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FLASH 1 - SATURNO SPAZZA LE NEBBIE

Post n°15 pubblicato il 03 Settembre 2013 da Herebus
 

 

 

 

Flash 1 – Saturno spazza le nebbie.



Qualche giorno fa, durante un'infelice intervista televisiva riguardante la situazione siriana, il Segretario di Stato americano John Kerry ha avuto modo di dire che “Assad è come Saddam Hussein” e “La Siria è come l'Iraq”. Ora, nonostante il bolso Kerry faccia decisamente rimpiangere Hillary Rodham-Clinton, forse donna troppo intelligente e scaltra per continuare a fare il numero due della barca di Obama, ci dobbiamo ricordare che in questi ambienti nulla accade e nulla si dice per caso.


Oggi, poi, apprendiamo che due missili balistici sono spuntati dal nulla in mezzo al Mediterraneo ed hanno puntato verso le sue coste orientali, dunque verso la Siria, senza che però la loro caduta abbia fatto alcun danno. Cosa ancora più strana se non addirittura “prima mondiale” nel campo dell'informazione la notizia dell'avvistamento dei due UFO è arrivata nientemeno che dalla sconosciuta Stazione Radar di Armavir di propietà dell'Armata Rossa e subito il Ministero della Difesa russo e lo stesso Putin ne hanno dato notizia ai giornali di tutto il mondo cosa, questa, che fino a ieri sembrava poter essere relegata solo alle pagine di qualche super fantascientifico romanzo di fantapolitica. Quando mai, infatti, è accaduto che i russi ora ed i Sovietici prima di loro abbiano mai dato simili notizie con tempestività ? Ricordiamoci che l'URSS ammise l'incidente di Chernobyl solo quando i norvegesi cominciarono a chiedersi come mai le loro renne fossero diventate fosforescenti ! Inizialmente tutte le potenze che in Mediterraneo hanno la capacità di lanciare missili balistici hanno negato il loro coinvolgimento ed i due UFO sono rimasti tali. Poi, dopo un po' e dopo averlo negato decisamente in principio, Israele si è ricordato di aver condotto un test congiunto con gli americani per il lancio di missili balistici dal suo territorio verso est giusto nello stesso tempo che la Stazione di Armavir registrava i due UFO. Che sbadati, erano stati loro ma se n'erano dimenticati ! Come abbiamo già detto, però, nulla avviene per caso o viene detto per caso in certi ambienti per cui proviamo a fare il classico due più due e riflettiamo su quanto detto da Kerry : “La Siria è come l'Iraq”. Se sforziamo un po' la nostra memoria ci ricorderemo che al momento dell'attacco contro il Paese mediorientale gli USA erano riusciti ad accecare le difese radar irachene ed a neutralizzare il loro network militare con una magnifica azione da 007 : in una partita di stampanti Olivetti acquistata dal Ministero della Difesa iracheno era stato sostituito un chip dalla CIA. Il nuovo chip, del tutto simile all'originale, conteneva però un virus che attivato al momento giusto si diffuse sulle linee militari ed accecò le difese di Saddam. Noi non sappiamo se gli USA provarono se le difese irachene fossero fuori combattimento con il lancio di due UFO come quelli di oggi anche se è ragionevole supporlo. Allora però le relazioni tra USA e Federazione Russa erano tali che la Russia sembrava un protettorato americano ed i russi infatti prestarono addirittura le basi logistiche per le truppe americane. Oggi le cose stanno diversamente ed i sogni di Putin di una nuova URSS non è che facciano proprio impazzire di gioia Pentagono e Casa Bianca. Così proviamo a leggere questi fatti alla luce di quanto detto :


  1. Gli USA hanno provato ad accecare le difese radar siriane con qualche escamotage simile a quello usato in Iraq;

  2. Gli USA hanno voluto verificare l'accecamento lanciando da un territorio vicino alla Siria un paio di missili balistici;

  3. I Siriani sembra che non abbiano rilevato un bel niente e quindi che tutto sia andato nel giusto modo;

  4. La Russia, che per qualche motivo ignoto ai più, continua a difendere a spada tratta un personaggio indifendibile come Assad, ha voluto mandare un messaggio molto chiaro agli Stati Uniti ed alla Francia : “Guardate che se anche i siriani hanno i radar fuori uso, i nostri funzionano benissimo !”.


Un avvertimento più chiaro di così ad Obama, Hollande & Co il buon Putin non poteva mandarlo :”Attenzione chè la Russia non starà a guardare in caso di attacco.”


Risuonano, allora, nella memoria le parole pronunciate del nostro Ministro degli Esteri Bonino solo qualche giorno fa : “Attenzione chè qui siamo sull'orlo di un conflitto mondiale.” .


Ma è proprio questo che vogliamo ?



Meditate gente, meditate...

 
Rispondi al commento:
vivianaciti
vivianaciti il 04/09/13 alle 10:38 via WEB
eh, no..io spero non ci sia nessun conflitto..mondiale, le cose già vanno male così..
 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

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HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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