Messaggi di Ottobre 2022
"Immaginate un bambino che non ha fatto niente, uno studente qualunque, mediocre come me, nel senso che non ero né brava né incapace; ero semplicemente una bambina che andava a scuola molto volentieri perché mi piaceva stare in compagnia, proprio come mi piace adesso. E da un giorno all'altro ti dicono: "Sei stata espulsa!". È qualcosa che ti resta dentro per sempre. "Perché?" domandavo, e nessuno mi sapeva dare una risposta. Ai miei "Perché?" la famiglia scoppiava a piangere, chi si soffiava il naso, chi faceva finta di dover uscire dalla stanza. Insomma, non si affrontava l'argomento, lo si evitava. E io mi caricavo di sensi di colpa e di domande: "Ma cosa avrò fatto di male per non poter più andare a scuola? Qual è la mia colpa?". Non me ne capacitavo, non riuscivo a trovare una spiegazione, per quanto illogica, all'esclusione. Sta di fatto che a un tratto mi sono ritrovata in un mondo in cui non potevo andare a scuola, e in cui contemporaneamente succedeva che i poliziotti cominciassero a presentarsi e a entrare in casa mia con un atteggiamento per nulla gentile. E anche per questo non riuscivo a trovare una ragione. (…) Quelli che ci rimasero vicini furono davvero pochissimi. Da allora riservo sempre grande considerazione agli amici veri, a quelli che in disgrazia non ti abbandonano. Perché i veri amici sono quelli che ti restano accanto nelle difficoltà, non gli altri che magari ti hanno riempito di regali e di lodi, ma che in effetti hanno approfittato della tua ospitalità. (…) Ma quanto è doloroso scoprire a mano a mano tutti quelli che, anche senza nascondersi, non ti vedono più. È proprio come in quel terribile gioco tra bambini, in cui si decide, senza dirglielo, che uno di loro è invisibile. L'ho sempre trovato uno dei giochi più crudeli. Di solito lo si fa con il bambino più piccolo: il gruppo decide che non lo vede più, e lui inizia a piangere gridando: "Ma io sono qui!". Ecco, è quello che è successo a noi, ciascuno di noi era il bambino invisibile." Liliana Segre |
https://www.corriere.it/sette/incontri/22_ottobre_23/susanna-tamaro-da-bambina-pensavo-impazzire-dolore-ora-tempo-avere-piu-coraggio-6ba1372c-4d99-1 |
"Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere - le loro idee,la loro versione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo, non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare." Arundhati Roy |
Brunello Cucinelli:«Lavoro? Massimo 7 ore al giorno,recuperiamo il tempo per noi»«Abbiamo tolto dignità economica e morale a tanti mestieri. Non possiamo far lavorare la gente davanti a un muro» di Simone Dinelli «Dobbiamo miscelare il lavoro allo spirito, la tecnologia all’umanesimo. Non possiamo far lavorare le persone davanti a un muro perché se guardano fuori producono meno. Se lavoriamo 12-13 ore, secondo me per il 30% di questo tempo non combiniamo niente. Invece, dobbiamo lavorare massimo 7 ore, mentre l’altro tempo lo dedichiamo a noi stessi e alla nostra anima». A dirlo è Brunello Cucinelli, noto imprenditore del settore moda nonché presidente esecutivo e direttore creativo della Brunello Cucinelli Spa, ospite del Pianeta Terra Festival di Lucca che fino a domenica prossima vive la prima edizione della sua storia, curata da Editori Laterza con il contributo e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Cucinelli poi porta l’attenzione sul mondo dell’artigianato, secondo lui privato negli ultimi anni di dignità economica e morale: «Ad alcuni lavori abbiamo tolto dignità, prima morale e poi economica. Invece dobbiamo ad esempio riportare all’artigianato la nobiltà del lavoro. Ricordiamoci che siamo i più grandi manifatturieri al mondo. I padri hanno trasmesso ai figli l’obbligo di aver paura, abbiamo tolto la speranza. Se invece togli la paura e metti la speranza il mondo è diverso». E poi un ragionamento sulla correlazione tra studio e successo nel lavoro: «Il 60% degli esseri umani che hanno avuto successo non hanno studiato quasi niente: io non dico di fare così, ma c’è una intelligenza di anima e una di studio. Si deve miscelare». Infine, troppo potere alla tecnologia prevaricatrice sull’essere umano: «Abbiamo vissuto un trentennio di tecnologia, abbiamo provato a governare l’essere umano solo con la scienza. E non è possibile, ci vogliono scienza e anima. E questo non vale solo per le imprese, ma per tutti noi». fonte: Corriere della Sera |
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il 19/08/2024 alle 21:01
Inviato da: Fanny_Wilmot
il 10/08/2024 alle 18:45
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il 15/06/2024 alle 18:18
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il 14/06/2024 alle 18:29
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il 29/12/2023 alle 15:26