Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 08/04/2024

Storiche insensatezze.

Post n°3117 pubblicato il 08 Aprile 2024 da fedechiara
 

Storiche insensatezze e stolidi peana di guerra.

Se pensate che dibattere, dibattere, dibattere, con il vostro prossimo e gli amici (quelli di F/book inclusi) aiuti a cambiare le opinioni e le cose (specie nel caso di elezioni europee p.v.) siete fuori strada.
Rileggetevi quel che scriveva Stephen Zweig a proposito della guerra 'du Quatorze/Dix-huit': una guerra che aveva stravolto menti e coscienze a tal punto da non trovare in giro per il mondo un'anima (che sia una) serenamente pensante e disposta ad usare la ragione per analizzare le cose e chiamarsi fuori dal massacro bellico che si preparava.
Non diversamente andò nel corso della seconda guerra mondiale – che qualcuno dice essere stata la prosecuzione della prima.
'Prendere l'armi contro un mare di triboli' (Amleto – Il monologo) è l'opzione più gettonata dagli umanoidi (in larga parte schizoidi) che hanno colonizzato il pianeta Terra e consonato la Storia alle proprie tribolazioni belliche. Dalla guerra di Troia alla guerra di Ucraina passando per Stalingrado senza soluzione di continuità.
Morire, dormire, forse sognare (di restare vivi).
E sulla guerra per procura Nato di Ucraina non cambia. O sei con noi o contro di noi, maledetto putinista dalle meningi ottenebrate. Inutile far loro presente i rischi di un confronto all'ultima esplosione termonucleare super megatonica sulle maggiori città e basi Nato europee.
Quelli, i tuoi interlocutori un filo suonati per la onnibattente grancassa bellica e il coro del Nabucco della solidarietà obbligata all'Ucraina sedicente democratica, ti ricordano Hitler e la Polonia.
Guai ai vinti e largo ai cimiteri. Molto largo. Intere generazioni di giovani ucraini mandati a morire per la stupida causa dell'allargamento della 'cintura difensiva' (sic) della Nato.
Ed una economia di guerra che allarga a dismisura gli arsenali militari in Europa e ci fa levare alto il canto obsoleto del nostro inno vetusto che: '...siam pronti alla morte, stringiamoci a coorte.'
Peana folli di una guerra per procura e di insensatezza massima di coloro che dovrebbero cercare ad ogni costo il negoziato con il preteso nemico, ma mandano, ostinati nella loro coazione a ripetere, tonnellate di armi al fronte dei morituri.
Morire per l'Ucraina. Ma quando mai! Ci facessero il piacere.
A giugno si vota, cittadini. Mandiamoli a casa questi bellicisti dai cervelli all'ammasso.

"Shakespeare venne bandito dai teatri tedeschi, Mozart e Wagner da quelli francesi ed inglesi...bisognava anche dal fronte interno insozzare e vilipendere i grandi morti dell'avversario, che da secoli riposavano nelle loro tombe. Il perturbamento degli intelletti divenne sempre più assurdo...Non vi fu né una città né un gruppo che riuscisse a sottrarsi a quell’isterismo dell’odio...l'ancora intatta credulità dei popoli nella unilaterale giustizia della propria causa costituì il più grande pericolo.
A poco a poco in quelle prime settimane del 1914 diventò impossibile scambiare una parola ragionevole con qualcuno. Anche i più pacifici e bonari erano presi dall’ebbrezza del sangue...Amici coi quali non avevo avuto mai dissensi, mi accusavano apertamente di non essere più austriaco."
Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, 1942
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e persona che studia

 
 
 

Aggiustate sull'Ucraina e sulla guerra degli Stranamore americani.

Post n°3116 pubblicato il 08 Aprile 2024 da fedechiara
 

 
"Shakespeare venne bandito dai teatri tedeschi, Mozart e Wagner da quelli francesi ed inglesi...bisognava anche dal fronte interno insozzare e vilipendere i grandi morti dell'avversario, che da secoli riposavano nelle loro tombe. Il perturbamento degli intelletti divenne sempre più assurdo...Non vi fu né una città né un gruppo che riuscisse a sottrarsi a quell’isterismo dell’odio...l'ancora intatta credulità dei popoli nella unilaterale giustizia della propria causa costituì il più grande pericolo.
A poco a poco in quelle prime settimane del 1914 diventò impossibile scambiare una parola ragionevole con qualcuno. Anche i più pacifici e bonari erano presi dall’ebbrezza del sangue...Amici coi quali non avevo avuto mai dissensi, mi accusavano apertamente di non essere più austriaco."
Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, 1942
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Quando c'era lui, caro lei...

