Un blog creato da THOT30 il 22/01/2005

Aton d'Argento

L'orizzonte è più ampio di ciò che vedi

 
 
 
 
 
 

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Se siete Valorosi
e controllate il vostro Cuore,
abbraccerete i vostri Bimbi,
bacerete la vostra Donna,
vedrete la vostra Sede-Origine.

TH-O-TH 

 
 
 
 
 
 
 

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Immortal (Ad Vitam)

Post n°18 pubblicato il 15 Dicembre 2006 da THOT30
Foto di THOT30

Antiche riflessioni di Th-O-Th...

La Vita è ovunque, comunque, non comincia con l’uomo, non finisce con l’uomo; non è l’uomo che determina la Natura (e quindi nemmeno la propria) ma il contrario… l’uomo e solo parte di un sistema enormemente più ampio ed in quanto tale opera, illudendosi di essere causa positiva o negativa, della condizione completa del sistema stesso… errore…! L’uomo non determina che piccoli cambiamenti, infinitesimali variazioni, in un infinitesimale frammento del sistema… un solo piccolo, breve, circoscritto respiro di Ga-Ya crea molto di più di migliaia di anni di operazioni umane, o cancella molto di più di accanite distruzioni operate dall’umanità.


La Vita ha sempre il modo, la tecnica, la regola, per perpetuarsi… in ciò che chiamiamo evoluzione o con passaggi che ci appaiono più “violenti” e repentini come la rigenerazione dopo una distruzione, in altra forma, con altre qualità; la Vita resta ovunque, comunque.


La Vita umana è in un corpo, in un embrione, in una cellula, in un cromosoma, in una molecola, in un atomo, in un elettrone, in un pione… ed immediatamente non vi è più ove tutti questi “elementi” si dispongano ed interagiscano con modalità alternativa alla costituzione di un “essere umano”; la coscienza di Se' dell’uomo (o la coscienza di essere in rapporto con un proprio simile…) risiede in ogni piccolo infinitesimo elemento del corpo, ove questo possieda le qualità/quantità minime indispensabili, oppure è inevitabilmente “altro” da umano, da uomo.


Rimane invariata, costante, presente, la definizione di “essere vivente” in ogni stadio ed per ogni singolo elemento naturale; l’attribuzione del livello di “valore assoluto” di ogni essere vivente, è invece dipendente dalle interazioni possibili tra la forma d’energia che “ E' ” e quelle che lo circondano… ovvero l’uomo attribuisce i valori, le “dignità”, in base al proprio metro agli altri esseri viventi ed a se stesso; questo “metro” non è altresì costante e dipende in ogni momento ed in ogni luogo dalla condizione contingente dell’uomo stesso… la presunzione di poter stabilire in assoluto, definitivamente, oggettivamente, l’importanza di un essere vivente rispetto al sistema in cui l’uomo l’individua e lo percepisce è appunto mera “presunzione”; la possibilità di errore è elevatissima ma la definizione stessa di errore è contingente e dipendente… se vogliamo l’errore è una Regola (anche una delle più rispettate…) attraverso la quale la Natura, l’uomo ridefinisce il sistema.


Ora, decidendo di intervenire sulla vita umana, sul metodo di procreazione, sulle cure, sulla interruzione o meno della stessa (ossia di una delle forme che gli uomini riconoscono come tale) si può commettere un errore niente di più naturale… la Vita resta ovunque, comunque;

Decidendo di generare, clonare o sopprimere alcuni “esseri viventi” (cosa che gli uomini fanno continuamente nel rispetto o meno di regole, che sono comunque tutte e solo umane) ed assumendosi la responsabilità, il rischio, per aver generato, clonato o soppresso un essere umano (cosa che avviene comunque anche se non solo ad opera dell’uomo…) l'uomo stesso potrebbe accorgersi, in seguito, di aver commesso un errore ed è anche così che avrebbe solo seguito la Regola (una delle più rispettate…).


La Vita resta, ovunque, comunque.

Salute!

Io sono TH-O-TH, con l'Ah-Nk

 
 
 

Memorie di un viaggio parallelo...

Post n°17 pubblicato il 22 Ottobre 2006 da THOT30
Foto di THOT30

Parlavano già da qualche anno, mentre si affannavano intorno a quelle insolite sfere opache, delle immense possibilità che si sarebbero aperte per il mondo una volta che fossero riusciti a mettere a punto quel sistema; non che ne fossero ancora del tutto certi, i manufatti originali erano ormai inservibili da alcuni millenni ed i materiali con cui erano stati realizzati erano per il novanta percento inattivi a causa del decadimento delle celle del nucleo energetico.

Il fatto di essere riusciti a riprodurre delle copie attive e ad indurre separatamente le variazioni di stato nei singoli componenti però, gli infondeva fiducia, entusiasmo, si respirava quasi un’aria allegra e spensierata tra le levigate pareti di granito bianco dell’asettico laboratorio.

