Un blog creato da orgogliosammarinese il 07/11/2009
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orgogliosammarinese il 10/01/13 alle 20:19 via WEB
San Marino perche' esiste. Risponde, con qualche lacuna, Sergio Romano
Un lettore del Corriere della Sera, Davide Chicco, anche a nome di suoi colleghi di lavoro, russi, ha chiesto, all'ambasciatore Sergio Romano: "Perché esiste lo Stato di San Marino?".
L'ambasciatore Romano ha risposto cominciando col dire che "L'anomalia, di San Marino, non è diversa da quella di altri piccoli Stati, sparsi sulla carta di Europa, e le domande dei suoi amici russi potrebbero mettere in discussione anche l'esistenza dei principati di Monaco, Liechtenstein, Andorra e - perché no? - dello Stato della Santa Sede".
Dopo aver dato alcune informazioni di geografia politica, l'ambasciatore Romano afferma in tutta sicurezza: "I loro regimi fiscali convenivano alle classi economicamente influenti dei Paesi confinanti. L'antichità conferiva alle loro istituzioni una sorta di nobiltà storica". Precisando, poi: "Nel caso di San Marino il fatto che ha maggiormente contribuito alla sua esistenza è paradossalmente (sic) la sua forte identità repubblicana".
Insomma sarebbero stati i liberali italiani di tendenza repubblicana (mazziniani, garibaldini e altri) a salvare la Repubblica di San Marino durante il processo di unificazione politica della penisola italiana.
Ciò è vero, ma solo in parte. Comunque, il loro apporto, fu importante solo in un secondo tempo.
A salvare San Marino durante le fasi convulse dell'unificazione politica della penisola, fu Napoleone III, che si impose a Cavour.
I 'repubblicani' - e non solo - ebbero un ruolo importante successivamente, dopo la scomparsa di Napoleone III (Sedan) dalla scena politica europea.
Leggi Il cammino di un'idea / Come San Marino si è salvato
http://www.libertas.sm/libri/cammino/cam_7.htm
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orgogliosammarinese il 18/12/12 alle 15:37 via WEB
Il 2013 senza segreto bancario
Dal 1° gennaio scambio di informazioni tra stati Ue
TANCREDI CERNE
Fine del segreto bancario in Europa con l’arrivo del nuovo anno. Il 1° gennaio 2013 entreranno uffi cialmente in vigore le disposizioni contenute nella direttiva 2011/16 che stabilisce norme più chiare e precise sulla cooperazione amministrativa fra i paesi dell’Unione ai fi ni dello scambio di informazioni nel settore fi scale, decretando la fi ne del segreto bancario tra i paesi membri. In particolare, ogni stato membro, su richiesta dell’autorità richiedente, sarà obbligato a trasmettere le informazioni pertinenti in suo possesso relative a casi di presunta evasione fi scale. Per procurarsi le informazioni o condurre l’indagine amministrativa richiesta dall’estero, l’autorità dello stato interpellato dovrà procedere come se agisse per conto proprio o su richiesta di un’altra autorità del proprio paese. «Gli stati Ue non possono rifi utare di fornire le informazioni soltanto perché queste sono detenute da una banca o da altre istituzioni fi nanziarie», si legge nel testo della nuova direttiva che specifica come l’autorità interpellata abbia il dovere di confermare il ricevimento della richiesta entro 7 giorni lavorativi e quindi fornire le informazioni al più presto e comunque entro 6 mesi dalla data di ricevimento della richiesta. Nel caso in cui le informazioni siano già in possesso dell’autorità interpellata, tuttavia, queste dovranno essere fornite entro 2 mesi dal momento in cui si riceve la richiesta di informazioni. Al di là di questo, la riforma del sistema di condivisione dei dati su scala comunitaria prevede che ogni autorità nazionale invii al soggetto comunitario competente, attraverso scambio automatico obbligatorio, le informazioni disponibili sui periodi d’imposta dal 1° gennaio 2014 riguardanti i residenti nell’altro paese Ue su alcune categorie di reddito e di capitale come i redditi da lavoro, i compensi per dirigenti, i prodotti di assicurazione sulla vita, le pensioni e le proprietà e redditi immobiliari. Non solo. La direttiva 2011/16 stabilisce anche alcune situazioni