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Amore struggente

Post n°134 pubblicato il 07 Maggio 2013 da canproietti
 

 

L'amore struggente entra nelle costole e lì rimane, nidifica negli anni,

nessun tempo riuscirà  a cancellarlo,

si nutre del nostro sangue,

si espande nella nostra mente e indossa il nostro cuore.

 

Parlai d’amore quando l’età era fasciata dalla camicia dell’innocenza

per poi ritrovarmi qui, oggi,

chimera.

 

Amore struggente

 

Un amore struggente è il padrone delle tue parole

le manipola a suo piacere e spesso usa variarne il significato

conosco lacrime e battiti che non hanno casa,

nelle strettoie impresse da suoni incerti hanno cercato

e ricercato la presenza dell’amato.

Allora chiedo ai baci di ritoccare i nostri corpi pietrificati

allora chiedo agli abbracci di intrecciarci come fanno gli elefanti innamorati

allora chiedo agli occhi di vestirci con foglie verdi,

si chiedo, in un trascorso che riemerge in età basilari

ho colto tramonti centrando il sole con mani  fiorite

di non ti scordar di me.

  In questo giorno in cui il mio posto non è qui

come una chimera sono nello champagne .

 

 

 

Candida Proietti

 
Rispondi al commento:
coluci
coluci il 11/05/13 alle 18:24 via WEB
Di amore si vive, ma di amore si soffre e si può anche morire. Il senso di questa lirica dove la/il protagonista riconosce amaramente che il suo “posto non è qui” perché la passione lo divora. Difficile decifrare il confine tra l’impeto del desiderio che travolge e la morte che invita. I primi versi sono un canto alla follia di un amore smisurato, ma che “non ha casa”, perché l’amato non c’è, presenza cercata e ricercata. Ed allora l’assenza si trasfigura in invocazione, si fa poesia, anafora: allora… allora… allora… Il tramonto disegna una figura accasciata, sola, apparentemente appagata da “mani fiorite” di ricordi. Presente e futuro invece accumulo di irrealtà, chimera, ubriacatura di impossibilità amorosa, celebrazione di stordimento. La poesia di Candida ancora una volta si rivela ardua, un po’ cruda, pur nell’originalità carezzevole delle sue metafore. Con stima. Luciano
 
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