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Messaggi del 04/06/2018

Il cibo delle fate..

Post n°8412 pubblicato il 04 Giugno 2018 da nina.monamour

 

 

La fragola è un frutto solare, la stagione della luce che ritorna dopo il buio invernale, questo frutto, quando non è coltivato in un ambiente chiuso o concimato con prodotti chimici, è un concentrato di proprietà curative, è diuretico, astringente depurativo e tonico; le foglie e le radici guariscono piaghe e riducono le abrasioni, l'infuso è rinfrescante.

Ma sapete davvero tutto di questi piccoli dolcissimi cuori dal colore rosso rubino?

Le fragole, bacche o frutti?

Le fragole non sono bacche, anche se dalle loro caratteristiche verrebbe da pensarlo spontaneamente, perché sono piccole, carnose e commestibili. Ma allora, sono frutti? Neppure.

Anche se dal punto di vista nutrizionale contengono vitamine e minerali, le fragole sono considerate dalla botanica un falso frutto, o meglio, un frutto composto. I veri frutti sono i semini gialli che si trovano sulla sua superficie, detti anche acheni. In media ogni fragola avrà circa 200 acheni. La famiglia a cui appartiene è la stessa delle rose, se ci avviciniamo ad una pianta in piena fioritura, ci accorgiamo del profumo che emana.

Le fragole, medicina per il corpo e per l’anima, il loro uso alimentare e terapeutico affonda nella notte dei tempi, i reperti archeologici testimoniano che gli uomini dell’antichità erano ghiotti di fragole, proprio come San Giovanni Battista, vegetariano convinto e come San Francesco di Sales, che lodava il loro meraviglioso sapore.

I Romani coltivavano le fragole per curare moltissime malattie, dalla depressione, alla febbre, fino al mal di gola e ai calcoli renali. E sulla loro nascita avevano anche creato un mito: la dea Venere, a causa della morte del suo amato Adone, per la disperazione, pianse copiosamente e quelle lacrime, appena toccarono terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi, le fragole, chiamate fragrans, proprio per ricordare il loro profumo inebriante.

Il poeta Virgilio, in una delle sue Egloghe, metteva in guardia i ragazzi, che durante le loro passeggiate nei boschi avrebbero potuto incontrare serpenti nascosti mentre raccoglievano le nascentia fragra. Plinio, invece, definiva le fragole come un prezioso frutto del bosco, da apprezzare per la sua dolcezza. Linneo, fondatore della moderna botanica, le chiamava bene di Dio, in virtù della loro proprietà anti-gotta.

Nel Medioevo, le fragole erano addirittura una medicina dei sentimenti, tanto da essere prescritte agli amanti disperati, per placare le passioni d’amore. Ma, con il tempo, divennero anche simbolo della tentazione.

In Francia, durante il regno di Luigi XVI, il Re Sole, le dame, in occasione delle feste di corte, affondavano il cucchiaino nelle coppe di fragole cosparse di zucchero e panna e questo era un chiaro invito al cavaliere prescelto.

In Inghilterra, Shakespeare le definiva cibo delle fate, perché quei rossi cuoricini polposi riuscivano a conservare il loro fascino, perfino sotto l’ortica.

Viaggiando verso il Nuovo Mondo, troviamo, invece, un’affascinante leggenda Cherokee, secondo la quale le fragole furono messe sulla Terra per convincere la prima donna del creato a fare pace con il primo uomo, in seguito a un litigio. La prima donna si trovò nel bosco, circondata da queste piante ricche di fiori delicati e di frutti rossi, dolcissimi. Li mangiò e, d’un tratto, dimenticò la rabbia, tanto che desiderò tornare dal suo uomo per condividere un cestino di fragole.

Nell’Ottocento, il poeta francese Baudelaire usò la metafora della fragola per descrivere la bocca di una donna nella sua poesia Le metamorfosi di un vampiro, che fa parte della celebre raccolta I fiori del male, all’epoca censurata perché ritenuta scabrosa.


Ed ecco una bella e fresca ricetta con le fragole, una specie di tiramisu'

500 gr di fragole, 500 gr di mascarpone, 6 cucchiai di zucchero, 4 uova 200 gr di savoiardi o pavesini 50 ml di alchermes, 50 ml di acqua, 1 limone, farina di cocco qb.

Tempo Preparazione:30 Minuti, Tempo Cottura 0 Minuti, Tempo Riposo 2 Ore, Dosi 8 Porzioni, Difficoltà Facile

Prendete metà delle fragole, lavatele e tagliatele a pezzettini piccoli. Mettetele in un recipiente e conditele con l'Alchermes, il succo del limone, due cucchiai di zucchero e l’acqua fredda. Potete anche non mettere l’Alchermes, qualora non lo gradiate. Lasciatele insaporire per circa mezz'ora.

Nel frattempo preparate la crema al mascarpone, lavorate i tuorli con lo zucchero rimanente, quindi unite il mascarpone.
Montate gli albumi a neve ferma, poi incorporateli delicatamente alla crema al mascarpone, amalgamando con una spatola dal basso verso l’alto.



Lavate e private del picciolo la seconda metà delle fragole e frullatele insieme al succo di quelle messe a insaporire in precedenza. Cominciate a inzuppare i savoiardi (o i pavesini), da entrambi i lati nel succo di fragole appena frullato e formate uno strato nel recipiente che avete deciso di utilizzare, bicchieri monoporzione o una pirofila più grande.

Dopodichè prendete le fragole tagliate a pezzettini e disponetele uniformemente sul primo strato di pavesini. Versateci sopra la crema al mascarpone a coprire il tutto.

Qualora vi rimanga ancora della crema al mascarpone procedete formando un altro strato di savoiardi seguendo lo stesso procedimento appena eseguito. Spolverate la superficie con la farina di cocco, decorando a piacere con qualche fragola a pezzetti. Lasciate riposare il tiramisù alle fragole in frigorifero almeno 2 ore prima di servire.

 

 
 
 

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