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L'Angolo di Nimriel®

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Ma vulimme faticà?!?!?

Post n°710 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da nimriel
 

Il patto non era questo, se di patto si poteva parlare.
In realtà non avrei dovuto venire spesso qua, per mere ragioni di costo (mio, troppo, ahimè!) e di contratto (nostro, basso, ahimè!). In realtà avrebbe dovuto esserci una sede nella mia città, che teoricamente avrebbe avuto anche bisogno di una persona in più. Ci si intendeva, insomma, sembravamo fatti a fagiuolo gli uni per l'altra.
In realtà la sede c'era, se di sede si poteva parlare ma, all'improvviso, per misteri misteriosi, è diventata una roba fantasma di cui per oscuri motivi o semplice menefreghismo nessuno si occupa e della quale nessuno sa dire qualcosa (di certo).
Perciò (e per altri vari motivi di cui non frega nulla a nessuno, me compresa) vengo qua, più spesso di quanto avrei voluto ma, pazienza, è solo una questione di organizzazione.
In fondo i treni ci sono - più o meno - e ad i pendolari è perfino tesa una mano, nel senso che per vari motivi (di cui non frega niente a nessuno, me esclusa) i poveracci come me, che possono a malapena permettersi di prendere la categoria dei treni "regionali" ( e cicciarsi minimo - ma proprio minimo minimo- 2 ore al giorno di viaggio) hanno la fantastica opportunità di prendere un I.C. la mattina e uno la sera senza cacciare  un soldo di tasca in più.
Vi pare poco? A me no, anzi, che il buon dio renda merito alla buona Regione Toscana: grazie, grazie e ancora grazie (se poi si riuscisse anche a farli funzionare 'sti trenini... ma non devo essere ingorda, lo so!).
E così, grazie a mamma Regione Toscana, posso recarmi lieta e contenta come una pasqua (leggi rincoglionita abbestia e incattivita col mondo intero) verso la sua sede (ahhhhh...ecco perchè hanno fatto le facilitazioni, era tutto una roba in famiglia) in centro, dove mi aspetta la prova quotidiana: la conquista di una postazione di lavoro.

Il piano in cui mi reco è suddiviso fra due dipartimenti: il mio (mio no, ovvio, mio in senso lato; io manco sono una regionale vera e propria e peraltro a fine mese devo smammare) e un altro (i cui occupanti devono essere dei fantasmi...mai visto nessuno... ma maimaimai!!!).
Nonostante i vicini ectoplasma e la politica di assunzioni limitate da parte della Regione, le poche stanze disponibili per il nostro dipartimento sono affollate di esseri umani, che si dividono in due categorie: i regulars, ognuno con la sua bella postazioncina fissa e inalienabile, dotata dei comfort minimi ed indispensabili per operare, e gli homeless, o rom che dir si voglia, gente di cui nessuno si cura e che tutti fanno finta di vedere il meno possibile per non sentire in petto un moto di pietà, oltremodo fastidioso e imbarazzante.
Questa categoria, alla quale appartengo orgogliosamente, ogni singolo giorno che gli è dato di passare sulla terra (della Regione Toscana), si trova a dover girovagare senza requie, pietendo almeno un posto dove accucciarsi e poggiare i propri beni terreni, senza certezza alcuna nè garanzie di stabilità che, una volta conquistato il territorio, c'è da mantenerlo e lì la lotta si fa ancor più dura.
A complicare il tutto, negli ultimi giorni, oltre al purgatorio di anime dannate in caccia di sistemazione, si aggiunge una faida interna fra i due dipartimenti per la contesa di ben due stanze due. Stamattina, ad esempio, poco c'è mancato che i capi dei dipartimenti, dopo essersi regolarmente schiaffeggiati con guanti di dubbia provenienza, si sfidassero a duello nel lungo corridoio divisorio.
Io ero arrivata in quel momento.
Sono strisciata lungo il muro cercando di farmi invisibile; un'ombra lieve, piumosa, con gli occhi bassi.
Ho ovattato il passo degli stivali che indossavo e mi sono infilata nel primo cantuccio che ho trovato ma, ahimè, era già occupato da un'altra rom che m'ha rivolto un sorriso maligno e una pernacchia silenziosa.
Sono rimbalzata nella stanza riunioni ma non c'era il cavo per la lan, il riscaldamento era spento e le luci non funzionavano.
Sono sgattaiolata nella stanza di fronte ma quando ho aperto la porta ho trovato altri quattro homeless che si stavano azzannando alla gola e si garottavano con il cavo lan della stanza riunioni.
Sono andata in bagno ma tutti i loculi erano occupati.
Non m'è restato che andare nel terrazzino ma un'orda di fumatori incattiviti m'ha chiuso sghignazzando la porta in faccia, soffiandomi il fumo negli occhi.

In questo momento sto scrivendo seduta sugli scalini del dipartimento, dopo aver hackerato una connessione wi-fi alla Questura vicina.

Non so cosa ne sarà di me ma, ho fede. Al massimo, finchè la sede rimane questa, c'è sempre il porticato esterno. Anzi, adesso che mi sovviene, vi hanno appena messo una panchina di cemento.
Hai visto mai? Potrebbe tornarmi comoda.

 
 
 
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