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Un blog creato da orgogliosammarinese il 07/11/2009

ORGOGLIO SAMMARINESE

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orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 08/06/12 alle 17:45 via WEB
Carlo Giorgi, Anis: 'Firma Italia - San Marino? Non basta' San Marino Fixing realizza un'intervista a Carlo Giorgi, segretario generale dell'Anis, per chiedere un'opinione in merito alla sottoscrizione del protocollo d’intesa contro le doppie imposizioni fiscali con la Repubblica Italiana. La firma ormai imminente con l’Italia? “Oggi possiamo dire di essere contenti, soddisfatti”, dichiara a Fixing Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’ANIS. “Dopo tutto questo tempo è chiaro che aver finalmente raggiunto un obiettivo, ovvero fissato la data della sottoscrizione dell’accordo con l’Italia, è per noi un sollievo. Siamo soddisfatti ma sappiamo che questo è solo il primo passo. La prospettiva è quello di veder ratificato l’accordo (da entrambe le parti? ndr) in tempi rapidi. E poi deve arrivare a ruota l’uscita dalla Black List. E comunque anche allora non potremo cantare vittoria perché ci sono tanti compiti che ci aspettano, troppe cose non funzionano a dovere, nel nostro Paese”. In particolare a cosa si riferisce? “Sulla crisi non mi soffermo, ormai tutti la conosciamo sin troppo bene. Oggi servono riforme, riforme vere: il Paese non è competitivo e la spesa pubblica è un peso ormai insostenibile che può pregiudicare il futuro di San Marino e in particolare quello dei nostri giovani. Per questo dobbiamo richiamare la politica ai suoi doveri istituzionali. Come ANIS abbiamo già rivolto ai Capigruppo consiliari e alla politica tutta un appello a impiegare nel modo migliore il tempo che ci rimane da qui alle prossime elezioni. Abbiamo chiesto di non perdere tempo in discussioni e polemiche rivolte a guadagnare consenso. Mai come oggi, per il nostro Paese serve concretezza”.
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 30/05/12 alle 16:51 via WEB
“Sappiamo benissimo qual’è la situazione di San Marino; più di mille persone sono senza lavoro, e non vi sono tra essi, solo dei Giovani...tutt’altro -prosegue Matteo Zeppa- cara Venturini, si è mai recata all’Ufficio del Lavoro richiedendo le disponibilità di esso? Ha mai visto quante aziende cercano lavoratori? Senza ombra di dubbio non vi sono certamente mille richieste”. Non è facile stare nei panni di chi, con due lauree in mano, è costretto a fare lavori poco consoni alle proprie capacità e aspettative: “Probabilmente sedete in luogo troppo alto, e ciò vi impedisce di poter vedere e sentire il reale polso dei lavoratori giovani e meno giovani -conclude Zeppa- Sarebbe il caso di cominciare a scendere dal piedistallo di carta che Vi siete creati ad hoc
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 30/05/12 alle 16:50 via WEB
“Le parla una persona che non è affatto pigra, ancora giovane, che ha passato 7 mesi in cassa integrazione, cercando e ricercando un lavoro -dice Matteo Zeppa del Movimento retecon un mutuo sulla casa, due figli e tutto il “cucazzaro” attorno, non mi posso assolutamente permettere di essere pigro. E nella mia vita lavorativa, mi sono adattato benissimo mi creda; non ho bisogno certo dei consigli calati dall’alto dopo una boriosa giornata di lavoro in qualche Commissione qua e là”. Noi giovani sammarinesi rincara la dose: “I giovani vivono periodi di grande incertezza sul loro futuro, sul loro ruolo sociale e relazionale. A tutto ciò si deve aggiungere un paese come San Marino che sta radicalmente cambiando volto, ma nel quale ancora la “vecchia scuola” si tiene stretta i ruoli di potere con gli artigli”. Sembra che lo Stato che non riesca a svolgere quel ruolo di mediatore e di guida che gli spetterebbe,
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 29/05/12 alle 16:06 via WEB
