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Messaggi di Maggio 2012

Connessioni......potenti.

Post n°57 pubblicato il 31 Maggio 2012 da non_muoverti

 

 

Avevo promesso un post che rappresentasse un proseguimento del precedente e per certi versi il suo contrapposto. mettendo in evidenza la potenza di questo strumento per scopi nobili e umanitari. La fonte arriva dal web da cui ho preso spunto, il video che vi invito a guardare per intero, appena messo in rete, nel giro di poche ore è stato cliccato da 45.000.000 di persone e questo a marzo 2012. Nel momento in cuo scrivo il video ha superato i 90.000.000 di visite. Si tratta della campagna "virale" più iù riuscita della storia, 45 milioni di visite in poche ore dalla messa in rete del video shock che racconta gli atroci crimini commessi da Joseph Kony, leader di un fantomatico movimento di ribelli in Uganda chiamato "Lord’s Resistance Army"

 ,formato in realtà da bambini rapiti e costretti a combattere, sottoposti alle più terribili vessazioni fisiche e psicologiche, bambini costretti a subire terribili mutilazioni e cibarsi delle stesse, costretti a uccidere i proprii genitori come rito d’iniziazione, che finiscono per sperare nella morte come unica salvezza.

Dietro questa iniziativa l’organizzazione americana "Invisible Children" che attraverso questo toccante video- racconto denuncia uno dei tanti fatti che riguardano spesso i paesi meno ricchi su cui i potenti del pianeta preferiscono tacere e non prendere posizione,

sensibilizzando l’opinione pubblica che invece si è subito mobilitata in così larga misura da riuscire finalmente a far parlare dell’accaduto.

Non mancano naturalmente le polemiche, che provano ad infangare qualsiasi tentativo di sovvertire le decisioni dei potenti, e in questo caso persino un’ organizzazione umanitaria senza scopo di lucro viene accusata di proteggere l’attuale dittatore Ugandese Musaveni, ponendo l’attenzione su Kony per distoglierla dalle altrettanto gravi violenze di Musaveni.

Ciò che salta all’occhio ad ogni modo da questa terribile denuncia, è la straordinaria forza che ha in questo momento la rete e in particolare questi strumenti di condivisione, informazione e comunicazione, una forza capace di indignare e mobilitare milioni di persone nel mondo, una forza che inizia ad essere temuta da chi invece vuole tacere i numerosi misfatti che accadono ogni giorno, temuta e allo stesso tempo studiata attentamente per essere sfruttata o messa a tacere.

Ho scelto di postare il video con i sottotitoli in italiano per far meglio comprendere a tutti l'atrocità subita da questi Bambini Invisibili che, mi auguro, grazie anche al nostro piccolo contributo possano avere voce ed emergere dall'inivisibilità.

Niente è più potente di un'idea il cui tempo è arrivato

Niente è più potente di un'idea cui il tempo è ora

 

 

Vi prego guardatelo tutto Vi chiedo 30 minuti del vostro tempo ne varrà la pena

FABI

 
 
 

Connessioni....fatali.

Post n°56 pubblicato il 30 Maggio 2012 da non_muoverti

 

 

Il fenomeno è sempre più diffuso e le proiezioni a lungo termine stabiliscono che non si tratta solamente di una "moda" ma di una realtà/fenomeno sociale in cui entrano sempre più spesso in scena aspetti psicologici come la solitudine, la mancata comprensione con il partner , tristezza, depressione ma anche aspetti più forti come la voglia di trasgredire e di provare nuove emozioni. Il tutto reso molto più semplice dalla schermo che ha la duplice funzione di protezione e di eliminazione di ogni tabù che potrebbe riscontrarsi nella vita reale. Purtroppo nella realazione reale e nella vicinanza fisica non sempre esiste dialogo e comprensione. Ed è qui che subentra l'altro/a on-line che diventa una specie di realtà parallela in cui ci si sente "liberi" di esprimere le proprie emozioni, le sensazioni, ma anche le proprie paure e angosce quotidiane senza l'ostacolo di una "corporeità" che potrebbe risultare ingombrante e limitante.

