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Post n°27 pubblicato il 29 Settembre 2015 da bellicapellidgl3
Siamo tutte pronte. Aspettiamo questo evento da mesi, hai deciso di finire in grande i tuoi 40 anni, sembri una bambina la notte di Natale e questo vale più di tutto. Il tuo giro di boa, ti ho detto ieri. “Io lo strozzo quel boa”. Te ne vai in giro, in scooter e ballerine, piena di capelli e hai questo modo immediato di farmi sentire che ci sei: E’ la tua festa, eppure tu continui a preoccuparti del mio vestito, del mio stato d’animo, delle mie scarpe, dei soldi che potrei spendere, della mia voglia di ballare, dell’ora in cui arriverò, della mia voglia di esserci. “Ti accompagno io a scegliere il vestito” mi hai detto seduta in quel bar. Poi ci ripenso, ho un vestito che ho indossato solo due volte, mi sembra perfettamente adeguato. Eppure. Mi piacerebbe sentirmi dentro qualcosa di nuovo per quella sera, mi sembra di dovertelo. Perché non c’è cosa che avrei remore a confessarti, anche quella per cui provo più vergogna di me stessa. Perché so con indubitabile certezza che nessuno potrebbe mai esprimere un giudizio blandamente negativo su di me in tua presenza, senza essere incenerito all’istante. “Se il vestito ce l’hai, non spendere soldi inutilmente. Sarai bellissima comunque” mi dici in modo finto sbrigativo. “Sì, in effetti “ rispondo un po’ interlocutoria. E quindi torni a portarmi dove voglio andare: Ridiamo. E in quel momento penso che è proprio questo il nocciolo di tutta l’esistenza. Buon compleanno, amica mia.
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