Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 13/10/2019
Post n°8795 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da nina.monamour
Il corteggiamento non è roba da poco, è roba da cavalieri e gente, come dice Lillo, (un mio veccio amico d'infanzia) che sa gestire quello che c’è sotto la cintura, bisogna avere pazienza, tenacia. Una donna che cede subito “Non vale la pena”, dice sempre. Certo, ci vuole coraggio, bisogna essere disposti a metterci la faccia, a non rinunciare al primo "No". Roba per veri uomini coraggiosi, non quelle mammolette che per far vedere che sono dei grandi e grossi machi, alzano poi le mani spesso sulle donne. Quelli sono dei deficienti, gente senza testosterone; un vero uomo protegge, ama, difende, corteggia ed è umile. Purtroppo si è voluta scambiare la possenza maschile, con delle caratteristiche più simili alla codardìa. Un uomo-cavaliere manda lettere, manda fiori, si fa notare ma non insiste, se rifiutato non dispera, ma ritenta senza insistenza, ma con costanza. Corteggiare è un’arte per pochi, in effetti. E se la donna cede, o si fa avanti per prima (alcune sono proprio sfacciate), o ne approfitta per poi abbandonare subito, per un vero uomo con la U maiuscola, non c’è partita, il campo va abbandonato senza neanche conoscere l’avversario. Quando il Tato conobbe la Tata, si fece coraggio e, con la pazienza di un giocatore di scacchi, tentò l’approccio cortese. Lei rifiutava, lui sorrideva ma non demordeva, messaggi senza risposta, inviti a cena senza risposta, inviti a prendere un gelato senza risposta, telefonate senza risposta, dichiarazione d’amore aperta, senza risposta. La Tata cedette dopo sei mesi di corteggiamento delicato ma costante, capitolò quando lui rimase impassibile all’ennesimo rifiuto, rimase lì, con il sorriso gentile, ma senza spostarsi di un millimetro. Le fece capire che era lei che lui voleva. Lei, la Tata, non Tizia Caia Sempronia, proprio LEI. Eppure è questo che direi ad ogni Uomo, "fai la corte a quella che a pelle ti pare una donna in gamba (per il nonno Piero si trattava di un’infermiera, per il nonno Gianni di una maestra). Non potrai mai sapere se è quella giusta, lo potrai conoscere dopo cinquantanni di matrimonio, quando vedrete i figli e i nipoti. Non sfiorarla, non toccarla, non tentare di baciarla, corteggiala. Fai i chilometri per portarle un fiore, fai i chilometri per offrirle un gelato. Male che vada lei rifiuterà, una, due, dieci, venti. Poi capirà che fai sul serio. Che non vuoi “una” donna, ma lei. Scrivile...Chiamala...Sorprendila... Ti dirà di no, ti dirà forse..ti dirà magari. Ma se sarai gentile e costante Ella si chiederà se magari quel fiore non è il più bello che lei abbia mai visto. Sii cavaliere, Santo Cielo!! |
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