamore e ancor più folli seguaci di quel loro re nudo - e lo osannavano nei comizi di città in città con le stolide bandierine di partito e gli urletti di gioia per il suo miracoloso reggersi e durare un giorno in più mirando il vuoto.

Ma in natura non esiste il vuoto. E adesso, poverini?