|
Creato da stefano.caldiron il 07/03/2012
poesie, racconti, considerazioni
|
« Duri come pietre | Padova, 20 agosto 2005 » |
La ballata del sistema immunitario
Sono andato a cercare
il rimedio al mio male
e mi han detto quel sangue, il tuo sangue,
proprio adesso è malato
ed è stanco, sfibrato.
Ci mettiamo un veleno, nel sangue, potente,
che pian piano si spande...
io l'ho fatto e il mio corpo dormiva,
aspettava passasse quel male.
Se la vita non fa distinzioni,
le può fare l'umana avventura
se ha un motivo per non rinunciare
o se ha troppa paura;
se il destino richiede che vivi,
magari ti aiuta,
od è un caso a giocare il destino,
come carta caduta.
Mi hanno detto quel sangue, il tuo sangue,
ci mettiamo un veleno, più nuovo e potente,
e vedrai che non ti farà niente
proprio niente può farti, di male.
E il mio corpo ora ancora aspettava,
aspettava passasse quel male
ed il sangue dormiva;
ed il cuore batteva
per niente.
Ed il caso giocò quel destino,
nella vita vissuta:
ché la vita non fa distinzioni,
qualche volta ti aiuta.
E così qualcun altro mi ha detto:
Il tuo sangue, in quel sangue,
nel tuo sangue c'è vita:
una vita che espande e difende,
che difende la vita;
che dà vita per morte
che dà morte per vita.
La natura non fa distinzioni
e non ha preferenze, o parteggia;
il batterio o l'umana avventura,
cosa vuoi che le importi.
Sangue
mio sangue
quel sangue
mia vita.
![]() |
Inviato da: cassetta2
il 19/09/2022 alle 08:05
Inviato da: stefano.caldiron
il 04/12/2015 alle 15:39
Inviato da: selvaggi_sentieri
il 08/05/2015 alle 08:48
Inviato da: stefano.caldiron
il 14/01/2015 alle 12:55
Inviato da: amorino11
il 08/01/2015 alle 18:00