Ora, mentre osservavano “la sei” sollevarsi dal supporto in carbonio (così, semplicemente, le chiamavano con il numero corrispondente alla posizione che avrebbero occupato su un’ideale quadrante dei vecchi orologi… la numero sei era la sfera nera e la numero dodici la sfera bianca), Aniel disse :

-          Pensa poi se si riuscissimo un giorno a reperire abbastanza Gantalio da poterne costruire dodici di dimensione sufficiente per poter attivare un sistema grande quanto un campo da Gravydball…!

-          Sarebbe divertente – rispose Theotes – potrebbero entrare nel sistema contenitori abbastanza capienti per contenere almeno un centinaio di viaggiatori, oppure una decina di tecnici con tutte le attrezzature necessarie per creare un punto d’attracco  protetto all’arrivo; per ora però mi accontenterei di vedere una sequenza dodici-sei-dodici completa ed almeno per una frazione di secondo apparire il Nero-Perfetto al centro del sistema.

Adesso “la sei” aveva cominciato a ruotare sul proprio asse verticale, bene!

-          Ah, se è per questo, adesso, mi accontenterei di vedere un bel piatto fumante di spaghetti, magari solo al pomodoro e basilico, apparire al centro del sistema ! – disse sorridendo Aniel – Ti rendi conto che sono undici ore  filate che  siamo qui a “giocare con le bilie” senza mettere nulla sotto i denti ?!  - “giocare a bilie” era il modo confidenziale con cui si riferivano al loro complesso lavoro di laboratorio, come per una sorta di infantile esorcismo delle enormi implicazioni che la messa a punto del sistema avrebbe potuto comportare.

-          Ok, appena “la dodici” completa la rotazione sull’asse di tangenza del sistema (ora solo "la sei" stava contemporaneamente ruotando attorno all’asse verticale ed all’asse raggio del sistema) usciamo ed andiamo a pranzo da “Sarganiele” ma credo che oggi tu ti sia meritata qualcosa di meglio di un piatto di spaghetti al pomodoro, che ne dici di una buona ricompensa a base di scampi?

-          Ho sentito bene? Sono settimane ormai che non ti sento parlare di relax, cibi buoni, musica… temevo stessi trasformandoti in una entità biomolecolare replicata… immaginavo già che per addormentarti contassi “pecore positroniche” ! – disse Aniel sorridendo -

-          Hai sentito bene e poi sai che preferisco non distrarmi quando c’è da superare uno scoglio in questo lavoro, ora credo che per i prossimi giorni avremo solo lavoro di routine, test, raccolta ed esame dei dati; roba necessaria ma noiosa, quindi sarà meglio alleggerire il tedio con qualche buona distrazione! –

Lo sguardo ed il sorriso di Theotes erano ben  più eloquenti delle parole che stava pronunciando; era vero che nelle ultime settimane non si era concesso pause,  soprattutto c’erano state rare e fuggenti occasioni per restare solo con Aniel fuori del laboratorio, all’aria aperta, sopra a quei due chilometri di roccia che li sovrastavano in quel momento. Ora non stava guardando la sua scienziata preferita, la sua collaboratrice migliore, la compagna di lavoro con la quale confrontarsi e scontrarsi su ogni algoritmo, combinazione molecolare, Q-Bit o regolazione di campo che dovevano effettuare. Ora stava osservando Aniel, la donna che lo completava, il corpo che desiderava, i rossi capelli profumati, la dea con le efelidi che lo rendeva felice e vivo.

-          Cos’è quello sguardo da playboy di periferia? Non crederai mica di riconquistare i miei favori con una semplice cenetta di pesce sai? Dopo tutto il tempo che mi hai fatto sgobbare senza pausa, rinchiusa qua sotto e con poche ore d’aria come una reclusa dovrai impegnare la tua fantasia per fare qualcosa di meglio se vuoi “restare solo” con me!

Ma gli occhi dicevano tutt’altro, anche Aniel stava desiderando di riprendersi quell’intimità che non potevano certo godersi in un asettico laboratorio. Nonostante avesse imparato ad amare, in qualche modo, quegli ambienti asettici ricavati nel freddo granito e si fosse abituata a restare con il suo uomo lontano dalla superficie e da ogni interferenza esterna, non intendeva di sicuro questo con l’espressione “restare soli”.

Oramai “la sei” stava vorticando sui tre assi, e contemporanemante, lentamente, la sette, otto, nove, dieci ed undici si sollevavano dai supporti. Era appena iniziata la sequenza sei-dodici e già si poteva intravedere al centro del “quadrante” l’aria che si addensava, una specie di tremolio e guardando oltre attraverso quella piccola porzione di spazio, gli oggetti del laboratorio apparivano distorti, buffamente deformati.

-          Sta’ cominciando l’apertura di campo - Disse Theotes – controlla che “la dodici” sia pronta per l’inversione.

-          Si, è a posto, i livelli gravimetrici superficiali sono sincronizzati, sto verificando che il flusso takionico sia costante, non vorrei che succedesse come l’ultima volta.

