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Messaggi di Luglio 2020

Il legno storto dell'umanità

Post n°1299 pubblicato il 21 Luglio 2020 da fedechiara
 

Non credo negli esseri umani (e ne ho ben donde).

Ho rivisto, ieri sera, su Raistoria, un filmetto del 1960: 'I dialoghi delle Carmelitane' con una convincente Alida Valli ed una maiuscola Jeanne Moreau. Storia di obbedienze secolari e fedi vetuste e di martirii e decapitazioni a quintali, entrambi degni di miglior causa.
Avevo 11 anni, la prima volta che lo vidi, ed ero chiuso in collegio da sette, sarà per questo che quel film mi commosse fino alle lacrime e meditai di 'farmi prete'? Passare dalla parte dei carcerieri è pur sempre una soluzione per i carcerati. Chissà che tipo di prete sarei stato. 
Di lì a poco, raggiunti i quattordici anni, uscito di prigione e consegnato ai domiciliari di un padre per caso, il prete di religione mi cacciò dalla classe durante la sua ora perché le mie domande sulla congruità di certuni misteri della fede lo mettevano in imbarazzo e disturbavano la sua predicazione apodittica. Tu vedi i casi della vita.

Il film, per tornare a bomba, è narrazione essenziale di una vita claustrale (il Carmelo, parto mistico di una suor Teresa divenuta santissima), ma, in, parallelo, vi scorrono le vicende essenziali di una Rivoluzione (con la maiuscola perché prima della modernità e di forma compiuta) e le mille decapitazioni che la sostenevano. 
E, grazie a quel film (e ai libri di storia), sappiamo che ai rivoluzionari e al popolo che li sosteneva erano invisi i preti e le suore e quei tali fanatici che intonavano il mitico : 'Ah ca ira, ca ira, ca ira!' non vedevano l'ora di insorgere e distruggere chiese e monasteri che ospitavano i privilegiati di sempre.
E' pur vero che preti e suore, in gran numero e per forza di tradizionale compromissione con il potere politico, si schierarono con la fazione guelfa degli aristocratici che impugnarono le spade e gli schioppi in Vandea e diedero filo da torcere ai rivoluzionari, ma davvero tutte quelle teste mozzate del film ci commuovono e, col senno di poi, consiglieremmo a Danton, Marat e Robespierre in pubblica Assemblea una opportuna moderazione che ce li renderebbe più umani - e il Mengoni li potrebbe includere negli 'esseri umani' in cui dice di credere a gola spiegata.

E una riflessione a margine sulle vicende tragiche della cruentissima Rivoluzione Francese ci fa osservare, stupiti, come tutto quell'odio sanguinario fosse latente e in ferino agguato nei pensieri nascosti del popolo affamato - pio e obbediente ai padroni aristocratici fino a sei mesi prima del deflagrare degli eventi della Bastiglia e l'assedio con le picche e i forconi alle regge e ai palazzi del potere. 
Un popolo che pur frequentava le cattedrali e i templi votivi e onorava i santi e i crocefissi e consegnava gli ex voto e le offerte alla 'sua' Chiesa. 
E i crocefissi e le immagini dei santi, nel film, li vediamo abbattuti nella polvere come le statue degli odierni 'black lives matter' e divelte le grate del Carmelo - e ci chiediamo dove stia di casa la coerenza e se quei rivoluzionari assassini e distruttori di sacre immagini e persecutori di preti e suore si siano poi pentiti, in punto di morte, e abbiano fatto ammenda dei loro peccati politici e chiesto l'assoluzione.

Alla luce di tutto ciò esposto e riassunto mi sento di riaffermare che: 'non credo negli esseri umani', bensì in una certa idea di umanità futura che raddrizzerà alla bene-meglio il suo storico 'legno storto'. Chi vivrà vedrà.

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Con il cappello in mano.

