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memorie di una gaijin

Post n°3 pubblicato il 13 Marzo 2010 da Spica.Deneb

mi accorgo che non vi ho raccontato niente del mio viaggio in Giappone...

magari a voi non frega niente, ma io vi voglio raccontare lo stesso...

che dire del Giappone, se non che è veramente agli antipodi rispetto a noi... e non parlo solo geograficamente...

la cosa che mi ha colpito di più appena arrivata è stata sicuramente la quantità di persone in giro... e l'impressione è stata confermata e aumentata nel constatare che quella quantità di gente non diminuiva col passare delle ore... noi qui in Italia siamo abituati a vedere tanta gente solo nell'ora di punta, là è così a qualsiasi ora del giorno e anche della notte... la gente vive per strada... passeggia, va per negozi, mangia... alle 10 di mattina oppure alle 10 di sera non fa differenza... voi direte: ma come? dicono tanto che i giapponesi non fanno altro che lavorare... e allora quando lavorano?... me lo sono domandato anche io, ma forse questo spiega in parte perchè siano in giro ad orari che noi consideriamo strani... la gente esce dall'ufficio magari alle 8 o alle 9 di sera e invece di rintanarsi in casa, va a fare compere (i negozi neanche a dirlo sono aperti fino a tardissimo) e poi mangia qualcosa in giro (trovi da mangiare di tutto e a tutte le ore) finchè finalmente a tarda notte torna a casa, dorme qualche ora e il giorno dopo si ricomincia... insomma, un altro mondo... colorato, pieno di suoni (adoravo il cicalìo dei semafori   )... i loro centri commerciali fanno sembrare i nostri dei mercatini di paese... a dirlo non rende, certe cose bisogna vederle per rendersi conto fino in fondo... basti dire che puoi entrare in un edificio dove c'è un centro commerciale (in mezzo alla città, mica in periferia come da noi), te lo giri finchè non ti stanchi, poi scendi al livello sotterraneo e prendi la metropolitana... senza bisogno di uscire all'aperto, perchè molto spesso le stazioni della metropolitana si trovano sotto i palazzi... e poi vogliamo parlare del mondo sotterraneo?... quelli che da noi sono dei sottopassaggi bui, tetri, puzzolenti e decisamente poco invitanti, là sono illuminati a giorno, con centinaia di negozi e di ristoranti... marmi, fontane, giardini... una città sotto la città!...

e capita anche di essere in giro... palazzi giganteschi e ultramoderni, cristallo e acciaio per centinaia di piani... poi allunghi l'occhio in un vicoletto che si è aperto sul lato della strada e vedi una casetta alta due piani, piccina, di legno, con un minuscolo giardinetto e un cancelletto di legno... magari neanche tanto ben tenuta, almeno esteriormente... oppure puoi scorgere un tempio con la sua campana all'ingresso... il tutto sempre in mezzo ai palazzoni... come dire dal 2010 al 1510 in un secondo... il Giappone è anche questo...

come quando nelle sere prima e dopo Capodanno, capitava di incrociare per le strade gruppetti di persone armate di lanterne e bastoni, che giravano per il quartiere battendo i bastoni e urlando davanti ad ogni portone di casa per scacciare gli spiriti maligni in preparazione al nuovo anno...

e poi c'è stata quella volta in cui stavo fumando tranquillamente fuori da un kombini (sono mini-market aperti 24 ore su 24) vicino al mio hotel, quando mi si è avvicinata una ragazza e in un inglese comprensibile (incredibile... di solito non capivo un accidente!) mi ha chiesto se ero spagnola... mi aveva sentito parlare insieme a mia sorella e al nostro amico e aveva confuso le lingue... le ho detto che ero italiana, al che lei mi ha chiesto se ero ad Osaka per lavoro o in visita... avreste dovuto vedere la sua faccia quando le ho detto che ero lì in vacanza e che mi stavo divertendo un mondo visitando Osaka, Kobe, Kyoto, Nara... ha strabuzzato gli occhi, come se per lei fosse incredibile che un'italiana apprezzasse il Giappone come meta turistica... e io a dirle che trovavo tutto meraviglioso... e lei ancora più sorpresa, ho pensato che le sarebbero saltati fuori gli occhi dalle orbite... è stato divertente notare come sia vero il detto "l'erba del vicino è sempre più verde"... nessuno apprezza mai veramente ciò che ha e pensa che quello che hanno gli altri sia sempre meglio...

in questo almeno, noi gaijin e loro nihonjin siamo uguali... almeno in questo...  

 
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... una volta un amico mi ha raccontato che da piccolo aveva una radiolina...

l'aveva smontata e rimessa insieme...

e dopo averla rimontata gli erano avanzati dei pezzi...

ma incredibilmente la radiolina funzionava lo stesso...

è proprio così...

a volte le cose funzionano anche se mancano dei pezzi...

la mia vita è come quella radiolina...

 
 

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