-          No, non credo, ho lavorato due giorni per stabilizzare i collettori takionici, sono sicuro che ora reggeranno, ho rinforzato la schermatura in modo che li isoli dalle interferenze che l’apertura di campo provoca.

-          In effetti continua ad essere stabile, guarda! – Aniel aveva un’espressione mista di stupore e timore dipinta sul volto mentre fissava il centro del quadrante.

Non c’erano dubbi, mentre “la dodici” si stava lentamente staccando dal suo supporto la rotazione sul primo asse, “la uno” cominciava a subire l’effetto inversione. Nell’arco di undici secondi l’effetto si trasmise a tutte le sfere tornando alla dodici che ora compiva la rotazione triassiale; rapidamente al centro del quadrante stava apparendo una piccola sfera scura, che si ingrandiva progressivamente. Ora le bilie erano a regime e stavano creando il campo, incredibile! Anche se era proprio quello che avevano cercato, sperato per anni; nonostante ormai fossero sicuri da tempo di riuscire prima o poi a mettere a punto il sistema, vederlo in funzione nell’ultima sequenza era quasi come sognare.

Theotes era raggiante e fiero ma allo stesso tempo si sentiva emozionato e spaventato; ciò che stava accadendo avrebbe cambiato tutto, tutto ciò che la specie siriana aveva solo semplicemente sognato, ipotizzato, avrebbe potuto ora avere un riscontro, una prova.

-          Attenta ora, il campo sta raggiungendo l’apertura massima, verifica che le rotazioni mantengano la velocità superficiale costante, appena l’apertura raggiungerà la superficie delle sfere l’esterno del campo entrerà i rotazione contrapposta e formerà l’ipercampo.

-          Tutto ok! Quasi non posso crederci, Teo, ma veramente stiamo aprendo un ponte fisico nella quarta dimensione?

-          Cos’è, proprio ora dubiti di tutto ciò che hai studiato e sperimentato per anni? Eppure la teoria di Ratonel-Horonum è materia del primo anno di corso…

-          Si “professore”! – Disse Aniel in tono sarcastico – ma negli oloarchivi non c’erano immagini di ipercampi aperti…!

Ora invece potevano vederne uno, lì davanti a loro, era vero, reale! Appariva come una porzione di spazio apparentemente sferica, buia esternamente e con un punto di luce intensissima al centro, opaca come se avesse una consistenza di particelle ed allo stesso tempo in continuo mutamento con un flusso percepibile di variazioni di tonalità scura che sembrava provenire del suo centro ed al centro tornare dopo aver percorso la superficie. Tesi, affascinati ed ammutoliti, Theotes e Aniel non riuscivano ora a distogliere lo sguardo dall’ipercampo. Stavano vedendo quello che l’antichissima lingua scritta sulle tavole che avevano accompagnato e protetto le sfere originale per millenni definiva come “Nero-Perfetto”. Ora si rendevano conto che quella definizione era la migliore possibile, ciò che i loro occhi osservavano era impenetrabile, più impenetrabile della luce assoluta e del buio totale. Ed era entrambi allo stesso modo.

Theotes si stava chiedendo se le coordinate che aveva inserito nel biocalcolatore fossero esatte; se così era quella che aveva davanti era una porta aperta sullo spazio tridimensionale di un’area desertica su un pianeta remoto, molto lontano da Siri-On ma con condizioni ambientali simili, addirittura migliori. Un pianeta con molta acqua, con forme biomolecolari vegetali e forme animali… nelle antiche tavole quel pianeta era chiamato Ga-Ya, ed era descritto come una specie di colonia nella quale, l’antico popolo che aveva realizzato il sistema originale, aveva introdotto tutte o quasi le specie presenti su Siri-On. Ga-Ya era il gemello di Siri-On, terraformato e biocoltivato per accogliere nel migliore dei modi i siriani stessi, per farli sentire a “casa”. Fino ad allora quelle per molti erano solo leggende, credenze che si perdevano nella notte dei tempi e si confondevano tra antiche religioni e fantasia popolare. Non per Theotes ed Aniel, loro due avevano intuito che c’era qualcosa di più, una verità che avevano cercato con forza e battendosi contro gli scettici fino a quando non avevano rinvenuto  i manufatti e le tavole negli scavi di Am-En-Ti. Una stanza con pareti di granito rosso spesse dieci metri ad ottanta metri di profondità dalla superficie di un deserto, questo era lo scrigno che aveva custodito, protetto il sistema per millenni.

Ora erano giunti ad un passo dalla meta, sarebbe bastato gettare la sonda takimatica nell’ipercampo ed avrebbero avuto la risposta. Aniel guardò negli occhi Theotes, che gli fece solo un cenno con il capo, si. Aniel prese il cubetto metallico di grigio adamanio, esitò un istante, poi lo lanciò nell’ipercampo, nel “Nero Perfetto”. La sonda sparì alla loro vista ma non cadde sul pavimento del laboratorio; allora si voltarono subito ad osservare l’oloproiezione del biocalcoltore che stava mostrando una mappa spaziale della galassia. Rapidamente le coordinate indicate a margine stavano cambiando e dopo appena nove, dieci secondi si fermarono. Indicavano il punto tridimensionale nel quale si era fermata la sonda. Aniel quasi si gettò verso l’oloproiezione e mosse la mano verso la virtoiko che indicava “traccia” : l’immagine della galassia prese ad ingrandirsi, un velocissimo zoom, che apparì come l’esplosione di miriadi di piccoli punti luminosi, portò l’immagine tridimensionale a fermarsi accanto ad una stella che veniva indicata come di classe R1.