Post n°3115 pubblicato il 08 Aprile 2024 da fedechiara
 

La (bella) guerra che ci fa tanto male. 08 aprile 2022

Sono bulimici. Non si accontentano dei sondaggi che dicono gli italiani al 57 per cento solidali con l'Ucraina invasa. Il commentatore di 'Tutta la città ne parla', su radio tre, vuole di più.
Si scandalizza per quel 43 per cento di indifferenti+una piccola percentuale di filo russi, vil razza dannata (dati Youtrend).
Auspica in cuor suo che quei dessi si ravvedano, facciano ammenda, confessino la turpe indifferenza nei confessionali prima di Pasqua, giorno di resurrezione e forse dell'annuncio urbi et orbi che: (...) 'il nemico è scappato, è vinto, è battuto. / Dietro la collina non c'è più nessuno, / solo aghi di pino e silenzio e funghi...'
Ecco, giunti al punto cuciniamoci un bel risotto di funghi (congelati), pensando, dubbiosi, se davvero : (...) 'la guerra è bella anche se fa male' (chiediamo, rispettosamente, il senso del suo distico al prossimo concerto di Francesco; forse fa male ai cittadini senza condizionatori e senza più gas per le caldaie) e, nel frattempo, consideriamo anche dove andarci a rifugiare, quest'altra estate, col caldo assassino di luglio/agosto, per sopperire ai condizionatori spenti per l'obbligata solidarietà ai combattenti che armiamo - e la bandiera della pace arcobaleno stesa sopra alle macchine all'esterno a preservarne la residua vernice.
Ma mi sa che le percentuali riportate sopra sono destinate a cambiare, nel corso dei mesi a venire di questa strana guerra – e non certo a favore del 57 per cento di gente che si è detta solidale, bensì al contrario.
Perché è da dementi all'ultimo stadio l'aver coinvolto l'intera cittadinanza nei peana di guerra della Nato – che dice all'Ucraina di andare avanti costi quel che gli costa in termini di morti e distruzioni urbane – pur di castigare l'orso russo e il suo odiato desposta per procura.
E con il rischio che gli scappi, di qua o di là dell'Atlantico, il via libera al missile fatale a testata multipla nucleare.
Al caldo torrido dell'estate in arrivo (senza più condizionatori) e al freddo del prossimo inverno avremo modo di riflettere a fondo sul senso ultimo dell'essere solidali fino all'estremo sacrificio di un colpo di calore – e gli anziani fragili stecchiti a migliaia - o, più avanti, dei troppi casi di congelamento degli arti all'interno delle dimore ghiacciate e le caldaie senza più gas.
Andate avanti voi (s-governanti delle mie sacrosante beole) che a noi ci vien da ridere.
Pace o aria condizionata? Draghi ci racconta un'altra bugia
NICOLAPORRO.IT
Pace o aria condizionata? Draghi ci racconta un'altra bugia
Rottamiamo un po' tutto. Con contributi alla rottamazione in solidi 'buoni per la pace' garantiti dall'Onu.🥴
Nessuna descrizione della foto disponibile.

     
     
     

    Banane gialle e mambo.

    Post n°3114 pubblicato il 08 Aprile 2024 da fedechiara
     

    Il mondo sotto schiaffo dei virus. 08 aprile 2021

    Non è solo vero che da oltre un anno assistiamo sgomenti alla trasmissione di uno stesso telegiornale. E' anche angosciante, terribile, usurante (peggio dei lavori in questione) e fomenta le giuste ribellioni e le sempre più accese rivolte per le strade e sulle piazze contro una 'politica' (di politici arroccati in parlamento come cozze) che è ormai un incubo che ci nega il necessario risveglio.
    E votare non si può, - Mattarella dixit e pd e Cinque stelle e Italia viva (sic) impongono per non perdere le usurpate cadreghe.
    Inutile cambiare canale: covid, contagi, ricoveri, terapie intensive e (mancati o carenti) ristori – e, se avanza un mezzo minuto, una spruzzata di Biden, l'Ombra che cammina (e inciampa), a mo' di aceto aromatico sull'immangiabile insalata.
    Il mondo si è fermato, come il Cristo a Eboli, e forse era più interessante il suo leggendario percorso nel nostro sud Italia di questa strana coazione a ripetere gesti, decreti, reclusioni domestiche e speranze di vaghe luci in fondo a lunghissimi tunnel – sperando che la prima che si stamperà sulle pupille incredule non sarà quella del treno che avanza sparato lungo i binari.
    E non se ne può più, davvero, di campagne vaccinali alle quali ci si avvinghia per non saper più che pesci pigliare dall'ultima spiaggia e, alla fine, son facile profeta, ci accorgeremo che sarà stato come per l'app immuni – che ha immunizzato solo se stessa in un mondo virtual-surreale e più non se ne parla per tema di venir sbeffeggiati e svillaneggiati in pubblico dibattere.
    E l'Astra Zeneca, il vaccino di battaglia e trincea, il meno costoso, ha cambiato nome in corsa per tema di venir accostato, in tivù e sui giornali, alle trombosi – che sono un po' come l'araba fenice 'che ci sia ciascun lo dice' e le trovi malamente occultate in quello zero virgola zero zero che, però, se capita a te, arrivederci e grazie, scusate il disturbo. Morto più morto meno, finiremo per alimentare le statistiche sui grafici dei tiggi.
    Della serie: 'Usi obbedir tacendo e tacendo morir'? E ieri era per la guerra e oggi per amore di statistica nella guerra dei vaccini. Ma che volete che siano un centinaio di morti per trombo a fronte degli infiniti benefici del vaccino? Ai posteri l'ardua sentenza.
    Intanto seguiamo con attenzione quella storia appassionante della variante giapponese che pare refrattaria anche ai vaccini di ogni ordine e grado, ma sui telegiornali non ne parlano, mannaggia.
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