Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Gennaio 2022

Assensi servili e proni.

Post n°1931 pubblicato il 26 Gennaio 2022 da fedechiara
 

Assensi servili e proni.
Straordinaria ammissione quella di Damilano, direttore dell'Espresso, nel corso della trasmissione 'Di Martedì': 'I giornali, noi giornalisti, non ci fila più nessuno (libera traduzione) – non abbiamo più quel seguito e il consenso di cui godevamo fino a dieci anni fa.' E i numeri impietosi delle vendite sono lì a testimoniarlo – e Internet è la 'malafemmina' colpevole di aver distolto i lettori perduti e trasferiti in massa nel suo capace e risonante ventre virtuale.
Lo diceva in un contesto discorsivo altrettanto interessante, in verità, e faceva notare che 'la politica si riprende ciò che è suo', e Draghi viene punito ed espulso (dall'insalatiera del voto presidenziale) proprio per il suo essere fuori dai partiti e incapace di mediazione – la sola vera arte della cosiddetta 'politica'. E pazienza se è un'arte miserella e spesso noiosa e che fa incaxxhiare gli elettori.
Dunque Draghi resti al suo posto – a portare la soma di Sisifo a palazzo Chigi, luogo di estenuanti confronti e scarsi bianconigli che escono dal cappello di un prestidigitatore di poco talento.
E Mattarella, non mandandoci a votare ad inizio anno 2021, ha tutta la responsabilità di aver tenuto a battesimo la spaventosa creatura dalle grandi ali di drago - il cui fuoco gli si rivolge contro e lo brucia se il suo volare non spazia su deserti politici silenziosi e assensi servili e proni.
Benvenuti nel 2022, anno terzo di disgrazia post pandemica che ancora non ci ha mostrato di cosa è capace, ma sta covando l'uovo di dinosauro dell'Ucraina.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

 
 
 

Effimeri diamanti.

Post n°1930 pubblicato il 26 Gennaio 2022 da fedechiara
 

Un diamante è per sempre?
E se, per la serie: 'Un diamante è per sempre.', fossimo chiamati a chiosare sull'operato del presidente in uscita, cosa ricorderemmo di lui? I suoi chiari occhi di siculo federiciano e le pacate parole di ultimo risorgimentale che, tiepido emulo di Pertini, ci ricordava, ad ogni chiusura d'anni recenti, che 'chi per la patria (vaccinale) si immola vissuto è assai'?
E, in realtà, non vediamo l'ora di passare oltre a questo biennio di infamia pandemo-vaccinale e buttarcelo alle spalle e dimenticarlo con tutto l'inquietante ambaradan di restrizioni e imposizioni e democrazia violata e tornare agli abbracci senza le museruole - e pazienza se, interrogati tra qualche anno su quanti nomi ricordiamo della lista degli ultimi presidenti della repubblica (per saggiare lo stato di incipiente demenza senile), ci accorgiamo che ci risulta più chiara quella dei sette nani e il Mattarella proprio non ci riuscirà di richiamarlo in vita, chissà perché, perso tra Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e avanti il prossimo.🥴

 
 
 

E torneremo insieme a cantare...

Post n°1929 pubblicato il 25 Gennaio 2022 da fedechiara
 

La bella guerra che canteremo a nostra volta.
Mi manca l'esperienza della guerra. Come generazione del mitico '49 (eredi noi di quella del 1899 sul Piave), tra le altre belle cose, oggi mitiche, tipo: 'il posto fisso', 'la casa di proprietà', 'la pensione' (spesso 'anticipata', olè!) abbiamo dribblato bravamente la guerra.
Non ogni guerra, bensintende.
Abbiamo assistito, e seguito appassionatamente e parteggiato (beata gioventù), alla 'guerra dei sei giorni' in Israele – che ha steso e messo a tacere i queruli 'paesi arabi' armati di schioppetti a palla singola - e alle guerricciole di confine sul Kashmir tra due grandi potenze asiatiche (entrambe con l'atomica in saccoccia) e alle guerre eritree e alle varie e diverse scaramucce e/o guerra civili africane – continente oscuro, osceno cuore di tenebra degli impuniti Al Shabab e Al Qaeda, che a tutt'oggi ci spedisce i suoi figli fuggiaschi, malati di guerra e violenza, per il tramite dell'immondo commercio di vite umane dei 'barconi'.
E che la guerra sia una sorta di strana 'igiene del mondo' ce lo conferma il risorgere a grandi balzi e picchi delle economie, dopo gli anni feroci del conflitto bellico, e perfino una dolcissima canzone ci fa presente che 'la guerra è bella anche se fa male / e torneremo ancora a cantare... - che ancora aspetto di incontrarne l'autore per chiedergli: 'In che senso, scusa?'
E consiglio a tutti di rivedere quel bel film della mia giovinezza di uomo sinistro: 'Come imparai ad amare la bomba...' di quel genio cinematografico assoluto di Stanley, il regista del destino ultimo nostro dei viaggi spaziali organizzati 'in socia' con gli ex nemici russi – correva l'anno 2001 di una nuova Odissea gassosa.
E converrete con me che la guerra è una 'botta di vita', in tutti i sensi, fino alla pallottola fatale e/o esplosione atomica che tutto fonde delle nostre fragili carni in una immensa bolla di calore/furore – e chissà che meravigliose 'lettere dal fronte' vi avrei scritto, impantanato nel fango e nelle nevi delle trincee austro-ungariche, a dirvi del commovente stellato fisso del Grande Carro sopra il Lagazuoi – poi mozzato dalla immensa mina sotterranea dei genieri austriaci.
E, forse, chissà, in finale di partita e prima di chiudere gli occhi per sempre, mi verrà rappresentata in video e in voce un'altra guerra fatale – quella tra gli storici nemici di sempre: comunisti versus maccartisti (ben poco 'liberals') – nella versione post moderna del teatro dei pupi siciliani: Putin-l'Atroce-Dittatore contro Biden-il-Sonnachioso.
E non è detto che vinca il primo, con tutte le sue atomiche e i gasdotti chiusi per ripicca, perché il secondo, in realtà, ha studiato coi suoi generali del Pentagono le tattiche dei condottieri romani – che portavano la guerra in Spagna con pochi uomini veterani mentre le legioni di nuovo conio barbaro venivano falcidiate a Canne; ma poi venne Scipione l'Africano a sistemare definitivamente le cose e tornò la pax romana.
In Ucraina sarà lo stesso?
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e natura