La stella aveva un sistema planetario.

-          Quanti pianeti?  - chiese ansioso Theotes

-          Aspetta, dieci… no, undici; il biocomp sta aggiornando le orbite e le masse.

-          C’è? E’ lì?

-          Calmo, non mettermi fretta proprio ora, dobbiamo essere sicuri di dove sia finita la takisonda. Non vorrai che il primo iperviaggio del nostro tempo finisca per depositare il passeggero nel vuoto tra due pianeti o accanto ad una stella?!

-          No, certo… anche perché…

-          Zitto un momento per favore, fammi calibrare le coordinate sulla mappa -  disse Aniel continuando a muovere le mani nelle aree sensibili dell’oloproiezione.

-          Va bene, va bene ma quanto ci vuole?

-          Ecco! Ora arriva l’immagine finale.

L’oloschermo mostrò un pianeta di classe S-On, la sonda inviava dati : composizione atmosferica, temperatura, pressione, gravità, raggi cosmici, range di luminosità, campi magnetici…. Si! Erano compatibili, la sonda si trovava sulla superficie di un pianeta e quel pianeta aveva tutte le caratteristiche del leggendario Ga-Ya!

-          E’ lì Ani! E’ su Ga-Ya! – Theotes sembrava un bambino la mattina del suo compleanno, quando sta’ per scartare il regalo tanto atteso.

-          Si Teo, sembra proprio di si! Ci sei riuscito.

-          Ci “siamo” riusciti Ani. Come avrei potuto senza di te – e pensò anche che forse non avrebbe “voluto” senza di lei, senza avere qualcuno di così speciale per il quale valesse la pena di cercare un modo migliore, non corrotto, un mondo nuovo. Quello era il sogno segreto di Theotes, dare il via ad una civiltà nuova su un mondo nuovo.

Aniel lo stava guardando ora – cosa volevi dire con quel “anche perché…” prima? Teo, che intenzioni hai?

Theotes non aveva più “intenzioni” ora,  era certo. Sarebbe stato lui il primo a compiere il viaggio! Sarebbe sceso su Ga-Ya, come avevano fatto, millenni prima, coloro che gli avevano lasciato in dono “il sistema”. Già, ad Aniel non l’aveva detto ma in una delle tavole ritrovate nella stanza del sistema c’era chiaramente indicato : “Colui che aprirà i sigilli della stanza sarà il Primo Neter; egli non potrà sottrarsi alla Volontà Uno; egli è depositario del dono del Nero-Perfetto; egli riceve i poteri ed esegue le emanazioni della Prima Decisione; egli per primo viaggerà sulla Barca-dei-Milioni-di-Anni, egli è rinnovato in Primogenito di RA, Uno di Luce, Luce in ogni Generatore di Luce, Sorgente delle Sorgenti, Volontà delle Volontà”

Theotes doveva adempiere ai compiti stabiliti dalla Prima Decisione in esecuzione delle necessità della Sorgente delle Sorgenti. Ora era divenuto, volente o nolente, Primogenito di RA.

Avrebbe affrontato il viaggio, al più presto.

Salute

Io sono TH-O-TH, Viaggiatore dei Milioni-di -Anni.

 
 
 

Esseri di Luce

Post n°16 pubblicato il 15 Settembre 2006 da THOT30
Foto di THOT30

Ci sono luoghi e momenti pieni di luce e tratti di buio da attraversare durante il cammino che ogni uomo percorre.

Nei momenti in cui la luce ed il calore ci circondano non ci si aspetta che possa giungere, irrompere, sulla propria strada una qualche oscura figura che con un solo colpo trasformi il sentiero tranquillo in un pericoloso viottolo stretto, oscuro, tortuoso,  che si arrampica sull'orlo di un profondo precipizio...

Per alcuni potrebbe essere impossibile, per altri lungo e faticosissimo ritrovare il sentiero percorribile... i più fortunati, giunti nel punto più orrendo, quando il buio sembra oramai solido, il sentiero impraticabile e scivoloso sotto i piedi e si attende null'altro che la caduta nel baratro, incontrano Esseri di pura Luce... è importante essere attenti, saperli riconoscere, ritrovare... e fidarsi!

Alcuni erano state sempre lì, accanto a voi... legami di sangue e legami di affinità, profondi. Ora la loro presenza si rivela una insostituibile guida, un inestimabile supporto, un rasserenante conforto.

Altri li avete incontrate lì, nel punto peggiore, inaspettatamente... vi hanno riconosciuto, hanno capito, sono andate oltre l'aspetto grigio ed impolverato con il quale gli siete apparsi... e vi hanno aiutato…siete stati fortunati!

