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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 17 Settembre 2008 da gnoccosenzauto

mondiale: il 17 settembre 2008 dalle 21.50 alle 22.00.
Proponiamo di spegnere tutte le luci e gli apparecchi elettronici affinché il nostro pianeta possa 'respirare'.
Se ci sarà una risposta collettiva l'energia risparmiata sarà moltissima.
Solo dieci minuti e vedremo cosa succede.
Stiamo 10 minuti nell'oscurità, prendiamo una candela e semplicemente fermiamoci a guardarla mentre il nostro pianeta respira.
Ricordate che l'unione fa la forza e internet ha molta influenza, può essere qualcosa di veramente grande.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 09 Settembre 2008 da gnoccosenzauto

Le polveri sottili (dette anche polveri fini o particolato atmosferico), indicate con sigle PM10, PM2,5 e PM1 (dove i numeri indicano le dimensioni dei granelli microscopici con diametro inferiore o uguale rispettivamente a 10 micron, 2,5 micron, 1 micron) sono una miscela di particelle. Proprio per le loro dimensioni possono rimanere sospese nell'aria per lungo tempo, essere inalate tramite la respirazione e arrivare nei punti più profondi dei nostri polmoni superando le barriere difensive del nostro sistema respiratorio.

Il particolato nell'aria può essere costituito da diverse sostanze: sabbia, ceneri, polveri, fuliggine, sostanze silicee di varia natura, sostanze vegetali, composti metallici, fibre tessili naturali e artificiali, sali, elementi come il carbonio o il piombo ecc.

Le polveri sottili si originano sia da fonti naturali che antropogeniche (legate, cioè, all'attività dell'uomo). Le polveri fini derivano principalmente da processi di combustione con l'utilizzo dei combustibili fossili (riscaldamento domestico, centrali termoelettriche ecc.), emissioni degli autoveicoli, usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale, vari processi industriali (fonderie, miniere, cementifici ecc.). Da segnalare anche le grandi quantità di polveri che si possono originare in seguito a varie attività agricole.

Le principali fonti naturali di particolato primario sono le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi, l'erosione e la disgregazione delle rocce, le piante (pollini e residui vegetali), le spore, lo spray marino e i resti degli insetti. Il particolato naturale secondario è costituito da particelle fini che si originano in seguito alla ossidazione di varie sostanze quali: il biossido di zolfo e l'acido solfidrico emessi dagli incendi e dai vulcani; gli ossidi di azoto liberati dai terreni; i terpeni (idrocarburi) emessi dalla vegetazione. Queste sostanze una volta depositate sul terreno possono essere risollevate dai veicoli e trasportate dalle correnti d'aria per centinaia di chilometri.

Sono in atto molteplici progetti per diminuire la percentuale di polveri sottili nell'aria delle città: una delle soluzioni possibili, anche se momentanea e poco efficace, è il blocco del traffico dei veicoli nelle grandi città. Invece, l'impiego di combustibili alternativi è una delle strategie attuali per lo sviluppo di motori a combustione interna intrinsecamente puliti, nel contesto di una politica sempre più radicale di salvaguardia della qualità dell'ambiente.

Il metano (e il gas naturale) è il combustibile fossile meno inquinante. I motori in grado di sfruttare il metano mostrano considerevoli vantaggi rispetto a quelli convenzionali a benzina o gasolio, infatti possono garantire un sostanziale miglioramento della combustione, una notevole riduzione dell'emissione di anidride carbonica (≈ 25% in meno, in linea con le direttive del protocollo Kyoto), minore produzione di ossidi di azoto, emissione trascurabile di polveri sottili, emissione praticamente nulla di aromatici (molto rilevante invece nel caso dei motori a benzina verde). Ovviamente tutto ciò ha un riscontro fortemente positivo sulla qualità della vita e sulla salute della popolazione, soprattutto nelle aree urbane fortemente congestionate.

