Creato da fedechiara il 14/11/2014
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'...ciò che riuslta eccessivo.'

Post n°3329 pubblicato il 18 Settembre 2024 da fedechiara
 

 

Sull'immagine di prima pagina che osservate qui sotto la didascalia che accompagna l'immagine dei due leaders politici appaiati riporta due parole che bene esprimono le convinzioni politiche della redazione del giornale sul merito dei 'migranti'.
Le parole (parole forti) sono 'deportazione' - e si riferiscono alla costruzione che si sta completando in Albania di un hot spot che ospiterà le nostre storiche eccedenze – e 'in cerca di asilo' riferito ai migranti di ogni genere e tipo e provenienza e reddito disponibile.
Le distinzioni dovrebbero essere d'obbligo – e le commissioni preposte al riconoscimento di un 'diritto di asilo' le fanno (speriamo) e noi, scettici per professione e stato d'animo, solo facciamo notare (da sempre) la stranezza della disponibilità in contanti dei 5/7 mila euro di quei tali dei naufragi organizzati in combutta con i trafficanti di uomini e di morte per concorrere alla lotteria del mare con salvataggio garantito alla partenza - e spacciato quale 'diritto internazionale' di approdo sulle nostre coste dai nostri pubblici ministeri filo o.n.g.
Il mondo al contrario di cui ad un noto libro.
Il fatto è che non c'è modo di aggiustare la questione.
Noi e 'loro' abbiamo narrative diverse e inconciliabili – e 'loro' sono i buonisti dalle sinapsi in perenne ebollizione ed inguaribile infiammazione pro 'Venite tutti, cari, vi amiamo a milioni e c'è ancora posto per tutti.', incuranti del disordine sociale che consegue in cronaca e le carceri piene.
E noi, di contro, siamo i 'fascio-leghisti-razzisti' di cui agli improperi e insulti di quelli della 'pastasciutte antifa' (molto gettonata la 'carbonara') e i relativi cori di 'bella ciao' ad ogni stormir di parere opposto.
Ed a decidere gli esiti di tanta questione sono i governi dei paesi a nord delle nostre Alpi, la Germania in primis – che chiudono le frontiere e ripristinano i controlli e, come in Olanda, si medita di non rispettare più i patti e i protocolli sottoscritti con l'Europa di riconoscimento aperto del 'diritto d'asilo' perché, da sempre, il troppo stroppia e i popoli '...chiedono leggi per ciò che risulta eccessivo'.
Che è un distico di una meravigliosa poesia di Gabriel Celaya, (La poesia es un'arma cargada de futuro) - un poeta sinistro che mai avrebbe immaginato, all'epoca, che quel suo distico si prestasse alla dolorosa questione degli sciami e degli stormi di migranti le cui migrazioni si devono ecologicamente regolamentare (finalmente) perché anche l'ambiente sociale che dovrebbe accoglierli deve essere protetto da 'ciò che risulta eccessivo'.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 7 persone e il seguente testo
 
 
 

Dello scrivere 'di pancia' E/o con il cuore.

Post n°3328 pubblicato il 17 Settembre 2024 da fedechiara
 

Trovo, in internet, una quantità di articoli e siti dedicati a confutare le tesi e gli scritti di Oriana Fallaci col fine politico di sterilizzarne la dirompente carica di furore giornalistico e attenuare la forza dei prorompenti j'accuse nei confronti del terrorismo islamico e del suo dilagare in Occidente - con le enclaves urbane dove vige di fatto la maledetta sharia talebana e dai condominii escono velate e intonacate le nere e tristi monache della avvilente sottomissione femminile.
E l'accusa che si fa ad Oriana, una donna un vessillo di orgoglio commisto con la giusta rabbia, è quella di 'scrivere di pancia' – metafora peregrina per dire che bisogna scrivere, invece, solo con il cervello (e il cervello ce l'avrebbero, vedi caso, solo i suoi accusatori (tre sic e un bleaahh).
Di più: si deve scrivere con quella piccolissima area del nostro cervello che filtra la cosiddetta razionalità. Che, naturalmente, ce l'hanno solo a sinistra – come quelle tali ninfette di copertina patinata che 'ce l'hanno solo loro'.
Ma questa storia di voler consegnare la scrittura alle diverse aree e muscoli e le anse intestinali del corpo, tipo 'scrivere con il cuore' oltre che 'di pancia' fa acqua da tutte le parti.
E non vorrei che si arrivasse, per li rami, a quella icastica espressione di Clint Eastwood, ascoltata di striscio in suo vecchio b-movie e riferita ad un avventore gradasso: 'I pareri sono come il buco del c..., ognuno ha il suo.' Tombale.
E, dato a Cesare quel che è di Cesare, e restituito alla pancia il suo buon diritto ad esprimersi con la giusta e necessaria rabbia – di fronte ad eventi spaventosissimi, quale fu l'implodere di due maestose e altissime torri e il morirvi vigliacco di tremila persone, e una grande città e il mondo tutto annichiliti – pare a me, a noi, estimatori della scrittura di Oriana e dei suoi efficacissimi j'accuse contro le passive acquiescenze dell'Occidente nei confronti di un islam radicale assassino che non vi sia pancia, bensì cuore e animo fiero e invitto nella sua scrittura – e il cervello si fotta se abdica, sinistramente, alla sua funzione di tutto unificare di ciò che siamo ed esprimiamo come 'persone': cuore e anima e pancia.
Che, per quel che ne sappiamo noi scarsi filosofi post moderni, potrebbe essere il luogo dove l'anima si nasconde e riprende vita e forza (lo stomaco è il nostro secondo cervello, dicono i medici) dopo aver inutilmente vagato nei grigi meandri neuronali impoveriti da quei dessi sinistri che ci hanno consegnato un mondo e una società a pezzi – e i conflitti insanabili insorgono per ogni dove in questo loro melting pot globale che ci avvilisce e impoverisce quei luoghi del mondo occidentale che pure sono il sogno di 'farcela' dei troppi immigrati che premono alle nostre porte e, giustamente, li conteniamo e li respingiamo perché il 'troppo stroppia' e, troppo spesso, esplode e sale sui tir assassini o impugna i kalashnikov e i coltelli e le scuri delle stragi che ci consegnano le cronache.