Governo inaffidabile: persa l’occasione per un vero progetto di rilancio del settore edile L’Associazione Settore Edilizia Sammarinese (ASES) intende intervenire in merito al dibattito relativo alla presentazione, ed al conseguente ritiro, dell’Ordine del Giorno consigliare finalizzato a determinare l’ampliamento dei poteri del Consiglio dei XII includendo anche la possibilità di consentire l’acquisto di immobili da parte di forensi. Riteniamo che, prescindendo nettamente dallo specifico Ordine del Giorno, sia stata persa una ennesima occasione per tentare di ragionare su che tipo di modello di sviluppo economico s’intende realizzare. Il Governo, oltre ad avere fallito sia da un punto di vista operativo e di comunicazione, continua la sua marcia imperterrito bruciando tempo e possibili soluzioni in maniera assolutamente maldestra e inqualificabile. L’incompetenza di portare avanti progetti, condividendoli con tutti i partiti e le associazioni di categoria, ormai è evidente e si continua ad assistere ad un teatrino politico ridicolo ed inutile. Eravamo consapevoli che la proposta dell’esecutivo, slegata da un confronto con l’opinione pubblica e da un modello economico di riferimento, poteva segnare un altro passo falso. Ad oggi ci ritroviamo ancora senza risposte all’emergenza che vive il nostro settore composto nella stragrande maggioranza da aziende prettamente sammarinesi. Ci sono tante altre priorità da affrontare per il rilancio dell’edilizia. A partire dalla necessità di consentire all’aula consigliare un dibattito sulla definizione di progetti di riqualificazione e riconversione dell’esistente sia abitativo che produttivo e commerciale. Da tempo inoltre invochiamo un piano delle infrastrutture e dei servizi, così come chiediamo che venga affrontata l’urgenza di definire un pacchetto preciso di nuove agevolazioni in favore delle giovani famiglie per la prima casa. Nel nostro documento si chiedeva di incentivare gli interventi di ristrutturazione edilizia, collegandoli ai finanziamenti legati al risparmio energetico. Si tratta di alcune proposte che abbiamo più volte sollevato al Governo. Ma la sordità di questo Governo pare ormai patologica ed irreversibile. (ASES)
 
gife1958
gife1958 il 25/05/12 alle 18:28 via WEB
Se la questione è che la maggioranza ha un problema politico perchè tre suoi Consiglieri hanno affermato quello che pensano a proposito di un ordine del giorno così delicato per le conseguenze che comporta, non solo sulla sovranità del nostro Paese, e lo hanno fatto proprio nell'aula consigliare naturalmente deputata al confronto, allora veramente non c'è più speranza. E' umiliante pensare che il Consigliere non possa esprimere liberamente, secondo coscienza, le proprie idee anche in Consiglio oltre che nelle sedi dei propri partiti. Confermiamo il sostegno all'attività del governo e della maggioranza: ma il rispetto al mandato ricevuto dall'elettorato ha sempre e comunque la priorità e, quando le circostanze lo richiedono, riteniamo doveroso intervenire pubblicamente a garanzia di tale mandato, soprattutto sugli argomenti sui quali non sussiste un vincolo di programma di governo. Non e' forse più grave l'operato di chi in diverse fasi di questa legislatura ha messo in difficoltà la maggioranza con votazioni subdolamente contrarie e portando avanti continuamente in sordina azioni tese a contrastare tutto ciò che si sta facendo per cambiare questo nostro Paese? Maria Luisa Berti Filippo Tamagnini Andrea Zafferani
 
gife1958
gife1958 il 12/02/12 alle 18:12 via WEB
