Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Messaggi di Dicembre 2021
Post n°1172 pubblicato il 31 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
Premetto che tutto ciò che scrivo è il frutto di mie esperienze dirette, riflessioni, meditazioni e di consapevolezza raggiunta. Questo grande viaggio in cui tutti noi siamo impegnati, sebbene riguardi individui differenti e strade tutte diverse, è uno soltanto: quello verso il ritorno a “casa”, raggiungere quella dimensione, dico io finalmente, per potersi sentire ed essere in pace, per smettere di lottare, competere, cercare di primeggiare dimenticando chi resta solo e indietro, che pare essere il leit motiv di questa nostra società, aprire finalmente il cuore ed ascoltare solo la Guida interiore. Ogni esperienza dolorosa che viviamo è una tessera per completare il puzzle, e un passetto in più che ci avvicina a “casa”. Ma questo lungo e faticoso viaggio passa per grandi opere di destrutturazione, come quella attuale, di distruzione e ricostruzione, di abbandono, di situazioni non più sostenibili, di amicizie false, inutili, zavorra... da eliminare, di solitudine e perdita. Ti perdi e conosci così le tue ferite, le tue debolezze, le tue paure, poi guarisci e sei un individuo nuovo. Prima attraversi il buio, il dolore, la solitudine, l’abbandono poi ritrovi la via, la speranza, la serenità, il sentiero della luce. Che se ne abbia coscienza o meno poco importa, la consapevolezza rende solo tutto più semplice, ma anche in sua assenza questo è il destino, è ciò che ciascuna anima a modo suo sperimenta per essere mondato è pronto per il ritorno a “casa”. La solitudine è una grande alleata in questo processo. Sebbene a tratti possa sembrare il contrario, la solitudine “insegna” all’ascolto più profondo di sé. A mie spese e nel corso degli anni anni ho imparato che dietro ogni prova della vita è richiesta una cosa soltanto: accettazione, che non è rassegnazione, ma un atto d’amore. Che ogni forma di dolore è solo una spinta verso una maggiore consapevokezza che noi siamo amore. Per questo abbracciare il dolore è difficile, perché quando c’è sofferenza è più facile che l’individuo chiuda piuttosto che apra. È così che si reagisce piuttosto che agire, che si rifiuta anziché accogliere e fluire. Ma è necessario anzitutto abbandonare l’idea del “voler fuggire…” del voler escludere, del combattere la sofferenza e del tagliare via ogni suo legame... per lasciare il posto all’accettazione. Accettare. L’amore puro ed incondizionato infatti (che non ha nulla a che vedere coi sentimenti umani sempre positivi come l’innamoramento), non esclude nulla. È nell’accettazione che accade la trasformazione: il nero e il bianco, il bene e il male, il giorno e la notte... tutte espressioni della vita stessa... il cuore si espande e l’energia dell’amore, che si mette in moto, porta la guarigione. La via del cuore ti riporta “a casa”, dove ogni lotta e qualsiasi tipo di tensione, cessa. Ciò che conta quindi non è essere compresi oppure ascoltati da chi vive nel mondo del giudizio, nella pratica della critica o nel vittimismo. L’aggressività è ancora lo strumento di chi ha bisogno di esercitare un falso potere, di chi cerca di dire ho trovato il mi9 posto nell’universo, ammettendo in realta di aver fallito. Aggressività ed assenza di elasticità generano violenza, che è sinonimo di paura. Essa nasconde insicurezza, profonda sfiducia (in Dio ed in se) e stati di bisogno. Ciò che conta unicamente è il viaggio. Come lo si vive. Le scelte che si compiono. Conta ciò che si prova nel profondo e quanto ogni volta si è capaci di “trasformare” tutto attraverso e per amore. Conta il proprio livello di serenita e conta la capacità di porsi in discussione. Conta quanto siamo disposti a fare il vuoto dentro e vedersi infinitamente piccoli in questa società, per fare finalmente “esperienza” della propria infinta grandezza. Ecco il mio augurio di inizio anno: Buon viaggio a tutti! E buon ritorno a “casa”.
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Lc 9,51-62 [In quel tempo], mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Con questo brano si apre la seconda sezione del vangelo secondo Luca, la sezione che vede Gesù incamminato verso Gerusalemme, verso l'annuncio dell'avvento del Regno di Dio nella Città Santa, fatto, questo, che lo porterà alla croce.
Gesù è risoluto, sa che l'ora dell'annuncio è giunta. La sua predicazione l'ha portato precedentemente fra i villaggi della giudea: una itineranza fra le genti più povere. Ora si tratta di arrivare nella capitale, nel centro del potere politico e religioso ad annunciare che il Regno di Dio è lì a venire. Questo annuncio richiederà che Gesù stesso dia tutto se stesso, affidandosi completamente al Padre.