per cui le autorità nazionali competenti sono tenute a comunicare in maniera spontanea le informazioni in proprio possesso agli omologhi dei paesi Ue. Questo dovrà avvenire nel caso in cui l’autorità competente di un paese europeo abbia motivo di presumere che esista una perdita di gettito fi - scale in un altro paese Ue. Oppure quando un contribuente ottiene, in un paese europeo, una riduzione o un esonero d’imposta che dovrebbe comportare un aumento d’imposta o un assoggettamento a imposta nell’altro paese Ue. Lo scambio automatico dei dati è previsto anche nel caso in cui le relazioni d’affari fra due contribuenti in paesi Ue vengono svolte attraverso uno o più paesi in modo da comportare una diminuzione di imposta nell’uno o nell’altro stato membro (o in entrambi), e quando l’autorità competente di un paese abbia fondati motivi di presumere che esista una riduzione d’imposta risultante da trasferimenti fittizi di utili all’interno di gruppi d’imprese. A livello pratico, lo scambio di informazioni verrà gestito attraverso la designazione di uffi ci centrali unici di collegamento in ciascuna autorità fi scale Ue responsabile dei contatti con altri stati membri e con la Commissione. Le nuove disposizioni riguarderanno tutte le imposte, con alcune eccezioni. Resteranno infatti invariate le norme che regolano l’imposta sul valore aggiunto e i dazi doganali o accise contemplate da altre normative Ue. Ma anche i contributi previdenziali obbligatori dovuti al paese europeo, i diritti per certifi cati rilasciati da autorità pubbliche, e le tasse di natura contrattuale, quale corrispettivo per pubblici servizi. Tra le altre forme di cooperazione amministrativa previste dalla nuova normativa, figurano inoltre, lo scambio di funzionari tra le autorità fi scali dei paesi Ue al fi ne di partecipare alle indagini amministrative nel paese interpellato; i controlli simultanei di persone che presentano un interesse comune o complementare tra due o più paesi; la notifi ca amministrativa e la condivisione delle migliori pratiche per migliorare la cooperazione.
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orgogliosammarinese il 07/12/12 alle 18:45 via WEB
La tecnologia e il giornalismo
Vecchi ricordi di una professione che ha cambiato il suo modo di essere in virtù di una tecnologia d’avanguardia che
ha modificato il modo di fare il giornalismo. Sono ancora ricordi vivi e non facili da dimenticare. Dopo quasi 45 anni
mi sono ritrovato coinvolto in una struttura giornalistica e alla presenza di un direttore in jeans e maglione che con
semplicità disarmante mi indica Giuseppe Morganti come punto di riferimento per collaborazione al giornale. Nessun
commento o raccomandazione, che con maliziosità si aspettava. La vera forza del direttore Graziosi è di mantenere
una linea editoriale, senza cadere nel peccato di farne un laboratorio di analisi politiche, ma lasciando liberi i suoi
collaboratori di scrivere liberamente i fatti. La sua intuizione non ha risentito di qualche
trasformismo gattopardesco; è un libero democratico di destra con scivolate al balcone
della redazione con la speranza di raccogliere folle oceaniche. I suoi propositi sono simili
alla sincerità del suo comportamento nel saper respingere ogni forma di suggestione o pressione, diversi dal suo agire
che concretizza nel modo di operare. Falso calmo, pronto alla battuta, affida la sensibilità alla sua capacità di essere
pratico o poco visionario. Sembra un trappista, povertà nel modo di vestire, obbedienza cieca verso la moglie, privazione
di ogni piacere, ma uno scrupolo mi rimane: sarà un ‘iperbole o una malignità? Ha un solo difetto: è uno sfegatato tifoso
rossonero e se l’atteggiamento è quello dell’uomo frustrato e inconsolabile vuol dire che il suo Milan ha perso. 18 anni
di vita in prima linea con la sua Tribuna è una lezione di valori che di questi tempi è merce rara da trovare. Sono restio
a fare scommesse, ma se un giorno avrà un look con cravatta e giacca e con un atteggiamento snob, sarò felice nel
pagargli un’abbondante prima colazione a base di panini imbottiti e succhi di pere.