Avete incontrato figure di luce rarissime, esseri dalla forza estrema contenuta in una diafana leggerezza.

Mi auguro che molti abbiano la mia stessa fortuna e che, nei tratti più difficili del cammino, possano riconoscere e incrociare Esseri di Luce come quelli che sono con me da sempre o che ho incontrato da poco.

 Agli Esseri di Luce che mi sono accanto...

Grazie!

E, naturalmente… Salute!

 

Io sono TH-O-TH, che annota il peso del Cuore.
 
 
 

Vi dono un diamante...

Post n°15 pubblicato il 22 Luglio 2006 da THOT30
Foto di THOT30

C'è, nella vita di ogni uomo, almeno un momento,
un istante, nel quale egli è unito al tutto ed il tutto abbraccia.
In quell'istante Egli "sa", conosce, comprende ogni cosa...
Senza mente,
senza cuore,
senza bene,
senza male,
senza gioia,
senza dolore.
Io vi consiglio, vi esorto, vi prego, di mettere in uno scrigno quel breve, eterno punto nel quale il sangue è come miele tiepido e splendente, il pensiero è immenso, il cuore è bianco e puro come la neve di una vetta immacolata...
e tenerlo custodito, per sempre.
Non è possibile per tutti, non è necessario, comprenderne la vastità, l'importanza, lo scopo...
ma incastonatelo come un diamante in Voi,
non perdetelo nelle tempeste,
non abbandonatelo nel viaggio,
non scordatelo nella festa.

Salute!

Io sono TH-O-TH, emanato dalla Prima Decisione.

 
 
 

Due Luoghi nel Cuore

Post n°14 pubblicato il 04 Febbraio 2006 da THOT30
Foto di THOT30

E' alto qui, molto alto
si vede tanto da quest'altezza
si scorgono quasi i limiti dell'orizzonte
che vista stupenda da quassù 
che limpidezza, quanto chiarore
c'è pace, silenzio qui in cima
non c'è nessuno con me
chi non è voluto partire...
chi si è fermato più sotto...
sono in perfetta, tranquilla solitudine
che meraviglia quassù!
l'aria è pulita, il vento rinfrescante
il sole scalda, la luce è abbagliante
ma si vede l'insieme
solo i dettagli sfocano un po'
ma da laggiù non vedono così tanto
scorgono a poca distanza dagli occhi
la ressa limita la visuale
c'è confusione, rumore
tanto movimento, tutti insieme
ridono laggiù, si divertono
ma lottano, si distruggono
e giocano e piangono
guardano quassù, luogo distante
senza attenzione, troppo distante...
Scendo."chi vuol venire lassù?"
troppa fatica...
e poi è freddo lassù, il vento ti sferza
il sole ti brucia, la luce ti acceca
vedi lontano ma sei solo a bearti del panorama
vedi tanto ma non senti l'odore
perdi il sapore, il suono dei particolari
è noioso lassù, troppo silenzio
troppa inattività...
E' vero, qui si sta bene
solo non si vede molto lontano
ma tutti vedono bene i particolari,
si sentono le voci degli altri, qualche urlo magari
ma quaggiù si può condividere tutto, con gli altri
si può discutere, scontrarsi, distruggersi
si immagina, si costruiscono straordinarie cose
che meraviglie quaggiù!
braccia accanto a braccia, insieme 
demoliscono il vecchio
pietra su pietra
e si riprogetta, si riedifica
solo non si vede bene cosa...
dove arriva... e perchè?

Salgo. 
E' alto qui, molto alto
si vede tanto da quest'altezza......


Salute!

Io sono THOTH, Viaggiatore del Sopra del Sotto

 
 
 

Incontro bruciante

Post n°13 pubblicato il 04 Gennaio 2006 da THOT30
Foto di THOT30

Istinto...
subito provato
ardito ardore
amato amare
amaro amore
subìto, provato
...estinto.

Salute, io sono ThoTh, con il Nero, il Rosso, il Bianco.

 
 
 

In questo istante...

Post n°12 pubblicato il 04 Dicembre 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Fa freddo lassù...
Carlo nasce
Cade un dente
La macchina si schianta
Un dito è nella narice
Mario russa e lei si sveglia
Tirano le reti
Due lacrime scendono fino alla bocca
Una finestra sbatte
Luca non se l'immaginava...
S'incendia una cucina
Cade l'ultima, resistente, foglia del noce
Un piede inciampa
Henry esala l'ultimo respiro
Due gatti si azzuffano
Salvo e Catia si muovono all'unisono
Lo screen saver si blocca su un monitor
Hanno la lingua amara
Flavia non riesce a spegarsi il perchè
Le porte dell'ascensore si chiudono
La musica è trascinante
Mamma ti vuole bene!
Antonio è stufo... ma proprio stufo!
Il Tir sulla piazzola ha le luci accese
Una sigaretta si appresta ad essere bruciata
Il cancello si sta chiudendo
Neve ghiaccia
May-day...! May-day...!
Una balena risale per respirare
Il vento diminuisce
Polvere si accumula
Mary ha capito!!
Coperte scoprono
Un tappo lascia uscire del vino
Alcuni cretini disegnano con il sangue di un povero pollo
Capelli raggiungono il pavimento
Shamir soffre la solitudine
Un libro si chiude
Il fulmine colpisce un vecchio albero
Sara lo bacia
Della cocaina cade sul pavimento del bagno
Sammy fa le fusa
Corto circuito
Un masterizzatore brucia un CD
Il ladri vengono colti sul fatto
Simona dimentica... o almeno ci prova
Uno sputo arriva nel fiume
Lo sapevano tutti tranne lui!
Il casinò guadagna altri 5.000 euro
Marco la ama da morire...
Controllano le bombe
Una pietra rotola giù

