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MANIERISMO O FUTURISMO?

Post n°39 pubblicato il 21 Novembre 2006 da gasfra
 
Tag: ARTE
Foto di gasfra

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Archeologico: http://www.princeton.edu/~amoroz/2004_12_01_archive.html http://home.worldonline.dk/lfmat/cerasifiles/Cerasimaineng.htm   

Mostra http://www.eat-online.net/art/english/index.htm"Annibale Carracci"   
* PERIODO DI SVOLGIMENTO:dal 22 settembre 2006 al 7 gennaio 2007


ORARIO:da martedì a venerdì 9.00-19.00; sabato, domenica e festivi 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso lunedì.


Dipinto del Folder Mostra Carracci

Mostra "Annibale Carracci"


Per la prima volta una mostra racconta la vita e la carriera di Annibale Carracci. A Bologna, la sua città nativa, presso il Museo Civico Archeologico dal 22 settembre 2006 al 7 gennaio 2007 e a Roma, la città della sua maturità artistica, presso il Chiostro del Bramante dal 23 gennaio al 6 maggio 2007. 

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 L'Assunta di Annibale Carracci a S.Maria del Popolo a Roma

Si tratta dell'unica esposizione monografica realizzata sull'artista.
Promossa dal Comune di Bologna e dal Comune di Roma, la mostra, a cura di Daniele Benati e di Eugenio Riccomini, vanta un prestigioso comitato scientifico che si avvale dei più autorevoli studiosi dell'opera di Annibale.

L'esposizione mette a fuoco la personalità del più dotato dei tre Carracci, celebrato ai suoi tempi come un "rinato Raffaello". I suoi dipinti e disegni furono eretti a modello da generazioni di artisti e oggetto di culto già dal Seicento nelle maggiori collezioni europee. L'esposizione ricostruisce il suo percorso dagli anni della giovinezza a Bologna fino alla maturità a Roma e permette di apprezzare per intero la straordinaria varietà e ricchezza della sua opera: i ricercatissimi disegni, le incisioni, la gamma eccezionalmente ampia di dipinti, dai soggetti di genere 'basso' alle pale d'altare, dai ritratti ai paesaggi.

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La pesca (1596)


Il percorso della mostra si articola in otto sezioni tematiche e cronologiche, dove sono esposti circa 80 dipinti e 80 disegni, mentre alcuni filmati permetteranno di effettuare un percorso virtuale degli affreschi che l'artista ha realizzato in Palazzo Fava, in Palazzo Magnani e in Palazzo Sampieri a Bologna, nonchè in Palazzo Farnese a Roma. Quest'ampia selezione di opere proviene per la maggior parte dai più importanti musei d'Italia e del mondo, quali il Louvre di Parigi, la Gemaeldegalerie di Dresda, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, la National Gallery di Edimburgo, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, l'Ermitage di San Pietroburgo.

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Fratello di Agostino e cugino di Ludovico, Annibale (Bologna, 1560 - Roma, 1609) è artista dotato e geniale; è soprattutto a lui che sono legate le glorie dei Carracci e la risonanza che la loro "riforma" produsse sulla pittura europea. Il suo genio si manifestò, specie agli inizi, con una sorprendente, vorace curiosità per il mondo della natura, tralasciando ogni sofisticazione intellettualistica e mettendo quindi fuori gioco la tradizione manierista; così come farà a Roma, più tardi, il Caravaggio. Dipinge, fra molti quadri sacri, anche gente della plebe e vasti paesaggi e soprattutto disegna molto dal vero, utilizzando poi questa sua attitudine nei cicli di affreschi dipinti, fra il 1584 e 1594, nei Palazzi Fava, Magnani, Sampieri di Bologna assieme al fratello e al cugino. Nel 1595 si reca a Roma chiamato dal cardinale Odoardo Farnese, dove nel palazzo di questi affresca il Camerino e la vasta Galleria (1597-1600).
Figura controversa e tormentata, animata da una profonda consapevolezza delle proprie capacità e della moralità del proprio lavoro, finì per essere a poco a poco schiacciato dal sistema aristocratico e di privilegi allora imperante a Roma, contro il quale tentò inutilmente di ribellarsi.

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Il trionfo di Bacco e Arianna

 La successiva attività romana, offuscata dal crescere di una malattia nervosa che lo condurrà prematuramente alla morte, brucia rapidamente le tappe di un itinerario mentale che, mutando audacemente di segno dalle premesse da cui era partito, giunge a gettare le basi di gran parte della cultura figurativa a venire e inaugura in termini insuperati il moderno genere del paesaggio e della pittura di storia di impronta classicista.

Paesaggio con la fuga in Egitto
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Paesaggio con la fuga in Egitto
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Domine, quo vadis? Annibale Carracci, 1601-1602 Olio su tavola, 77 × 56 cm Londra, National Gallery
Felice Casorati, immagine

3 novembre 2006

immagineDa Boccioni immagine a Vedovaimmagine: la Venezia del ‘900 in mostradi Annalisa Serpilli