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gife1958 il 07/12/12 alle 18:35 via WEB
Primo intervento per
Matteo Zeppa in
Consiglio, un debutto infuocato
che ha zittito la
sala e gli altri consiglieri.
“Ho sentito parlare di responsabilità
e ho sentito
acredine nell’opposizione
-attacca Zeppa- non vorrei
dovere fare opposizione
all’opposizione”.
“I cittadini da noi si
aspettano qualcosa -tuona
Zeppa- siamo solo
quattro e non vogliamo
fare opposizione sterile,
serve una minoranza
compatta, bisogna lavorare
tutti assieme per risollevare
il Paese”. L’esponente
di Rete non vuole
tornare alle elezioni,
chiede al governo di durare
per “fare uscire San
Marino dalla crisi, per
salvarlo”.
Zeppa è noto che lavora
in un supermercato e
non solo non se ne vergogna
ma lo usa come ‘punto
d’osservazione privilegiato
sulla società’, “la
gente che gira tra gli scaffali
compra solo prodotti
in offerta, è un segnale
in un Paese come il nostro
dove tutti sembrano
stare bene -spiega all’Aula-
la situazione è grave
e occorre usare il buonsenso
e non è possibile
che alcuni candidati, liberi
professionisti, abbiano
presentato una dichiarazione
dei redditi da 7.000
euro, non va bene ed è offensivo
per i cittadini”.
Rete non vuole diritti acquisiti,
vuole “tirare fuori
il Paese dal pantano”
e Roberto Ciavatta, dalla
sua pagina facebook,
fa sapere che i consiglieri
di Rete non usufruiscono
dei parcheggi riservati
ma si sono fatti a proprie
spese l’abbonamento
al ‘parcheggione’ e che
in serata andranno a cena
a loro spese e non al
Grand hotel a spese dei
cittadini.
“Credo che in tanti abbiano
perduto il senso del
dovere e del rispetto per
il prossimo -chiosa Ciavatta-
ora in Consiglio si
dovranno confrontare
con noi su tutto, non ne
faremo passare una senza
dibattito”.
Rete si pone come uno
“stimolo” e non come
“movimento rivoluzionario”,
sono pronti a denunciare
ogni comportamento
scorretto e “non
si tratta di concentrarsi
sulle quisquilie lasciando
passare le porcate maggiori:
dal piccolo al grande”.
“Siamo novizi ma non pare
che gli esempi che vengano
dall’Aula siano i migliori-
conclude Ciavattatutti
parlano di trasparenza
e cambio di rotta,
ma la strada deve partire
dalle piccole cose”.
marco bollini
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orgogliosammarinese il 14/11/12 alle 17:19 via WEB
San Marino Oggi: Non si pensi di "riciclare" gli esclusi
(...) I cittadini - interni ed esteri - hanno in sostanza concordato su chi debba essere chiamato a governare. La differenza eÌ di poco piuÌ di un punto percentuale (la percentuale degli interni che ha votato per “San Marino Bene Comune” eÌ stata del 50,87%, mentre negli esteri eÌ scesa al 49%, contribuendo ad un risultato per la coalizione vincente pari al 50,7%). Ad evitare il ballottaggio sono stati quindi pochi voti, e forse bisognerebbe pensare anche a chi ha fatto la differenza. (...)