Inoltre, il metano permette di circolare senza restrizioni: le auto alimentate con questo carburante, infatti, non sono sottoposte ad alcun blocco del traffico. Oltre al resto, i veicoli a metano possono sostare in tutte le autorimesse, comprese quelle sotterranee ed è permesso l'imbarco su navi e traghetti: i nuovi serbatoi a metano, infatti, hanno standard di sicurezza pari a quelli delle auto tradizionali e sono progettati per resistere a sollecitazioni meccaniche e di pressione molto elevati. I serbatoi, inoltre, devono essere verificati e controllati ogni 5 anni. Non dobbiamo dimenticare poi che un kg di metano equivale a un litro e mezzo di benzina e un kg di metano costa 0,635 euro e l'autonomia dei nuovi veicoli può variare dai 200 ai 500 km. Molti modelli sono a doppia alimentazione (o bi-fuel), che permette in caso di esaurimento di metano, di passare automaticamente alla benzina sino al nuovo rifornimento.

Occorre però sottolineare che i motori alimentati a metano emettono, seppur limitata, una frazione di gas incombusto (di cui il metano stesso rappresenta il 93% circa). Anche se molto meno tossico di altri idrocarburi presenti negli scarichi dei motori convenzionali, il metano è molto pericoloso per quanto riguarda l'effetto serra (aumento della temperatura terrestre e conseguentemente mutazioni del clima). Stime recenti hanno valutato che, a parità di quantità emesse, il metano può portare ad aumento della temperatura terrestre 35 volte maggiore rispetto a quello provocato dalla anidride carbonica. Per questo motivo in Europa e negli Stati Uniti sono state introdotte regolamentazioni specifiche che limitano le emissioni sia del metano sia degli idrocarburi più pesanti (presenti nel gas naturale).

Per quanto riguarda gli incentivi, esiste la legge 23 agosto 2004, n.239 sul riordino del settore energetico (GU n. 215 del 13-9-2004), ai fini di promuovere combustibili alternativi per autotrazione. Fino al luglio 2004 scorso chi faceva installare e collaudare un impianto a metano (o a gpl) sulla propria auto, entro un anno dall'immatricolazione, otteneva un agevolazione di 650 euro. Mentre chi comprava una vettura nuova già dotata di impianto omologato dalla casa aveva diritto a 1.500 euro di contributo statale. Da luglio in poi questa legge prevede che il contributo sia esteso alle trasformazioni a gas effettuate entro i primi tre anni dall'immatricolazione e la possibilità di includere tra i soggetti beneficiari anche le persone giuridiche.
L'unico aspetto che ne disincentiva il suo utilizzo è relativo alla rete di distribuzione che non è così sviluppata come quella per la benzina e il gasolio, anche se la rete distributiva italiana è tra le più grandi d'Europa, oltre 400 punti vendita. Inoltre, sul nostro territorio stanno nascendo un gran numero di nuovi distributori, grazie al contributo e il supporto delle Province e dei Comuni. Per cui occorrerà solo aspettare la creazione di una rete capillare di distributori.

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 08 Settembre 2008 da gnoccosenzauto

VEDIAMO COSA PROVOCA L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO

ALL'AMBIENTE NATURA CHE CI CIRCONDA?


DESCRIZIONE DEL FENOMENO

L’inquinamento atmosferico è uno dei principali problemi ambientali in Europa. L’effetto serra, ’assottigliamento della fascia di ozono, le piogge acide sono argomenti che ormai vengono trattati da tutti i mezzi di informazione. Però la soluzione a tali problemi ambientali è ancora lontana.

