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Il prezzo dell'Amore

Post n°88 pubblicato il 14 Febbraio 2016 da IlContaFiabe

“…nessun interscambio di beni o servizi fra persone può definirsi gratuito, ogni gesto ogni oggetto ha un suo prezzo che viene stabilito, convenzionalmente, dall’equilibrio fra domanda ed offerta. Il prezzo determinato dal venditore si confronta con la percezione del valore dell’oggetto o del bene che rappresenta la soggettiva stima fatta dal potenziale acquirente…”

La voce del Professore  usciva chiara dalla finestra dell’aula  lasciata aperta in quel principiar di Primavera e proprio lì, sotto l’infisso del primo piano, stava Paula coi suoi mazzetti di fresie e le piccole primule invasate nelle ciotole minuscole di plastica. Vendeva fiori di quella stagione così come avrebbe venduto fazzoletti o anche accendini, od ombrelli a seconda del mutar del tempo.

Le piaceva quel posto e ancor di più le piaceva quella voce del giovane docente che accoglieva fin dal mattino con lo sguardo sbieco, attenta a non farsi scorgere in quello spiare innocente.

Era giovane il “professore” poco più che trent’enne, i capelli ricci lasciavano indovinare una loro anima ribelle se solo “lui” gli avesse permesso di crescere oltre la misura inappuntabile che le mani ed il taglio di un barbiere attento e servizievole avevano modellato. Li guardavi e non riuscivi a non pensare ad un recinto stretto di cavalli selvaggi, Loro erano lì per correre e sciogliersi nel vento e la forma, come appunto un recinto, invece li costringeva dentro la giusta misura, dentro al “modo di essere”.

Paula lo vedeva così il “suo Professore” un animale selvaggio rinchiuso in una forma inamidata. Incravattato entrava nell’aula mentre  avrebbe potuto essere benissimo altrove, vestito in altro modo, ed essere appunto altro, magari anche uno zingaro come lei, fuori da ogni schema. “Libero”, per quanto su quel pensiero e quell’idea la mente di Paula incespicava spesso, come in ogni pensiero troppo complesso.

Ma la sua voce era come un magico richiamo por le sue orecchie. Aperta, col tono sicuro ed un fondo d’allegro divertimento sempre sotteso anche quando enunciava concetti difficili, troppo difficili perché Paula li capisse. Però, per quella voce li ascoltava.

Aveva capito poco di quel suo parlare di prezzo e di valore però una cosa le sembrava chiara, che il Professore si sbagliava. Non tutto nella vita aveva un prezzo. Il sole splendeva e nulla gli veniva dato per farlo, e l’aria profumava di fiori, ed era gratis anche quella, così come l’acqua della rugiada o dei temporali estivi, improvvisi, dirompenti, che arrivati inaspettati  inzuppavano vestiti e cose.

E nulla costava il respirare o il ridere, o il solo sorridere.

Lo vide uscire dal portone grande, il suo Professore, camminava svelto lo sguardo verso un altrove. Fu l’impulso di un momento. Paula prese il mazzetto di fiori più bello e gli corse accanto con la mano tesa ed un largo sorriso acceso in volto.

L’uomo guardò la ragazza e i fiori, e ancora il viso, poi disse con fare distratto “Grazie ma non voglio comperarli”-  Paula sempre sorridendo rispose –“non li vendo infatti, sono gratis per lei,- poi, dopo un attimo di sospensione, chinando gli occhi ed arrossendo un poco in volto continuò tutto d’un fiato –“non tutto quello che c’è nel mondo si compera o si vende o ha un prezzo, ma questo nei suoi libri forse non c’è scritto”.

L’uomo guardò sorpreso la ragazza. Capì bene le sue parole e meglio ancora il sorriso che si accese subito dopo quella frase fatta rotolare di corsa, a mezze labbra.

-“Hai ragione – rispose alla ragazza aprendosi anch’egli ad un vivo sorriso – non c’è scritto nei libri, ma bisognerebbe scriverlo perché altrimenti si finisce poi col dimenticarlo”-

Aprì la sua borsa ed estrasse da questa un volume. Lo sfogliò finchè non trovò la pagina con le parole che prima aveva letto in aula. Estrasse una matita dalla tasca e, con decisione, tracciò una linea sopra quel periodo stampato, cancellandolo con una diagonale netta. A margine segnò un appunto con calligrafia chiara e minuta.

-“Non tutto nella vita ha un prezzo, a patto che si riesca ad avere un sorriso puro ed un cuore altrettanto aperto e li si sappia donare in cambio dell’azzurro del cielo, del profondo del mare, della forza della sua onda. A patto che li si sappia scambiare il giorno che riconosci gli occhi ed il cuore aperto che hai sempre aspettato. A patto che si sappia comprendere che amare è sapersi dare, completamente, senza pensar di poter ricevere nulla in cambio. E il concambio sarà lo stesso pensiero.”

Rilesse quelle poche righe mentalmente. Chiuse il libro e lo porse in dono alla ragazza. Tutto avvenne in silenzio. Lei raccolse il dono che lui le faceva, quel libro che non avrebbe mai letto, con una luce intensa negli occhi.

Fu lì che lui la comprese imparando ad amarla immensamente.

Da allora ne parla la gente del Professore sparito per amore che di tanto in tanto, vedi in qualche città, ad un angolo della via, vendendo fazzoletti, accendini od ombrelli  oppure fiori, con la sua amata Paula, e i figli di quell’amore accanto. Un amore che non teme il tempo, né l’acqua, né il vento o il sole. Un amore che non ha cose attorno, ma soltanto Amore.

 

 

 
 
 
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