Post n°1298 pubblicato il 20 Luglio 2020 da fedechiara
 

 

Sono stato facile profeta nel dire, oltre una settimana fa, che il cappello teso del premier Conte mendico in Europa non sarebbe stato riempito dai paesi 'frugali' e paradisi fiscali annessi. Il solo dubbio che avevo era su mezzo cappello o cappello interamente vuoto – e si prospetta un rientro a Roma, dopo la sconfitta vergognosa nelle Ardenne, con il cappello in testa e zero denari in saccoccia. 
E tutte le promesse e le rassicurazioni dell'avvocato del popolo, celebrato dai suoi 5s e ascoltato da una Europa magnanima che ha di fronte un'occasione epocale per cambiare registro politico, relegate al rango di consolazioni da leguleio di provincia nei confronti di un cliente scettico e incattivito.

E la sconfitta è feroce e brucia peggio di una quintalata di ortiche sulle natiche - non solo perché l'Italia, negli ultimi dieci anni, si è ritagliata il ruolo di mendico aggressivo, tutta debito e parallela richiesta di aiutini che lo coprissero e lo dicessero lecito (da Renzi a Conte passando per Gentiloni).

Brucia perché il grimaldello del Covid, e l'Italia in prima linea sul fronte della pandemia con morti, feriti e terapie intensive intasate di morituri, sembrava funzionare, stavolta, ma quel disgraziato di Rutte, l'olandese volante, e Kurz l'austroungarico non ci stanno, vogliono 'vedere cammello' – quello che passa per la cruna di un ago perché, a loro dire, l'Italia è incapace di vere riforme e tutti quei miliardi di denaro facile andrebbero in 'tarallucci e vino' e rivoli alle imprese in odore di mafia, come dargli torto?

E il ritorno a Roma col cappello in testa e la saccoccia vuota è una tunica di Nasso per il premier tutto chiacchiere, promesse, rassicurazioni e fatti zero e sono di nuovo facile profeta nel prevedere che faccio confronti aspri e redde rationem tra i pd e i loro alleati 5s indebitamente radicati come le cozze col bisso alle cadreghe di s-governo. 
Pollice verso e fuori i leoni.

 
 
 

Fascisti sulla Luna

Post n°1297 pubblicato il 19 Luglio 2020 da fedechiara
 

 


18 luglio 2018 · Fascisti sulla Luna

Credo che tutto inizi da una fortunata trasmissione televisiva che conteneva la gag di Guzzanti dei 'fascisti su Marte'. Fu da lì che prese le mosse questa buffa e maniacale tendenza ad etichettare come cosa e persona 'fascista' ogni evento e chiunque non sia allineato con il pensiero sinistro ex dominante – e le sue estenuate geremiadi sui migranti e la malintesa pietas universale e i suoi simboli e valori vetusti, a partire dalla mitica Resistenza. 
Che fu cosa buona e giusta e necessaria, in quei tempi di disgrazia mondiale massima e rinsavimento democratico di un popolo confuso, sconfitto e spaventato e diviso, ma sappiamo che ci sono ombre rosse anche in quella epopea di rivolta: martiri e martirizzati da una parte e dall'altra.

E che vogliano resistere a tutto, i nostri confusi antifascisti che fanno di ogni cosa un fascio è comprensibile, poveri cari, perché, dalla Brexit in poi, non gliene è andata bene una – ed è seguito l'orco Trump e il dittatore Putin e i movimenti populisti in ascesa e la resistibile ascesa del Renzi imbonitore che ha svenduto tutte le sue pentole: prima azzoppato dal referendum che 'se perdo mi ritiro' poi caduto da cavallo a marzo e nella polvere rimasto.
Per tacere di Kunz in Austria, della Merkel dimezzata da Seehofer e dalla crescita impetuosa di Alternative fuer Deutschland, e di quelli di Visegrad, - fascistoni massimi e impenitenti che alzano muri immensi di filo spinato e non vogliono veder l'ombra di un migrante che sia uno vagante per le loro città pulite e ordinate e felici.