L'incontro virtuale quindi può dare la sensazione di essere ben più profondo di quello reale perchè basato su scambi di sensazioni e intimità che, spesso, sono andati scemando nella vita di coppia. E così accade che si inizia a tradire chattando, all'inizio lasciandosi andare a confidenze poi rimanendo affascinati dall'altro/a che ascolta. Tutto ciò contribuisce al superamento, illusorio, di barriere, soprattutto psicologiche che frustrano la vita di coppia nella realtà. Di solito ci si lascia andare lentamente quando si avverte la piacevole sensazione di essere compresi.

L'innamorato virtuale crede di sapere cosa l'altro pensa, ha la sensazione di aver saputo leggere tra le righe, di conoscere tutto della sua vita, del suo passato e del suo presente, ha la certezza di coglierne i desideri e le aspettative, pensa di saperne di più di chi gli vive accanto. Ci si innamora di un'idea, di un sogno, riempiendo le inevitabili caselle vuote dell'identità dell'altro con parti di sé proiettate. Si ha la sensazione di essere pronti a tutto, ma non a rinunciare all'idea che ci si è costruita dell'altro. Vi sono precise differenze nell'approccio dei due sessi.

Le donne chattano per fare nuove amicizie, perché sono reduci da un'esperienza negativa, considerano la chat un luogo di "ascolto" dove le loro sofferenze, i loro bisogni vengono accolti in un modo veloce e "privato".

Gli uomini, per lo più, quando dall'altra parte del monitor c'è una donna, richiede foto, numero di telefono (frequenti sono stati i tentativi di deviare la conversazione su argomenti esplicitamente sessuali).

Le donne cercano qualcosa di più, rapporti più intensi e intimi e non è difficile ipotizzare, all'origine di questa ricerca, una profonda insoddisfazione.

Certo è che questo modo diverso di incontrarsi può cambiare notevolmente la vita delle persone che ne sono coinvolte e dei partner, sia che lo si consideri come un tradimento platonico sia che gli si dia valenza reale.

mprovvisamente è consentito vivere gli istinti più nascosti con la sensazione di rimanere al sicuro, si liberano parti di sé che potrebbero sfuggire al controllo

Amore, passione, o solo bisogno di evadere dalla noia della quotidianità?

 (continua....)

 

 
 
 

I wanna fly, fly high

Post n°55 pubblicato il 25 Maggio 2012 da non_muoverti

 

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Viviamo con la convinzione che la nostra vita sarà migliore quando avremo 18 anni e potremo farci la macchina, quando troveremo un lavoro, quando ci sposeremo e poi quando avremo il primo figlio. Poi sentiamo la frustrazione perchè i nostri figli sono troppo piccoli per poter far questo o quello e pensiamo che le cose miglioreranno quando saranno cresciuti. In seguito, invece siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti, per le loro trube ormonali, gli sbalzi d'umore e la voglia di ribellione. Quindi siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età. Pensiamo di stare meglio quando il nostro compagno/a avrà risolto i suoi problemi di lavoro, quando cambieremo l'auto, quando potremmo fare quelle vacanze favolose desiderate da sempre, quando c

ostruiremo una nuova casa e infine quando non saremmo più obbligati a lavorare.

Dicono che una farfalla vive un solo giorno ma certamente lei non può saperlo. E perchè, noi che abbiamo la possibilità di vivere un solo giorno come cento anni , finiamo per cadere in circoli viziosi, in una coazione a ripetere dove le pulsioni che operano sono in perfetto contrasto con il principio di piacere in quanto portano dolore e disagio all'individuo che ne subisce il meccanismo passivamente? Forse perchè è rassicurante ?

E come se covassimo inconsciamente la paura che vivendo ogni esperienza come nuova e irripetibile potremmo morire all'istante. Viviamo spesso nell'attesa di cadere , quando 

invece dovremmo puntare a volare alto. Altro che farfalle, a volte siamo degli stupidi bozzoli di seta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Fatti più in la...

