Menu - DEEP PURPLE - GUNS N' ROSES DIRETTE RAI
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Post n°15 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da bysniper
Ragazze, da ora in poi non potrete più bluffare. Ravijour, produttore giapponese di lingerie, ha progettato un reggiseno che si sgancia (secondo chi l'ha realizzato) solo quando chi lo indossa è veramente innamorata. Il "True Love Tester" utilizza dei sensori e un gadget speciale collegato a un dispositivo mobile che analizza, tramite Bluetooth, l'attività cardiaca negli attimi che precedono il punto di "svolta" della serata, mostrando un diagramma (come si vede qui sotto) che dovrebbe fugare ogni dubbio. Se la app rileva che i sentimenti della ragazza sono genuini, il gancetto posto nella parte frontale del reggiseno si apre e la natura fa il suo corso. Sfortunatamente (?) pare che il reggiseno non verrà commercializzato, ma farà solamente parte di una campagna pubblicitaria per celebrare il decimo anniversario della compagnia. Mai dare niente per scontato, però. Chissà se questa sorta di "cintura di castità digitale" non venga davvero prodotta un giorno, a seconda del riscontro che avrà la notizia...
Post n°13 pubblicato il 04 Dicembre 2013 da bysniper
Anche Fido "risponde" al suo telefono. Una società americana ha prodotto il primo videofonino per gli animali domestici ed i loro proprietari che permette di parlare ed interagire con i propri amici a quattro zampe anche quando si è fuori casa. Sniper:
Post n°12 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da bysniper
Nuovo giorno di tensione a Kiev, dove i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro il rifiuto opposto dal presidente ucraino Viktor Yanukovich di firmare l'accordo di associazione con l'Ue.
A Parigi le Femen hanno messo in scena una protesta choc a sostegno dei manifestanti pro Ue in Ucraina. Davanti all'ambasciata di Kiev cinque militanti hanno urinato su altrettante gigantografie del presidente, Viktor Ianukovich, gridando «Ucraina in Europa». A seno nudo, con scritte contro il presidente ucraino sul corpo, le attiviste del movimento, di origine ucraina, hanno spiegato di voler dire all'Europa che l'Ucraina «ha bisogno di aiuto» e denunciare la violenza di Kiev contro i manifestanti.
Post n°11 pubblicato il 14 Novembre 2013 da bysniper
Trattasi delle persone che dichiarano redditi sopra i 40.000 euro. Di questi 1,7 milioni dichiarano tra 40mila e 60mila euro, 602.188 tra i 60mila e gli 80mila, 284.602 tra 80mila e 100mila e i 394.327 che superano i 100mila di reddito annuo. Questi ultimi pagano una imposta annua media di 63.706 euro che equivale a 37,6 anni di imposta pagata in media dai 27,2 milioni di contribuenti che non arrivano a 20.000 euro di reddito annuo. Parliamo ora di Redditi Bassi. Suddividendo per scaglioni di reddito, ben 14,1 milioni contribuenti dichiarano fino a 10.000 euro e tra questi oltre 8 milioni non sono pensionati; considerando i redditi e le detrazioni d'imposta, ognuno di questi dichiaranti paga una imposta di 121 euro l'anno. Tenendo conto della sola spesa sanitaria (circa 2.000 euro pro capite), questi primi contribuenti e le persone a loro carico presentano una spesa di 40 miliardi che deve essere totalmente finanziata da altri contributori, come, del resto, l'intera differenza con la spesa pro capite totale (13.330 euro). I secondi 13,1 milioni di contributori (equivalenti a 19 milioni di Italiani, includendo le persone a carico), dichiarano tra 10 e 20 mila euro l'anno, e versano una imposta netta