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Via dall'Afghanistan nel 2011?

Post n°113 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da poker_d_assi
Foto di poker_d_assi

Il Ministro della Difesa, Arturo Paris, al termine di una riunione dei ministri della Difesa Nato tenutati ieri a Valencia, ha dichiarato che l’Italia rimarrà in Afghanistan fino al 2011, come concordato a Londra nel 2006, e che solo per quella data si può pensare ad una “ridefinizione della nostra presenza a Kabul”.

Il Ministro della Difesa individua insomma nel 2011 la “scadenza reale per la verifica del conseguimento degli obiettivi della missione dell'Isaf”. Questo tuttavia non significa – a detta del Ministro- “che si conclude l'impegno della comunità internazionale in Afghanistan, ma che a partire dalla verifica di questa scadenza  ne vengono ridefinite significativamente le modalità”.

Di conseguenza la missione afgana potrebbe anche protrarsi oltre quella data.

E così, mentre in Italia si discute animatamente da tempo sull’opportunità di rifinanziare la presenza militare del nostro Paese a Kabul, ecco che il Ministro Parisi individua nel 2011 una tappa importante, seppure non definitiva, verso la risoluzione del conflitto afghano.

La sinistra radicale si dice indignata per queste dichiarazioni di Parsi ed insorge dichiarando, per voce di Diliberto, segretario dei Comunisti italiani, che le parole del Ministro della Difesa sono sorprendenti quanto inaccettabili e possibili di fare cadere il governo.

E' possibili che si arrivi alla caduta del governo per queste dichiarazioni che la sinistra massimalista definisce come una corsa al suicidio?

E' possibile che la sinistra estrema non perda occasione per mettere sull'attenti il Governo, quasi a volerci confermare che lo tiene in scacco?

Dopo il vertice sulla politica estera di pochi giorni fa, seguito alla pubblicazione della lettera dei sei ambasciatori Nato al nostro Paese, che richiedevano una conferma dell’ appoggio italiano a Kabul, il Premier Prodi e i vari ministri del suo gabinetto avevano da più parti parlato di politica estera uniforme e concordata. Dove è finita adesso questa sventolata coesione?

Pensate che la data indicata da Parisi sia da ritenere giusta?

E la famosa exit strategy dall’Afghanistan, tanto auspicata dalla sinistra radicale -che in campgna elettorale gridava: "via dall'Afghanistan subito"- e che faceva parte del programma politico dell’Unione, dove è andata a finire?

 
 
 
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