Notte di note

Settembre 2006

Forse  è stata l’avversità  nei confronti di  ogni sorta di “concreto” discorso, l’impossibilità di essere davanti a lei, non lo so…avremmo risolto tutto…ma forse è questo, a volte,che mi rende intollerante…e così ho deciso, sono uscito, sbattendo la porta!

Ecco, pioviggina…esco, scappo …Svolto l’angolo per trovare un luogo riparato…ecco una piccola insegna, una luce sobria…mi introduco nella bettola, non mi bagnerò….starò un po’ solo a pensare…

Nel bancone 2 persone che per poco non si sdraiano sopra a  causa dell’alcool ingurgitato da ore, mentre il barista, un omone dai capelli crespi nero corvino con barba di almeno quattro giorni, fa scivolare un panno bisunto attorno ai due come se stesse delineando il confine da non valicare.

Mi siedo lontano da loro cercando di ricomporre le idee. Il barista mi serve un rum e mi dice che avrei anche potuto fumare… ”…tanto qui entrano solo ubriaconi e disperati. Tu a che categoria appartieni?”

Non mi aspettavo quella domanda e con uno stralcio di rabbia gli ho risposto che aspettavo solo che smettesse di piovere. Mi ride in faccia.

Ecco lo sapevo…dovevo stare a casa…ma avevo necessità di aria…ma non di questa…

Lei, ora che farà? Mi starà pensando? Starà male quanto me? Cosa pensa?

Si avvicina uno dei due che stavano al bancone: “Sei un disperato !”…e si siede al mio tavolino fissandomi con gli occhi spenti…

Lo osservo…ha meno di 70 anni, il viso segnato dall’imperdonabile vizio di bere e una voce cavernosa …soffocata…

Mi dice: “Solo due cose portano le persone a bere:i soldi e le donne. Da come sei vestito credo che il tuo problema sia un problema di donne…ehehehehe”

Sto per rispondergli in malo modo…ma mi sorride..e mi lascio andare, ho gli occhi sicuramente lucidi,  forse una lacrima…. Se ne accorge. Prende il mio pacchetto di sigarette e se ne accende una.

Mi dice: ”Sai una volta avevo una moglie…avevo un bel lavoro, diciamo una vita semplice ma concreta”

(mi irrita quella parola “…concreta….”)

Continua: “Un giorno una gran voglia di evasione mi  ha spinto a cercare qualcosa di meglio…ma il meglio, caro ragazzo, non esiste, è solo un’illusione!…Ho girato il mondo, non puoi nemmeno immaginare quante donne bellissime di tutte le nazioni ho avuto. Ho dormito in grandi alberghi, in fetide baracche, ho mangiato affianco a nobili inglesi…sai sono stato anche in America del sud, chiedendo passaggi ad estranei …ahahhaha. Ora sono qui, davanti a te che non mi reggo in piedi e aspetto solo che la morte mi accolga…ma prima ti voglio dire qualcosa…”

Non riesco a smettere di ascoltarlo…ecco un  tuo messaggio “dove sei?”

Lui continua: ”..Ogni concezione che hai del resto, al di fuori della tua tangibile vita è solo una realtà che puoi creare ogni secondo che vivi e la fine di tutto non la creano gli altri ma sono gli altri che vengono creati dalla fine!”