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Messaggi del 30/01/2022

La palude politica e l'esprit de revolution.

Post n°1935 pubblicato il 30 Gennaio 2022 da fedechiara
 

La palude politica e l'esprit de revolution.
Ne usciamo tutti con le ossa rotte, da questa storia di infamia istituzional/costituzionale.
Ne esce male Mattarella, con la melina degli avvisi ripetuti ai naviganti parlamentari riuniti in fremente conclave e perfino l'avviso della possibile incostituzionalità di una sua rielezione - allegramente risolto con la mozione degli affetti dell'uomo della provvidenza-due, carica condivisa con il suo patrocinato Draghi. Che, insieme, ci porteranno fuori dalla pandemia e con una pacca di miliardi europei da far resuscitare il morto-Italia. Alzati Lazzaro e cammina.
Si vedrà e si riderà (riso amaro).
Ma ne esce peggio la casta degli Inamovibili dal disonorevole c... incollato alle cadreghe che, pur di lucrare la pensione di settembre, avrebbero eletto al sacro soglio anche Giuseppe Garibaldi – quello del film 'Benvenuto presidente', che avete capito!
E la palma della figura più di emme dell'emiciclo degli Inamovibili l'hanno ottenuta, indiscutibilmente e a furor di popolo, quei poveretti che dovevano aprire la scatola di tonno del parlamento che ci hanno fatto il meraviglioso regalo di aver ridotto il numero dei pretesi onorevoli prossimi venturi, ma poi si sono impauriti per la perdita del consenso annunciato e si sono barricati dentro l'aula infamata a votare di tutto e di più dell'infamia di s-governo pur di restare a galla.
E non vi dico che cosa rimane a galla di solito nelle lagune, secondo i reports degli assonnati pescatori alle prime luci dell'alba, perché so che state facendo colazione.
E mi viene in mente il bel film 'Ridicule', in cui si rappresentava l'esprit de finesse degli arguti motti e dei taglienti aforismi e le beffe atroci dell'aristocrazia auto referenziale chiusa nella reggia-prigione di Versailles e fuori già rumoreggiava il popolo della fame e delle brioches che avrebbe allestito le ghigliottine e sconvolto l'Europa degli augusti regni e delle monarchie a retro illuminazione divina.
Ci vuole tempo, lo so, il popolo spesso rumoreggia e mugugna, ma, chissà, forse l'impazzimento di questi due anni di infamia vaccinale potrebbe fungere da detonatore, chi vivrà vedrà e ci racconterà, estote parati.
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Onde di marea e paludi politiche.

Post n°1934 pubblicato il 30 Gennaio 2022 da fedechiara
 

29/01/2016
E' come un'onda di marea che si scioglie nella sua risacca. Onda che, in cronaca, nel suo gonfiarsi e abbattersi sulla battigia, mostrava fino a ieri i legni dei barconi naufragati commisti ai corpi galleggianti degli annegati e le plastiche sgonfie dei gommoni e i giubbetti di salvataggio a centinaia di migliaia e il corpo di Aylan pietosamente raccolto e universalmente compianto e, nel suo rifluire schiumando, mostra le fotografie del 13 novembre di Parigi, i commandos terroristi in azione e i botti del capodanno di Colonia e Zurigo ed Helsinki e di molte altre città europee funestate dalle violenze e dai tentativi di stupro di migliaia di 'profughi' e richiedenti asilo assatanati per quell'orgia di potere dei loro numeri strabocchevoli ('Sono troppi, non possiamo farci niente', dicevano i pochi poliziotti presenti nel piazzale davanti alla stazione) e del loro agire indisturbati per bande criminali gridando beffardi :'Ci ha invitati la Merkel' e in tasca i foglietti con la traduzione dell'arabo:'Voglio fare sesso con te'. Postmoderna riedizione de 'il ratto delle Sabine'.
C'è un tempo per la pietà e un tempo per la constatazione dei danni sociali che una indebita e malaccorta pietà e conseguente 'politica dell'accoglienza' hanno causato e continueranno a causare per decenni. E le cronache di ieri e di oggi sono tutte verso la risacca dei guasti causati dal 'troppo che stroppia' che chiude le frontiere una dopo l'altra e la Svezia che annuncia i rimpatri tardivi di ben 80000 'richiedenti asilo' che non hanno passato il vaglio di leggittimità delle commissioni. Rimpatri improbabili perché, lo sottolineava un articolo letto nel corso della rassegna-stampa a 'Primapagina' (radiotre), basta fare un ricorso al tar ( bibbia e vangelo mandato a memoria dai nostri ospiti immigrati) e l'ordine di rimpatrio dei questori è carta straccia e le strade e le piazze delle nostre città in affanno di mendicismo e nuova ciminalità di importazione tornano a mostrare le facce dei troppi 'senza arte né parte', ma che hanno trovato nicchia e rifugio di accoglienza indebita nell'Europa malata di buonismo.
E se, al Carnevale di Venezia, si entrerà nella bella piazza san Marco solo attraverso cinque varchi di sorveglianza e i metal detector e l'obbligo di togliersi le maschere, una tale 'vita blindata' (che non ci mette al riparo dai rischi) la dobbiamo alle folli politiche buoniste della sinistra europea e nostrana di s-governo che, per anni, hanno lanciato l'effetto di annuncio su tutta la costa mediterranea e in Irak e in Afganistan: 'Correte, venite parvulus! Qui c'è posto per tutti.' - e oggi le colonne dei profughi sono ferme in mezzo alla neve dei Balcani sotto le tende e davanti ai muri di filo spinato; e le televisioni ci mostrano il freddo e la fame dei poveretti commisti con l'impotenza e le faccia di tolla dei nostri Faust di s-governo incapaci di gestire le politiche della catastrofe umanitaria che 'essi stessi hanno evocato'.

 
 
 
 
 

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