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BASTA L'OMBRA

Post n°237 pubblicato il 16 Maggio 2008 da enricolucre

È un’Italia strana la nostra. Per tutta una campagna elettorale i leader delle coalizioni principali scongiurano l’inciucio, ma giocano al fair play tra di loro, aizzando le folle contro i piccoli partiti nell’impeto del voto utile. Risultato acquisito? Un governo Berlusconi di dimensioni enormi ed un governo ombra, che già a sentirlo ripetere incute perplessità. A che serve l’ombra del governo ombra di Veltroni? A cosa serve il governo ombra? A cosa serve Veltroni? Le domande sarebbero tante; ma se prima sembrava paradossale vedere in ogni salsa il rischio di inciuci e complotti, oggi è necessario, per sopravvivere a certe scene davvero disgustose. Applausi bipartisan a destra e a manca: qualsiasi cosa si dice in Parlamento, la Casta si applaude e si getta incenso da una sponda all’altra. Si lamentano di Travaglio, di Santoro, di Grillo, di Di Pietro, perché disturbano l’inciucio. Veltroni fa il governo ombra: Berlusconi lo apprezza; Berlusconi presenta il suo governo e Veltroni apprezza; Veltroni afferma di sorprendersi che la gente si sorprenda. La gente non si sorprende; semmai prende atto dell’inciucio. Si scandalizzano dell’unica reale opposizione esistente: l’altro giorno, con metodo tutt’altro che garantista, Fini da pessimo presidente della Camera, ha giudicato l’interevento di Di Pietro. Qualche giorno prima aveva fatto anche di peggio, definendo più grave l’incendio di una bandiera che la morte del giovane a Verona. Le istituzioni a volte danno alla testa. Veltroni se n’è stato zitto e buono nel suo governo d’ombra. L’opposizione non serve… basta l’ombra. Del resto, c’è ancora chi si sorprende di sorprendersi.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/05/08 alle 23:13 via WEB
Carissimo portatore sano di precariato nel vedere questo tuo post ho scoperto come le nostre idee coincidono. Anche il mio ultimo post parla di questo argomento. Anche io sono per il no a questa nuova istituzione (?) del governo ombra. Non si era detto in entrambi gli schieramenti che avrebbero eliminato una delle due camere ? Ora invece si mettono d'accordo per istituzionalizzare un governo ombra ? Io non ci sto come diceva qualcuno molto molto celebre ancora vivo. Un saluto fratello www.otranto.beeplog.it
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/05/08 alle 19:39 via WEB
Quanto l'altro giorno ha detto Fini, durante l'intervento di Di Pietro, è davvero incredibile. Il bello ovviamente è che in maniera più o meno scandalosa tutti si sono affrettati a scusare "l'inesperienza del presidente della Camera". Spero solo che tutto ciò serva davvero a produrre qualcosa di concretamente utile al Paese. Cicciolucre85
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/05/08 alle 23:22 via WEB
Il mio pensiero di porta a dire che nella nostra Italia di oggi manca uno Statista con le "palle"; uno in grado di sovrastare con la propria personalità tutto il "nulla" presente sulla scena politica, uno che sappia imporre il rispetto di una nazione, uno che sappia rispedire al mittente quelle ingerenze di altri Stati verso uno Stato sovrano (insomma uno come Lui).L'opposizione oggi è rappresentata dalla Magistratura e dai giornalisti, ma è una opposizione di comodo, perchè più si attacca Berlusconi, più si diventa famosi e più si guadagna. L'anomalia in Italia non è Berlusconi, ma l'inesistenza della politica e di gente che sappia fare politica, la cui assenza ha permesso l'ascesa di Berlusconi. Mi fanno ridere quelli che, sedendo in Senato dicono "io non ci sto", perchè anche loro ci stanno, e anche loro prendono la paga. Lo stesso Di Pietro, dopo aver capito che il PD (nel cui gruppo parlamentare aveva promesso di confluire) non farà opposizione, ha visto la possibilità di spararle più grosse per avere più visibilità. Se Di Pietro vuole fare il politico lo faccia e lasci alla Magistratura il suo lavoro, se è capace di farlo, e vigili sulle imprese a cui ha sospeso il certificato antimafia. Enrico Risolo
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noodless78
noodless78 il 18/05/08 alle 12:44 via WEB
