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Titti Esposito - Castellammare (17-08-2011). Al posto dei binari dismessi un itinerario di cicloturismo. Potrebbe essere questo il futuro dell’ex linea Gragnano-Castellammare dopo la decisione presa a dicembre scorso da Trenitalia in accordo con le istituzioni locali e regionali nonostante le polemiche delle associazioni pro treno, di tagliare il tratto ferroviario obsoleto con sempre meno passeggeri a bordo. Turisti e cittadini in bicicletta sui Monti Lattari, dunque. L’idea è dell’associazione Pro Natura, che anche per riaccendere l’attenzione su un percorso oggi abbandonato al degrado e allo scempio ambientale, ha deciso di lanciare una proposta che in altre parti d’Italia (soprattutto del Nord) e d’Europa è da anni una realtà in crescita con progetti di mobilità ecosostenibile e valorizzazione di ferrovie ferme da tempo. E così su sette chilometri di strada ferrata, che allo stato attuale rischia di diventare in alcuni tratti una discarica a cielo aperto, come denunciano anche i cittadini delle abitazioni che confinano con i muri perimetrali delle Ferrovie dello Stato, la vita potrebbe riprendere senza problemi di inquinamento ma con vantaggi economici e d’immagine per le realtà locali. «Fino a qualche mese fa il problema era il disagio di due città collegate da un servizio non più necessario che andava riqualificato o eliminato - dice Catello Filosa, presidente dell’ente ambientalista - adesso, a distanza di mesi si potrebbe cominciare a capire che farne di questa ferrovia senza treno, recuperando vivibilità e natura circostante con un progetto alternativo. Perciò noi lanciamo l’idea, anche provocatoria, se si vuole dare un nuovo look all’ex linea ferroviaria, per trasformare in una pista ciclabile per itinerari full immersion dal mare alla montagna come succede in altre città, con impatto zero per l’ambiente e richiamo assicurato per turisti». Entusiasta i vicini di casa dei binari silenziosi. Come racconta un nonno. «Una pista ciclabile al posto del treno? - chiede l’uomo - mi pare un’ottima trovata, anche per noi che dopo anni di inquinamento acustico ed elettrico, oggi subiamo la sporcizia di chi non trova di meglio che lasciare immondizia fra i binari, mentre Trenitalia lascia crescere alberi e sterpaglie in questi luoghi». Identico il parere di una donna gragnanese. «La storia di questo tratto ferroviario non lo cancelliamo di sicuro creando progetti utili alle città di oggi - spiega la donna - adesso la parola passa ai nostri politici». Fonte: Il Mattino di Napoli
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