Normale.... tutto normale....

Io sono THOTH, che osserva con l'Occhio di RA, tra la Vita ed il Sogno





 
 
 

il Serpente, il Bastone, le Ali, la Sfera

Post n°10 pubblicato il 13 Agosto 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Quattro elementi nel simbolo, quattro livelli di lettura, tre poteri operativi, tre condizioni dell'esistenza distinte ed inscindibili.

I Serpenti : l’ambito ctonio, i princìpi elementari primigeni, base creativa, il bianco solare ascende da destra, il nero lunare ascende da sinistra, il principio maschile e quello femminile intrecciati nella spirale perfetta si fronteggiano nell'unione.

Il Bastone : l’ambito superficiale, la materia formata, l'unione feconda avvenuta in equilibrio, la guida all'equilibrio che sorregge e controlla le forze della base creativa, le comanda verso l'ascensione impedendone la dispersione.

Le Ali : l’ambito celeste, l'energia ordinatrice, la regola che domina e trae verso l'alto, verso l'equlibrio assoluto, l'armonia, la conoscenza, la consapevolezza.

La Sfera : il tutto, l’uno, l’E’, l’Alfa/Omega, l’essenza immutabile, il centro di gravità permanente dal quale si dipanano ed al quale giungono le condizioni dell’esistenza.

I princìpi elementari che unendosi divengono vita; materia che sale, nella spirale del tempo, la vita e la morte che si inseguono e susseguono attorno al mediatore, all'asse regolatore dei passaggi che spartisce e rinvia ogni spira guidando verso l'alto; pilastro sorretto, dominato ed attratto dalla regola unificante verso l’Unità dal quale ogni elemento giunge e torna.

"Io Sono RA, colui che è fuggito dal serpente attorcigliato, sono asceso in un'esplosione di fuoco dopo essermi girato all'intorno. I due cieli vengono a me"

Salute, io sono THOTH, il primogenito, giunto solcando la volta splendente con la Barca-dei-Milioni-di-Anni

 
 
 

Un giorno... mille anni.

Post n°9 pubblicato il 02 Luglio 2005 da THOT30
Foto di THOT30

 Un vecchio giochino di THOTH...YHWH ?!? click on  >>>


Oggi non odiare nulla e nessuno 
Oggi sii onesto con te stesso e con gli altri
Oggi non pensare al tuo passato ed al tuo futuro
Oggi non essere apprensivo e preoccupato
Oggi sii grato per ciò che di buono e cattivo hai potuto avere

Oggi ammira ogni cosa con meraviglia
Oggi non desiderare
Oggi non vincere, non perdere
Oggi visita con il pensiero tutti i luoghi e tutti i tempi
Oggi non essere nato, sii giovane, vecchio, morto.... ed oltre la morte

Oggi sii immortale, capace di ogni arte, ogni scienza, ogni comportamento
Oggi sali più in alto di tutte le altezze e scendi oltre ogni profondità
Oggi accresciti fino all’incommensurabile annullandoti
Oggi sii rapidissimo restando immobile

Oggi sorridi… oggi, solo oggi.

Solo per oggi vinci te stesso… avrai vinto più di mille uomini in mille battaglie.

Oggi è Mille Anni !

T-h-o-T-h

 
 
 

Il trionfo delle bestie

Post n°8 pubblicato il 25 Giugno 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Or, al proposito di calunniatori del culto egizio, li recitò quel verso del poeta :

Loripedem rectus derideat, Aethiopem albus.

Le insensate bestie si ridono de noi dei, come adorati in bestie e piante e pietre, e de gli miei Egizii che in questo modo ne riconoscevano; e non considerano che la divinità si mostra in tutte le cose; benchè per fine universale ed eccellentissimo in cose grandi e principii generali; e per fini prossimi, comodi e necessarii a diversi atti della vita umana, si trova e vede in cose dette abiettissime, benchè ogni cosa, per quel che è detto, ha la divinità latente in sè; perchè la si esplica e comunica insino alli minimi, e dalli minimi secondo la lor capacità; senza la qual presenza niente arrebbe l'essere, perchè quella è l'essenza de l'essere del primo sin all'ultimo.