I samaritani, come noto, erano popolo tradizionalmente ostile alla cultura giudaica (per le loro grandi affinità, come spesso succede). Non fa clamore il fatto che Gesù, il messia degli ebrei, il messia che si sta dirigendo a “liberare” Gerusalemme, non venga accolto dai samaritani. Quello che qui è da notare, piuttosto, è l'ennesima incomprensione da parte degli apostoli. Questi, infatti, tradiscono speranze trionfalistiche e violente nel voler ad esempio distruggere il villaggio samaritano (chissà cosa aspettavano allora Gesù facesse a Gerusalemme!). Arriva, puntuale – e, forse, un po' rammaricato – la precisazione da parte del Maestro che con loro aveva già condiviso tanti e tanti giorni di predicazione.
L'ultima parte del brano si concentra, in maniera forte e paradossale, sull’aspetto d'urgenza richiesto dalla sequela. Chi vuole realmente avere fiducia in Gesù, la fiducia totale di chi si affida alla sua rivelazione amorosa, al suo messaggio rivoluzionario per quei tempi, deve sapere che nel qui e ora non riceverà ricompense, nemmeno un giaciglio per “posare il capo. Chi crede nell'Amore non può farlo aspettandosi di ricevere amore, non sarebbe dono di sé, non sarebbe abban-dono al Padre. Però, chi segue Gesù nel suo amore, deve sentire che questa è la vita, che questa urgenza di aderire alla verità vitale e vivificante, riesce a sconfiggere la morte (e non ci si lasci confondere da altre letture squalificanti della Parola di Gesù che pronunciò la frase: «Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti»). In ultima istanza, chi cerca di affidarsi realmente e totalmente al messaggio gesuano deve essere conscio delle difficoltà che incontrerà sul suo cammino, ma ciononostante dovrà continuamente guardare avanti, senza voltarsi verso il ripiegamento su sé stesso, che inevitabilmente lo porterebbe a deviare, a tracciare linee storte con il suo aratro. La semina della Parola di Amore è tutt'altro che facile, anzi, è difficile anche nel campo della propria anima. |
Post n°1170 pubblicato il 28 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
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Post n°1169 pubblicato il 28 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
Cosa sono i sogni? Stando a quanto riportato nei dizionari e nelle enciclopedie, un sogno è un’attività psichica che si svolge durante il sonno. Scientificamente, la faccenda è un po’ più complicata e viene spesso descritta come un funzionamento particolare del cervello tipico di una fase di incoscienza. I sogni possono essere più o meno nitidi o dettagliati, e possono apparire sia durante la fase REM che in quella NREM. Tuttavia, secondo gli scienziati, i sogni compiuti durante la fase REM possono essere ricordati con più facilità e chiarezza rispetto a quelli della fase NREM, che possono essere strani, senza alcuna coerenza e difficili da descrivere. |
Post n°1168 pubblicato il 27 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
ACCADDE OGGI 27 DICEMBRE 1571: NASCE GIOVANNI KEPLERO, UNO DEI MASSIMI FONDATORI DELLA MODERNA ASTRONOMIA. Sin dall’antichità profonda i più grandi geni dell’umanità hanno rivolto lo sguardo verso il cielo convinti che in esso fossero custodite le verità segrete del mondo e appare incredibile come grazie a questi studi gli antichi furono in grado di elaborare i “calendari”, come quello “giuliano” (46 a.C.) e, 1628 anni dopo, quello “gregoriano” (1582), in vigore ancora oggi. In questo grande scenario di rinnovamento il matematico, astronomo e filosofo tedesco Johannes Kepler (1571-1630) occupa un posto di particolare rilievo ma questo spicco non sarebbe completo se non venisse ricordato anche colui che può essere considerato il suo maestro: l’astronomo danese Tycho Brahe (1546-1601), fondatore del celebre osservatorio di “Uraniborg” (“Castello di Urania”, dal nome della musa dell’astronomia), una sorta di “CERN” del Cinquecento. Nel 1599 Brahe prende con sé il 28-enne brillante Johannes e i due, insieme ad altri collaboratori, raccolgono una grande mole di dati e informazioni sul movimento degli astri; è importante notare come questa preziosa scorta di conoscenze viene ricavata ad occhio nudo, senza l’ausilio del cannocchiale. Alla morte di Brahe (1601) Keplero diviene direttore dell’osservatorio ma quasi subito si trasferisce a Praga; qui lavora lungo due importanti direttrici di ricerca: rielaborare i dati raccolti sotto la guida di Brahe e procedere in direzione di nuove osservazioni. Nel 1604 scopre quella che probabilmente è una delle prime “supernove” mai osservate: una stella di grandi proporzioni che al suo fine-vita dà luogo ad un’immane esplosione durante la quale vengono prodotti e diffusi nell’universo circostante i celebri “elementi chimici”, come cloro, ossigeno, sodio, potassio, carbonio, ferro, oro etc. Il pianeta Terra, la luna, l’acqua