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"Con Donadoni intesa collaudata. Lavezzi- Borriello- Quagliarella, che trio ..."
Cinico, prezioso, affidabile e scugnizzo. Il suo nome figura nella toplist di gradimento dei tifosi azzurri. Insieme a Fabio Cannavaro è l'ambasciatore del calcio campano nel mondo. Stiamo parlando di Fabio Quagliarella, attaccante dell'Udinese e della nazionale italiana, originario di Castellammare di Stabia, da più parti accostato alla squadra partenopea, alla disperata ricerca di elementi validi per la seconda fase del progetto De Laurentiis. Di squadre ne ha cambiate davvero tante: Torino, Florentia, Chieti, Ascoli, Sampdoria, Udinese ma il richiamo per la propria terra e per le proprie origini è sempre rimasto molto forte. Il sogno di ogni bambino nato e cresciuto a Napoli o in provincia, è sempre stato quello di indossare la maglia azzurra. Questo sogno è anche il suo. Gli ultimi messaggi d'amore, in ordine cronologico, Fabio Quagliarella, li ha lanciati al club azzurro e alla sua terra proprio in questi giorni dal ritiro della nazionale, in quel di Coverciano: "Mi piacerebbe giocare nella mia città natale". Dichiarazioni che hanno lasciato il segno e che hanno scatenato le fantasie depresse dei tifosi partenopei, che dopo tanti anni di sofferenze vorrebbero ammirare un Napoli da vertice. Quagliarella al Napoli, pista percorribile o semplicemente un sogno da idi di Marzo? A schiarirci un po le idee ci ha pensato suo padre Vittorio, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione.
Il campionato non è ancora finito, ma già si parla del prossimo calciomercato. Molti assi potrebbero cambiare casacca e sposare un nuovo progetto, tra cui anche suo figlio. Qual'è il sogno di papà Quagliarella?
"Il mio sogno, il sogno dei miei parenti e di tutti i miei amici, sarebbe quello di vedere Fabio con la maglia del Napoli. Per un tifoso doc come sarebbe il massimo. Ho ancora custoditi gli abbonamenti di curva dello stadio San Paolo. Per amore del Napoli ho rischiato di divorziare con mia moglie. Non ho mai pranzato una volta a casa di domenica. Dividevo la mia passione tra due fuochi: Napoli e Juve Stabia, altra squadra del cuore. Se vi fossero i margini concreti per una trattativa andrei personalmente a prendere Fabio con la mia Lambretta per riportarlo qui a Napoli".
In via confidenziale suo figlio le ha confessato di un interessamento da parte del Napoli?
"Ho letto e sentito di Quagliarella al Napoli solo tramite mass media. Mio figlio non ha avuto nessun tipo di contatto con il club azzurro, poi se le società già stanno trattando sinceramente non lo so. L'unica certezza in queso momento è il contratto di tre anni che lega Fabio all'Udinese. Da professionista serio intende rispettarlo".
Donadoni è stato il selezionatore che ha permesso a suo figlio di debuttare in maglia azzurra. Motivo in più per sposare il progetto Napoli non trova?
"Certo. Se Fabio è conosciuto a livello internazionale lo deve proprio a Donadoni, con il quale ha avuto sempre un ottimo rapporto. E' un intesa già collaudata".
Donadoni schiera spesso le sue squadre con tre punte. Giocando al fantamercato chi vedrebbe bene nel tridente del prossimo Napoli affianco a suo figlio e Lavezzi?
"Borriello. Se sta bene è un fenomeno. Quagliarella-Lavezzi-Borriello, il trio delle meraviglie".
Napoli-Udinese 2-2, al 45' Quagliarella realizza un rete strepitosa. I tifosi azzurri, dal palato fine, apprezzano il gesto tecnico e accompagnano la rete con applausi scroscianti. Come ha esultato al gol la famiglia Quagliarella?
"Feci i salti di gioia, fu una cosa istintiva. Non credo di aver mancato di rispetto alla città di Napoli. Ho visto troppa ipocrisia intorno a me. Ma da genitore sentivo la necessità di esternare tutta la felicità in quel momento fantastico. Purtroppo non tutti la pensano come me. Ho letto dei commenti molto sgradevoli su alcuni forum nei confronti di mia moglie e la mia famiglia, questo ci dispiace molto. Non è la prima volta che si è verificata una cosa del genere. Ricordo un Foggia-Chieti serie C, dopo pochissimi secondi mio figlio siglò un gol incredibile, l'esultanza fu istintiva. Li però dalle offese si passò ai complimenti ed una stretta di mano da parte di molti spettatori presenti in tribuna".
Molti genitori vorrebbero per i figli un avvenire ricco di soddisfazioni. Quando si è reso conto che suo figlio aveva la stoffa del predestinato?
"Il primo che si accorse delle doti di Fabio fu Ciro Benvenuti, suo primo mister ad appena 5 anni. Da buon maestro gli insegnò come comportarsi in campo e fuori. Successivamente molte squadre di serie A si interessarono al suo cartellino. Il salto dal Bardella Junior Gragnano al Torino fu enorme ed improvviso. Solo allora mi accorsi che in casa avevo un campione. Scegliemmo la società granata per la sua grande tradizione del settore giovanile. Scelta azzeccata. A 17 anni esordio in serie A e il coronamento di un sogno".
Gli stabiesi si dividono tra due passioni: la Juve Stabia ed il Napoli. Come giudica il momento no della società di via Cosenza?
"Da tifoso delle vespe mi dispiace tantissimo. Quando non gioca mio figlio vado volentieri allo stadio. La speranza è che si possa raggiungere la salvezza al più presto possibile".
Macedonia-Italia, il suo pronostico..
"Vince l'Italia e mi auguro con una bella rete di mio figlio".
Salvio Passante - tuttonapoli.net
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