annua di 1.693 euro; significa che circa la metà della sola spesa sanitaria dovrà essere finanziata da altri contributori». Prendiamo un lavoratore con reddito di 100mila euro e uno di 25mila con moglie e figlio a carico. Al netto delle tasse e contributi al primo restano circa 52.000 euro e al secondo restano circa 20.000 euro; se poi entrambi iscrivono il figlio all'università pagheranno oltre 11 mila euro il primo e poco più di 1.000 il secondo; stessa cosa per la sanità dove il primo pagherà i ticket e il secondo probabilmente no e così via. Parliamo ora di Pensioni. Pochi sanno che 1 su 2 e' regalata: il 46% dei percettori di assegno previdenziale non è coperto dai contributi versati durante la vita lavorativa e deve intervenire lo Stato per rimpolpare la cifra, che il più delle volte è bassa. Vi sono quasi 7 milioni di pensionati al minimo (per cui c'è stato bisogno di un aiutino della fiscalità generale, cioè i proventi delle nostre tasse, per colmare il differenziale tra contribute versati e contribute corrispondenti alla pensione minima), 300mila pensioni di Guerra, 830mila persone che percepiscono assegni sociali, e 3,8 milioni di pensioni di invalidita' ed accompagnamento. Anche tra i rimenenti pensionati, parecchi usufruiscono del generoso trattamento retributive, dove la fiscalita' generale, de facto, appiana il differenziale di trattamento rispetto a quello calcolabile col sistema contributivo, vale a dire corrispondente ai contribute versati.
I famosi 3 milioni di Italiani con reddito sopra i 40.000 euro all'anno, che spesso sono considerati "ricchi" e quindi "biechi e fortunati Paperon de Paperoni" da tosare e sottoporre ad imposte sempre più alte senza contropartita di servizi.
L'articolo 53 della Costituzione dice giustamente che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Certo è che, per colpa di un fisco insensato, di questo passo non ci sarà più nulla da distribuire, ancor meno se dovesse passare l'idea di un'altra patrimoniale o se prosegue la sistematica distruzione dell'apparato produttivo nazionale.
Post n°10 pubblicato il 12 Novembre 2013 da bysniper
LE CONDANNE A MORTE IN SETTE LOCALITÀ Ottanta esecuzioni in Corea del Nord:
PECHINO - I capi d'imputazione: in qualche caso aver guardato la televisione sudcoreana; in altri diffusione di materiale pornografico; prostituzione; anche il possesso di una Bibbia. Per questo ottanta nordcoreani sarebbero stati giustiziati il 3 novembre in sette località della Corea del Nord. Secondo queste voci l'esecuzione degli ottanta condannati è avvenuta in pubblico: nella città orientale di Wonsan le autorità hanno radunato 10 mila spettatori allo stadio per la fucilazione di un gruppo di otto uomini e donne, avvenuta a raffiche di mitragliatrice. Si può credere che un regime apparentemente folle, che minaccia ricorrentemente il mondo di «guerra termonucleare», fa test di missili balistici, provoca esplosioni nucleari sotterranee, fucili ottanta civili perché guardavano la tv sudcoreana e leggevano la Bibbia? Sappiamo pochissimo di Kim Jong-un e dei suoi piani. La maggior parte delle informazioni vengono da fuggiaschi e dalla sorveglianza satellitare degli americani. E poi c'è l'intelligence della Corea del Sud. All'inizio dell'anno l'Onu ha istituito una commissione speciale sugli abusi dei diritti umani al Nord. E ha ascoltato testimonianze raccapriccianti, come questa di Shin Dong-hyuk, 30 anni, rifugiato a Seul. Racconta di essere nato in un campo di «rieducazione», uno dei lager nei quali sono concentrati decine di migliaia