Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Gennaio 2018

Ribelle e irriverente..

Post n°8289 pubblicato il 31 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…

Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.

Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.

Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l'amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.

Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.

Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.

Mai.

 
 
 

Dilaniata dall'esplosione ..

Post n°8288 pubblicato il 30 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Domenica sera gran bel film, stavolta Canale 5, racconta la storia di questa giovane che faceva parta della scorta di Borsellino. Nel cast ci sono anche Riccardo Scamarcio, Ivana Lotito, Lorenza Indovina per la regia di Stefano Mordini.

A una ragazza di ventiquattro anni la pistola non si addice e invece a Emanuela si. Aveva deciso di essere una donna poliziotto, senza per questo rinunciare a essere quello che era prima di tutto, una ragazza come tante. Emanuela Loi era, perché non è più, dilaniata dall’esplosione che il giorno 19 luglio del 1992 l’ha uccisa in via D’Amelio insieme al giudice Paolo Borsellino e ai quattro colleghi della scorta, A. Catalano, E. W. Cosina, Li Muli e Traina. Emanuela quel giorno è diventata la prima donna poliziotto morta in servizio, uccisa dalla mafia.


 

Nata e cresciuta in Sardegna e appassionata del suo lavoro come della vita, voleva fare l’insegnante, ma la sorte l’aveva portata da un’altra parte. Era andata ad accompagnare la sorella per quel concorso in Polizia, ma alla fine era stata lei ad essere scelta. Arruolatasi all’età di vent’anni, dopo il diploma magistrale, aveva fatto il suo percorso prima alla scuola allievi di Trieste e poi direttamente a Palermo.

Nel giro di due anni era stata affidata al commissariato di Palermo Libertà e da lì in poi i primi incarichi come il piantonamento al boss Francesco Madonia. Nonostante tutto a Palermo si era ambientata bene, aveva creato un gruppetto stretto di amicizie isolane, ma quello che piaceva in particolare a Emanuela era muoversi con il camper della polizia che le consentiva di stare in mezzo alla gente di Palermo.

Emanuela era però anche affascinata dal lavoro delle scorte e aveva fatto amicizia con il caposcorta di Falcone, Antonio Montinaro. L’attentato di Capaci era stato uno choc per tutti, ma lei comunque aveva fatto la sua scelta, anche in memoria del suo amico Antonio, e aveva deciso di mettersi a disposizione anche per quel servizio. Nel giugno del 1992 era soltanto da un mese che Emanuela era stata assegnata definitivamente al servizio scorte e dopo poco era stata assegnata proprio alla scorta più difficile, quella del giudice Borsellino.



Domenica 19 luglio 1992 sembrava una giornata tranquilla, il giudice Borsellino doveva andare a casa della madre, in via D’Amelio. Emanuela lo aveva visto salutare la famiglia e i figli. Avevano fatto il tragitto in macchina fin sotto casa, si erano fermati e lei era scesa prima, controllando che tutto fosse libero.

Il capo scorta aveva dato il via libera, il giudice poteva uscire dall’auto blindata e andare verso il portone dell’appartamento della madre. Emanuela lo aveva visto passarle a fianco e poi l’esplosione, una deflagrazione che ha sentito tutta la città. Nessuno avrà pensato in quel momento agli uomini della scorta, nessuno avrà pensato a Emanuela Loi, una giovane ragazza bionda che non doveva essere lì e che sarà ricordata come la prima vittima donna della polizia.

 
 
 

Meritare ..

Post n°8286 pubblicato il 29 Gennaio 2018 da nina.monamour

 


Meriti qualcuno che voglia volerti sul serio.
Che ti stringa forte le mani se non trovi le parole, che ti sfiori gli angoli della bocca quando un bacio non sa bastare, che conosca a memoria le tue debolezze e non te le faccia pesare, che accarezzi la tua anima nera e nonostante tutto decida di restare, rischiare, amare.

Meriti mille sorrisi negli occhi e l’amore sulle labbra, i baci più belli e i brividi nel sangue.
Meriti le decisioni affrettate e folli che non hai tempo di pensare, le fughe al mare, e qualsiasi cosa che è amore da desiderare, e realizzare.

Meriti qualcuno che tremi per te, che ti senta nelle vene, che abbia voglia di correre, partire, andare, che non aspetti il sole, che voglia starti accanto anche se fuori piove.
Meriti qualcuno che voglia volerti davvero.

Sempre.


 
 
 

Hitler e la sua dittatura ..

Post n°8281 pubblicato il 28 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Buongiorno a tutti, non ho sbagliato giorno, so bene che è stata ieri la ricorrenza internazionale, si celebra il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto

 

"L'amicizia può unire quello che le barriere dividono."

