qualunquistaJack Preacher si racconta e confronta con la realtà oggettiva e soggettiva nel mare delle banalità e fra i flutti qualunquisti d'amore e disperazione |
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Post n°46 pubblicato il 22 Agosto 2010 da jackTBT
Nella nostra era ipertecnologica siamo bombardati di informazioni. Abbiamo raggiunto una tale simbiosi col sapere che si è trasformato radicalmente dal suo valore fondante. Se il sapere fonda le sue radici nel "sapore" etimologico, quindi in un gesto intimistico come il mangiare, ora ne abbiamo messo in discussione l'ontologia. Il sapere non proviene più da dentro di noi ma lo abbiamo relegato alla discarica binaria della rete. La tradizione orale si riduce non più alla socratica maieutica ma alla trasmissione di link... Sarebbe come se al ristorante mangiassimo il menù al posto delle pietanze. La rete ci permette di trovare tutto, di essere informati su tutto ma di non capire nulla. Il pensiero non è più trattenuto nella sua sede consona, fra le orecchie, ma derubricato al coacervo remeico di convoluzioni cervellotiche formanti il web. Non abbiamo il tempo per rimuginare almeno trenta volte un'idea nella nostra testolina per poterla meglio digerire o, eventualmente, sputare. E così ci si caria il cervello e ci viene il tartaro alle sinapsi. Bisognerebbe, invece, coltivare l'arte del leggere un libro. Prendersi il tempo per annusarne il racconto e mandarne a memoria le frasi che ci hanno colpito. Vivremmo meno l'immediatezza dei concetti e ritroveremmo, forse, così quel processo di mediazione fra "la legge morale che è in me e il cielo stellato sopra di me" che ci permette di discernere la fuffa dalle perle. Chi non ha orecchie: Vada in camper! |
Inviato da: Nadia
il 06/10/2011 alle 15:14
Inviato da: jackTBT
il 06/10/2011 alle 11:47
Inviato da: Nadia
il 05/10/2011 alle 13:50
Inviato da: jackTBT
il 18/08/2011 alle 18:35
Inviato da: iulialocusta
il 08/08/2011 alle 11:02