Effetti sugli organismi vegetali


 Le piante sono tra gli organismi più a rischio a causa dell’inquinamento atmosferico e marino. In particolare sono molto sensibili all’inquinamento atmosferico le graminacee (importanti per l’alimentazione), tabacco, erba medica, e loglio. Ecco perché sono usate come bio-indicatori ambientali. Inoltre sono stati riscontrati notevoli effetti nocivi anche sulle piante ad alto fusto quali l’abete bianco a partire dagli anni settanta ,l’abete rosso , il pino e il faggio fin dal 1982 e il castagno ,  la roverella, il tasso, il tiglio, il noce, il salice, il pino marittimo, l’acero, il ciliegio ed i frassini a partire dal 1984. Queste piante sono presenti anche a Vallombrosa e vedremo più avanti gli effetti dell’inquinamento su tali organismi. Tra gli effetti dell’inquinamento ci sono quelli causati dall’ozono, il cui danno tipico sulle piante è costituito da piccoli puntini necrotici di colore che va dal bianco al nero. Mentre si è potuto costatare che attraverso l’impiego di piogge acide simulate le deposizioni acide possono avere effetti diretti ed indiretti sulla vegetazione.

Effetti diretti


Ad esempio si sono verificati danni alle strutture superficiali di protezione come le cuticole, facilitazione agli attacchi parassitari, e soprattutto un notevole disturbo del normale metabolismo e dei processi di crescita con diminuzione della fotosintesi, respirazione alterata e precoce senescenza delle foglie e anche una interferenza nei processi di riproduzione sessuata e diminuzione della vitalità del polline.

Effetti indiretti

 


Tra i tanti effetti, i più importanti sono un aumento notevole della suscettibilità alla siccità e ad altri fattori ambientali avversi e un accelerato lisciviamento delle sostanze dagli organi fogliari. Nel febbraio 1984 in Toscana fu fatta un’analisi sulla qualità delle piogge. Furono poste alcune stazioni di campionamento (una a Firenze periferia e nel centro, a San Rossore e a Vallombrosa in località scoperta ed al riparo di un'abetina). La stazione di Vallombrosa è posta sulla dorsale del Pratomagno che divide il Casentino dal Valdarno superiore e precisamente all’interno della Riserva Biogenetica gestita dal Corpo Forestale dello Stato. A Vallombrosa si riscontrò che tutte le piogge avevano un pH intorno a 4 contrariamente a quanto ci si aspettava essendo una zona montana e ciò costituisce un ulteriore indice del trasporto di inquinanti da regioni assai lontane. A questo valore di pH e ad un alto contenuto di alluminio nelle radici esse si riducono enormemente, si atrofizzano ed in qualche caso muoiono. In generale l’acidità risulta superiore di 10 volte a quella normale, in quanto la scala del pH ha un andamento logaritmico. Un’acidità maggiore è stata riscontrata nelle nebbie a causa dei venti da ovest che trasportano sodio, cloro e magnesio e sostanze tensioattive (detersivi) veicolati dall’aerosol marino.

ALTRO MOTIVO PER ADERIRE

ALL'INIZIATIVA DI LASCIARE L'AUTO A CASA

PER UNA SETTIMANA DAL 6 OTTOBRE 2008 

COPIA ED INCOLLA AL TUO BLOG QUESTO POST E

FALLO GIRARE IL PIU' POSSIBILE

PIU' GENTE SI RENDE CONTO DI CIO' CHE PROVOCHIAMO CN

I NOSTRI GESTI ABITUDINARI

PIU' POSSIBILITA' ABBIAMO CHE QUALCOSA

EFFETTIVAMENTE POSSA CAMBIARE NELLE NOSTRE ABITUDINI ...

GRAZIE A TUTTI UN SALUTO DA ALIASPUPA

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 03 Settembre 2008 da gnoccosenzauto

"6 OTTOBRE 2008" IL GIORNO D'INIZIO!!!

Inserisci l'immagine sul tuo space!Indicherà l'adesione alla settimana senza auto!

Divulga il più possibile l'evento, con tutti i mezzi che hai a disposizione!!!

Se vuoi saperne di più, vai su :

http://blog.libero.it/salviamoroma/

 
 
 
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Un blog di: gnoccosenzauto
Data di creazione: 03/09/2008
 

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