~ Dal film... Il bambino con il pigiama a righe ~

(John Boyne)

 

 

A scuola ci bombardavano di flim sulla memoria, leggere i libri sulla memoria, svolgere considerazioni sul giorno della memoria, io sono una donna che non posso vedere o sentire un bambino che piange che sto male, figuriamoci vedere questi film che non ho mai voluto vedere ma che i professori mi imponevano di guardare, sicuramente questo film mi avrebbe fatto piangere.


Le barriere le vede solo chi le ha sempre avute nella testa, non io, e nelle giornate della memoria voglio solo pensare profondamente al dolore inflitto a quelle povere persone solo per umiliarle.


*Per non DIMENTICARE *

Se comprendere è impossibile, conoscere
è necessario.

~ Primo Levi ~


L'immagine può contenere: una o più persone, fiore e pianta


Ogni giorno nel mondo si ripetono immani ingiustizie, non è il numero a decretarne l'efferatezza ma l'attuale indifferenza dell'umanità "progredita", al segnale che d'amore scatena.
La memoria storica della shoah non riguarda soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità, perché da questi avvenimenti si possono trarre insegnamenti.   

Affinché il ricordo della Shoah sia utile, tuttavia, la memoria non deve limitarsi soltanto all’indignazione e alla denuncia morale contro i crimini nazisti, sentimenti sicuramente giusti e naturali nei confronti di avvenimenti gravi e disumani. Perché la memoria abbia un senso, è soprattutto importante, prima di denunciare, capire ciò che accadde in Germania da un punto di vista storico.   

Buona Domenica

 
 
 

Sdegno bipartisan di tory e laburisti..

Post n°8280 pubblicato il 27 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Bufera in Gran Bretagna su una delle più importanti serate benefiche, l'annuale galà di beneficenza del President's Club, due giornaliste del Financial Times si sono infiltrate fra le 130 hostess all'evento per soli uomini a Londra, giovedì scorso, e hanno denunciato in dettaglio una serie di abusi e molestie a cui sono state sottoposte le ragazze presenti nella sala da ballo del Dorchester Hotel.

Si va dalle mani infilate sotto le minigonne nere imposte come divisa dagli organizzatori, alle proposte indecenti e persino a un ospite che ha esibito i propri genitali a una hostess.

 


L'articolo ha sollevato roventi polemiche come era inevitabile dopo il calderone delle molestie Vip scoperchiato dal caso Weinstein. L'ospedale pediatrico di Great Ormond Street, a cui erano destinati i due milioni di sterline raccolti durante la serata, ha fatto sapere che restituirà le donazioni.

Tory e laburisti hanno espresso sdegno bipartisan mentre a uno degli organizzatori, Davide Meller, è stato chiesto di dimettersi dal Dipartimento per l'Educazione. Il Ministro per le industrie digitali, Margot James, ha sostenuto la proposta di un'inchiesta della Commissione per la Beneficenza su quello che ha definito come un evento "viscido e spregevole".

Nell'articolo pubblicato con grande evidenza dal Financial Times si spiega che l'agenzia Artista che ha ingaggiato le ragazze (150 sterline per la serata più 25 per il taxi per tornare a casa) le aveva avvertite: "Dovrete tenere a bada uomini molesti, è un lavoro che alcune ragazze adorano e per altre è il peggiore della loro vita". Gli era anche stato fatto firmare un impegno alla riservatezza.

Eppure i 360 ospiti dell'esclusivo club, noti politici, imprenditori e finanzieri britannici, tutti rigorosamente in smoking, erano riuniti per una causa nobile, in cambio di premi messi all'asta come un pranzo con il ministro degli Esteri, Boris Johnson, o un tè con il governatore della Banca di Inghilterra Mark Carney.

Alla serata sono stati raccolti due milioni di sterline, ma dopo la cena l'evento per soli uomini si è rivelato un "festino" lascivo che mal si coniuga con lo spirito dell'iniziativa. Per tre ore molti invitati hanno palpeggiato le ragazze per lo più studentesse o aspiranti attrici, le hanno fatte bere o le hanno invitate a salire in camera con loro.

A far discutere sono anche alcuni lotti minori finiti all'asta di sapore "machista" come l'accesso a un locale di spogliarelli a Soho o buoni per ritocchi chirurgici "per rendere più sexy tua moglie".

Il Dorchester Hotel si è detto all'oscuro delle accuse ma si è offerto di collaborare alle indagini, se necessario. In una nota il President's Club ha espresso "orrore" per le accuse di comportamenti inappropriati e ha promesso "un'indagine approfondita, a cui seguiranno misure adeguate".