 

 
 
 

Difficili tecniche socratiche.

Post n°3327 pubblicato il 16 Settembre 2024 da fedechiara
 

Difficili tecniche socratiche (due) - 16 settembre 2021
...organizzare il proprio naufragio, dicevamo.
Che, per un giovane africano di un qualche remoto villaggio dell'area subsahariana, significa partecipare alla lotteria del naufragio protetto in partenza, disponendo della modica cifra di 3/5000 euro del costo dei biglietto da versare agli scafisti e ai trafficanti di vite umane.
Una cifra sorprendente, ma raccolta per uno sforzo dell'intera famiglia, narrano i reporters pietosi della stampa mainstream, un investimento umano che, una volta andato a buon fine il naufragio organizzato, sarà restituito con le 'rimesse degli emigrati' felicemente clandestini vaganti nell'area Schengen.
E così, valicata la frontiera del deserto libico tramite i 'passeurs' che guidano i camions strabordanti di uomini e fagotti, quegli avventurosi si lasciano chiudere volontariamente nei magazzini a disposizione degli scafisti dove aspettano fiduciosi il giorno del via libera al naufragio combinato.
Magazzini che, nelle fabulazioni e geremiadi pietose di quelli delle o.n.g. , sciorinate davanti alle tivù altrettanto pietose e pie che gli prestano i microfoni, diventano i mitici 'lager libici' dove accadono le cose orripilanti che sappiamo – e tutto quel teatro sconvolgente della pietà ha il fine di accusare la guardia costiera di quel paese (pagata ed addestrata da noi) del crudele ri-accompagnamento coatto nel porto maledetto della falsa partenza, nel caso i militari fossero contendenti e primi nel cosiddetto 'salvataggio' in mare.
Tutto quanto esposto può sembrare narrazione cinica ad alcuni, ma il disincanto e il dubbio dell'avvocato del diavolo sul merito di tanta questione e la recitazione della controversia è, invece, operazione di necessaria contro informazione, sommersi come siamo dalle narrazioni dominanti dei pietosi buonisti che usano, non meno cinicamente e quale grimaldello di una malintesa pietas, delle rappresentazioni di abituali 'stupri e torture' che, a loro dire e dei migranti interessati al 'salvataggio', sarebbero le quotidiane violenze e le intollerabili vessazioni nel corso della detenzione nei magazzini dove gli scafisti stipano le loro merci umane.
Ma nessuna prova provata di quelle violenze ci è giunta da quei cimiteri d'anime dei 'lager libici' da parte di giornalisti occidentali - che pure hanno provato a imbarcarsi volontari sui barconi seguendo l'iter descritto dai migranti - e resta il dubbio (atroce) che il business delle migrazioni sregolate a sei cifre e dei naufragi organizzati sia talmente lucroso per i protagonisti, primi coloro che hanno acquistato a carissimo prezzo il biglietto della lotteria dell'accoglienza, da giustificare quelle narrazioni mitologiche che sorreggono tutto l'ambaradan delle navette o.n.g. che 'salvano' quotidianamente i naufraghi appena partiti grazie ai telefoni satellitari degli organizzatori e i porti italiani naturalmente sempre aperti e accoglienti e le navi quarantena al largo a disposizione e i centri di smistamento e le cooperative deputate ai servizi di accoglienza e via elencando dello sperimentatissimo sistema-accoglienza targato pd di s-governo e attuale ministra la Lamorgese silente e operosa.
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Il raid segreto in Libia che cambia la lotta all’immigrazione clandestina
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Il raid segreto in Libia che cambia la lotta all’immigrazione clandestina
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Recitazione della controversia palermitana

Post n°3326 pubblicato il 15 Settembre 2024 da fedechiara
 

Ha ragione Elon Musk a sottolineare l'aberrazione della follia che si recita a soggetto a Palermo e pretende di opporre un suo indiretto metodo di s-governo della nazione - un metodo sinistro - al metodo con cui Salvini provò, invano, ad arginare l'arrembaggio sulle nostre coste dei moderni 'popoli del mare' per il tramite delle o.n.g.- taxi del mare. Una invasione quotidiana che fa buon uso e sapiente del grimaldello della ipocrita pietà applicato ai naufragi organizzati dai cinici trafficanti di uomini per scardinare leggi e regolamenti italiani ed europei relativi all'immigrazione clandestina.