Il rinnovamento eÌ palese. Ben 19 coloro che siederanno per la prima volta in Aula, quasi uno su 3, che poi aumenteranno di almeno altri 5 nuovi ingressi quando ci saraÌ la nomina dei segretari di Stato. Solo 9 peroÌ le donne. (...)
A questo punto secondo noi si apre una fase di riflessione quindi, anche per l’alto numero di schede nulle caratterizzate da frasi oscene e azioni di protesta contro la classe dirigente del Paese. Questo vuol dire non solo che ci vuole rinnovamento, ma anche competenza nel scegliere chi ora governeraÌ, e chi poi costoro metteranno a dirigere il Paese nei ruoli chiave. (...)
Come giornale inoltre chiediamo fin da ora che di coloro che saranno scelti in ruoli importanti, a partire dalle commissioni, ai cda, ecc.. . venga anche reso pubblico il curriculum professionale che ci impegneremo a pubblicare. E staremo alle calcagna di chi non lo forniraÌ. Anche questo secondo noi eÌ un modo per dare una prima risposta alle richieste provenienti dalla cittadinanza.
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gife1958 il 14/11/12 alle 17:13 via WEB
Luca Zavoli - L'Informazione di San Marino: Santini vs Facebook
I risultati delle ultime elezioni confermano una tendenza giaÌ ampiamente osservata in altri Paesi: non ci si improvvisa abili comunicatori sul web. Due movimenti hanno riscosso un ampio successo, giustamente messo in risalto da tutte le testate giornalistiche locali e, non a caso, sono le due neo realtaÌ del panorama politico sammarinese che hanno dimostrato di sapere gestire con abilitaÌ e competenze la comunicazione on-line per poi spostarsi fisicamente nei dibattiti e, piuÌ in generale, in mezzo alla gente. Entrambi hanno saputo riempire il vuoto telematico lasciato dai partiti tradizionali corsi poi affannosamente al riparo in vista delle elezioni con investimenti a pioggia che, probabilmente, hanno ottenuto l’effetto contrario. (...)
Credo che a tali movimenti vada riconosciuto il merito di aver colto l’importanza di fenomeni ampiamente registrati altrove, vedi il boom firmato Casaleggio – Grillo del Movimento 5 Stelle in Italia, la sapiente gestione del web da parte del Presidente degli USA Obama, il fenomeno Matteo Renzi (definito non a caso “An Italian- Style Obama on the Political Trail” dal New York Times) che turba l’establishment del Pd italiano. (...)
Hanno saputo crearsi una reputazione affidabile online, cosa non affatto scontata e per nulla semplice, restituendo ai potenziali elettori il piacere di essere ascoltati, di una facile usufruibilitaÌ delle azioni intraprese e di uno scambio di vedute alla pari. Elementi trascurati e sottovalutati dalle realtaÌ tradizionali che hanno cosiÌ appreso sulla propria pelle che determinate abilitaÌ e competenze comunicative non possono essere acquisite con frettolose campagne elettorali: il classico santino puoÌ essere tranquillamente riposto in un cassetto.