 

 
 
 

Memorie di una Geisha..

Post n°8279 pubblicato il 26 Gennaio 2018 da nina.monamour


Immagine correlata



Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare, di fronte ad esso siamo impotenti.

È come una finestra che si apre di sua iniziativa, la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire.
 
Ma ogni volta si apre sempre un pò meno, finché non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto.
 
—  Arthur Golden, dal libro “Memorie di una Geisha” -



Strepitoso w.e.


 
 
 

Ben ricompensata...

Post n°8276 pubblicato il 25 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Mi piace la gente che vibra,
che non devi continuamente sollecitare
e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare
perché sa quello che bisogna fare
e lo fa in meno tempo di quanto sperato.
Mi piace la gente che sa misurare
le conseguenze delle proprie azioni,
la gente che non lascia le soluzioni al caso.
Mi piace la gente giusta e rigorosa,
sia con gli altri che con se stessa,
purché non perda di vista che siamo umani
e che possiamo sbagliare.
Mi piace la gente che pensa
che il lavoro in equipe, fra amici,
è più produttivo dei caotici sforzi individuali.
Mi piace la gente che conosce
l’importanza dell’allegria.
Mi piace la gente sincera e franca,
capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli
Mi piace la gente di buon senso,
quella che non manda giù tutto,
quella che non si vergogna di riconoscere
che non sa qualcosa o si è sbagliata
Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,
si sforza genuinamente di non ripeterli.
Mi piace la gente capace di criticarmi
costruttivamente e a viso aperto,
questi li chiamo “i miei amici”.
Mi piace la gente fedele e caparbia,
che non si scoraggia quando si tratta
di perseguire traguardi e idee.
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
mi considero ben ricompensata.

 
 
 

Il primo negozio al mondo senza cassa né cassieri ...

Post n°8274 pubblicato il 24 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Al piano del terra del quartiere generale del colosso dell'e-commerce, a Seattle, è stato appana aperto Amazon Go, il primo punto vendita senza file alle case. Grazie a un'app, infatti, i clienti possono entrare e scannerizzare i codici dei vari prodotti, il cui costo viene addebbitato direttamente sul conto corrente del cliente.

Il meccanismo che sta alla base di questo innovativo modo di fare la spesa è tutt'altro che semplice ed è costata ben cinque anni di sperimentazione ed ha fatto slittare di un anno l'apertura del negozio.

 

Amazon

 

E' infatti complicato determinare con precisione il numero e la tipologia di oggetti acquistati, ma gli Ingegneri di Amazon assicurano di aver preso in considerazione tutte le possibili varianti. 

L'eliminazione delle casse ha determinato anche l'eliminazione dei cassieri, ma questo non ha posto rischi per l'occupazione, tanto che nel punto vendita lavorano almeno otto persone.

 
 
 

Magico battito..

Post n°8273 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Nel ventesimo anniversario della morte del figlio il padre ha tappezzato la città di striscioni con una scritta: "Dove sei magico battito?". Il suo desiderio più grande è infatti quello di trovare l'uomo che ha ricevuto il cuore di suoi figlio, morto nella notte fra il 19 e il 20 gennaio del 1998 all'ospedale Orsola di Bologna.

Il papà di Christian ha spiegato a Quilivorno.it che per legge i sanitari non possono diffondere il nome di chi ha ricevuto la donazione. "Voglio solo riascoltare per una volta il cuore di mio figlio battere" ha detto il padre. Dell'uomo che ha ricevuto il cuore però Mario sa che all'epoca aveva 51 anni, oggi ne ha 71 e gode di buona salute. In una lettera aperta postata su Facebook il papà di Christian racconta: "Sono passati 20 lunghi anni da quella maledetta sera,ma nei miei occhi,nella mia memoria sono ancora rimasti e rimarranno per sempre indelebili l'immagini e i ricordi di quei momenti e nei miei ricordi, quella diventerà per sempre la più brutta serata della mia vita,ma per altri genitori, invece si trasformerà in una data bellissima, indimenticabile.

Quella sera, travolto dal dolore, provai anche mentalmente a vivere la felicità di quei genitori, felicità che strideva con l'immenso vuoto che s'apriva nella mia vita,un vuoto che mi avrebbe accompagnato per sempre. Ma in quella sconvolgente serata non potevo assolutamente immaginare che da un dolore così grande e sarebbe nata una storia così meravigliosa e unica. Tanto bella e significativa che dopo 20 anni mi ha portato a desiderare di conoscere colui che in quella indimenticabile serata ricevette il tuo "Magico Battito".