Foschi, ex segretario di Stato alla Giustizia di San Marino: "Retti da una banda di incompetenti".Cari lettori ricevo e pubblico volentieri la lettera di Ivan Foschi, ex segretario di Stato alla Giustizia di San Marino, che interviene sulla polemica sorta in seguito ai miei articoli sulla relazione della Dna che riguardano San Marino (si vedano i post in archivio del blog) Cari saluti Caro Roberto da Sammarinese difendo le Istituzioni del mio Paese, ma non per questo difendo l'operato di chi le rappresenta quando costoro le ridicolizzano con simili dichiarazioni e simili comportamenti. Purtroppo la Repubblica è retta da una banda di incompetenti che continuano a prendere in giro non solo i loro interlocutori italiani, ma prima di tutto i cittadini sammarinesi che devono poi fare i conti con le conseguenze di questo immobilismo e con l'isolamento a cui questa irresponsabilità ci condanna. Invece di prendere documenti come questo come indicatore dell'efficacia del sistema di collaborazione, cioè di quello che va e quello che non va, e approfittarne per cercare di correggere le storture, chiamando a rapporto i vari uffici e i vari responsabili, ci si rivolge polemici persino contro la Direzione Nazionale Antimafia accusandoli addirittura di falso e di manipolazione! Qualche Segretario di Stato è convinto che avere avuto giudizi favorevoli dal Moneyval per l'evoluzione del quadro normativo, stia a significare che va tutto bene e che ogni problema è risolto. Più volte abbiamo tentato di fare notare che il quadro normativo è solo la premessa per combattere i fenomeni malavitosi, e che occorre tutta una serie di provvedimenti che finora sono solo abbozzati. Basta che manchi anche solo l'ultimo anello affinché la catena non si chiuda e resti tutto inutile. Le leggi vanno bene (su alcuni settori, non su tutti), ma poi occorrono le indagini, gli strumenti investigativi, una polizia giudiziaria e un tribunale efficaci, e soprattutto la consapevolezza che serve aggiornare continuamente la normativa e la pratica. Occorre poi affrontare la questione di alcuni reati che, come nel caso dell'evasione non sono nemmeno considerati di rilievo penale. Non mi pare che né a livello politico né a livello di operatori bancari ci sia la volontà di rinunciare al segreto e tirare una riga su un certo tipo di economia. Non c'è il coraggio di puntare verso strade nuove in linea con gli standard europei, del resto non c'è nemmeno il coraggio di andare verso l'Europa, nonostante la volontà dei Cittadini che hanno voluto un apposito referendum! L'atteggiamento di questo governo, al di là dell'arroganza con cui si pone verso chi lo critica, è quello di ostinarsi a negare certe situazioni, di far credere di avere fatto tutto il possibile e che se la situazione dei rapporti con l'Italia non si sblocca è solo colpa degli altri. Cioè di Tremonti (anche se non c'è più), di Guardia di Finanza, Agenzia delle entrate, Procure, Tribunali, Antimafia, opposizione interna e ovviamente i gironalisti, compresi quelli sammarinesi che "parlano male del proprio Paese". Come sempre ci si preoccupa di più di chi denuncia infiltrazioni mafiose che non dei mafiosi stessi! Cordialmente Ivan Fosch
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 24/01/12 alle 09:17 via WEB
San Marino. Bianchini un 'geniaccio' fra furbi, corrotti e mafiosi Vincenzo Tavano rispondendo a Stefano Elli di IlSole24Ore attraverso Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino, non ha remore alla luce di quanto sta emergendo in Criminal Minds, a definire Marco Bianchini, un 'geniaccio'. Un 'geniaccio' in un Paese fatto per i furbi e vietato agli onesti (detto 'per gli imprenditori stranieri che aprono attività in Repubblica'!), in cui i politici sammarinesi per proteggere l'azienda dall'esterovestizione non ha trovato di meglio che proporre di dare la residenza ai suoi dirigenti. Un 'geniaccio' che aveva trovato il modo di pagare sugli utili d'azienda il 4,8% (di qui la proposta di questi giorni di una nuova legge sulla corruzione?), finendo per screditare tutto il Paese a livello nazionale italiano. Un 'geniaccio' che è finito lui stesso nelle spire dei malavitosi fino a mettere in pericolo la sua stessa persona e ancor peggio. Un 'geniaccio' che sta trascinando a fondo l'antica Repubblica di San Marino, nell'indifferenza dei suoi governanti.