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orgogliosammarinese il 30/10/12 alle 21:13 via WEB
C’è qualcuno in grado di prendere in mano le redini del Paese rilanciandone la vera anima
Cinquanta ragazzi dello Smiaf incontrano Dario Fo per un’ora e mezza al museo di San Francesco
Questi ragazzi hanno in testa una ricetta per curare l’attuale malattia: ora occorre dargli le gambe per potersi affermare
“Da quando lo Stato non invita a San Marino un premio Nobel?”, si chiede una cittadina vedendolo passare sotto la Porta del Paese. L’evento è raro e la presenza di Dario Fo in Repubblica è un’occasione imperdibile. Prima le mostre con i suoi 200 quadri, che uniscono critica e creatività. Ma come fare a non approfittare della disponibilità di uno dei più grandi artisti viventi? Si, perchè Fo non rifiuta il confronto diretto con le persone, raccogliendo informazioni e raccontando le sue ‘storie’ piene di umanità. ‘L’ultimo degli umanisti’ lo ha definito fra il serio e il faceto, Umberto Eco la sera della presentazione al Palazzo Sums. Al centro della personalità la rapidità dell’intelligenza, la profonda cultura, la voglia di indagare, la capacità di indignarsi e la traduzione di tutto questo in comunicazione che arriva al cervello di chi lo ascolta e di chi riflette di fronte ai suoi grandi dipinti. Un’occasione d’oro per i 50 ragazzi dello Smiaf che hanno chiesto e ottenuto da Dario Fo l’opportunità di discutere di cosa fare per dare un contributo al proprio Paese e far crescere una nuova speranza. Nello stretto cortile esterno del museo di San Francesco, Dario Fo coi ragazzi Smiaf seduti tutti intorno, per un’ora e mezzo ha detto cose straordinarie, ma alla domanda specifica sul ‘che fare?’ la risposta è stata immediata: “Studiare la storia”. Fo è attratto dalle particolarità che hanno consentito al Piccolo Stato di conservare la propria indipendenza e di far crescere il mito della libertà. Ma dal confronto emerge una prima verità da indagare: non sarà che l’indipendenza sia legata alla necessità dei potenti confinanti delle varie epoche di avere a portata di mano un porto franco? Il mito crolla sotto il peso della verità? Può essere che crolli l’enfasi mitologica, ma non certo il fascino di un’identità millenaria. Se la libertà è stata voluta perchè necessaria alla tutela degli interessi di alcuni potenti, piuttosto che conservata dal desiderio illuministico dell’affermazione di un valore etico, non è un dramma: del resto la storia di tutte le nazioni è costellata di meccanismi similari. Le gesta eroiche delle grandi battaglie danno smalto ai veri motivi che le hanno prodotte (quasi sempre economici) e distraggono l’attenzione dalle carneficine che hanno provocato. La storia di San Marino quindi se valutata in quest’ottica non è differente da quella di tanti altri Stati, ma proprio questo riavvicinamento al mondo, deve farci abbandonare l’idea dell’isola felice e farci scoprire invece una verità sepolta dai miti. Dal processo verso la verità, dall’indagine, dalla ricerca può nascere la proposta capace di rappresentarla. Ecco Dario Fo ha consigliato questo a Meri Di Nubila e agli altri 49 giovani saperi che facendo lo Smiaf dimostrano come in Repubblica c’è ancora qualcuno in grado di prendere le redini di un Paese in bilico, sapendone rilanciare l’anima vera. “Creatività e criticità rimangono paradigmi eterni dell’uomo – sottolineano gli organizzatori dello Smiaf - possono diventarne riferimento insostituibile se riescono ad interpretare il divenire della società, dei suoi nuovi bisogni, della forza-valore delle diversità che vanno emergendo quali elementi costitutivi di ogni persona e del suo porsi nella storia e nel tempo che viene”. Insomma c’è già chi ha in mente la ricetta per rilanciare il Paese, ora occorre solo dargli le gambe per affermarsi. (Gmm)
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orgogliosammarinese il 08/10/12 alle 20:49 via WEB
ATTENZIONE! Amici dei movimenti alternativi…
Premetto che non sono esperto di strategie o tattiche politiche. Quindi non posso dare suggerimenti. Ma, conoscendo un po’ il mondo della politica, lasciatemi dire la mia. Seguo attentamente lo snodarsi quotidiano delle dichiarazioni dei vari esponenti dei movimenti giovanili alternativi,ai quali sono molto vicino. Noto un eccesso di dichiarazionismo, specialmente su Facebook. Mi vengono in mente due scene, una del mondo contadino e l’altra della storia romana, che possono essere metafore di ciò che sta avvenendo.
