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hai un sangue, un respiro. Vivi su questa terra. Ne conosci i sapori, le stagioni, i risvegli, hai giocato nel sole....sei radice feroce, sei la terra che aspetta (Pavese)

 

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Razzismo...ma spero di no..

Post n°291 pubblicato il 29 Giugno 2007 da unlumedaunnume

e mi vergogno perchè mi è accaduto

Il mio paese è un deserto, non arriviamo a venti abitanti, poco più giù, ad un km di distanza, altri venti, forse qualcuno di più. Mi piace così, se voglio vedere gente ne ho facoltà, scendo in paese e posso, se non voglio vedere nessuno è anche più facile, ci sono luoghi nel mio paese in cui…neanche un gatto!! Non conosco un’altra realtà, quando si presenta ne ho fastidio, non mi piace confrontare la mia vita con quella degli altri…. forse

Un anno fa è arrivato Cristiano con suo padre, rumeni ingaggiati da un mio zio per sistemare la sua casa – prezzi modici! Se li è portati da roma, sono stati qui tutto il tempo, lavorando sodo, parlando pochissimo, salutando cortesemente, quasi ossequiosamente. Andavano a dormire nel paese di fronte, dove avevano affittato una casa (dalla cugina di mio zio J)) )

Hanno ricevuto altre richieste di lavoro, sanno fare di fino, sono bravi davvero e i prezzi – pare – sono convenientissimi. In primavera si sono trasferiti qui, affittando una casa vicina al luogo di lavoro, il papà di Cristiano è tornato in Romania, al suo posto è  venuta la ragazza di Cristiano e suo fratello. Lui, il fratello, ha vent’anni, lavora e canta “come un usignolo” – dice il mio vicino.

Vincenzo – il fratello del mio vicino – è andato in pensione , la sua nipotina in maggio ha fatto la prima comunione , Vincenza sua moglie ha partecipato ai preparativi…. Un giorno lui le ha chiesto: - Che programmi hai per il mese prossimo?” – “Nessuno” – “Allora andiamo al paese”

Ha seminato le patate e i fagioli, bieta e cicoria, ha messo i fiori al balcone, ha innaffiato i miei fiori, mi ha aiutato a falciare l’erba all’orto e poi è tornato a Roma… improvvisamente ho avvertito il vuoto…..ma è tornato l’altro ieri

Ho le chiavi di casa di tutto il paese, siamo grossomodo tutti parenti, ci lasciano la chiave per qualunque evenienza possa darsi – ho lasciato la finestra aperta, il frigo chiuso… la  luce attaccata…la lettura del contatore dell’acqua…. varie ed eventuali…

Di fronte a me casa di zia Bianchina, enorme e disabitata, occupiamo la legnaia con la nostra legna, con un affitto minimo..è comodissima, proprio qui..io non avrei uno spazio. La casa ha un androne, ci stendo i panni, soprattutto in inverno, è coperto e comodo, siamo d’accordo con sia Bianchina che sta in Canada e torna raramente. Durante l’inverno si sono accumulate foglie e polvere, devo pulirci, ma non ne ho voglia. …e intorno è tempo che io tagli l’erba, ma….. non ne ho voglia, come sopra!!:(

Qualche giorno fa arriva il nipote di mia zia e mi chiede la chiave, in realtà dovrebbe tenerla lui, ma l’ha data a me per comodità, sono così vicina che –qualunque cosa accada – faccio prima ad intervenire.. lui abita in un paese vicino. Gli do la chiave, anzi gliela da mia madre, io non sono in casa.

La sera dopo, al rientro a casa  mi viene incontro una signora, viene proprio dall’androne…. Ho capito, hanno affittato, lei si presenta, è rumena, starà lì con suo marito che sta per rientrare dal lavoro, si fermeranno per un pò. Ci presentiamo, lei si chiama Domenica.. Raccolgo in fretta i miei panni, sono molto in imbarazzo, mi scuso tanto per non averli tolti prima, tolgo lo stendino e rientro in casa…

Mi prende male…non lo so perché…perché Antonio non mi ha detto niente e non mi ha dato il tempo di preparare, di ripulire, di raccogliere le mie cose…. Perché la mia casa è così vicina e loro sono Rumeni e io …. E io sto qui da sola con mia madre e la porta improvvisamente mi diventa una membrana lievissima ..

La casa mi è diventata piccola e brutta, improvvisamente, e voglio scappare da qua….. e mi vergogno per come stava l’androne , per i miei panni stesi…. e per questi pensieri….

E mi assale un senso di solitudine che non mi lascia da giorni, un senso di non appartenere ad un clan che tifi per me ad oltranza…. Il mio amico grande mi ha detto che è per la pubblicità che fanno i tg ai rumeni… forse… ma un po’ mi offende quando se la sbriga così in due parole, alla spicciolata…chissà perché fa il sociologo, la matematica gli sta meglio!!

Domenica è gentile, suo marito è una persona davvero corretta, dieci anni fa lavorava al supermercato, silenzioso e garbato, molto rispettoso. Tornerà a lavorare lì, domenica farà la badante alla madre di Antonio – per un po’ - . Non hanno la macchina, ma sono fiduciosi…

 

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”.

 

 
 
 
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