SirenaDifettosa

Ebbene sì, sono una lucertolina e il massimo per me è rotolarmi su un fianco, per uniformare la doratura. Il rituale prevede: arrivo in spiaggia il più presto possibile. L’ideale sarebbe arrivare fra le 10 e le 11 ma a volte la notte mi inciampo e così capita che non riesco ad alzarmi prima dell’una. Pazienza. Spogliazione, peregrinazione fino al bagnasciuga dove col piedino si indaga sulla temperatura dell’acqua e si decide subitamente di rinviare il bagnetto a più tardi. Predisposizione di lettino, telo, cuffiette, fumetto, acquetta e tutto quello che può essere utile a una persona che deve stare almeno due ore ferma immobile sotto il sole. Copertura totale del corpo in ogni sia parte, con particolare attenzione al dorso del piede che, puntualmente, ogni anno si scotta con le seguenti precauzioni:

- aprile-maggio FP 16 le prime volte per poi passare a FP 10 alla fine di maggio.

- giugno FP 4 se frequente, FP10 se i bagni di sole sono saltuari (es. solo il week end).

- luglio FP2 all’inizio e poi olio o marmellata.

- agosto olio o marmellata.

La marmellata è lo stadio finale. Si tratta di un barattolone di materia molle e maleodorante fra l’untuoso e il gelatinoso che rende color cru del cioccolato nel giro di un paio di giorni. Dopo quella c’è solo il rogo.

L’operazione di spalmatura e ungimento viene rigorosamente ripetuta dopo ogni bagnetto e comunque non più tardi di ogni due ore.

Bagnetto verso le 12. Asciugatura al sole. Pranzo sotto l’ombrellone (panino o pizza e frutta) o al self servici (strafogo di pesce). Pennichella sotto il sole, accompagnata da allucinazioni collettive come quelle del deserto del Sahara perché ormai a quel punto sono le due o le tre e il sole picchia duro. Ore 16 bagnetto lungo del pomeriggio, asciugatura, cremine, ecc. Al tramonto mesta e triste abbandono la spiaggia. Insomma un secondo lavoro. Ma vuoi mettere? La pelle è lucida e tesa come quella di un tamburo, sei così nera che se solo provi a metterti una camicia bianca hai l’effetto catarifrangente. Le ossa d’inverno si ricordano di tutto il caldo e il sole che si sono prese e non ci pensano minimamente a mandare segnali di acciacchi, dolorini, e altri tormenti.

Ebbene sì, domani sarò in spiaggia....!