A quel che è detto, aggiongo, e dimando: Per qual raggione riprendeno gli Egipzii in quello nel che essi ancora son compresi? E per venire a coloro che da noi o fuggirono, o fùrno come leprosi scacciati a gli deserti, non sono essi, nelle loro necessitati, ricorsi al culto egizio, quando ad un bisogno mi adorarono nell'idolo d'un vitello d'oro; e ad un'altra necessità, s'inchinorno, piegàro le ginocchia ed alzàro le mani a Theuth in forma del serpente di bronzo, benchè per loro innata ingratitudine, dopo impetrato favore dell'uono e l'altro nume, ruppero l'uno e l'altro idolo? ....

... Quel Mosè dico, che in tutte le scienze de gli Egizii uscì addottorato da la corte di Faraone; quello che nella moltitudine di segni vinse tutti que' periti nella maggia; in che modo mostrò l'eccellenza sua, per esser divino legato a quel popolo, e representator de l'autorità del dio d'Ebrei? Via par che, calando giù del monte Sina con le gran tavole, venesse in forma d'un uomo puro, essendo che si presentò venerando con un paio di gran corna che su la fronte gli ramificavano?....

da: Spaccio de la bestia trionfante - Giordano Bruno

Oh Filippo, amico, amico mio! Quanto ancora dovremo aspettare?

Per quanto tempo l'animale che è nell'uomo  continuerà ad impedirgli di divenire Uomo, Figlio dell'Uomo....?

Jnk Djwti

 
 
 

Mer-Ka-Ba

Post n°7 pubblicato il 22 Giugno 2005 da THOT30
Foto di THOT30

La Vita è movimento, movimento è "vibrazione".

Tutti i componenti della materia-energia “oscillanno” con varie frequenze, ovvero ogni elemento è caratterizzato da una propria frequenza di oscillazione che possiamo chiamare “vibrazione”. Quindi a frequenze diverse, si muovono - sono "vitalizzate" - le particelle sub-atomiche, i minerali della Terra, le cellule vegetali, quelle animali, le stelle e le galassie più lontane. E tutto vibra!

Quanto sapere dimenticato nei simboli, nelle forme, nelle antiche costruzioni. Quanto sciocche e miopi le interpretazioni degli "uomini moderni", presuntuosi detentori della tecnologia dei metalli.

Quanta armonia nelle forme microcosmiche della natura, nelle pietre del tempio della vita. L'Ossigeno, l'Idrogeno, l'Azoto, il Carbonio... "scelgono" una forma per unirsi...(Molecole)... triangoli, tetraedri, piramidi.

E continuano a vibrare, ad emettere eterne note, un canto armonioso che l'uomo non sa più ascoltare.

Quanta saggezza in poche parole, troppo spesso strumentalizzate ed adattate a nuove verità, per un piccolo potere... "In principio era il verbo" , la parola, il suono, la vibrazione... la vita.

HTOTH

 
 
 

Passeggiando ai piedi della Grande Piramide

Post n°6 pubblicato il 21 Giugno 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Si staglia netta nell’azzurro limpido del cielo di metà giorno, bianca, preziosa pietra di pietre incastonata nella corpo di Ga-Ya. Come sempre, il passeggiare ai suoi piedi, mi infonde già un senso di pace, di eterno, di casa.

Sarà perché sembra assorbire la propria ombra, inghiottire ogni suono, la regina di Khe-rit Net-er Akh-et Khu-fu è nel mio cuore come nessun’altra delle opere fatte qui, dal popolo di Punt, per gli uomini.

In lontananza scorgo gli ultimi uomini che stanno smantellando il cantiere di supporto in superficie. La stanza nera al centro della spirale, specchio della Du-At, è ormai terminata ed è giunto il momento di affidare alla sua custodia il segreto che i miei padri mi consegnarono, la chiave della porta in Ro-Stau.

E’ oggi che i dubbi mi assalgono, chi saranno gli uomini che riapriranno i sigilli della stanza? Comprenderanno subito cosa hanno di fronte? Quale uso faranno di questa grande capacità che riceveranno in dono? Avranno il cuore puro e la saggezza necessaria a per condursi verso il nuovo orizzonte che gli aprirà davanti?

Ma altre domande, latenti preoccupazioni che tento di sottrarre alla mia mente, mi infastidiscono. Inutili paure del mio orgoglio, "avrò svolto bene il mio compito?"

I tempi, il calcolo dei tempi... non è facile misurare un fiume pur restando immerso nelle sue acque mi dico, lasciarsi trasportare dalla corrente per stabilire dove il fiume passerà, quante acque, quali acque arriveranno in quel punto? Divenire fiume, corrente, acqua per conoscere l’acqua. Perché ho accettato questo compito…?

E la porta in Ro-Stau? Resisterà alla corrente del fiume?

O verrà travolta e sgretolata, le pietre in polvere, lasciando la Torre nuda e senza protezione? Verrò punito per la mia incapacità?

No, sono certo, RA sarà clemente e guiderà le acque del fiume alla foce prevista, verso l’immensa distesa dove sono tutte le acque. Guiderà gli uomini attraverso il tempo verso lo sbocco, verso l’immensa distesa dove è tutto il tempo.