di civili puniti dal regime: «Ho visto impiccare mia madre e mio fratello, perché avevano progettato di fuggire e li avevano scoperti. Avevo 14 anni. Che cosa ho provato? Niente, succedeva spesso». Gli investigatori dell'Onu gli hanno chiesto com'era stata scoperta la madre. Shin Dong-hyuk ha risposto: «L'avevo denunciata io, in cambio di cibo. E ora che ci penso qualcosa ho provato quando l'impiccavano: sollievo perché io ero vivo e rabbia perché avrebbero potuto punire anche me». Di fronte a tanto orrore che sembra incredibile il fuggiasco è stato sottoposto anche alla macchina della verità: ha passato la prova sette volte. I satelliti occidentali, oltre a inquadrare i siti nucleari e missilistici del Nord hanno ripreso dallo spazio i lager dove si presume che siano stati rinchiusi tra i 150 e i 200 mila nordcoreani. Ultimamente il regime ha ristrutturato questo arcipelago gulag, chiudendo due campi. E studiando le immagini dei satelliti, cercando di decifrare la concentrazione di «punti umani», incrociando i dati con i ricordi dei profughi, gli analisti hanno osservato che la popolazione dei reclusi si è ridotta. Nel campo 22 c'erano 30 mila prigionieri, sembra che 7-8 mila siano stati rilasciati. Ne mancano all'appello 20 mila. Forse liquidati. ______________________________________________________ LA SVEZIA CHIUDE 4 CARCERI
Il numero di chi vive dietro le sbarre è sceso dell'1% ogni anno dal 2004. Le strutture saranno vendute o riconvertite Una delle celle del carcere di Åby Né indulto, né amnistia. In Svezia non ce n'è bisogno. Perché il numero delle persone che nel Paese scandinavo vive dietro le sbarre decresce «naturalmente» da quasi dieci anni. I dati parlano chiaro: dal 2004 il calo delle presenze è stato dell'1 per cento ogni anno. Mentre dal 2011 al 2012 il crollo è stato addirittura del 6 per cento. Un andamento virtuoso che, secondo Nils Öberg, a capo dei servizi penitenziari svedesi, si ripeterà anche quest'anno. E' nata da qui la decisione delle autorità svedesi di chiudere quattro delle carceri del Paese - quelle di Åby, Håja, Båtshagen e Kristianstad - oltre a un centro di recupero. Strutture che saranno vendute o riconvertite. I MOTIVI - Non è chiaro perché in Svezia i detenuti siano sempre meno. «La speranza è che alla base di questa tendenza ci siano i nostri sforzi in materia di riabilitazione e prevenzione», ha detto Öberg in un'intervista al «Guardian». «Ma se anche fosse così non sarebbe sicuramente sufficiente per spiegare un calo così grande delle presenze». Un'altra possibilità potrebbe essere la tendenza dei giudici di assegnare pene più miti per i reati legati alla droga, in seguito ad una decisione del 2011 della Corte suprema svedese. O per quelli legati a furti e crimini violenti che, dal 2004 al 2012, sono scesi rispettivamente del 36 per cento e 12 per cento. «Quel che è certo - conclude Öberg - è che la pressione del sistema della giustizia penale negli ultimi anni è diminuita notevolmente». STATISTICHE - Secondo l'«International Centre for Prison Studies», tra i Paesi con il più alto numero di detenuti la Svezia si colloca al 112 esimo posto (6,364 , 67 ogni 100,000 abitanti). L'Italia è alla posizione numero 27 (64,835 persone che vivono dietro le sbarre, 106 ogni 100,000). In cima alla classifica ci sono gli Stati Uniti, dove vivono dietro le sbarre 2,239,751 persone (716 ogni 100,000). Al secondo posto la Cina, con 1,640,000 carcerati (475 ogni 100,000). Terzo posto per la Russia dove la popolazione carceraria è pari a 681,600 ( 475 ogni 100.000).
