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LALLA

Post n°35 pubblicato il 03 Luglio 2007 da beansidhe

                                                                                                                                                                                                                                                  

 

"Da piccola ero innamorata di due uomini: mio papà Ulisse e mio cugino.

 Lui non aveva nessun nome nella mia fantasia, perché avevo letto, nel libro delle fate, che gli elfi non potevano essere visti da occhio umano per la loro estrema bellezza.

Su questo mi ponevo un enorme dilemma: io riuscivo comunque a vederlo, nonostante fosse radioso e azzurro e biondo,con i lunghi capelli che mi solleticavano le guance ogni volta che mi prendeva in braccio.

Allora decisi di non dargli nome, nessuno lo poteva pronunciare, così almeno stava in pari con i suoi fratelli del bosco, anzi diventava più misterioso.

Una volta venne a prendermi a scuola, e io tremavo tutta dall’eccitazione e dalla curiosità di passare una giornata intera con lui.

Era bellissimo, anche se non c’erano più i suoi capelli, solo una strana peluria che sembrava essere finita sulla sua testa dopo una tempesta di sabbia nel deserto.

 Mi accompagnò a casa di mia nonna, e fu il più meraviglioso dei soldati che fece quel tragitto con me.

Poi però mi spiegò che lui era stato solo  a fare finta di essere un  soldato, e mi raccontò che in quel posto si facevano cose molto brutte anche se non vere, che si  tenevano in mano le armi che sparavano e potevano togliere la vita, che si combatteva ma senza essere eroi, perché non avevi nessun nemico da guardare negli occhi e vedere un uomo e allora decidere di voltargli le spalle, e che lui allora era scappato.

Di questo ero contenta, così lui stava seduto a tavola con me e mi raccontava le barzellette e le cose serie, e la nonna intanto miscelava i profumi della carne e del rosmarino , e cantava la canzoncina di “una volta c’era uno che nel piede aveva un pruno…”

 

 

 

 

 

Mio papà invece si chiamava Ulisse perché se fossi nata maschio avrebbe voluto chiamarmi Telemaco.

E perché i primi ricordi che ho di lui sono le sue interminabili storie dell’Odissea.

Io infatti, a differenza di tutti gli altri bimbi di cinque anni, la notte non avevo paura dell’uomo nero o del lupo, ma di Polifemo con un solo occhio, Polifemo il pastore sciocco e ubriaco. Immaginavo le sue tozze enormi dita infilarsi nella porta della mia camera,  per strapparmi dal letto e mangiarmi senza masticare.

Però era divertentissimo fare a gara con papà per vedere chi si ricordava più particolari della storia, come per esempio la nutrice di Ulisse che lo riconobbe grazie alla cicatrice, o il cane Argo che morì appena lo vide tornare (allora io piangevo un po’,di nascosto perché era una cosa da stupidi, pensando che se avessi avuto un cane non mi sarei mai separata da lui).

A volte lo interrompevo, da brava figlia, per ricordargli che aveva saltato un capitolo intero,  lui con aria stanca mi diceva “hai ragione, per fortuna che ci sei tu” e ricominciava.

 

La mamma mi diceva che papà aiutava tutti i suoi colleghi operai, che rischiava ogni giorno di perdere il posto di lavoro perché era dei sindacati e si arrabbiava con i padroni.

Nella mia testa però li immaginavo  come quelli della capanna dello zio Tom, con le fruste e i bastoni, e i cavalli per inseguire quelli che fuggivano nella palude.

 Per questo avevo sempre paura di vederlo tornare pieno di lividi e graffi sulla schiena, tutto coperto di fango e orgoglio.

Con lui allora  sapevo solo parlare di storie antiche, di altri, le mie le tenevo per me,  che non erano così importanti come quelle che doveva risolvere ogni giorno, tanto che persero interesse anche ai miei occhi. Non era facile essere la figlia di un uomo così prezioso per tutti i suoi simili.

Ma non mi importava.

Io avevo il mio Ulisse lontano con i suoi  capelli neri come la lava quando si raffredda , gli occhi di impenetrabile ghiaccio e la barba che mi pizzicava tutta.

Forse per questo non ci davamo tanti baci, però era un eroe, e un viaggiatore, e questo mi bastava."

 

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Commenti al Post:
MattonciniLego
MattonciniLego il 03/07/07 alle 17:41 via WEB
bentornata :-)
(Rispondi)
beansidhe
beansidhe il 03/07/07 alle 17:44 via WEB
Grazie!!!Ne sono contenta
(Rispondi)
delleric
delleric il 04/07/07 alle 18:14 via WEB
ALLORA SEI TORNATA! quando capiti giù fammi un fischio, così si esce con gli altri balordi, naturalmente so sempre più fusi! :)
(Rispondi)
beansidhe
beansidhe il 04/07/07 alle 18:39 via WEB
sicuro!fra un mesetto!!!e poi ci si diverte!!!
(Rispondi)
Trevor_60
Trevor_60 il 05/07/07 alle 08:39 via WEB
Kiss!
(Rispondi)
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