e noi stessi siamo fatti con gli elementi prodotti da una supernova esplosa dalle parti nostre diversi miliardi di anni fa. Dopo un lavoro di rielaborazione durato circa dieci anni Keplero scopre che dati e informazioni raccolti presso Uraniborg e negli anni successivi non costituivano elementi sparsi ma potevano essere in gran parte interpretati in modo unitario e coerente in almeno tre grandi “regolarità” che passeranno alla storia come le “tre leggi di Keplero”. Di queste la prima dichiara non soltanto che i pianeti orbitano intorno al sole, come aveva già previsto Copernico, ma che tali orbite hanno forma ellittica e il sole ne occupa uno dei “fuochi”. Le altre due leggi esprimono relazioni matematiche fra i parametri geometrici e cinematici delle orbite planetarie. “Misuravo i cieli, ora fisso le ombre della terra. La mente era nella volta celeste, ora il |
Post n°1167 pubblicato il 24 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
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Post n°1166 pubblicato il 22 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
Il Capo dello Stato elogia il lavoro fatto dal governo Draghi: "Ha saputo cogliere il senso del mio appello di inizio anno". L'elogio della chiarezza. 20 DICEMBRE 2021. I “No Vax“, hanno avuto forse "uno sproporzionato risalto mediatico", denuncia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia dello scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni al Quirinale. Da sempre fautore dei vaccini, a cui ha dedicato numerosi interventi pubblici, il Capo dello Stato, che ha fatto da tempo la terza dose (se sia vero non è dato sapersi), punta il dito contro chi (no vax) ha assunto posizioni “anti scientifiche”, rifiutandosi di proteggersi. Probabilmente gli si è data troppa importanza mediatica, dice perentoriamente. "La prima difesa dal virus è stata la fiducia della stragrande maggioranza degli italiani nella scienza, nella medicina. Vi si è affiancata quella nelle istituzioni. Le poche eccezioni - alle quali è stato forse dato uno sproporzionato risalto mediatico - non scalfiscono in alcun modo l'esemplare condotta della quasi totalità dei cittadini” è la frase testuale. "I vaccini sono stati la migliore arma di difesa e gli italiani hanno risposto con maturità. Oggi ci troviamo in condizioni migliori di altre aree d'Europa". L'altro passaggio saliente del discorso riguarda il governo Draghi, che Mattarella ha fatto nascere a febbraio. Il bilancio che ne fa il Capo dello Stato è positivo. Perciò ringrazia i partiti che hanno deciso di aderirvi. Il tempo dei costruttori - auspicato già nel discorso di fine anno - "si è realizzato". "Non era scontato" fa notare. "Voglio per questo esprimere un riconoscimento all’impegno delle forze politiche che hanno colto il senso dell’appello rivolto, all’inizio dell’anno (2021), al Parlamento affinché, nell’emergenza, si sostenesse un governo per affrontare con efficacia la pandemia in atto e per mettere a punto progetti, programmi e riforme necessari a non dissipare la straordinaria opportunità del Next Generation. Aver saputo mettere in secondo piano divisioni e distinzioni legittime, diversità programmatiche e sensibilità politiche e culturali per privilegiare un lavoro comune nell’interesse nazionale è stato molto importante. Questo atteggiamento costruttivo ha accomunato sovente maggioranza e opposizione". "Abbiamo visto come la chiarezza, di fronte alle asprezze della pandemia, abbia spazzato via il tempo delle finzioni, delle distrazioni. Tutto questo mi è parso uno straordinario segno di maturità e serietà", è il metodo apprezzato dal Capo dello Stato, che spera che questo spirito perduri anche quando il Covid non ci sarà più. Siamo sulla buona strada, si dice ottimista il Presidente della Repubblica. "Il tasso di crescita del Pil sarà tra i più alti (dice lui, senza considerare tuttavia il meno 18 per cento perduto durante la pandemia) tra i Paesi dell'Unione. A questo si aggiunge un recupero di posti di lavoro". Restano da sciogliere nodi storici. Mattarella li elenca: l'evasione fiscale, lo sfruttamento del lavoro precario, l'incuria dei territori, la piaga delle morti sul lavoro, come dimostra, da ultimo, la tragedia dei tre operai morti a Torino. C'è nel discorso un elogio dell'Italia. "Siamo un grande Paese e gli italiani sono un grande popolo. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre potenzialità. Nei momenti difficili abbiamo sempre dato il meglio di noi", ha detto davanti al premier Mario Draghi, ai presidenti delle Camere Fico e Casellati, e ai moltissimi esponenti del governo e del Parlamento, e delle istituzioni. Qui nel link l’intervento del Presidente https://www.repubblica.it/politica/2021/12/20/news/mattarella_no_vax-330981629/