Ho aspettato tutto questo lungo tempo per cercare di esaudire questo mio desiderio,che nasce spontaneo da subito in tutti i genitori che hanno vissuto il mio solito dramma,perché non volevo essere presente nella vita di persone che già avevano tanto sofferto,non volevo e non voglio che loro si sentissero in debito con me. Ma in questo lungo tempo trascorso da quella serata, tutto quello che ho vissuto grazie a te mi ha portato a desiderare di appoggiare la mia mano su quel petto per risentire nuovamente pulsare il tuo "Magico Battito".

E poi, si rivolge all'uomo che ha ricevuto il cuore del figlio: "Vorrei dirgli che Lui ha nel petto il "Magico Battito" di un bellissimo ragazzo che è diventato icona d'amore per tantissime persone. Vorrei raccontargli tutto questo, ma se il mio grande desiderio Christian di risentire il tuo pulsare non s' avvererà, io comunque il tuo "Magico Battito" l'ho udito in tutte quelle volte che alzando gli occhi al cielo io ti mandavo un bacio per ringraziarti dell'aiuto e la forza che mi avevi donato per realizzare una storia così bella e significativa. Ciao amore ti voglio un bene immenso,un giorno ci rincontreremo e staremo insieme per sempre"



 
 
 

Il pupillo dei Monsignori..

Post n°8272 pubblicato il 22 Gennaio 2018 da nina.monamour

1 chirichetti

 

Il giornalista Gianluigi Nuzzi nel suo libro “Peccato originale” denuncia violenze pedofile avvenute a due passi dalla dimora del Papa.

Tempo fa anche Rai3, nel suo radiogiornale mattutino, non ha potuto fare a meno di dare ai suoi radio ascoltatori la notizia, ormai stantia, di fatti di cronaca già resi noti sin dal 9 novembre scorso.

Le violenze a sfondo sessuale sarebbero avvenute tra la fine del pontificato di Benedetto XVI e perlomeno nei primi 15 mesi di quello di Bergoglio, stando alle testimonianze raccolte da Gianluigi Nuzzi nel suo nuovo libro Peccato originale, si è consumata una vicenda di soprusi e violenze ai danni di alcuni studenti del preseminario, tutti minorenni dai 13 anni in su.

Lo scenario delle violenze è il pre-seminario San Pio X ubicato in Vaticano a palazzo San Carlo, divenuto noto in tempi recenti per il famoso “attichetto” dell’ex Segretario di Stato cardinal Tarcisio Bertone. Solo un strada separa il palazzo dove, secondo le denunce, avvenivano gli stupri dalla Residenza di Santa Marta dimora del papa porteño.

Il giornalista ha parlato della “nuova indagine vaticana” in corso dopo la pubblicazione del libro di Nuzzi, ma, forse per ragioni di tempo o perché lo ignorava, non ha reso noto alcuni dettagli. Il più grave di questi dettagli è la reazione del 12 novembre del portavoce della Santa Sede Greg Burke il quale invece di preoccuparsi di verificare si lanciava in veementi messaggini tweet "Falsità sui chierichetti in Vaticano", ecc. ecc..

Veemenze verbali inutili quelle di Burke perché gli addetti alla Sala Stampa della Santa Sede hanno emesso un comunicato in cui si parla esplicitamente di "una nuova indagine che faccia piena luce su quanto realmente accaduto".

Inoltre nel comunicato della S.S. si è tenuto a specificare che i fatti denunciati "avrebbero coinvolto alunni coetanei tra loro", ma si è omesso di specificare che il carnefice era il "pupillo dei Monsignori", che ora è prete nonostante fosse stato denunciato, e che questo stupratore seriale grazie alla sua "posizione di potere e di intimidazione nei più giovani seminaristi" (che quindi non erano coetanei) dominava i ragazzi che si sentivano obbligati a sottostare alle sue richieste.

Ma anche di questi “insignificanti dettagli” Rai3 ha taciuto, ha taciuto sul fatto che il chierichetto polacco è stato cacciato dopo aver raccontato al Cardinale Angelo Comastri di essere stato testimone degli abusi. Ha taciuto sulla lettera scritta da un altro testimone che nel maggio del 2017 l’ha consegnata direttamente nelle mani di Bergoglio.

Questo è lo stato delle cose per quanto riguarda i delitti di la pedofilia ecclesiastica nel cuore stesso del suo regno.

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza  e si rinnova l’augurio che la “Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” serva a proteggere tutti i minori dalla brutalità degli adulti malati che distruggono la loro identità umana. 

La Santa Sede avrebbe dovuto presentare all’Onu un report aggiornato con tutte le misure adottate dal febbraio 2014 in poi ma ad oggi non lo ha ancora fatto e, alla data odierna, possiamo capire il perché di questa gravissima omissione..