Ora basta con gli indugi, ho ancora molte cose da fare qui, prima di tutto questa sera la festa dei costruttori. L’hanno meritata e per questo mi ripugna dover far servire loro la bevanda dell’oblio… ma è necessario, pochi uomini manterrebbero il segreto e la stanza nera verrebbe presto ritrovata. E' necessario ma farò in modo che nessuno soffra conseguenze peggiori della perdita della memoria, berranno molta birra alla festa, dovrò quindi limitare la dose di polvere di Qu-Etz-Al.

Domani andrò personalmente ad assistere alla distribuzione delle paghe. Basteranno poche domande a quelli che hanno lavorato sotto la superficie e che conoscono i percorsi… porterò altra birra da offrire a chi dovesse aver bevuto troppo poco alla festa. Gli altri, quelli che torneranno ai propri campi, lontano da qui, che venivano incappucciati prima di essere portati sotto il suolo, avranno solo un vago ricordo di un lavoro svolto in cunicoli, pozzi, stanze buie. In nessun modo potranno nuocere alla sicurezza di quello scrigno che celerà per generazioni il segreto del tempo.

Poi, fra venti giorni, la cerimonia. Tutto è ormai stabilito e quasi pronto, il fondo e le pareti delle stanze da carenaggio, i canali ripuliti, le paratie, tutte le parti delle meravigliose barche per il viaggio… il Faraone ed i Sacerdoti saranno compiaciuti, avrò dato loro la possibilità di mostrare la magnificenza del regno al popolo ed essi avranno quella fetta di immoralità, che tanto anelano, restando nella memoria futura degli uomini attraverso il nome scolpito nel legno e nella pietra.

Se ricordassero… non cercherebbero certo l’immortalità attraverso il tempo. Ma ormai non hanno più memoria nemmeno di coloro che hanno creato questa grande, splendente regina di pietra!

Pochi figli sanno della porta in Ro-Stau, pochi conoscono la potenza della Torre celata sotto 10.000.000 di cubiti cubi di calcare e perciò sono inquieti al suo cospetto, impauriti dalla sua mole, frustrati dal suo mistero. Nei riti religiosi delle terre del doppio regno solo retaggi di un alto sapere ormai...

Anche le barche che, una volta defluita l’acqua, saranno destinate a restare immobili per secoli ai piedi della porta in Ro-Stau, sono solo la sbiadita ombra dei vascelli di luce dei viaggi di milioni di anni. Tutti i sacerdoti continuano a riportare stancamente - nelle formule dell’ "uscire verso la luce" - le imprese dei viaggiatori dei milioni di anni. Quasi tutti loro hanno però perduto la vera conoscenza sacrificandola al potere di palazzo, al vanto personale, al lusso del proprio tempio… quale inutile spreco di energie, quanto lunga dovrà essere la notte degli uomini prima che At-On risplenda di nuovo sui loro volti…

Come in una preghiera, un lamento, annoto sulla mia tavoletta questi tristi pensieri che vagano per la mia mente, portati dall’immagine dell’orizzonte per la porta degli occhi mentre il mio sguardo abbracciava le terre intorno…

"O Kemet, o Dashret, del tuo sapere non resteranno che leggende, ed anche queste saranno considerate incredibili persino dai tuoi posteri, rimarranno solo parole incise sulla pietra, a narrare le tue immortali imprese."

Prima di abbandonare questi luoghi, questo corpo ormai giunto alla fine del suo tempo, dovrò scegliere a chi lasciare i miei scritti… ma ora è tardi, devo affrettarmi, alcuni figli diletti staranno già arrivando da Iu-Nu voglio accoglierli come meritano. Sentirò la loro mancanza ma è ormai nelle loro mani, secondo la regola di Ma-At, il compito di preservare e trasportare attraverso i prossimi millenni il seme della conoscenza.

Indulgente verso il suo umile figlio RA fa filtrare i suoi raggi dalle nubi, concedendo che queste stanche membra non restino troppo spossate dal caldo di Men-Nefer. Questa sera gli uomini faranno festa per un lavoro compiuto e la loro gioia sarà anche la mia.

Th-O-Th

 
 
 

Et in Arcadia Ego

Post n°5 pubblicato il 08 Aprile 2005 da THOT30
Foto di THOT30

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 31 Gennaio 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Telefono... Caaasaaa...!!

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 22 Gennaio 2005 da THOT30
Foto di THOT30

Salute!
Io sono Thoth
Primogenito di Ra, generatore di At-Um,
nato da Khe-pri

Sono sceso su Ga-Ya con i segreti dell'orizzonte
per condurre attraverso lo Stagno di Fuoco

 
 
 
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AL- AVANGUARDIA LIBERA

 
 
 
 
 
 
 

SALUTE!

 
 
 
 
 
 
 

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Tutto è Mente

 
 
 
 
 
 
 

Se siete Valorosi
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TH-O-TH 

 
 
 
 
 
 
 

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