Insomma fascisti e nazisti e razzisti ueberall e 'siamo circondati' come Custer con gli indiani a Little Bighorn e finiremo per scorgerne traccia anche sulla Luna, prima o poi, con i trofei dei fasci littori d'antan piantati al centro del mare della Serenità – infamia massima per simboleggiare quella che hanno perso i nostri anti fascisti sulla Terra e ci hanno perso il sonno e neanche il Valium fa più effetto e camminano insonni per le stanze imprecando e abbaiando (alla Luna), mannaggia, mannaggia.

E sono affranti e disperati perchè 'il peggio non è mai morto' e chissà cos'altro potrà avvenire di iper fascista da qui in avanti nel loro mondo iper uranio che si mostra in trasparenza nelle sere d'estate e chiari di luna spettrali.

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Infiammazioni neuroniche

Post n°1296 pubblicato il 13 Luglio 2020 da fedechiara
 

 


13 luglio 2018  L'umanità ha la pelle dura.

E' pur giusto l'ascoltare che faccio delle trasmissioni di 'radio-pd-in cattività' – una sorta di radio-londra dei nostri tempi, con i messaggi in codice, le musiche della rivolta di chi attende la fine della dittatura populista e il sogno di rivalsa sui tempi cupi del fascismo che incombe.

Perché è proprio così che la vedono quelli di rainews24 - con aperta sfida al senso del ridicolo -, col sergente maggiore Micaletto in testa che, la mattina, ci legge le prime pagine dei giornali come fossimo sospesi tra Caporetto e il Piave della Vittoria. Siamo tornati al fascismo/populismo, mammaliturchi! e Salvini è il nuovo duce alleato dei nazisti/fascisti di Visegrad e c'è una emoraggia di umanità (sic) e poverini i migranti che fuggono dalle guerre/fame/siccità – e chissà perché qualsiasi umana catastrofe e piaga deve riversare le sue nefaste conseguenze sulle nostre coste e insidiare i fragilissimi equilibri economici e sociali del nostro e di altri paesi di un'Europa che si sta squagliando come neve al sole in questa estate di tormenti.

Dovrò, prima o poi, rivedere le bozze di un trattato sulla post moderna faziosità, fitta di fake news e interpretazioni forzose e che sfidano il comune buon senso e lo farò registrando, in primis, i commenti acidi del sergente Micaletto e i suoi nascosti rigurgiti di bile politica quando dà conto della 'campagna elettorale permanente' di Salvini – ed è, invece, l'applicazione, nel ruolo di ministro di un governo nuovo, delle cose che in campagna elettorale ha promesso; ed è persona coerente e rispettosa del mandato ricevuto da tutti coloro che vedono il controllo ferreo dell'immigrazione massiva e sregolata e guidata dai mercanti di vite umane e dagli scafisti assassini il principale obiettivo di governo. Alla via così e lunga vita al presente governo e al nostro ministro degli Interni. 'Oh Capitano, mio Capitano!' (quando ce vo', ce vo').

E una mia amica, di opposta sponda politica, che adorerà il Micaletto, immagino, e il suo modo di leggerci i quotidiani e dare spazio ai suoi editorialisti preferiti (tutti di sponda buonista e piddina) rilanciava sulla sua pagina social l'invito ai registi di sinistra e attori famosi e nani e ballerine (si sarebbe detto in altri tempi) a insorgere contro il prepotente verbo 'populista' – e le mancava solo la citazione di 'se non ora quando' a dare singulto di pianto alla sua disperata perorazione.

Infiammazioni. Gravi e refrattarie agli antibiotici del comune buonsenso. Passerà anche questa, che volete farci. Abbiamo vinto e perso guerre e malattie, risorgeremo alla sensatezza dei tempi nuovi e ritroveremo il senso delle proporzioni e l'amore per la buona e sana politica e per la legalità che si impone e si rispetta. Ce la faremo. L'umanità ha la pelle dura.

