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Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati. (da Il Viandante e la sua ombra-wikiquote)

 

 

 

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SI PARTE!

Post n°628 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da mwinani
 

 

Buon inizio!

Dopo un po' di riscaldamento (giretto da solo fatto il 29 su stradine bianche e sporche che mi ha fatto trovare modi nuovi per raggiungere Barchi, Vergineto, Reforzate, Isola di Fano e Villa Palombara) e il mio giretto alla motobenedizione al Beato Sante i off del 1 gennaio, finalmente arriva l'occasione per una bella uscita "di gruppo".

Nei giorni precedenti sento Alberto che è i contatto con un gruppetto di Pesaro, rimandiamo un paio di volte di cui una per una delle poche piogge che son cadute da prima dell'estate scorsa e finalmente la mattina del 4 ci si trova nell'entroterra tra qui e Pesaro.

Mi ero immaginato un percorsino da compiere tenendo conto della pioggia recente e confidavo che tra gli amici di Alberto (che si perde anche nel cortile di casa sua :-) ) ci fosse qualche "esperto" della zona. 
Invece non solo dovrò fare "il maestro" come impropriamente mi ha definito qualcuno, ma c'è un mezzo che mi costringerà a rivedere i miei intenti. Pensavo che avremmo "sofferto ma non troppo" sulle viscide argille delle nostre zone ma non potevo pensare che ad attedermi ci sarebbe stato anche un KTM 990. Bello, NUOVO NUOVO!!

Insomma parto per il primo tratto di strada bianca e non sono per nulla tranquillo. 
Con le nostre motorette leggere e il fondo viscido la salita può essere un problema, ma la discesa no. in discesa ci vai, magari ti sdrai sotto la moto ma in fondo ci arrivi. Col grosso bicilindrico no. Sarebbe un problemone tenerla i piedi e mi dispiacerebbe troppo se per una mia leggerezza nello scegliere il percorso dovesse rovinarla o peggio farsi male. Tra l'altro Antonio è già i riserva col suo DR400 (mi sa che ha fatto il pieno col tubo dell'aria compressa ivece che co quello della benzina :-) ). Così arrivati in cima al nostro percorso di avvicinamento invece di prendere a destra, i discesa, predo a sinistra in salita. C'è un pezzetto dal fondo duro, con i sassi. E' facile, l'ho fatto anche con mia figlia davanti a me. Già però a settembre era tutto secco e non c'era u bel fondo di foglie viscide. Il KTMone pian pianino sale, senza grandissime difficoltà, ma con gran fatica psico fisica tanto che il pilota (chiedo scusa ma no ricordo il nome), vede un "greppo" 50 metri prima di arrivare in cima e decide di appoggiarvisi per riposare :mrgreen: 
Lo aiutiamo ma dalla sua faccia vediamo che inizia ad avere qualche dubbio sulla bontà della giornata per una uscita con quella moto.
Ha delle gomme tipo "trail" ovvero più stradali che da cross e in più, davanti ha il parafango basso, aderente alla ruota. In cima mentre si riprende un po' di fiato, si ragiona sulle modifiche utili per rendere la moto un po' più fruibile.
A quel punto la nostra meta è diventata il distributore di Tavernelle, che poi da lì ci sono tante varianti semplici. Certo Alberto, Fabio e Antonio si dovranno accontentare di percorsi molto facili e poco impegnativi, ma come giretto inaugurale ci può stare. Dalle antenne scendiamo prima per uno sterrato battuto senza problemi, poi sul fango infido e viscido. Tutto bene fino a 100 metri dalla stradina bianca. Un piccolo tratto di argilla collosa intasa la ruota anteriore dell'Adventure che si ribalta provocando anche un piccolo strappo al guidatore. Per finire il tratto siamo costretti a smontare il parafango per poi rimontarlo sul pulito. Nel frattempo mi permetto di consigliare l'unico accessorio che renderebbe la Kappona veramente gustosa sui nostri tracciati, specie d'inverno: l'affiancarla con un bel 300 a 2 tempi, anche con diversi anni sule spalle, senza spendere altri soldi accessori per lo più inutili, se si vuol fare del sano fuoristrada ben fatto. Arriviamo all'asfalto dopo un po' e il Kappone prendederà la strada (asfaltata) del ritorno lasciandomi con l'unico bicilindrico del gruppo. E senza avere il tempo di fare almeno una foto e, perché no, provare quel motorone che solletica tanto la mia curiosità.
Facciamo benzina e dopo qualche km di stradina bianca passiamo nel torrente (dove finalmente ci sono 10 cm d'acqua) a sciacquare le moto. Poi liberi dal pensiero di non poter fare tratti "divertenti", facciamo prima una bella discesa viscida, poi saliamo lungo una erta pietraia.

