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« IRLANDA 1IRLANDA 2005 Dublino (II) »

IRLANDA Dublino

Post n°6 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da lampredo
 

11 Agosto

Ore 8:20



La nottata è passata, ( e questo è importante! ) senza troppo dormire, sotto gli sguardi curiosi delle folle dei passanti dell’aeroporto.
Ci siamo alzati alle 6:00 circa e alle 6:30 abbiamo preso l’autobus fino al Busaras, nel centro di Dublino, a 100 m dal nostro fetido ostello, “Isaac’s”.
Questo è situato sotto una ferrovia soprelevata e l’entrata è abbastanza squallida, per l’amor del vero; con il fragoroso risuonare dei treni che passano e questa soprelevata, mi ricorda troppo l’hotel dei Blues Brothers ( E noi siamo gli Italians Cousins! )
Ancora non abbiamo visto la camera, ma nel frattempo abbiamo lasciato le borse nello scantinato, ingabbiate come polli.
Siamo ora a sorseggiare caffé e caffelatte da Barnie’s, accompagnando i liquidi con Muffins ed un enorme pasta con le uvette.. GNAM!
Dublino è abbastanza caotica e grande e mi sa di marcio.
Maestoso il fiume Liffey, il cui nome io ricollego a “life” e quindi al fiume della vita che scorre inesorabilmente.
Ho proposto questa interpretazione a Mattia, ma dopo avermi guardato fisso per qualche secondo mi ha detto che ho bevuto troppo caffelatte. Insensibile bruto!
E ora a zonzo per Dublino!
C’è il nostro amico aretino, Federico, che è qua a Dublino e dovremmo incontrarci..
Riusciremci?

Ore 15:17
Siamo qui riuniti davanti a tre pinte di Guinness come si deve ( FINALMENTEE! ),
Mattia, Federico ed io.
Detto fra noi, preferisco le bionde, più fresche e tracannabili; in ogni modo venero pure queste.
Stamani abbiamo girato un poco Dublino, visitando il Trinity College con la sua splendida biblioteca, ricolma di libro disposti addirittura su due piani di un corridoio lungo oltre 100 metri.
Questo è dimezzato da teche in vetro nelle quali sono esposti antichissime stampe o addirittura manoscritti, da Galileo a Hamilton, la Laplace alla dichiarazione d’Indipendenza dell’Irlanda.
Tutto questo corridoio è formato a lisca di pesce, cioè: delle piccole sale di lettura laterali si alternano alle montagne di libri.
Ogni colonna di libri è segnata nel corridoio con un busto di un illustre, partendo da destra con Socrate e terminando a sinistra con Shakespear.
Prima di salire nella Sala Grande abbiamo visto la mostra sul Book of Kells, cioè una versione della Bibbia illustrata ammodino, con una cura microcalligrafica eccellente, un vero splendore.
Ora siamo al Palace Bar, nella zona di Temple Bar, dove c’è la maggior concentrazione di pubs; il nostro è quello dove si riunivano gli intellettuali, anche Joyce mi pare.

Ore 16:42
Ora abbiamo cambiato tutto…
Pub e birra!!
Siamo ora al Flowing Tide e ci siamo fatti fuori una Bullmers (birra con sidro), una Guinness e una Beamish.
Per i miei gusti, la Bullmers è superiore quanto diversa dalla Guinness.. Se mi sentono m’ammazzano!! CHEEEEERS!!!

Ore 18:57
Sono sdraiato sulla mia branda nel dormitorio misto per 8 persone dell’Isaac’s Hotel.
Fetecchiosità allo stato brado.
Ci siamo comprati un riso da condire con una sorta di gorgonzola e in più abbiamo preso delle fette di pane bianco e prosciutto cotto e non, per domani a pranzo.
Ci siamo lasciati con il nostro Cicerone aretino-dublinese Federico alle 17:10, con la speranza di rivederci prima di partire per l’Ovest.
Mattia è a fare la doccia e io sto ascoltando l’iPod, gironzolo per la camera, guardo dalla finestra… No, l’appartamento dei Blues Brothers era meglio. Ora manca solo che arrivi Carrie Fisher e ci butti giù il palazzo con una bazookata!
Facendo un breve calcolo mentale, oggi abbiamo speso troppo: è colpa di quel riccone del Fro, ci ha fatto fare la bella vita dei turisti spensierati.

E’ arrivato il mio turno per la doccia!
I bagni sono schifosi e fanno a gara con quelli di Birkenau.
La doccia è fatta, si sta meglio, sicuramente mi verranno dei porcini ai piedi, con tutto quell’abbondare d’igiene.
Si cena con il risotto fatto in casa con gran fatica:
ne cuciniamo 300 g infilandolo direttamente nell’acqua con delle bustine di plastica forate: un disastro.
Il riso resta appallottolato nelle bustine e perciò le issiamo fuori e tentiamo di squarciarle ancora bollenti, affamati come lupi. Si riesce.
Una volta cotto ci riversiamo un miscuglio di sottilette, gorgonzola, tre formaggi ignoti, un formaggino.
Il risultato, vuoi per la fame, vuoi per magia, è buono e gustoso.
Per finire ci spalmiamo il gorgonzola rimasto su delle fette di pane abbrustolito col prosciutto crudo. Ottime.
Si lavano fedelmente e pazientemente i piatti e le stoviglie e ci ritiriamo nelle nostre stanze. Entrati in camera scopriamo felicemente che i misteriosi compagni di stanza sono 6 ragazze di massimo 20-21 anni.
Non ci siamo nemmeno presentati, ma sappiamo che sono americane del Wiscounsin e di Chicago.
Scappiamo fuori assetati.
Dopo aver girato per oltre un’ora in cerca di un pub intrigante ci appostiamo come veri signori nel Palace Bar a bere una Guinness ed una Kilkenney e, usciti fuori, continuiamo a girare senza meta, parlottanti, sghignazzanti.. Non c’è troppe attrazioni, a parte che da qualche pub si ode musica dal vivo.
Siamo all’ostello verso mezzanotte, e visto che le pupe americane dormono ci adagiamo delicatamente sui nostri candidi lettini a luci spente.

 
 
 
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Un blog di: lampredo
Data di creazione: 25/07/2006
 

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