Braque,immagine

 Lucio Fontana,immagine

 Gino Severini,immagine Amedeo Modiglianiimmagine

 e Oskar Kokoschka.immagine Sono solo alcuni dei nomi presenti alla Ca de' Carraresi di Treviso. “Venezia ‘900. Da Boccioni immaginea Vedova”immagine è una mostra che prosegue il cammino iniziato nel 2004 con l’esposizione dedicata all’Ottocento veneto, indagando, attraverso capolavori di pittura e di scultura, gli avvenimenti artistici veneziani dall’inizio del secolo agli Anni Sessanta fino ai giorni nostri. In tutto 50 artisti, 140 dipinti, 15 sculture, suddivisi in dieci sezioni, offrono un’ esauriente panoramica del Novecento veneziano. Il fil rouge dell’esposizione è costituito dalle mostre internazionali che la Biennale di Venezia organizza a partire dal 1895 e dai grandi segnali di rinnovamento verificati a Venezia con le mostre dirette da Nino Barbantini, a Ca’ Pesaro, nell’ambito della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Si forma nella Venezia dei primi anni del XX secolo una compagine che segna uno stacco netto dalla pittura dei grandi maestri del XIX secolo, ancora attivi a Venezia, come Ciardi, Nono e Fragiacomo. La nuova generazione di artisti nati tra anni ’80 e ’90 dell’Ottocento apre il percorso dell’esposizione e ne conferisce l’impronta. La mostra infatti si propone di documentare i momenti salienti di un’epoca, attraverso gli artisti e i gruppi che hanno saputo rinnovare il linguaggio espressivo del loro tempo, dalle avanguardie dei primi del ’900 fino alle neoavanguardie degli anni ’50-’60. Grande importanza è data a protagonisti come: Boccioni,immagine Gino Rossi,immagine Cadorin e Cagnaccio, perché con le loro opere hanno caratterizzato momenti di svolta nella storia dell’arte veneta, italiana ed europea.immagine
La mostra si apre con Umberto Boccioni,immagine il protagonista del Futurismo, in pittura e in scultura, che ha vissuto a lungo a Padova nei primi anni del ’900 quando la madre e la sorella si erano trasferite in città. Dopo essersi iscritto all’Accademia veneziana, Boccioni ha tenuto la sua prima personale a Venezia nell’estate del 1910, invitato da Nino Barbantini a Ca’Pesaro. Un evento straordinario anche perché immagine Filippo Tommaso Marinetti,immagine Carlo Carrà e Luigi Russolo,immagine in concomitanza con la mostra, lanciarono dalla Torre dell’Orologio il “Manifesto Contro Venezia passatista” immaginee si presentarono tutti alla serata futurista alla Fenice dell’1 agosto, amplificando al massimo la portata dell’evento espositivo di Ca’ Pesaro. immagineBoccioni non aveva ancora realizzato dipinti “futuristi”, ma la carica espressiva delle tele esposte sprona molti giovani sulla strada del rinnovamento.

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Forme uniche della continuità nello spazio Moneta da 20 eurocent con la famosa scultura di Boccioni
                                  
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                              Moneta da 20 eurocent con la famosa scultura di Boccioni

 In mostra allora è possibile ammirare “Canal Grande”, straordinaria e innovativa veduta di Venezia, oltre ad alcune opere eseguite durante la permanenza a Padova, come il “Ritratto dello scultore Brocchi” e “La nonna”: testimonianze preziose della creatività giovanile dell’artista. Se Boccioni rappresenta al meglio la stagione della nuova avanguardia italiana che si vuole imporre in Europa,immagine

Gino Rossi incarna la figura del veneziano eroico che da solo, riesce a portare a Venezia il linguaggio europeo della pittura del suo tempo, quello caratterizzato dalla stagione complessa e ricchissima di suggestioni del postimpressionismo, nella variante del sintetismo di Paul Gauguin e Paul Serusier.

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Fra tutti primeggia “La fanciulla del fiore”, esposta a Venezia nel 1910, poi “Il bevitore”, appartenuto all’amico pittore Felice Casorati,immagine il “Ritratto della moglie” e alcune celebri tele dedicate all’isola di Burano e al paesaggio trevigiano. Una sezione della mostra è dedicata alle influenze esercitate dalla pittura internazionale in quegli anni. Apre il percorso un inedito capolavoro di Emile Bernard,immagine l’amico di immagine Cézanne e di Gauguin che nel 1906 esegue il “Ritratto di Benno Geiger” e da allora stabilisce un duraturo legame con Venezia. Sottile ma indissolubile il filo che lega il segno immagine di Amedeo Modigliani alla cultura veneziana nel “Ritratto di Fabio Mauroner” eseguito durante la lunga permanenza nella città lagunare. Non mancano la “Veduta di Punta della Dogana” (1948)immagine di Oskar Kokoschka e i Sentieri ondulati, di Jackson Pollockimmagine  che Peggy Guggenheim ha donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, a testimonianza del momento altissimo che la pittura vive a Venezia nel fertile contatto con l’arte europea e con quella d’oltreoceano. La mostra si conclude con un omaggio a Emilio Vedova nato a Venezia nel 1919, patriarca dell’astrattismo europeo, scomparso purtroppo proprio la scorsa settimana.immagine Autodidatta, segnalatosi per l’originalità delle sue opere giovanili, già protagonista nella battaglia di rinnovamento ingaggiata dal Fronte Nuovo delle Arti con Giuseppe Marchiori e dal Gruppo degli 8, Vedova procede poi negli anni ’60 e oltre in un percorso solitario ma in costante confronto con le più avanzate ricerche internazionali.immagine In questa sezione finale sono raccolti segni importanti che il Maestro veneziano ha tracciato sin dal periodo giovanile. Opere che testimoniano quel continuum che l’artista stesso ha teorizzato come fattore essenziale della sua poetica e del suo lavoro.immagine
Si parte da alcuni lavori giovanili per arrivare alle opere del tempo del Fronte Nuovo, i noti “geometrici” e quindi alla piena espressione della personalità dell’artista negli anni ’50, quando diventa un protagonista dell’Informale, periodo culminato nel Premio per la Pittura che gli viene assegnato dalla Biennale del 1960.

Fino all’8 aprile
Treviso
Ca dei Carraresi
Venezia ‘900. Da Boccioni a Vedovaimmagine

 
 
 
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