Post n°9 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da bysniper
È una delle amare sorprese della legge di stabilità: dopo anni di tagli, tornano ad aumentare i costi della politica. E non di poco: 32 milioni di euro in più nel 2014 inseriti nella tabella del ministero dell'Economia sotto i capitoli «organi costituzionali» e «organi a rilevanza costituzionale». Aumentano di 6 milioni di euro le spese per Camera, Senato e Quirinale. Aumentano di circa 26 milioni di euro le spese per Corte dei Conti, Tar, Consiglio di Stato, Cnel e Consiglio superiore della magistratura. Sostanzialmente per tutti le spese o restano immutate rispetto al 2013 o lievitano. Con due sole eccezioni: il fondo spese elettorali che scende di 380.191 euro quest'anno portandosi a 91 milioni di euro per pagare elezioni europee ed eventuali rinnovi dei consigli regionali. Il secondo e ultimo a stringere la cinghia è il Cnel, che si vede ridurre la dotazione di 105.617 euro, da 2,83 a 2,72 milioni di euro. Ma la recupererà con gli interessi nel 2016, quando salirà a 2,895 milioni di euro. Restano immutati gli stanziamenti base per Camera (943,1 milioni), Senato (505,36 milioni) e Presidenza della Repubblica (228 milioni). Ma lievita la loro spesa complessiva perché per la prima volta appare in bilancio la spesa di un ufficio congiunto Camera-Senato che dovrà vigilare sull'effettivo rispetto del principio di pareggio di bilancio inserito nella Costituzione con la legge 243 del 24 dicembre 2012. Costo di questa vigilanza: 6 milioni di euro, che non sono proprio una bazzecola. Ed è grottesco che proprio la legge che doveva servire a tenere sotto controllo i conti pubblici calmierando la spesa, faccia lievitare di 6 milioni di euro l'anno i costi della politica. A parte questa somma che lievita l'unica cosa certa è che nel bilancio dello Stato non si trova alcuna traccia dei presunti tagli al proprio bilancio che avevano annunciato sia Laura Boldrini che Piero Grasso. La dotazione del Senato resta immutata rispetto al 2013 sia nel 2014 che nel 2015 e nel 2016. Quella della Camera immutata nel 2014 e nel 2015 e aumentata di quasi 50 milioni di euro nel 2016, quando passerà da 943,16 a 992,8 milioni di euro. Ha mantenuto invece la promessa fatta il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il suo stipendio personale era stato fissato dalla legge di stabilità dello scorso anno a 248.017 euro. La cifra secondo l'assestamento di bilancio 2013 è scesa a 239.182 euro lordi, con un taglio di 8 mila euro che ha superato ampiamente la cura dimagrante solo annunciata da altre cariche istituzionali. Il nuovo assegno secondo la tabella della legge di stabilità resterà identico anche nei prossimi anni. Almeno fino al 2016, oltre al quale non va la attuale legge di bilancio. Aumentano invece già nel 2014 le spese di tutti gli altri organi a rilevanza costituzionale. Più di 12 milioni alla Corte dei Conti, che vede passare da 32,2 a 43,99 milioni di euro le spese di funzionamento (incremento di 11,79 milioni di euro), mentre aumenta di 434.357 la dotazione base che sale a 237,214 milioni di euro. Cresce di 12,5 milioni di euro anche la spesa per il funzionamento di Consiglio di Stato e Tar: passano da 176,3 a 188,8 milioni di euro. Aumenta di 14.283 euro la spesa di funzionamento del consiglio di giustizia amministrativa della Regione Sicilia (sale a 264.054 euro). E passa da 34,7 a 36,03 milioni di euro il costo del Consiglio superiore della magistratura. Il funzionamento base aumenta di 714.302 euro salendo a 6 milioni di euro tondi per il 2014. La dotazione base aumenta di 588.843 euro arrivando a 30.030.997 euro. Per molti organi costituzionali l'aumento è dovuto sia a maggiori dotazioni strutturali ottenuti che dagli scatti di stipendio dei propri dipendenti sottratti alla tagliola che spesso scatta invece sulla maggiore parte dei dipendenti pubblici.