Prima scena: Da una parte, ci sono tanti galli nel pollaio. Anzi tanti galletti “vallespluga”: Che si contendono il primato di bellezza democratica, di originalità e validità di proposte,di nuovismo, di purezza ideal-etico-politica. Noto anche qualche fautore della purezza della razza (politica). Dall’altra ci sono volpi e faine,della vecchia politica, che unendo le loro furbizie e le loro forze, vi stanno fregando l’elettorato. Attenzione!
Seconda scena: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Perdonatemi la citazione classica. Sagunto, i cartaginesi la stanno conquistando, mentre a Roma si discute sul da farsi… Vi seguo con simpatia,quando proponete di rinforzare le mura di difesa democratica della Repubblica. Vi seguo ancora con simpatia quando volete confrontare il vostro progetto con quello degli altri in campo. Non vi seguo più, quando invece di aggiungere mattoni sulla cinta muraria,vorreste buttare giù il pezzo costruito da altri. ATTENZIONE! Avete un compito più difficile dei Romani: i Cartaginesi della vecchia politica sono già dentro le mura e voi li dovete cacciare !!
P.S. **Quanto ho detto non significa che sono per un’ammucchiata alternativa!
** Ricordate poi che la riserva maggiore dei voti non è contenuta in Fb! Rivolgetevi anche ai cittadini non ancora socialnetworkizzati.
Buona fortuna!
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orgogliosammarinese il 08/10/12 alle 20:48 via WEB
La Commissione antimafia e il pulcino Pio
Il fastidioso e stridulo pulcino Pio sarà ricordato come il tormentone canoro dell’estate 2012. Prima ha suscitato simpatia e gioiosità, e non solo da parte dei bambini, come mia nipotina Matilde. Ha creato ilarità e buonumore anche fra gli adulti, intrappolati e defatigati nella calura delle divinità mitologiche infernali, che quest’estate si sono messe a soffiare dal Sahara. Ma alla lunga tutto stanca. Il buon pulcino ha finito per rompere tutte le tolleranze e qualcuno si è vendicato, lanciandogli contro un trattore che l’ha spiaccicato sull’asfalto.
Di fronte ad una così bella favola sono caduto in tentazione. Non potevo non gustarla come una allegoria politica. Un parallelismo con metafora sull’attualità socio-politica sammarinese. Dove tiene banco da mesi la Commissione antimafia. Ho preferito seguire il sentiero scherzoso (ma non troppo), non volendo appesantire l’universo dei commenti seriosi e giustamente preoccupati di tanti cittadini,di fronte alla relazione della commissione.
Il pulcino Pio ha posto sulla scena del gioco tutta la fauna del pollaio,della stalla e dell’aia della fattoria. Con i loro linguaggi propri.
Seguendo la fantasia,condita dalla rabbia del buon cittadino, provo a trasvolare lo schema e i personaggi della canzoncina nel mondo della politica.
Il pulcino Pio: il suo posto spetta di diritto alla Commissione, che da mesi preoccupa,infastidisce e bersaglia la fauna politica.
Gli ascoltatori: Il lavoro della commissione piace molto ai cittadini, che sono tuttavia preoccupati perché sanno già come andrà a finire.
I 10 animali rappresentano quello che c’è di peggio nella politica del Palazzo. Provo a dipingerne il quadro.
Nel Palazzo c’è la politica inetta: quella senza testa e con poco cervello (gallina?),senza progetti, che non ha saputo affrontare i grandi problemi che si sono ormai incancreniti.
Nel Palazzo c’è la politica scaltra: inaffidabile (gatto?),che può tradire ad ogni momento ideali, programmi e promesse.
Nel Palazzo c’è la politica ambiziosa: ruota (tacchino?) attorno alla poltrona da mantenere a tutti i costi, più che verso il servizio democratico al cittadino.
Nel Palazzo c’è la politica dei grandi annunci (chicchirichi ?),delle miracolose piattaforme programmatiche,rimaste il più delle volte a pure dichiarazioni verbali.