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 24/01/12 alle 09:14 via WEB
Le dichiarazioni fatte al Siulp avevano rotto definitivamente il rapporto con il governo. Poi l’addio L’ex comandante: sul Titano “la libertà è di chi sta al potere, libertà di trasgredire le norme, mentre gli altri le devono rispettare” Si è parlato solo del paragone fra gli agenti della Guardia di rocca e i puffi di Gargamella. Ma le parole dette dall’ex comandante della Gendarmeria Achille Zechini al convegno del sindacato della polizia italiana (Siulp) di Forlì del 12 novembre scorso, per le quali è stato ammonito dal governo, vanno molto più a fondo. Ancora ignaro delle polemiche che sarebbero scoppiate sul Titano, del suo addio definitivo al comando di viale Kennedy e della comparsa del suo nome nei fasciocoli legati all’operazione Criminal minds della Guardia di finanza di Rimini (non come controllore ma come controllato), l’ex comandante prende la parola al Siulp per parlare, principalmente, dell’influenza della politica di Palazzo Pubblico sulle forze di polizia di San Marino. Voglio tornare a casa - L’esordio non è certo una dichiarazione di amore verso il Titano: «Sono tuttora in prestito nella speranza di tornare presto in Italia, quindi pensate come si possa essere messi a San Marino, se uno spera di tornare presto in polizia», ironizza Zechini. Che passa subito a descrivere la situazione delle forze dell’ordine. ‘Ammanettate’ dalla politica: «Arrivando a San Marino - spiega Zechini - c’è scritto bello grosso “benvenuti nell’antica terra della libertà”. La libertà è di chi sta al potere. Quindi libertà anche di trasgredire le norme, mentre gli altri le devono rispettare ». ‘Inganno’ nei comitati internazionali - Quindi il passaggio che tira in ballo la Guardia di rocca: «Noi abbiamo un corpo di polizia - prosegue l’ex comandante - che fa solo rappresentanza». Un corpo «che non è di cinque uomini, ma è esattamente la metà della Gendarmeria ». «Questa viene additata come polizia quando si va nei vari comitati scientifici contro la corruzione oppure nel Moneyval a dire che noi facciamo la lotta all’evasione ». Il governo dice: «“Abbiamo 40 persone che fanno questo». Ma la loro attività, in realtà, non è quella descritta: «Li vedete all’ingresso del territorio vestiti di verde e di rosso - dice Zechini - già il colore della divisa dovrebbe essere indicativo dei puffi sammarinesi, con tutto il rispetto, perché hanno 250 anni di storia». E’ «un corpo di persone che ci provano, a lavorare, ma se non gli viene consentito di farlo è difficile operare». Dietro il nero c’è la mafia - Zechini elogia i cittadini sammarinesi, o almeno quelli che definisce «puri», cioé caratterizzati da «orgoglio e senso d’appartenenza», e indica nei primi anni ‘70 la data critica della storia recente del Titano: «Sono arrivate le fatture false, sono arrivate le strutture edili grandissime e vuote. Ogni società - racconta l’ex numero uno di viale Kennedy - deve avere una stanza e un bagno. Non provate ad avere un bisogno fisiologico in quel bagno - ironizza riferendosi alle sedi ‘fittizie’ delle società - perché lo scarico non esiste, tanto è un’etichetta che serviva. E quindi c’è stata, purtroppo, una logorazione di questo territorio, perché è brava gente, è gente in gamba». A San Marino, secondo le parole di Zechini, c’erano traffici poco chiari. Movimenti di cui oltre confine erano al corrente: «All’Italia - dice - conveniva questa realtà, conveniva una forma di evasione, di nero, si pensava che comunque il nero facesse parte dell’economia in generale, e non si è avuta la lungimiranza di capire che dietro questo nero spesso c’era il riciclaggio, e ancor più le organizzazioni criminali ». Si