Post n°8 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da bysniper
Alla fine di un Consiglio europeo in cui si è discusso di questioni epocali, dai flussi migratori nel Mediterraneo allo spionaggio tra Stati Uniti e Paesi alleati, ieri il presidente della Repubblica francese François Hollande si è dovuto mettere a parlare di campionato di calcio. Per confermare che «la regola del 75% vale per tutti, non c'è motivo che le squadre vengano esentate». Nella Francia della disoccupazione record (3,29 milioni di senza lavoro), delle fabbriche che chiudono (proprio ieri l'ultima Citroën C3 è uscita dallo stabilimento di Aulnay) e della Bretagna in collera per gli allevamenti in crisi, Hollande deve preoccuparsi pure dello stipendio dei calciatori.
In Italia uno sciopero del calciò può provocare una rivoluzione.. non resta che fare questa affermazione, altrimenti non si capisce cosa aspettano..
Post n°7 pubblicato il 26 Ottobre 2013 da bysniper
Strage di orsi sulle strade dell'Abruzzo interno e gli enti preposti alla sua difesa non intervengono: le uniche iniziative, infatti, arrivano dalle associazioni ambientaliste. E' la denuncia della onlus "Salviamo l'orso", per la salvaguardia dell'orso bruno marsicano. "L'ultimo esemplare, stavolta una femmina - viene ricordato in un documento - è stato travolto e finito da un'automobile sulla strada regionale 479 Sannite tra Anversa degli Abruzzi e Villalago, in provincia dell'Aquila. Si tratta - viene aggiunto - dell'ennesima perdita in un'area limitrofa al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e ripropone il problema della tutela del mammifero terrestre più raro in Italia e dell'intero sistema delle aree protette dell'Appennino centrale". Nel maggio 2011 un'orsa, accompagnata da tre cuccioli da svezzare, è stata travolta ed uccisa sul rettilineo della strada regionale 83 Marsicana alle porte di Pescasseroli; lo scorso il 25 aprile un giovane maschio è stato ucciso sull'autostrada A24 Roma-L'Aquila all'altezza del casello di Tornimparte. "Spesso - spiega Stefano Orlandini, presidente di "Salviamo l'orso" - abbiamo messo in guardia il Parco nazionale e le istituzioni del pericolo incombente, su tutti gli animali selvatici. Quali iniziative hanno intrapreso dal 2011 ad oggi le competenti autorità, vale a dire il Pnalm, il ministero dell'Ambiente, la Regione Abruzzo, la Provincia dell'Aquila e la società "Strada dei Parchi"? Quasi nessuna. Hanno rilasciato le solite preoccupate dichiarazioni, hanno tentato di mettere in programma alcune azioni e poi hanno lasciato cadere tutto nel nulla. Cosa hanno prodotto incontri e ricerche? Niente di concreto, se non il posizionamento di alcuni microscopici cartelli lungo la circumlacuale di Scanno dove un altro orso è stato investito senza particolari conseguenze. Del resto negli ultimi anni - viene ancora evidenziato - quali sono le criticità risolte dal Parco? Quali le questioni affrontate in maniera adeguata? Eppure non sarebbe stato difficile adottare provvedimenti, dal costo non proibitivo". L'associazione "Salviamo l'orso", un piccolo gruppo di appassionati, osservando come il problema degli attraversamenti della fauna sia stato affrontato in altri Paesi ed affidandosi ad esperti, ha prima esaminato le zone e i tratti di strada che risultano essere più pericolosi, poi ha prodotto uno studio di mitigazione del rischio e ha raccolto i fondi per gli interventi. "Adesso - si fa ancora presente - è tutto pronto: dovrebbero iniziare i lavori, ma siamo costretti ad attendere ancora alcuni enti che tardano a concedere le autorizzazioni ... Potenza della burocrazia italiana, che non solo non fa, ma complica la vita anche a chi vuol fare! Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ha dichiarato di voler capire cosa non funziona nella tutela dell'orso marsicano: semplice, il disinteresse degli enti pubblici".