 
 
 

Anche Tom è andato via..

Post n°8271 pubblicato il 21 Gennaio 2018 da nina.monamour







Il musicista Tom Petty, deceduto il 2 ottobre, è morto per una overdose accidentale, Dana e Adria Petty, moglie e figlia di Tom Petty, in un comunicato hanno diffuso i risultati dell'autopsia che conferma l'overdose di medicinali.

Il musicista 66enne soffriva di enfisema, aveva un'anca fratturata e problemi alle ginocchia, ma ciò non lo aveva fermato dal concludere il suo ultimo tour, pochi giorni prima del decesso.

Il comunicato, pubblicato anche su Facebook, dice che Petty aveva vari problemi di salute, tra cui un’anca fratturata, e che il giorno della sua morte le sue condizioni si erano particolarmente aggravate, la famiglia ritiene che "il dolore era semplicemente insopportabile e lo spinse ad abusare dei medicinali antidolorifici" tra questi il Fentanyl, il più forte farmaco oppioide in commercio, considerato cento volte più potente della morfina; è lo stesso farmaco che mandò in overdose il cantante Prince.

Negli ultimi anni negli Stati Uniti moltissime persone sono morte per l'abuso dei farmaci oppioidi dopo esserne diventate dipendenti a causa di prescrizioni sbagliate e insufficiente assistenza medica, è una delle ragioni per cui l’aspettativa di vita degli americani si è abbassata.

La famiglia di Petty ha detto che spera che le informazioni sulla morte del cantautore possano essere di aiuto nel dibattito sui farmaci oppioidi e salvare delle vite.


 

 

 
 
 

Ma la strada rende liberi?

Post n°8270 pubblicato il 20 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

La Key Gallery di Milano (via Borsieri, 12) ospita la mostra personale dell’artista Mao dal 12 al 27 gennaio. Indagare la condizione dei clochard, i senza dimora che popolano le nostre città e lambiscono ogni giorno le nostre vite, è forse il punto di partenza della ricerca di Mao, in sintonia con la sua visione della società e della naturale empatia che prova verso gli “ultimi”.

Ma il significato del suo lavoro travalica la mera rappresentazione dell'umanità in cui l’esclusione sociale esplode sui volti, come se ogni giorno trascorso sulla strada incidesse indelebili e urlanti cicatrici. Queste opere desiderano andare oltre ciò che i nostri occhi, disincantati dall’abitudine, scorgono ogni giorno.

Ad una prima visione, nel loro insieme, i personaggi ritratti paiono gli interpreti di una rappresentazione di vinti, cantori di un coro dissonante e stonato, componenti inutili ed inutilizzati di un meccanismo in movimento e chiuso in sé. Volti che portano inciso l’affanno della quotidianità e rughe come fratture, espressioni come movimenti tellurici, emozioni come fiumi carsici che esistono nel profondo e muovono in un dominio nascosto, in apparenza volti di naufraghi senza speranza di approdo.

Ma è negli sguardi che l’artista riesce a cogliere il senso profondo di questa umanità marginalizzata, il vissuto che può apparire, ai più, come scoria e relitto di vite destrutturate. Mao ci restituisce, rielaborate dal medium artistico, sguardi di sognatori, di disperati, di poeti, di “santi”, a volte di rissosi, ma ognuno di questi (sguardi) origina un proprio senso di libertà, come se la strada, proscenio di questa dura commedia umana, avesse dato profondità e spessore ad un copione altrimenti già letto.

La strada rende liberi?

Non c’è risposta univoca o consolatoria a questa domanda ma il lavoro dell’artista, insinuando in noi il seme del dubbio, può dirsi compiuto.

MAO. OPERE 2015-2017

12 / 27 GENNAIO 2018
OPENING VENERDI' 12 GENNAIO ORE 19,00

Key Gallery
Via Borsieri 12 Milano
mar/ sab 15,00/19,30
info@Keygallery

Da ArtsLife

P.S. CHIEDO SCUSA A TUTTI VOI AMICI, IMPEGNI LAVORATIVI MI HANNO TENUTA UN PO' LONTANA DAL PC, ADESSO MEGLIO!

BUON



 
 
 

Le iniziali sul fegato..

Post n°8269 pubblicato il 17 Gennaio 2018 da nina.monamour


 

Passava per uno dei migliori chirurghi dell'ospedale universitario Queen Elizabeth di Birmingham, in Gran Bretagna, e solo per caso, nel 2013, fu scoperto il suo "vezzo", il medico, infatti, lasciava le sue iniziali - SB - sul fegato che trapiantava.