Il Presidente Mattarella insomma, nel suo discorso elogia gli italiani, in quanto depositari di un valore aggiunto per aver riposto fiducia nella scienza e nella medicina. Non fa riferimento il Presidente alla scienza in generale, avendo riguardo di considerare anche le posizioni dissenzienti rispetto al pensiero unico, ma alla scienza dei Pregliasco, Burioni, Galli, Bassetti, Crisanti, Viola, ed il resto del codazzo, i famosi scienziati da salotto, sempre presenti nelle tv e sui giornali, pronti a recitare un comune copione non frutto delle loro considerazioni, temo, ma scritto altrove. Questo ha rappresentato, prosegue Mattarella, il primo punto della strategia nazionale del Paese, di difesa dal virus. A questa si è affiancata quella nelle istituzioni, dimostrando sostanziale “obbedienza” alle indicazioni date ai diversi livelli, nello svolgersi della pandemia. Si sono manifestate poche eccezioni, seguita il Presidente, alle quali, sempre a suo dire, è stato forse concesso uno SPROPORZIONATO RISALTO MEDIATICO (riferimento esplicito ai no vax), ma che tuttavia non rappresentano un pericolo, né scalfiscono la straordinaria condotta della quasi totalità degli italiani. E qui mi sembra il caso di aprire immediatamente delle doverose considerazioni. Sappiamo tutti, avendolo studiato a scuola, quali siano le principali prerogative del Presidente della Repubblica: Il Presidente della Repubblica Italiana, nel sistema politico italiano, è il capo dello Stato italiano, rappresentante dell'unità nazionale. Inoltre egli non è a capo di un particolare potere (legislativo, esecutivo o giudiziario), ma li coordina e li sorveglia tutti e tre; ovvero compie atti che riguardano ciascuno dei tre poteri, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui il Presidente della Repubblica è garante. Il Presidente della Repubblica è un organo costituzionale, eletto dal Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni (ovvero tre consiglieri per regione, con l'eccezione della Valle d'Aosta, che ne nomina uno solo, per un totale di 58) e rimane in carica per un periodo di sette anni, detto mandato. La Costituzione stabilisce che può essere eletto presidente chiunque, con cittadinanza italiana, abbia compiuto i cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici. La residenza ufficiale del presidente della Repubblica è il Palazzo del Quirinale (sull'omonimo colle di Roma) che per metonimia indica spesso la stessa presidenza. Ciò che risalta subito agli occhi, è il compito di garante dei principi costituzionali riportai nella nostra carta. Forse per questo potrei dire che il Presidente della Repubblica dimentica un principio fondamentale della nostra Costituzione, e cioè la libertà di opinione. Recita così l’Articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”. Come può quindi il Presidente parlare di eccessivo risalto dato alla posizione di una minoranza, additata ormai da tutti volgarmente come “no vax”, ma che sarebbe più giusto definire dei “dubbiosi”, coloro che si pongono delle domande sulla efficacia e sulla validità di quello che la scienza a cui si riferisce il Presidente chiama vaccino, ma che a detta di molti altri scienziati, evidentemente considerati eretici, e per questo allontanati, non è affatto tale, in quanto non immunizza dal virus, se non per pochi mesi. Allora pare che in questo paese il concetto di scienza sia stato rivoluzionato, in quanto la scienza non si occupa di stabilire dei principi immutabili dal momento in cui vengono stabiliti per l’avvenire, ma rappresenta un luogo virtuale di dibattito, di confronto, di correzione di idee e affermazioni sulla base di nuove idee, nuovi confronti, un concetto quindi di scienza in divenire ed in perpetuo aggiornamento. In secondo luogo il riferimento alla minoranza, che esprimendo dei concetti in dissenso rispetto al pensiero unico dettato dallo stato e dai suoi scienziati, che quasi da fastidio, che non doveva ricevere così tanta attenzione, quasi si trattasse di una fazione terroristica, priva di qualsiasi legittimità ad esprimere dei concetti validi e degni di attenzione. E sono proprio queste parole che ledono il concetto espresso dall’articolo 21 della Costituzione, dove si legge che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, considerando ricompreso in quel tutti, anche coloro che esprimono un democratico e mai violento dissenso verso una determinata, il vaccino, pratica medica. Non sono certo queste le parole che tutti, o forse in molti, avremmo voluto sentire, dato che essendo chi le ha pronunciate, garante dei principi costituzionali, avrebbe dovuto avere rispetto maggiore per quella parte, non così irrilevante di italiani, non ripone fiducia in questa scienza, dove non esiste più dibattito e dove chi esprime un parere diverso, polemico anche è comunque dissenziente, viene allontanato e additato, nemmeno fosse un pericoloso terrorista di cui avere timore.