Post n°6 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da bysniper
L'oro cresce sugli alberi: particelle di questo metallo prezioso sono state scoperte nelle foglie di eucalipto e potrebbero essere la spia di grandi depositi d'oro sotterranei. Pubblicato sulla rivista Nature Communications, dal gruppo coordinato da Melvyn Lintern del centro di ricerche australiano sulle Scienze della Terra e la valutazione delle risorse (Csiro), il risultato fornisce un nuovo modo per individuare giacimenti d'oro senza effettuare scavi. Tracce d'oro, spiegano gli autori, sono rilevate a volte nei terreni che circondano gli alberi di eucalipto e nelle foglie di queste piante ma senza eseguire scavi in profondità è difficile stabilire se gli alberi crescono sopra giacimenti o se le particelle del metallo prezioso sono state portate lì dal vento. Grazie a una tecnica di immagine a raggi X, sono stati analizzati rami, foglie e cortecce raccolti da alcuni alberi di eucalipto in due siti australiani. Le tracce del metallo prezioso sono state individuate in tutti i campioni ma in concentrazioni maggiori nelle foglie. Per comprendere se l'oro assorbito è arrivato trasportato dal vento o si trova in profondità nel terreno, è stato condotto un esperimento in serra in cui sono state fatte crescere piantine in suoli in cui sono state inserite particelle d'oro. E' stato scoperto che le piante assorbono le particelle dalle radici, in concentrazioni non dannose per l'albero, e le trasportano soprattutto nelle estremità, come le foglie. In questo modo è stato dimostrato per la prima volta che la presenza delle particelle del metallo negli alberi è dovuta a giacimenti sotterranei. Secondo i ricercatori, gli alberi analizzati crescono sopra un deposito d'oro situato a 35 metri di profondità e assorbono le particelle mentre, nei periodi di siccità, cercano fonti di umidità presenti nel deposito. Considerando che la scoperta di depositi d'oro, negli ultimi anni si è ridotta del 45%, il risultato potrebbe rivelarsi determinante per lo sviluppo di nuove tecnologie per individuare giacimenti d'oro senza fare scavi.L'oro cresce sugli alberi: particelle di questo metallo prezioso sono state scoperte nelle foglie di eucalipto e potrebbero essere la spia di grandi depositi d'oro sotterranei. Pubblicato sulla rivista Nature Communications, dal gruppo coordinato da Melvyn Lintern del centro di ricerche australiano sulle Scienze della Terra e la valutazione delle risorse (Csiro), il risultato fornisce un nuovo modo per individuare giacimenti d'oro senza effettuare scavi. Tracce d'oro, spiegano gli autori, sono rilevate a volte nei terreni che circondano gli alberi di eucalipto e nelle foglie di queste piante ma senza eseguire scavi in profondità è difficile stabilire se gli alberi crescono sopra giacimenti o se le particelle del metallo prezioso sono state portate lì dal vento. Grazie a una tecnica di immagine a raggi X, sono stati analizzati rami, foglie e cortecce raccolti da alcuni alberi di eucalipto in due siti australiani. Le tracce del metallo prezioso sono state individuate in tutti i campioni ma in concentrazioni maggiori nelle foglie. Per comprendere se l'oro assorbito è arrivato trasportato dal vento o si trova in profondità nel terreno, è stato condotto un esperimento in serra in cui sono state fatte crescere piantine in suoli in cui sono state inserite particelle d'oro. E' stato scoperto che le piante assorbono le particelle dalle radici, in concentrazioni non dannose per l'albero, e le trasportano soprattutto nelle estremità, come le foglie. In questo modo è stato dimostrato per la prima volta che la presenza delle particelle del metallo negli alberi è dovuta a giacimenti sotterranei. Secondo i ricercatori, gli alberi analizzati crescono sopra un deposito d'oro situato a 35 metri di profondità e assorbono le particelle mentre, nei periodi di siccità, cercano fonti di umidità presenti nel deposito. Considerando che la scoperta di depositi d'oro, negli ultimi anni si è ridotta del 45%, il risultato potrebbe rivelarsi determinante per lo sviluppo di nuove tecnologie per individuare giacimenti d'oro senza fare scavi.
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