Il chirurgo "Zorro",




come era stato ribattezzato dalla stampa britannica Simon Bramhall, 53 anni, davanti al giudice ha ammesso le sue responsabilità. Due gli episodi dei quali risponderà risalenti al periodo da febbraio ad agosto 2013, la sentenza arriverà a fine gennaio.

Il chiurgo-zorro ha lavorato per 12 anni al Queen Elizabeth Hospital, fino alla sua sospensione nel 2013. Nel maggio 2014 presentò le sue dimissioni, ammettendo davanti a una commissione disciplinare, "l'errore".

Difficile stabilire quante volte il dottore abbia lasciato il "segno". Esperti chiamati a relazionare al processo hanno confermato, comunque, che l'uso, seppur improprio, del gas argon non è ritenuto dannoso per l'organo e che normalmente i segni scompaiono.

Simon Bramhall usava gas argon, solitamente impiegato, durante gli interventi, per cicatrizzare, per lasciare, invece, la sua "firma". Il segno identificativo fu scoperto da un collega, che intervenne durante un'altra operazione su un suo paziente "marchiato".

La sua difesa punta sul fatto che l'uomo non fosse solo mentre operava e che quindi il tutto sia avvenuto "in presenza di colleghi". Per l'accusa, invece, le azioni del medico sono state eseguite "con un disprezzo per i sentimenti dei pazienti incoscienti".

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Benvenuto anno nuovo e sorridiamo alla vita..

Post n°8268 pubblicato il 16 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Gennaio, Gennaio,
il primo giorno il più gaio,
fatto solo di speranza
chi ne ha tanta, vive abbastanza.




  Gianni Rodari



E anche per quest'anno abbiamo dato, 

alla prossima Babbo e...



.... Befana

buone ferie...

 


Spesso riusciamo a complicarci la vita con molta facilità, per paura, a causa di atteggiamenti negativi, insicurezze, ecco perché ci preoccupiamo.


 
 
 

Il massimo della seduzione ...

Post n°8267 pubblicato il 15 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Sto leggendo Villa Metaphora di Andrea De Carlo, che mi terrà compagnia ancora per parecchio, visto che sono a pagina 200 di 921 pagine. Lo spunto per questo post me lo offre uno dei personaggi, Lucia, la bella isolana di umili origini diventata assistente e amante dell’architetto che ha costruito il meraviglioso resort che dà il nome al romanzo.



.. Si ricorda così bene la prima volta che ha visto i boxer di Gianluca, nell’albergo in Via Veneto dove lui stava sempre quando veniva a Roma.

Tra tutte le cose che l’avevano colpita ed emozionata della situazione, i boxer che lui aveva addosso le erano sembrati una scoperta vera. Fatti di cotone da camicia, talmente stirati e perfetti che lui avrebbe potuto uscirci nel corridoio senza scandalo.
Erano il segno intimo di un maschio di un’altra categoria rispetto agli uomini che aveva visto in mutande fino ad allora, compresi suo padre i suoi fratelli i suoi cugini, con i loro brutti braghettoni bianchi a costine da bambino.

I boxer di Gianluca erano eleganti come i suoi completi, come i suoi modi di ordinare al ristorante, come i suoi toni per rivolgersi al commesso di un negozio.





Erano i boxer di un uomo del Nord, i boxer di un architetto internazionale, che conosce il mondo, che conosce le donne, che conosce i modi giusti per baciarle ….

Anche a voi i boxer da uomo fanno lo stesso effetto di eleganza e prestigio?

 
 
 

Calze o collant?

Post n°8266 pubblicato il 14 Gennaio 2018 da nina.monamour


Calze, 70 immagini per raccontare la loro storia
"Se non ci fossero le calze, le gambe delle donne sarebbero soltanto mezzi di locomozione", diceva Jean Cocteau. Simbolo di femminilità ed eleganza, velate o di pizzo, le calze sono sempre state strumento di seduzione femminile oltre che accessorio di moda soggetto al mutare delle tendenze e del costume. In principio, erano le calze con reggicalze (e ci sono ancora) e poi, dagli anni 50 in avanti, con l’invenzione del nylon, i collant. Il cinema, l’arte, le grandi campagne pubblicitarie di ieri e di oggi hanno sempre fahe le donne si raccontassero anche attraverso le calze.

Dalla lana al nylon alle nuovissime fibre naturali, la calza è cambiata ma ha mantenuto, negli anni, il suo ruolo di elemento di seduzione femminile. Protagonista delle passerelle dell’autunno-inverno 2017/2018 dove è ritornata operata, a rete colorata e decorata, ha accompagnato la storia dell’emancipazione femminile e della moda degli ultimi 70 anni.

