Creato da amaitti il 28/08/2011

La vita

La vita

 

 

« Dio dipinge. Per noi."Tutto ha uno spirito". »

Crocifisso.

Post n°630 pubblicato il 06 Ottobre 2019 da amaitti
 

"LA GRANDE SCRITTRICE, EBREA MA ATEA, NATALIA GINZBURG,

PUBBLICAVA, 31 ANNI FA, SUL GIORNALE L'UNITA' ,

CHE ERA L'ORGANO UFFCIALE DELL'ALLORA PCI,

CIOÈ IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO,

QUESTO ARTICOLO":

Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule della Scuola.

II nostro è uno stato laico che non ha diritto di imporre

che nelle aule ci sia il crocifisso... A me dispiace che il crocefisso

scompaia per sempre da tutte le classi. Mi sembra una perdita.

Se fossi un insegnante, vorrei che nella mia classe

non venisse toccato...

II crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace.

È l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso

per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino

allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo.

Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo?

Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo"

e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire cosi?

II crocifisso non genera nessuna discriminazione.

È muto e silenzioso. C'e stato sempre. Per i cattolici,

è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente,

una parte del muro. E infine per qualcuno, per una minoranza

minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa

di particolare, che suscita pensieri contrastanti.

I diritti delle minoranze vanno rispettati.

Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe,

possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai

dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse

un ebreo e un perseguitato, e non e forse morto nel martirio,

come e accaduto a milioni di ebrei nei lager? II crocifisso

è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi,

evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo

alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte.

Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso

del nostro umano destino. II crocifisso fa parte della storia

del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio.

Per i non cattolici, può essere semplicemente l'immagine

di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto

sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo,

cancella l'idea di Dio ma conserva l'idea del prossimo.

Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati

per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future,

e di loro sui muri delle scuole non c'è immagine.

È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai

li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno

aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli:

tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti,

ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui

aveva detto che nel centro della nostra esistenza

dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini. E di esser venduti,

traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede,

nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene

che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola.

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto

o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura.

A questa sventura diamo il nome di croce,

anche se non siamo cattolici, perché troppo forte

e da troppi secoli è impressa l'idea della croce nel nostro pensiero.

Tutti, cattolici e laici, portiamo o porteremo il peso di una sventura,

versando sangue e lacrime e cercando di non crollare. Questo dice

il crocifisso. Lo dice a tutti, mica solo ai cattolici.

Alcune parole di Cristo, le pensiamo sempre, e possiamo

essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano

sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto

"ama il prossimo come te spesso". Erano parole gia scritte

nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento

della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto.

Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei

che gettano le bombe sulla gente indifesa. Il contrario

degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda

le donne violentate nelle strade.

Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace,

oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario

del modo in cui oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre,

trovando esattamente difficile amare noi stessi e amare

il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente

impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto.

Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo abituati

a vedere quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra

non altro che una parte del muro. Ma se ci viene di pensare

che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire

dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche:

"Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia,

perché saranno saziati". Quando e dove saranno saziati?

In Cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno

né quando né dove, ma queste parole fanno, chissà perché,

sentire la fame e la sete di giustizia più severe,

più ardenti e più forti.

Natalia Ginzburg

fonte N.Marcucci

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

ULTIME VISITE AL BLOG

maggio710amaitticassetta2Fanny_Wilmotpoeta.sorrentinocuspides0Afroditemagicaanima_on_lineprefazione09acer.250noctis_imagosilvanaolivieripasseggero65cuorevagabondo_1962
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963