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Post n°1165 pubblicato il 13 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
Lucia nacque a Siracusa nell'anno 281, da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di padre all'età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre.
di mantenere perpetua verginità. Ignorando questo segreto la buona Eutichia, come allora usavasi universalmente, non tardò d'interessarsi per trovare alla figliuola uno sposo che convenisse. Era questi un giovane nobile, ricco e di buone qualità, però non cristiano. Lucia si turbò: ma non volendo manifestare il suo segreto alla madre, cercò pretesti per tramandare le nozze; ed intanto confidava nella preghiera e nella grazia. bastando né medici nè medicine, per consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione. ![]() autore Giovanni di Bartolomeo Cristiani anno 1370-1380 titolo Santa Lucia e sua madre al santuario di Sant'Agata
intendere a Lucia di rimanere fedele al voto fatto e di contenere, se necessario, anche il martirio per amor di Gesù. La madre ottenne la guarigione, ma una grazia maggiore ebbe Lucia: il suo avvenire era irrevocabilmente deciso. nella scelta del suo stato. Così lucia con una lampada fissata sul capo, percorse gli angusti cunicoli delle catacombe per distribuire ai bisognosi il denaro ricavato dalla vendita della sue ricchezze. ![]() autore Pasqualino Rossi anno XVII secolo titolo Elemosina di Santa Lucia
rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana. Si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come seguace della religione cristiana e perciò ribelle agli dèi ed a Cesare. ![]() autore Lorenzo Lotti anno 1532 titolo Santa Lucia davanti al giudice
la fermezza e costanza della martire. Neppur la forza valse a smuoverla, poiché Gesù rese impotenti i suoi nemici. ![]() autore Leandro Bassano anno 1596 titolo Santa Lucia trainata dai buoi
torturata col fuoco, ma le fiamme non la toccarono. Fu infine messa in ginocchio e finita con la spada per decapitazione. La festa cade in prossimità del solstizio d'inverno (da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia"). ![]() autore ambito veneto anno 1667 titolo Pascasio ordina il rogo di Santa Lucia
![]() autore Mario Minniti anno XVII sec titolo Martirio di Santa Lucia
a lei dedicato. ![]() autore Caravaggio anno 1608 titolo Sepoltura di Santa Lucia
di spirituale visibilità e cambiamento e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore. Per questa ragione e per lo stesso suo nome che significa Luce, essa è invocata come protettrice degli occhi.
terra.
per la festa della tua beata Lucia vergine e martire, così siamo ammaestrati nell'affetto della pia devozione. finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto. |
Post n°1164 pubblicato il 12 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
Una notte ti porterò, nel mio regno vicino al mare C'è una stella tutta mia... Non va mai via La tua pelle accarezzerò... Con i petali di un bel fiore Ma l'amore si farà, finché ti va Ninna nanna ninna nanna... Ninna nanna per noi due Ninna nanna ninna nanna... Le mie gambe tra le tue Potrei berti un cielo azzurro, quando è l'ora del caffè Sotto un sole da ramarro, non avendo pane e burro Tu potrai mangiare me Oh oh Una notte ti porterò nel mio regno vicino al mare Dove sta solo io lo so... Tu lascia fare Ninna nanna ninna nanna... Ninna nanna per noi due Ninna nanna ninna nanna... Le mie gambe tra le tue Potrei berti un cielo azzurro quando è l'ora del caffè Sotto un solo da ramarro... Non avendo pane e burro Tu potrai mangiare me Oh oh oh... |
Post n°1163 pubblicato il 10 Dicembre 2021 da scricciolo68lbr
I’d say love was a magical thing I would promise you all of my life ‘Cause I’ve never come close in all of these years Take me back in time maybe I can forget Turn a different corner and we never would have met I don’t understand it, for you it’s a breeze No I’ve never come close in all of these years And if all that there is is this fear of being used
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