Creato da stefano.caldiron il 07/03/2012
poesie, racconti, considerazioni
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Volevamo
Volevamo venire qui sulla Terra
e vivere come gli angeli
con la gioia e semplicità
di angeli
così
come se niente fosse,
giungere qui senza inciampare
senza confonderci
perché sapevamo tutto
ed eravamo semplici
tutto era semplice
e chiaro.
Ma l'universo è più ampio del paradiso
anche se lo sapevamo
anche se non volevamo
si inciampa nella notte
si inciampa nei sassi
si inciampa nel giorno
qualche volta si cade
a volte si scivola
qualche volta cadere
fa male.
E abbiamo corso
sulle biciclette sui motorini
negli automobili
inebriandoci di un volo
come un istante senza peso
ti porta
altrove
stando fermi immobili
alla velocità
di una luce più veloce della luce
abbiamo corso
coi piedi con le bici
con gli automobili
e siamo rimasti fermi
immobili
quando c'era da cambiare mondo
a una velocità
più veloce della luce
siamo stati fermi
ad aspettare.
Avevamo i passi segnati
i passi indicati
ma il rumore della strada ci ha distratti
urti di gente che cadeva
che ci cadeva addosso
e sempre tanto rumore
e urla e grida
e anche schiaffi e calci
e pugni nella schiena.
E questa era la forgia del fabbro.
"Forgiami o dio"
forgiami ti prego
e fai presto
affinché il domani
non mi sia inutile.
"Forgiami o dio"
ma sono caduta anch'io
ho mangiato la polvere della strada
non c'era più
alcuna strada
solo polvere e sassi
e trascinarsi invano
e maledire te, gli altri
e la vita.
Grazie dio
della tua clemenza
ora intravedo me
anche se ti ho dovuto
scordare.
Avevamo i passi segnati
i passi indicati
ed era lieve il sussurro
nel rumore.
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Inviato da: cassetta2
il 19/09/2022 alle 08:05
Inviato da: stefano.caldiron
il 04/12/2015 alle 15:39
Inviato da: selvaggi_sentieri
il 08/05/2015 alle 08:48
Inviato da: stefano.caldiron
il 14/01/2015 alle 12:55
Inviato da: amorino11
il 08/01/2015 alle 18:00