 
 
 

Divide et impera.

Post n°1928 pubblicato il 24 Gennaio 2022 da fedechiara
 

E, alla fin della vicenda, si scopre che Draghi é più divisivo di Berlusconi. Che deve aver maturato il suo ritiro dietro suggerimento dei geriatri che lo hanno in cura piuttosto che per i dubbi malcelati dei suoi compagni d'arme e alabardieri – vedi il ricovero ultimo e il contrasto fisso mensile alla Vecchia Signora che lo tallona da presso.
E Draghi-Il-Divisivo sarà proposto dai 'dem' alla quarta votazione – dopo la schermaglia di schede bianche e nomi farlocchi dei primi giorni e Letta conta di avere i voti della Meloni sul suo nome – per la buona ragione delle urne da aprirsi subito dopo – ma ostano i voti dei cinque stelle: che, se si aprono le urne fatali, apriti cielo! si ritroveranno con una sola cifra dopo i fasti del trenta per cento delle elezioni ultime scorse che ne hanno gonfiato i seggi a dismisura.
E che questa faticosissima elezione del capo dello stato lascerà il segno sullo s-governo di (quasi) tutti è predizione facile-facile e nostro personale auspicio (pl. maiestatis) perché non se ne può più della retorica farlocca delle emergenze sanitarie ed economiche che sospendono la democrazia - e si s-governa con decreti e grida di pretesa guerra vaccinale e osserviamo le tristi code dei museruolati ffp2 fuori dai negozi (massimo due/tre persone per volta) neanche fossimo ai tempi dell'annona post bellica, con le tessere che davano diritto a un chilo di pane per una famiglia di cinque e il riso a giorni alterni, per la carne si vedrà, fate altri buchi nelle cinture, il nemico è alle porte con sempre nuove varianti.
Ma non sarebbe meglio la Carfagna con tacco dieci, magari alla decima votazione?
  • Climi sociali post pandemici.
    Potrebbe essere un'illustrazione raffigurante una o più persone

 
 
 

Risvegli faticosi.

Post n°1927 pubblicato il 24 Gennaio 2022 da fedechiara
 

Dove germogliano le ife. 24 gennaio 2021
Svegliarsi la mattina con l'Essere in testa. Essere o non essere è il dilemma di ogni mattina che Dio manda in Terra. 'Se sia più nobile armarsi di infinita pazienza e tollerare il cronico mal di schiena e le altre magagne dell'età maggiore o dire la vita prossima al suo inizio misterioso di sotterranea radice e non più sperare che si aggreghino le prodigiose ife e i miceli.'
Così Amleto, rivisitato e reincarnato sul bordo del letto.
E Amleto assonnato cede il passo a Zenone, al quale chiediamo ancora oggi dubitosi: 'Ma esattamente cosa volevi dire con: 'L'essere è e il non essere non è?' Che dopo la morte (il 'non essere') è l'impronunciabile, ma riposante, Nulla? O che tutto è 'essere' nel suo splendore di vita brulicante le sue forme diverse e niente può affermarsi al di fuori di esso/a?
E cosa raccomandare a chi si avventura nel viaggio più intrigante della sua vita e non riesce a immaginare un paesaggio che sia Uno che rappresenti l'Essere nel buio Aldilà che ci impaura?
Sono le 7 del mattino e ancora il Sole non dà segno di voler affacciarsi sull'orizzonte. Che faccio? Mi ridistendo e cambio sogno (la vita è sogno?) o apro il gas – con grande attenzione - e mi metto su il caffè?

 
 
 
 
 

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