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A mio modesto parere

Eterogenesi dei fini

Ecco un esempio di come la denuncia artistica di Blu (lo 'street artist' di cui alla foto) gli si rivolge contro. L'Europa chiusa in tondo dal filo spinato si mostra piccola piccola di fronte al mare magno dei profughi/migranti che l'assediano. Chiusura dei porti, perciò, giustificata e decisione politica di puro buon senso - a nostro modesto parere.

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Diciamolo a Facebook.

Post n°1295 pubblicato il 12 Luglio 2020 da fedechiara
 

 

Bene fanno gli occulti redattori di facebook a interrogarci su 'cosa stai pensando'. Che non significa che siano Grandi Vecchi o Grandi Fratelli (la loro età media è piuttosto bassa) che ci vogliono controllare per tramare chissà che Controllo Universale sui pensieri di ognuno e tutti – anche se troppo spesso si impancano a giudici di ridicoli processi sommari contro gli imputati di essere fuori, a loro insindacabile giudizio, dallo 'spirito della Community' (sic). 
Più banalmente, quei giovani redattori tentano di dare movimento di nuove 'notifiche' sui e dai profili per mostrare alle aziende della lucrosissima pubblicità in rete che, loro di Facebook, sono ben vivi e vitali e capaci di moltiplicare per mille i loro profitti e le vendite.

Ma fanno bene a stimolarci i neuroni e le sinapsi e spingerci a meglio considerare le cose del vasto e complesso mondo che ci si para dinanzi agli occhi della mente ogni mattina.

E stamattina sto pensando a cosa sta dietro agli allarmi lanciati ieri dalla Lamorgese, il ministro ex prefetto degli sbarchi quotidiani a centinaia sulle nostre coste, e chi l'ha avvisata di probabili violenze prossime venture, quale intelligence, quali agenti segreti addentro alle segrete cose della nostra vita nazionale. 
Di quali violenze van cianciando quei dessi? Violenze simili a quelle che ci vengono dalla Serbia con immagini forti, dove i manifestanti hanno voluto far sapere, manu militari, ai loro parlamentari che il coprifuoco e il famigerato 'lockdown' causa corona virus se lo possono mettere in quel posto – e non ne possiamo più di questi personaggi pubblici che si impancano a Soloni del verbo sanitario e pretendono di dettare le agende delle nostre vite e bloccare le economie e assumono provvedimenti e firmano decreti che sono causa di pubblica povertà e aziende che chiudono e posti di lavoro che più non si troveranno in una mitica 'ripartenza'?

E da noi, nazione non più infetta (per il momento, ma le polmoniti letali del Kazakistan ci inquietano e spaventano), si discetta in punta di fioretto se sia più nobile prolungare il mandato di Padre della Patria a quel tal Conte, avvocato pugliese svelto di lingua e abile mediatore di s-governi giallo-rossi, e concedergli di continuare a firmare gli odiati d.p.c.m. del nostro scontento pandemico o se il parlamento si riprenderà, da qui a breve, le sue funzioni sovrane e vaglierà 'caso per caso' i prossimi provvedimenti di maledette clausure e 'zone rosse'.

E non vi nascondiamo che l'idea di 'fare come in Serbia', in caso di provvedimenti sbagliati e opprimenti un filo ci vellica e solletica e forse quei tali agenti della intelligence che hanno avvisato la Lamorgese di possibili violenze in autunno hanno letto qualche blog o letto posts simili a questo sui social e hanno fatto due più due e hanno dedotto che: E=mc2 - sconvolgente equazione di energie sociali in rapidissimo movimento, apriti Cielo, che Dio ci aiuti e salvi la Lamorgese e tutti i filistei di s-governo.

 

VIDEO.LASTAMPA.IT
Le autorità serbe hanno vietato gli assembramenti in pubblico a Belgrado nel tentativo di frenare l'ondata di casi di coronavirus. Il provvedimento segue la marcia indietro del governo sull'ordine di coprifuoco annunciato dal presidente Aleksandar Vucic per il fine settimana e poi ritirato a seguit...
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