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IL MORBOSO SOLILOQUIO

Post n°246 pubblicato il 18 Settembre 2008 da enricolucre
Foto di enricolucre

Periodo di palinsesti che riaprono… ed immancabile (per sfortuna nostra) torna il programma dell’insetto, la strisciante “Porta a Porta”, trasmissione non per cuori deboli né per stomaci fragili. La “terza Camera della Repubblica” (come i politici della “Casta” la amano definire, per scusare la propria presenza più nello studio di Vespa che fra i seggi del loro lavoro) ha aperto i battenti da perfetta disservizio d’informazione, con una puntata dedicata interamente al presidente del consiglio, alias “Sono il migliore del mondo” oppure il più recente “Sono Nonno-Superman”: l’informazione asservita al potere usa “costruire le trasmissioni su misura”. E di fatti l’insetto così ha fatto: ha invitato in studio la Vezzali e la neo miss Italia (quando si parla di politica, è usanza vespana chiamare sempre un paio di bellone, disinformate sui fatti) e un paio di giornalisti, dissuasi dal porre domande, ha concesso al premier rampante il soliloquio, ossia la forma di comunicazione e di dibattito che più preferisce. Non sarà un caso se il Berlusca si sia ostinato incessantemente a chiamare l’insetto Fede… tanto che, ad un certo punto, lo stesso Vespa si è un po’ indispettito: questione di suggestioni o di richiami freudiani, forse… sono gli “incidenti” che possono capitare a giornalisti, prodighi di lingua e mai stanchi di prostrazione. Un esordio televisivo da incubo, insomma, degno della miglior tradizione di “Porta a Porta”, cui ha fatto seguito già la prima puntata sulla serie “pulp” del prodotto vespano, l’immancabile riferimento all’omicidio del momento. Nel torpore generale della prima puntata, con risultati straordinari che Berlusca si attribuiva senza che nessuno ponesse il benché minimo dissenso, i telespettatori si sono sorbiti due ore di pigiama party, a base di sviolinate e di servizi sulla “bella famiglia di Arcore”, sulla nuova villa in Sardegna (acquistata dal premier “per dovere morale”… e quando c’è la morale, si sa… non si resiste) e sul roseo futuro di questo governo, intervallate da qualche proposta indecente della Vezzali (un po’ di porno non guasta mai, soprattutto quando di mezzo c’è il numero uno della Tv “tette e culi”), che voleva farsi “toccare” dal Cavaliere, due secondi dopo aver dichiarato di “essere una madre di famiglia”. Al termine di questa oscena puntata, tra il sogno di una vita migliore e qualche pensiero di suicidio, sono interessanti almeno tre considerazioni: una riguarda l’aspetto comunicativo, che principalmente m’interessa, uno di logica giurisprudenziale ed il terzo di “mera” cronaca.

Dal punto di vista comunicativo, qualcosa scricchiola nella celebrazione ostentata del “consenso” berlusconiano. Nonostante la sponsorizzazione dell’evento, infatti, i dati della trasmissione sono stati tutt’altro che incoraggianti (neanche il 17%), almeno quattro punti sotto la media della media di “Porta a Porta”, calcolando anche il fatto che, stando a quanto dice Bella Chioma, da mesi rifugge telecamere ed interviste. I suoi numerosi fans (stando sempre a Berlusca, circa il 70% degli Italiani), quindi, sarebbero dovuti essere in crisi d’astinenza spasmodica, con avida necessità d’ingozzarsi delle sue “chicche”: in realtà, sembra proprio che siano stati loro a disertare il pigiama party celebrativo.

La questione logica – giurisprudenziale è la seguente: il “simpatico” siparietto Vezzali – Berlusconi, con lei che chiede a lui di “toccarlo”, ai sensi della proposta Carfagna sulla prostituzione, può essere una forma di adescamento passibile di reato?

E, per concludere, la “mera” cronaca: la Vezzali voleva essere “toccata”. Il Cavaliere, al momento, ha preferito rimandare. Anche questa è una notizia.

 
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