Post n°54 pubblicato il 23 Maggio 2012 da non_muoverti

 

Un'altra mia abilità (di una avevo già parlato in un post precedente ovvero l'arte di perdere l'occasione di parlare) dicevo.....che un'altra mia abilità è quella di sapere quando è il momento di  farmi da parte. E lo faccio sempre in silenzio, senza alzare polveroni, senza fare troppe domande. Questo succede quando avverto che la mia presenza potrebbe, in determinate situazioni, non essere gradita, creare noia o difficoltà. Un'altro momento in cui mi faccio da parte è quando penso di dare "dusturbo" come quando capiti da amici all'ora di cena e loro insistono perchè tu resti, ma io so benissimo che questo  creerebbe loro dei disagi logistici, così mi defilo magistralmente, anche se mi sarebbe piaciuto restare e cenanere amabilmente in loro compagnia. Dalla mia ho avuto la sfortuna/fortuna di aver studiato il linguaggio del corpo per cui è difficile che non capisca quando la mia presenza è di troppo: le parole mentono il corpo no. Anni fa, quando avvertivo questa sensazione ero solita chiedermi il perchè e le risposte che mi davo, tutte immancabilemte, contro me medesima...generevano sempre dei sensi di colpa molto spiacevoli. In pratica ero sempre critica con me stessa e molto meno con i miei interlocutori per farla ancora più breve....se avvertivo la sensazione di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, secondo il mio sentire era solo ed esclusivamente per colpa mia. E so perfettamente che qualche volta mi sbagliavo e che il "senso di essere di troppo" era solo frutto della mia fantasia e per dirla tutta il retaggio di un'educazione troppo severa che mi ha insegnato a stare sempre al mio posto.Gli esseri umani, maestri nell'arte di complicarsi la vita, hanno inventato, come forma estrema di sadismo, la ricerca del consenso sociale. Ora le cose sono cambiate L'educazione, la tolleranza, la correttezza restano sempre le coordinate di ogni mia azione me se riconosco qualcuno dissimile da me, non devo necessariamente uniformarmi per farmi accettare. Posso  salutarlo, sorridergli, ma selezionare altrove le amicizie vere.

 
 
 

Forse può bastare....

Post n°53 pubblicato il 20 Maggio 2012 da non_muoverti

 

Piove mentre scrivo, è una pioggia che si infila ovunque, complice il vento. L'aria sa di bagnato quella stessa aria che ora non fa niente per asciugare il mondo. Ho avuto complici impensabili e poi ci sono vite che mi hanno conquistata quando non me lo sarei mai aspettato. Con altre, viceversa, percepisco qualcosa, ma la strada è totalmente diversa. Poi ci sono vite che si allontanano senza scalfire un solo mio pensiero, persone che se ne vanno, ed è per sempre , o perlomeno è come se lo fosse visto che si perde qualcosa e non è sufficiente pensarlo per farlo tornare. Altre vite che scivolano via, alle quali mi sono attaccata con le unghie e con i denti. La mi stessa rabbia le ha trattenute per un po' ma ci si accorge, un giorno, che la sensazione di morte inevitabile, in caso di assenza ...beh non esiste. La morte, grazie a Dio, non è arrivata. Mi ero sottovalutata? Mi reputavo troppo debole? Ho abbuttuto il mio nemico mortale oppure ho solo vinto una battaglia? Per ora non lo so, provo ancora amarezza per questo mondo che, andando avanti, ogni tanto mi lascia indietro. Tutti avranno trovato l'amarezza in qualcosa e un buon motivo per spegnere le luci e lasciare perdere, tutto possono scegliere di trasformare il pianto in cinismo e la paura in giustificazione. Si più vivere di pregiudizi e preconcetti, di parole pronunciate solo per riempirsi la bocca e il proprio vuoto, troppo a lungo trascurato e forse mai visto. Si! Mai visto....perchè credo che vedere un vuoto spinga ad agire, per buttarci dentro qualcosa o ad allontarsi da lui quando si scopre che è inutile e banale. E se funziona è un miracolo! Forse sono pazza o avventata a pensare che la soluzione è a portata di mano che bastino due reagazzi belli e in gamba che ascoltano il loro cuore di adolescenti e tengono nel pugno le inscurezze da vincere. Che basti un'amico di cui tieni nel cuore il sorriso e che ti rende te stessa anche quando non lo vedi. Che basti svegliarsi al mattino con una bestiolina che reclama la tua attenzione. Che basti la gente, quando si concede il lusso di non sputare sentenze, quando non ha paura di avere paura. Quando fa un passo azzardato rischiando di cadere ma non cade e va avante. E se cade, scopre il sapore della terra e di un paio di ginocchia sbucciate. Gente che non si arrende e sorride.

 
 
 
 
 
 
 

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