Scrocchio Carroccio

Talvolta il virtuale sfocia nel reale Ed il suo contrario... In passato ne ho smarrito il "limite" Oggi cerco di non averne mai mancanza E ci riesco anche *_*
Credo sia importante mantenerne il confine e l'equilibrio
Quindi.. ti do il bentornato ScrocchioC *_*

uh uh... penso di essere in partenza da questo mondo, magari ci ritorno ^_^. Confine ed equilibrio, ma anche ad una riflessione di una società mancata, alla fine, dove è molto migliore trovarsi con amici di "quartiere". Qui si può prendere la forza d'animo per affrontare la vita reale, cambiarla o costruirla, come un libro parlante, ma sappiamo che la vita non è una virtualità, quella che ci costruiamo ogni giorno, sempre che la virtualità addormenti il proprio tempo.

Ma come ... in partenza?! Sei "appena" arrivato *_*
Il virtuale credo custodisca il rischio del "perdersi" E' fatto di tanto anche a livello emozionale. Vero... si può trovare qui una certa forza o crearne un rifugio di pensieri sereni Tant'è... dalla mia personale esperienza.. credo bisogna averne distacco nel costante ricordo di ciò che è... cioè un mondo virtuale *_*
Buona seraa ScrocchioC

Siamo fatti di vita finché il cuore continua a battere. Siamo fatti di tempo e di risorse che spendiamo nella vita, per se stessi e per gli altri. Siamo fatti di quella vita da cui traiamo insegnamenti e capacità di vivere la propria realtà, conoscendo anche quella altrui e rendendoci complici di costruire, a fronte di problemi e di sogni, la realtà futura. Distacco... ciò che è la virtualità, ma anche le buone parole, le immagini e persino la comprensione non basta nella vita così detta oggi "reale", perché serve rischio, partecipazione e spendere se stessi per credere e costruire un futuro, il proprio e quello altrui, partecipandovi non solo con i pensieri, non solo con le comprensioni o con le parole. Meditando il tuo commento lo dirigo nella realtà, non troppo diversa alla fine: a che cosa serve se nella realtà (anche la realtà ha la sua dose di virtualità) mi hanno detto: "Sei una persona comprensiva, hai fatto molto e non so come sdebitarmi" se le mie sono state solo parole, telefonate, un po' di appoggio giusto per rendere le cose più accettabili, ma in gioco (rischio, spendere me stesso e partecipazione) mi sarei messo solo ad una condizione che non è stata scelta, pur discutendola con critica. La virtualità ha i suoi limiti quindi, come è poi nella realtà (che come ho già espresso ha la sua buona dose di virtualità), alla fine siamo sempre noi che viviamo qui o nel reale. Alcune parole, pensieri e comunicazione che ho espresso in un rapporto reale sono state alla fine virtuali di una scelta di vita che comunque non ero di certo padrone e non ero io a farle, rendendomi conto che le prossime saranno ancora virtuali se pur dette ad una persona reale che conosco. Ma non si può vivere di sola virtualità specie se ciò che cerca il proprio essere è un futuro reale consolidato, dove i sogni o lo slancio dei propri sogni reclamano il proprio rischio di sé, dove la virtualità non esiste e non ha modo neanche di esistere, dove il sogno è parte di se stessi perché viene costruito con il valore di se stessi, il miglior rifugio che prende il nome di realtà e propria vita. Capita però che si abbia bisogno di un rifugio "virtuale" ed ognuno ha le proprie motivazioni diversificate (una condizione di comodo), ma la vita reale va sempre comunque affrontata e non sostituita con la virtualità specie quando è veramente necessario spendere se stessi o che la propria vita richieda se stessi. Se tieni veramente ad una persona la devi lasciare andare quando il proprio sogno ha il diritto di essere realizzato e dove questo è solo la realtà che lo può portare, senza spezzarlo perché credi che la persona si meriti tutta la realtà di un sogno anziché una zoppa realtà di un virtuale molto spesso effimero e ricco di egoismo nei rapporti che invece dovrebbero essere liberi da ogni condizionamento, proprio appunto perché credi nella persona. Un buon giorno a te