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Alberto si ostina a dire che la sua moto non gradisce quel tratto di salita. Noi invece confidiamo nelle sue doti acrobatiche, nella grinta e determinazione e nelle buone qualità del DR. Infatti un DR è sempre salito, senza inpuntarsi mai :alien: Il cielo si copre di nuovo, fino a quel momento è stata una bellissima giornata con temperatura mite. L'umido domina e basta un velo di fanghiglia sulle pietre lisce e pulite a rendere certi passaggi veramente critici.
Arriviamo in cima ben riscaldati e rinfrancati di aver potuto finalmente dar sfogo alle nostre abilità nascoste e insoddisfatti della pulizia delle moto decido di scendere giù per il versante "terroso". Un paio di km di terra dura ma veramente viscida ci portano giù al fosso. Da li si prega perché la risalita sia "mite". Non ci sarebbe via di scampo e il tornare indietro appariva alquanto improponibile. Fortunatamente c'era sufficiente grip per salire senza grossi patemi, galleggiando in 2a 3a marcia. Qualcuno per divertirsi di più decide di riempire completamente le ruote di terra fino a farle toccare sulle forcelle, ma con un po' di pazienza si libera e si può riprendere un pezzetto d'asfalto. Ancora un po' di salita e arriviamo alla vetta dove moriamo dala voglia di metterci in posa per farci vedere nella nostra forma migliore!

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Il tempo è tiranno, da lì riprendiamo verso casa ripercorrendo il tratto sassoso già fatto in mattinata. Il sole e il vewnto hanno asciugato le foglie (solo in superficie scoprirò di lì a poco) e libero dal dovermi preoccupere del bicilindrico KTM che seguiva, lo affronto di buon passo, confidando troppo della tenuta della mie gomme ormai alla frutta. Infatti in una curva a sinistra perdo aderenza di colpo e dò una mina in terra che hanno suonato le campane della chiesa del paese passato da poco. Specchietto rotto (in fuoristrada non serve ma su strada mi è(era) utile per guardare quelli che seguono), gran male a ginocchio sx e rintronamento generale. Per fortuna passerà in fretta senza lasciare nessuno strascico. W le ginocchiere Zandonà! Quel punto lì, che la mattina avevamo passato senza nemmeno accorgerci si rivela ostico per la ripartenza da fermo e tutti e 4 arriviamo i cima ansimando a sbuffando come ciminiere. Da lì poi il percorso è semplice. Solo una discesina ripida e moolto viscida ci impensierisce un attimo, poi sterrati, facendo sempre attenzione. In discesa sembrava proprio che prima di alcune curve strette non ci fosse la possibilità di rallentare, tanta era la mancanza di grip, e sembrava di dover di volare in mezzo al bosco, poi in qualche modo si riusciva a mettere una pezza. Qualche tornante in salita e siamo di nuovo sull'asfalto vicino al luogo da dove eravamo partiti. Arrivo a casa con 20 kg di fango (un'ora di idro per tirarlo via dopo una settimana di essiccamento), bello sereno e soddisfatto. Una doccia bollente, uno spuntino veloce e sono pronto per una relazione tecnica da consegnare obbligatoriamente entro sera. 

Grazie ragazzi, se questo è l'inizio ci aspetta un bellissimo 2012.

Link al post originale: http://www.motoclubdragone.it/forum/viewtopic.php?f=47&t=4721&p=23949#p23949

 

 
 
 
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