vedano a proposito le operazioni Vulcano e Staffa, dove «guardacaso ci stanno dentro anche i cittadini sammarinesi». La politica e i legami con il malaffare - Nel riferimento fatto da Zechini di fronte ai colleghi del Siulp c’è anche spazio per una piccola frecciatina all’attuale coordinatore delle forze di polizia, Sabato Riccio: un persona assunta «a cinquemila euro al mese per debellare la piaga dei furti (28 in totale fra quelli andati in porto e quelli tentati nel 2011, escluso dicembre, ndr)». Poi un nuovo affondo sulle regole volute dai politici: «Essendo un piccolo territorio - analizza Zechini - è facile vedere chi entra e chi esce. Ma se poi la polizia vede troppo e magari ha anche uno strumento tecnologico, tipo le intercettazioni », oppure un «radiolocalizzatore o un Gps, per vedere dove va quel soggetto, forse scopre troppo i rapporti fra la politica e il malaffare, e quindi le forze di polizia devono avere dei poteri contenuti». Gli agenti sammarinesi, dalla Gendarmeria alla Polizia civile, senza dimenticare la Guardia di rocca, sanno fare il loro mestiere: c’è chi dice che «non ci sono professionalità e» quindi «le dobbiamo prendere dall’Italia. Qualcosa è vero, molto di più non è vero». C’è, invece, «lo sforzo delle forze di polizia di fare una proposta di riconoscimento delle proprie funzioni e capacità». Ma «la politica non l’accetta ». Jeffrey Zani
 
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orgogliosammarinese il 08/01/12 alle 21:27 via WEB
Il Fatto Quotidiano prende di mira il Segretario di Stato alla Giustizia, Augusto Casali, per la sua partecipazione alla trasmissione di La7, 8 e 1/2. Dopo i mega controlli delle Fiamme Gialle a Cortina d’Ampezzo e a Portofino, doveva essere un’approfondita ricognizione sullo stato delle cose in merito all’evasione fiscale in Italia. Ma l’ospitata “estera” nella fascia serale di La7 condotta da Lilli Gruber è risultata più un appuntamento esotico che un vero riconoscimento dei problemi della realtà sanmarinese. Il segretario di stato alla giustizia di San Marino, il 61enne Augusto Casali, in collegamento dal Titano, ha avuto lo scomodo onere di rappresentare uno dei più discussi paradisi fiscali, mentre in studio il limpido quadro della difficile situazione italiana veniva descritto dal procuratore aggiunto Nello Rossi, colui che nemmeno un mese fece richiesta ufficiale di una superprocura antievasione fiscale. Leggi l'articolo di Il Fatto Quotidiano
 
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orgogliosammarinese il 08/01/12 alle 21:16 via WEB
David Oddone di L'Informazione di San Marino: Mafie, Calleri: “riforme rappresentano ormai un processo irreversibile” Sulla partecipazione del Segretario alla giustizia Augusto Casali alla trasmissione della Gruber su La7 si registra il commento del presidente della Fondazione Caponnetto. Salvatore Calleri come giudica le parole di Casali? “La Fondazione Caponnetto dà il suo apprezzamento per la volontà espressa dal segretario alla giustizia di proseguire nelle riforme messe a punto con la collaborazione del dottor Vigna e che rappresentano la principale via d’uscita per San Marino dalla situazione attuale. Un processo che ormai non può che essere irreversibile per il Titano anche alla luce degli impegni presi pubblicamente in trasmissione da Casali. In caso contrario il Paese sprofonderebbe in una crisi non superabile”. Quali potrebbero essere a questo punto i tempi? La sensazione è che il processo delle riforme stia subendo un rallentamento sospetto… “Spero che i tempi possano essere il più possibile veloci e che nei prossimi 70 giorni in qualche modo si addivenga ad una soluzione”.
 
 

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