Papavero rosso

La metafora e i simbolismi poetico-letterari sull’angelo si sprecano, ne è testimonianza il revival angelico che affolla le nostre librerie, perché la figura dell’angelo si perde nella notte dei tempi della religiosità sino a popolare l’inconscio collettivo. La nostra immaginazione ha bisogno della loro presenza perché ci sentiamo “panni al vento”. Il non-senso, la sofferenza, l’incomprensibile, lo scacco è “vento sciocco che non sa asciugare le nostre ferite” e la paura del limite va difesa con il paraocchi, perché è accecante. L’angelo è un messaggio-annuncio di speranza (“sfolgora grandiosa vicinanza”), è sorpresa (“espelle casuale rassegnazione”), è mediazione tra sogno e realtà (“sbocchi appropriati”): una parola o mano amica, un’intuizione, una sensazione, un incontro, un sentimento … bagliori nella notte, eventi “che sanno donare carezze” non passeggere ma “di pura finalità”, un senso nuovo dell’esistere. Una poesia percorsa da sensibilità ed empatia. Con stima. Luciano