Julia Roberts, protagonista dello spot di Calzedonia viene scambiata per una commessa e consiglia ed aiuta le altre clienti, mentre Claudia Schiffer diventa testimonial della linea di calze Claudia Shiffer legs che ha creato, in collaborazione con Kunert Fashion.

Kim Basinger negli anni novanta, fotografata da Herb Ritts, mostra le sue splendide gambe valorizzate da un collant velato nella campagna Golden Lady, azienda che da cinquant’anni, è  “Amica delle donne”,

Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia diceva Francois Truffaut in L’uomo che amava le donne.

E pensando a un compasso, vengono in mente le lunghissime gambe, 105 cm delle gemelle Alice ed Ellen Kessler, vestite di collant di filanca nera Omsa, nei varietà televisivi italiani degli Anni Sessanta sulle note del loro Da-da-um-p.

Bianco e nero anche per Carmen Electra nel film Scary Movie 4, 2006 indossa un’autoreggente a righe con banda in pizzo.

Buona Domenica

 
 
 

Vivi e lascia vivere..

Post n°8265 pubblicato il 13 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Non vergognarti di mostrare le tue curve,

tienitele strette alla faccia di chi ci vorrebbe tutte uguali, piatte e scheletriche.

Non adeguarti mai alla massa, vivi e mostrati per come sei sempre.

Non devi far parte del catalogo delle Barbie, ma solo della stupenda schiera delle donne.

 
 
 

Curiosità su uno dei più emblematici autori della storia..

Post n°8264 pubblicato il 13 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Le opere e i sonetti di Shakespeare sono assolutamente senza tempo e milioni di persone continuano ad amare le sue opere ancora oggi. Al di la dell'essere uno degli autori più famosi della storia, la verità è che ci sono molte curiosità a noi sconosciute sulla vita e le opere dell'autore inglese.

Secondo il sito "Mental Floss", la firma di Shakespeare vale più i 5 milioni di dollari, 

La prima apparizione del nome "Jessica", lo troviamo nell'opera "Il mercante di Venezia", scritta da Shakespeare.

Si stima che William Shakespeare abbia scritto 37 opere e 154 sonetti.



 
 
 

Anche un uomo...

Post n°8263 pubblicato il 12 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Le donne e gli uomini in preda ai deliri d'amore, di fine storia, le persone che si sentono trattate ingiustamente da un ex e tutto il carrozzone di gente delusa da una relazione, tendono con estrema frequenza a postare sui social dei brani che possano indurre il carnefice a una riflessione.

Questa cosa ovviamente non funziona ma, chi prima chi dopo, l'abbiamo fatta tutti anche solo per esprimere uno stato d'animo molto in profondità. A questo proposito, pochi giorni fa, ho ritrovato un 45 giri meraviglioso di Mina che non si mostra al pubblico dal 1978.

Ha preferito lasciarsi andare alla possibilità di ingrassare, sbagliare, divertirsi, vivere insomma, lontana dal feroce giudizio del pubblico che forse anche per questo continua ad amarla. Mina è un'interprete, forse tra le migliori di sempre, la migliore dicono in molti.

Questo dipende dal fatto che ti fa profondamente credere e sentire in ciò che canta. Se si diverte, ti diverte, se si strugge, sprofondi in un abisso. Nel 1979, quattro autori ( tra cui Mike Bongiorno) scrissero per lei "Anche un uomo".

La canzone è una splendida fotografia di tutte le caratteristiche principali che una giovane donna si troverà ad affrontare nei suoi approcci con l'altro sesso, uomini fragili e orgogliosi, donne che pagano ogni cosa che ottengono. Senza voler fare necessariamente l'esegesi del testo, sarebbe forse utile farla circolare nelle scuole primarie.

E qui parte lo spoiler, alla fine la ragazza giovane alla quale Mina si rivolge le porta via l'uomo stesso da cui lei l'aveva messa in guardia. La parte più importante del testo probabilmente è .. "tu sei l'amore, il calore che avrà la vita che vivrai". Traduzione, dipenderà da te, sei l'unica persona su cui puoi contare per avere l'amore che desideri.

Sono certa che ancora una volta i leoni da tastiera saranno ben lieti di comunicarmi che non tutti gli uomini sono uguali e che se parlo così probabilmente è perché la mia vita sentimentale bla bla bla. E certo che lo so che esistono le storie felici, ma lo accetto se siete disposti ad ammettere che siano a tempo determinato.

