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I post qui contenuti sono rivolti solamente a me stessa, a meno di esplicita diversa comunicazione e destinazione, della quale sarete tempestivamente informati nel caso in cui siate voi i destinatari.
Post n°107 pubblicato il 18 Aprile 2010 da DaSylene
Motivi di forza minore e motivi di forza maggiore mi obbligano a chiudere questo blog. Ho finalmente completato il trasloco, motivo per il quale auguro a tutti quelli che passano di qui un buon proseguo, ed un eventuale arrivederci in altri lidi (che syl non sparisce mai, nè colei che la guida. Semplicemente, soltanto, trasferita. E Google vi potrà sicuramente aiutare se proprio non potete fare a meno di cercarmi). Buona vita. |
Post n°106 pubblicato il 13 Aprile 2010 da DaSylene
Non mi piace Vasco, non mi ha mai parlato dentro ma solo urlato contro carico di rabbia – ma è un ricordo appannato di qualche raro momento, di una Me ragazza in un altro tempo e in un altro luogo che ora non ha nulla a che vedere con questa Me che sta scrivendo. Ad ogni modo, dicono che a giocare con il fuoco si finisca con il rimanere scottati, ma non è così, visto che s'impara solo a riconoscere la fiamma dal ghiaccio. Ci fosse stato Liberi liberi siamo noi Che cos'è stato Liberi Liberi siamo noi cosa diventò, cosa diventò A proposito.. Che ne so di cosa mi riserva il futuro! Questa Me nell’adesso c’è sempre stata bene, ed è per questo che non sento l’esigenza di fuggire verso l’orizzonte. |
Post n°105 pubblicato il 12 Aprile 2010 da DaSylene
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Post n°103 pubblicato il 11 Aprile 2010 da DaSylene
Come una scema a guardare il cellulare, nell'attesa di un messaggio che non arriverà. Dentro di me è un turbine di pensieri. |
Post n°102 pubblicato il 11 Aprile 2010 da DaSylene
Sono corsa via, ho corso e corso e corso Mi ha svegliata il latrare dei cani - quanto odio quei cani! Me li porto a casa, questi fiori che sanno del nostro amore. Non ti dimenticherò mai. Dea.. quanto lontana sei in questo momento? Piove. |
Post n°101 pubblicato il 08 Aprile 2010 da DaSylene
Da sempre divido il tempo in due, ed è una scissione netta: tempo con e tempo senza. Tempo con: rapido e frenetico, un turbine che travolge e fa sentire a casa. Tempo senza, che si snocciola troppo lento e molle, con quel desiderio di essere che non si può dichiarare ma rimane di sottofondo ad oscillare come un elastico mai fermo. Vorrei che da oggi fosse solo tempo. Per trovarne il senso e viverlo senza remore, per sentirti quando ti cerco in un momento di tristezza e per abbandonarmi nell'infinita dolcezza del sempre. Non so davvero se ci riuscirò, non so davvero come riuscirò a sopravvivere alla realtà che impone violentemente se stessa senza perderti di vista. E' una preghiera triste, lo so, ma stanotte è così: persa nella marmellata di una solitudine a due. |
Post n°100 pubblicato il 07 Aprile 2010 da DaSylene
Oggi è stata una delle mie giornate, un giorno vissuto più d'istinto che di realtà, un giorno aggrovigliato, avvinghiato al profondo senso dell'universo. Pagina 21. Pagina 22. Ora sono qui, indecisa se proseguire con il terzo capitolo oppure lasciare che la notte compia il suo corso, per scoprire il senso di domani vivendolo, senza cercare anticipazioni nel libro. E - ovviamente (!?!) - questo è il post numero cento. Ovviamente !?! |
Post n°99 pubblicato il 06 Aprile 2010 da DaSylene
Io l'ho sempre detto che la mia voce non rispecchia la mia anima. A distanza di ore sono ancora qui con il mio sorriso appena accennato, serena rivedo il sentiero appena percorso. Sto pensando che sono proprio cose strane l'imbarazzo e la timidezza: ti accompagnano, ti proteggono per tanto tempo e poi d'un tratto cadono a terra lasciandoti nella nuda verità di ciò che sei. |
Post n°98 pubblicato il 06 Aprile 2010 da DaSylene
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Post n°97 pubblicato il 06 Aprile 2010 da DaSylene
Quattro giorni con gli occhi come specchi, in cui ognuno poteva vedere se stesso e trovare qualsiasi cosa cercasse. Ma dietro lo specchio c'era solamente il vuoto. |
Post n°96 pubblicato il 04 Aprile 2010 da DaSylene
Strana cosa gli addii: alcune volte capitano improvvisi, per un fato esterno, o per una scelta ponderata - magari sofferta - comunque sia, si identifica esattamente quello specifico momento, quell'istante nel quale viene messo il sigillo ed il saluto finale. Molto più spesso invece gli addii scivolano nella ruota della vita senza che ce ne si possa rendere conto, senza un cenno conclusivo o un momento da tenere a suggello di quell'apice di conoscenza, come una cima oltre la quale non c'è più nulla. In questo caso i giorni scivoleranno via leggeri, gli istanti si sommeranno gli uni agli altri, polvere sui lacci. Passerà un momento, si eviterà una telefonata, un messaggio, un saluto - si darà la colpa allo stress, alle cose da fare e a quelle che non si possono evitare, si ascolterà la voce dentro di sé promettere che si chiamerà comunque (domani, con calma, al massimo dopodomani) e poi un giorno ci si sveglia rendendosi conto che quel legame non c'è più. Che il tempo ha spezzato il filo, senza essere nemmeno in grado di risalire all'ultimo contatto. Sono gli addii più semplici, gli addii che quasi non sono tali. Che non pesano, per lo meno (in qualche modo non era importante). Il terzo tipo di addii sono gli addii emotivi, quelli che esplodono dopo un litigio o una presa di posizione - in genere, sono gli addii più densi di aspettative tradite, gli addii che sono decisione di una parte sola, gli addii che presumono il tradimento di un'illusione. Sono in genere addii d'odio, nei quali le ferite non sono mai solo da una parte ma ci si fa forza nella propria corazza di ghiaccio per poter passare oltre. Sono gli addii del sentimento, gli addii che qualcuno vive desiderando esattamente l'opposto. E poi ci sono gli addii che non sono addii: all'inizio paiono cadere in una delle tre categorie di cui sopra, ma qualcosa poi cambia: quando tutto sembrava perduto e non ci si aspettava più nulla, ecco che riappare quel filo che si credeva perso, smarrito o bruciato. |