Nel Palazzo c’è la politica della propaganda: quella degli spot, che sorvola sulle case dei sammarinesi; una politica viaggiatrice (piccione?) fino a raggiungere i sammarinesi all’estero, ai quali raccontare favole.
Nel Palazzo c’è la politica = centrale del latte (mucca!!): che allatta con favori,regalie i cittadini non ancora democraticamente svezzati.
Nel Palazzo c’è la politica arrogante: quella che crede di poter montare (toro?)sopra la legge e sopra i cittadini.
Nel Palazzo c’è tanto altro..Lascio al lettore la fantasia di trovare altre allegorie con gli animali della canzoncina, che io non ho citato.
La commissione ha messo a nudo tutto lo zoo del Palazzo. Con coraggio,serietà e impegno ha portato alla sbarra il sistema San Marino. Un sistema politico, descritto con sintesi efficace dal Consigliere Zafferani, come zeppo “di mediatori nel rapporto politica-affari, di meccanismi di controllo del voto, di utilizzo disinvolto e contro legge di contanti e assegni post-datati, di finanziamenti allegri all’edilizia da parte delle banche, di politici coinvolti negli affari mascherati dall’anonimato societario e, infine, di rapporti con la malavita organizzata, minacce, metodi mafiosi, ecc…”.
Quale sarà il finale di questa filastrocca politica? Dio non voglia che sia la stessa del pulcino Pio. Sull’aia della fattoria politica c’è anche un trattore, parcheggiato nell’ombra. Rappresenta la vecchia politica e il sistema San Marino corrotto. I suoi autisti sono pronti a rimettere in moto il caterpillar schiacciasassi e spiaccicare i risultati della commissione, fragile germoglio di una riemersa volontà di fare pulizia. Mettendo fine a questa bella favola.
Cittadini,ci rassegneremo? No! C’è la possibilità di rottamare per sempre quel trattore pulcinocida. Abbiamo pronta un’officina attrezzatissima. E’ facile trovarla, seguendo il cartello: elezioni 11 novembre. Ironia della sorte, ce l’ hanno allestita gli stessi autisti del trattore. E’ ora di ritirare per sempre la loro patente di guida. Anche il pulcino Pio alla fine si è vendicato
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orgogliosammarinese il 08/10/12 alle 20:47 via WEB
AAA….Cercasi VIAGRA per la politica!!
A San Marino c’è voluta la Commissione antimafia per fare pulizia fra le candidature
La politica italiana è nella spasmodica attesa di un Decreto Legge anti-corruzione, che contenga anche norme sull’ incandidabilità dei corrotti condannati.
Siamo alla tragicommedia! Se non c’è una legge speciale, i partiti possono continuare a rubare – con più o meno fantasia- e a candidare dei mascalzoni? Allora bisogna dichiarare l’impotenza della politica.
Anche la buona legge sammarinese sul limite dei 10 anni per fare parte del Governo, si pone sulla linea della sconfitta. Sconfitta della politica e dei partiti, che non hanno voluto o saputo rinnovarsi. Il corpo della politica sammarinese resta ammalato. Perché non ha coltivato gli anticorpi per mantenersi sano. Perché ha bisogno di un intervento esterno per vincere le sue patologie. Patologie che ritorneranno sotto altre forme, che il debole sistema immunitario non potrà debellare.
Ma c’è una seconda sconfitta, forse più nefasta. Quella di noi cittadini che non abbiamo potuto o voluto rinnovare la classe dirigente, liberandoci dai corrotti e dagli incapaci.
Le 12 liste che si sono presentate alle prossime elezioni, hanno fatto questa cura speciale?
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Inviato da: orgogliosammarinese
il 10/01/2013 alle 20:19
Inviato da: orgogliosammarinese
il 18/12/2012 alle 15:37
Inviato da: orgogliosammarinese
il 07/12/2012 alle 18:45
Inviato da: gife1958
il 07/12/2012 alle 18:35
Inviato da: orgogliosammarinese
il 14/11/2012 alle 17:19