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GENOA

 

UN AMORE GRANDE

La sera di giovedì 7 settembre, il portone del civico numero 10 di via Palestro, nel nuovo cuore della città di Genova edificato poco più di una decina d'anni prima, era aperto. Alla spicciolata arrivarono dei singolari personaggi che, a vederli oggi, si sarebbe detto fossero appartenuti al Circolo Pickwick. Se l'aspetto tradiva la loro provenienza, i loro cognomi - come si seppe più tardi - non potevano che confermarla: Charles De Grave Sells, S.Green, G.Blake, W.Riley, D.G.Fawcus, Sandys, E.De Thierry, Jonathan Summerhill Senior e Junior, e soprattutto Charles Alfred Payton. Questi, futuro baronetto dell'Impero Britannico, era il Console generale di S.M. la Regina Vittoria a Genova. E l'appartamento (all'interno 4) che accolse l'allegra compagnia d'Albione era proprio la sede del Consolato inglese nella Superba. La cerimonia che stava per andare in scena era l'ufficializzazione del circolo sportivo che da oltre un anno svolgeva una indefessa attività, àuspici e protagonisti i residenti britannici nel capoluogo ligure: il Genoa Cricket and Athletic Club.

 

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CIAO ROBERTO

Post n°337 pubblicato il 31 Agosto 2007 da riddik61

Ti ricordi roberto, io ti ricordero per sempre.
Ciao caro amico.

Ti ricordi, Michel dei nostri pantaloni corti, delle tue gambe lunghe magre e forti e
della rabbia che mi davano correndo tutti i giorni un po' più svelte delle mie.


Ti ricordi, Michel dei nostri soldatini morti, nella difesa eroica dei bastioni e
seppelliti in una siepe con onori militari inventati lì per lì.


Ti ricordi, Michel del banco nero in terza fila, che ascoltò tutte le risate, di due
bambini che vivevano in un sogno che non si ripeterà.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel che a me piaceva Garibaldi, ma tu dicevi che era un buffone e che
senz'altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone.


Ti ricordi, Michel di come ti prendevo in giro, per l'erre moscia che ti era rimasta, solo
ricordo della Francia e della tua prima casa, dei tuoi amici di lassù.


Ti ricordi, Michel di come era esclusiva la tenerezza che ci univa, e accompagnò la
nostra infanzia fino ai giorni della nuova realtà.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel di come a me dispiaceva, quando parlavi sempre di ragazze e delle
voglie che avevi con due occhi un po' sottili che non conoscevo più.


Ti ricordi, Michel di quando i mei capelli corti, ti davano fastidio e dicevi, che se non
la piantavo di fare il bambino tu con me non ci saresti uscito più.


Ti ricordi, Michel quel giorno che facemmo a pugni tornando a casa dalla scuola, con la
cartella appogiata a una colonna a due passi dal palto.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel il giorno che morì tua madre, che tu piangevi tanto che anche il cane
che ti voleva così bene non aveva il coraggio di avvicinarsi un po'.


Ti ricordi, Michel che tristi erano quei giorni, io non sapevo proprio cosa dirti e che
confusione avevo in testa e che stupore sul tuo viso e che voglia di partir.


Ti ricordi, Michel quei due saluti alla stazione e i lacrimoni venir giù, quando la
macchina comincia a far pressione tu dovesti salir su.


Ti ricordi, Michel che fretta che avevano tutti, far partire la vettura, mentre lento il
tuo vagone se ne andava ritornava la paura.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.

Claudio Lolli.


 

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Un blog di: riddik61
Data di creazione: 28/06/2005
 

CHE GUEVARA

 

HO SENTITO CHE NON VOLETE IMPARARE NIENTE

Ho sentito che non volete imparare niente.
Deduco: siete milionari.
Il vostro futuro è assicurato - esso è
Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi
Non urtino nessuna pietra. Allora non devi
Imparare niente. Così come sei
Puoi rimanere.

E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,
Come ho sentito, sono insicuri
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente
Ciò che devi fare affinché stiate bene.

Essi hanno letto i libri di quelli
Che sanno le verità
Che hanno validità in tutti i tempi
E le ricette che aiutano sempre.

Dato che ci sono così tanti che pensano per te
Non devi muovere un dito.
Però, se non fosse così
Allora dovresti studiare.

-Bertolt Brecht

 

UN DOVEROSO RICORDO

immagine

www.uaar.it

Campagna di “sbattezzo”


Il più importante riconoscimento giuridico ottenuto dall’UAAR.

In risposta all’arroganza delle gerarchie ecclesiastiche, abituate a millantare cifre fantasiose sul numero dei proprî fedeli basate sui battesimi, l’UAAR ha sensibilizzato i proprî soci a chiedere alle parrocchie la cancellazione del proprio nome dai registri dei battezzati.

L’indisponibilità dimostrata dal clero cattolico ad accogliere questa richiesta ha spinto l’UAAR a presentare un’istanza al Garante per la tutela della privacy: quest’ultimo, nel settembre 1999, si è pronunciato sull’argomento riconoscendo il diritto di ogni cittadino a veder annotata la propria volontà di non essere più considerato un fedele della Chiesa cattolica. Il 21 novembre 2002 la Conferenza Episcopale Italiana, riunita in seduta plenaria, ha preso ufficialmente atto della legittimità delle richieste di cancellazione degli effetti civili del battesimo formulate dai soci UAAR.

Da allora, migliaia di cittadini italiani si sono “sbattezzati”, anche se nel frattempo l’obiettivo “statistico” è venuto meno (le cifre diffuse sui battesimi sono comunque non vere).

Il timore di subìre pratiche religiose quando non si hanno più le forze per impedirle; la spinta a uscire da un’organizzazione sempre meno religiosa e sempre più politicizzata, mandandole un segnale molto forte; la volontà di non essere più considerato, da un punto di vista legale, subordinato alle gerarchie ecclesiastiche; la scelta di essere coerenti fino in fondo; l’orgoglio di rivendicare la propria identità atea: tutte queste motivazioni hanno creato un vero e proprio fenomeno di costume, che ha attirato l’attenzione di diversi media.

Per maggiori dettagli consultate la scheda relativa: troverete anche un modulo pro-forma da compilare e spedire per cancellare ogni effetto civile derivante dall’appartenenza alla Chiesa cattolica.

 

QUARCÖSA


Aldo Gennaro

Ho bezëugno de credde
in quarcösa
co no segge lontan
comme o çê.
Quarcösa co segge ciù vixin,
ciù concreto,
co me parle, co me stagghe a sentî.
Co me dagghe amicizia, emoziôin, amô.
Co me fasse sognà.
Che insemme se posse
giöi, soffrî
de tûtto quello che o futuro
da vitta o l'avià da parte pe noî.
E questo quarcösa
vêuriae che ti fosci tì.

 
 

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