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Giancarlo Fabbri giornalista freelance
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Messaggi del 06/03/2018
Pianoro (Bologna)
Si sa che a pensar male si fa peccato, lo diceva anche il Divo Giulio, aggiungendovi una pungente postilla … “ma spesso ci si prende”. A vedere stamattina la sbilenca e sventrata centralina telefonica a Riolo di Rastignano, all’angolo tra le vie Giuseppe Lelli e Andrea Costa, si potrebbe immaginare un incidente causato dalla neve e dal ghiaccio dei giorni scorsi. Ma quello che fa venire dei dubbi è la presenza della scritta eseguita a spruzzo con una stampiglia: “Dov’è la nostra fottuta fibra?”. Un sabotaggio, o vandalismo, col rischio (immagino perché non me ne intendo) che la pioggia la faccia saltare privando del telefono un numero rilevante di residenti e di aziende. O no? Spero almeno che il problema sia stato segnalato e che venga riparato presto.
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Trasporti Tper Bologna
A seguito della presentazione del bilancio consuntivo 2016 da parte dell’azienda Trasporto Pubblico Emilia-Romagna (Tper) ci si è accorti che i mancati resti dalle macchinette emettitrici a bordo degli autobus urbani sono un tesoretto che vale 250 mila euro. Una cifra ingente che il Comune di Bologna, su proposta dei consiglieri Francesco Sassone (Fi) e Raffaella Santi Casali (Pd), intenderebbe togliere dalle casse di Tper (di cui è comunque azionista) per utilizzi a scopo sociale.
Infatti che le macchinette non danno il resto lo avevo già scritto in un post su savenidice.wordpress.com il 19 ottobre del 2013. L’emettitrice di bordo tipo XT-for Tickets brevettata e prodotta dalla Ducati Energia di Bologna, azienda leader in Italia nel settore, presente sugli autobus urbani accetta monete da 10, 20, 50 centesimi e da uno e due euro; ma non dà il resto. Sebbene sia noto che il costo di una corsa urbana, a Bologna, è di euro 1,50 come indicato sulla macchinetta.
Chi poi ci mette una moneta da due euro si prende il biglietto, e se ne va, ma se qualcuno subito dopo mette un solo euro ottiene un biglietto con un buon sconto; ma non tutti lo sanno e può darsi che sia una leggenda metropolitana. Come quella che le stesse emettitrici XT-for Tickets, alla produzione o adottata da altre aziende di trasporto come la GTT (Gruppo Torinese Trasporti), accetta soltanto monete da 10, 20, 50 centesimi e da un euro, ma non quelle da due euro come in quelle in uso a Bologna. Perché? E perché in quelle usate a Bologna la scritta 2.00 sembra aggiunta sotto a 1.00 e in grassetto? Sembra quasi che le emettitrici siano state modificate, rispetto ai modelli base, ad accettare una moneta di valore superiore al costo del ticket.
Sembra poi che alle osservazioni Tper abbia riferito che è impossibile cambiare tutte le macchinette, e che quelle che danno il resto sono più grandi non compatibili con l’installazione su di un autobus. Ma non si potrebbe, invece, tarare le macchine in modo che non accettino le monete da due euro? Possibile che su un autobus non ci sia nessuno che abbia da scambiare due euro con altre monete di valore inferiore?
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Inviato da: cassetta2
il 29/06/2023 alle 18:20
Inviato da: RavvedutiIn2
il 04/11/2019 alle 20:39
Inviato da: bettubettu
il 11/03/2019 alle 18:39
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:46
Inviato da: carlamieir19
il 10/04/2016 alle 20:47