Ma di tutto ciò esposto non si trova traccia nella requisitoria della procura di Palermo che chiede impavida 6 anni di reclusione lunari per l'ex ministro Salvini per aver egli sottolineato, con pubblici atti di governo (governare l'immigrazione clandestina), che non è, non deve essere considerato, un fenomeno naturale e impropriamente pietoso e ad approdo sicuro e garantito il consentire agli sbarchi quotidiani di gente che ha organizzato fraudolentemente il proprio naufragio, mettendo a repentaglio la propria vita e quella delle donne e dei bambini al seguito.
L'oscena lotteria del mare di cui alle cronache terribili dei naufragi veri che ne conseguono, di quando in quando, e le decine o centinaia di morti affogati.
Ascolteremo con attenzione la replica della difesa di Salvini e ci auguriamo di ritrovare in essa la recitazione in chiaro della controversia politica che oppone il sistema di s-governo della cosa pubblica delle sinistre nostrane (il 'campo largo' – sic) che tutti accoglierebbe nel Belpaese dei miracoli e delle misericordie indebite - incurante delle cronache di ordinaria e straordinaria criminalità che ne conseguono e che riempiono le nostre strade e le case e le carceri.
Il disordine sociale come sistema e 'visione del mondo' che prefigura un futuro di conflitti sempre più aspri e prove di pogroms, come è avvenuto in Gran Bretagna di recente – la prova del fuoco che verrà del laburista Starmer, bellicista ad oltranza.
Andassero a predicarlo, quel loro fallimentare sistema, nella Germania dei recenti rimpatri di Scholz o nella Svezia costretta ad offrire 30.000 euro a chi, tra gli immigrati irregolari, decidesse di rientrare nella patria di origine.
E alla procura di Palermo che pretende di punire severamente coloro che fanno argine al disordine immigratorio con chiari atti di governo (applauditi da una maggioranza di italiani) opponiamo che il violare leggi e regolamenti relativi all'immigrazione clandestina non può essere scambiato per un 'diritto'.
Né nazionale, né internazionale.
Attendiamo a piè fermo la sentenza ed esprimiamo voti che quei giudici siano un filo più illuminati dei pubblici ministeri, più realisti del re, incaricati della requisitoria dell'accusa.
QUOTIDIANO.NET
Elon Musk contro la pm di Palermo: “Sei anni di carcere a Salvini? Vada lei in galera”
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I sommersi e i salvati. Atto secondo, scena prima.

Post n°3325 pubblicato il 14 Settembre 2024 da fedechiara
 

Non abbiate fretta di sapere quando finirà la manfrina delle dichiarazioni minacciose di una e dell'altra parte: Nato versus Russia e viceversa sull'uso del nucleare a seguito degli sviluppi della guerra di Ucraina - fortemente voluta dagli Stranamore del Pentagono e imposta all'ottuagenario presidente in accomandita semplice.
Non abbiate fretta di ascoltare la notizia fatale che gracchierà fuori dai vostri video e/o radio una bella mattina di settembre/ottobre: che una atomica tattica russa ha distrutto per intero la forza di occupazione a Kursk, in seguito al lancio di missili Nato sul territorio russo.
Non è fantascienza, bensì il naturale seguito della somma delle notizie di questi ultimi mesi e de, buon ultimo, il viaggio del capo laburista alla corte del re Usa in fregola di accreditamento internazionale. Starmer, pare, si dice, chiederà il permesso di lanciare i missili ipersonici britannici sul suolo russo, dando il via ai fuochi d'artificio termonucleari. La notizia non è ancora sui video del mattino, ma non manca molto alla sua apparizione fatale.
La legge di Murphy in diretta video.
E speriamo che la reazione di Mosca sia mirata e progressiva e che il primo missile a testate atomiche nucleari sparato da un sottomarino sia diretto solo nel paese aggressore che ha fornito i missili maledetti a Zelensky – in questo caso la Gran Bretagna - e che gli altri paesi Nato abbiano il tempo di chiamarsi fuori e di stigmatizzare l'azione temeraria e folle dei guerrieri britannici presa in autonomia e contro il parere degli altri membri della Nato, sennò 'siamo fritti'.
Fritti nel vero senso del termine termonucleare per l'azione delle bombe che esplodono. Vedi Hiroshima, ma con cento megatoni di troppo.
Il termine esatto è 'vaporizzati', con tanto di lenti, enormi funghi di polvere che disperderanno il loro carico di morte verso il cielo con le nostre brave ceneri collettive incluse.
Chi sopravviverà avrà un tempo breve per descrivere l'orrendo fenomeno e metterlo 'in rete' per la gioia di chi ha disposizione un rifugio anti atomico. A futura memoria.
I sommersi e i salvati atto secondo, scena prima.

 
 
 
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