Mi direte che esistono uomini e donne che non tradiscono, ok... ma se siete disposti ad ammettere che probabilmente sono solo quelli bravi a non farsi scoprire. Non ce l'ho con gli uomini, anzi, nel brano che vi propongo oggi, tre autori su quattro sono proprio maschi, il mio è solo un "casuale" ripescaggio di un brano da manuale.

Trovate il tempo per ascoltarla ragazze mie, ne vale la pena.

 


 
 
 

Sai che ti dico Utivich? Questo potrebbe essere il mio capolavoro...

Post n°8262 pubblicato il 11 Gennaio 2018 da nina.monamour

 

 

Ieri sera girando con il telecomando su e giù per vedere qualcosa di piacevole in Tv, mi imbatto in un film di Tarantino.

Siamo durante il primo anno dell'occupazione tedesca in Francia e il Colonnello delle SS, Hans Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta in una località di campagna. La giovane Shosanna però riesce a fuggire; diventerà proprietaria di una sala cinematografica in cui confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, compreso Hitler. Ad organizzarlo è un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine, i quali non si fermano dinanzi a niente pur di far pagare ai nazisti le loro colpe.

Ognuno di noi ha degli attori o dei registi con i quali film non riesce davvero ad esprimere dei pareri oggettivi, uno di questi per me è proprio Tarantino, perché credo che abbia una dote innata chiamata “intrattenimento” che non puoi imparare da nessuna parte. Ma non si parla di un intrattenimento da banale film d’azione, Tarantino ti incolla lo sguardo allo schermo nelle scene in cui tutti gli altri film d’azione o storici ti annoierebbero, i dialoghi. Mi verrete forse a raccontare che la prima scena (che equivale anche al primo capitolo e che dura ben 21 minuti) di questo capolavoro non è forse ipnotica?

E', assieme al monologo di Di Caprio in Django Unchained, una delle scene di dialogo più coinvolgenti mai viste, e probabilmente a pari merito con la seconda scena di Pulp Fiction, ma comunque sempre film di Quentin perché si potrebbe proprio dire che sia il Re dei monologhi, è l’unico che attraverso un discorso riesce a trasmetterti adrenalina. Senza dubbio gli interpreti da lui scelti sono la ciliegina sulla torta ed in lingua originale sono dei capolavori, ma la sua mano è indiscutibilmente singolare, che piaccia o no.

Perché Tarantino non è per tuttii palati, alcune persone lo trovano troppo esagerato (a volte è anche vero), altri lo trovano noioso anche se non capisco proprio come.
Ma comunque sia, bisogna avere uno stomaco di ferro e, praticamente, essere nato con Tarantino nel DNA per apprezzarlo, difficilmente una persona inizia a donarla dopo aver visto qualche suo film se inizialmente non lo apprezzava, e ve lo dice una persona che ha iniziato ad amarlo guardando per la prima volta Dal tramonto all’alba, che non è esattamente né il film migliore di Quentin e tantomeno quello più “delicato”.

Questo Bastardi senza gloria non è il mio preferito, perché a ricoprire quel posto è senz’altro Django Unchained, però è di sicuro uno dei più belli, con un ideale di base che non puoi non amare, a meno che non sia d'accordo con lo sterminio tutto meno che umano dei tedeschi. Perché fondamentalmente Tarantino adora le storie a sfondo vendicativo, fanno davvero salire in lui la cattiveria che attraverso i film sfoga, perché credo senza riserva che Tarantino in un’altra vita, se non avesse fatto il regista, sarebbe stato uno psicopatico patentato, ma noi lo amiamo anche per questo, no?

Questa è una pellicola, tanto per tirare le somme di un mio ormai scontatissimo parere, che rappresenta, non senza vittime, una vendetta per tutti coloro che hanno sofferto leggendo o vivendo le pagine più insanguinate della storia. Nel cast non mancano i soliti Nomi, con la N maiuscola, come suo solito, tra gli altri spiccano Brad Pitt, Christoph Waltz e Michael Fassbender. Non passa inosservata nemmeno la cura nei dettagli della colonna sonora, che mischia un pò classica musica spaghetti western, R&B e pop rock anni ottanta, e dei costumi di scena, anche per questo motivo si è voluto prendere del tempo durante il quale si è dedicato alla direzione di Grindhouse posticipando l'uscita di Bastardi senza gloria due anni dopo la data programmata.

Per tutti questi motivi e molti altri che non saprei nemmeno spiegare, non potete aspettarvi da me una recensione oggettiva dei suoi film, tanto mento di questo, finirei per arrampicarmi sugli specchi, cosa che vorrei davvero evitare. E per concludere rimanendo in tema, “Mi piacciono, non so bene perché mi piacciono, so solo che mi fanno impazzire.”

 

 
 
 

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