molti dimenticano che questo clima di distensione è dovuto non a Veltroni che senza le pantomime tipiche di Berlusconi, ha subito riconosciuto la sconfitta. questo clima di melassa "gelatinosa" mi lascia alquanto interdetto perchè finisce per far confusione tra il confronto serrato tra le forze parlamentari con il fair play istituzionale. voglio dire che se si può fare opposizione senza per forza cercare ogni giorno la spallata (salvo poi dire di non averlo mai detto. come per ronaldinho. prima, in piena campagna elettorale si annuncia di averlo già comprato, poi si smentisce: "io non c'ho mai creduto"), questo non significa che si debba convergere su ogni cosa. questo clima ha avuto le sue prime vittime nell'assurda strumentalizzazione del tema della sicurezza; nell'assalto alla rai (tanto per sottolineare una continuità tra tutti i governi: ogni volta che si conquista al potere si deve lottizzare. e mi sembra un film già visto la faccia di gasparri che come una prezzemolina qualunque esibisce la sua cultura democratica, evidente non dimentica delle sue origini: "noi abbiamo vinto, quindi tu stai dicendo cazzate!". tanto per rinfrescare la memoria di chi non ricorda o fa finta di non ricordare era lo stesso Gasparri che, all'indomani della vittoria del 2001 si autoinvitò in tutte le trasmissioni, comprese quelle di intrattenimento come chiambretti c'è o telefondando a quelli che il calcio, per dire che la rai sarebbe stata epurata...); nel bipartisan assalto ad una voce discordante (che a me personalmente non piace) dell'informazione come Travaglio perpetuando una critica comica: si deve rispettare il pubblico. ma come? tanti anni a dire che berlusconi non vinceva perchè aveva le televisioni, perchè il pubblico era maturo... e poi, all'improvviso, se in una rete di nicchia come rai tre, uno solo dice qualcosa di diverso da quello che la maggioranza scrive e dice, allora, c'è un pericolo per la democrazia? e similmente se di pietro (che mi spavento, non fosse altro per l'italiano che dis-articola, per la deriva culturale dei nostri politici) ribadisce che rete quattro occupa abusivamente le frequenze, come già sancito non da quanti gradi di giudizio nazionale ed internazionale, allora è uno che la spara grossa? allora il problema, se vogliamo essere seri, non è che mancano le individualità (un'analisi conservatrice figlia di un modo autoritario di concepire la politica e per forza di cosa nostalgica di Lui...), ma è venuto meno quel sostrato comunitario in cui valori, impegni, verità erano condivisi. ed è venuto meno perché ad un individualismo esasperato, che si declina nel versante politico come il fare quello che mi conviene e non quello che conviene al bene comune, si è aggiunta un progressivo imbarbarimento culturale, figlio a sua volta, dalla possibilità, tutta post moderna, di vedere le proprie idee, per quanto bizzarre o eterogenee, accreditate del medesimo valore di quelle degli altri. una situazione paradossale dove l'uguaglianza "finale" decretata di principio su ogni proposta, si sposa con la parallela rinuncia alla critica della fatica e del ragionamento che vi è dietro. in questo senso, l'istituzione del governo ombra, nella sua paradossalità, è estremamente esplicativa
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Anonimo il 19/05/08 alle 00:30 via WEB
Mi preoccupa il fatto che ai nostri eletti piace fare la politica "ad effetto", e più in generale il fatto che per avere una ribalta è necessario alzare la voce, affinchè il tono prevalga sui contenuti. Ma quello che più mi fa incazzare è il fatto che molti di noi si identificano con questo o con quell'altro in funzione del destinatario della critica; e da qualche anno i consensi si ottengono in questo modo; ecco perchè non condivido Di Pietro o Travaglio o altri personaggi simili, perchè la gente io la vorrei valutare in funzione di quello che fanno e non di quello che dicono, e soprattutto dai risultati reali. Enrico Risolo
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Anonimo il 19/05/08 alle 12:45 via WEB
Sono d'accordo con te, caro Enrico, circa l'analisi rivolta a coloro che si identificano in Travaglio e Di Pietro sulla base più di quello che dicono rispetto a quello che fanno. Per analogia, però, occorre valutare per quello che hanno fatto e fanno gli attuali politici. Partendo da ciò, mi aspetto un'analisi che mi aiuti a comprendere le motivazioni, ad esempio, dell'insediamento del IV governo Berlusconi, perché se la teoria è "si valuta in base a quello che si fa e non a quello che si dice" o Berlusconi dal 2001 al 2006 ha fatto quello che ha detto o è sbagliata la teoria... Considerando che, dal punto di vista programmatico, le politiche sui famosi 5 pilastri (famiglia, sviluppo, vocazione europea, federalismo e sicurezza), sono state disattese o perlomeno deludenti (se me lo chiederai ti dirò anche perché), probabilmente non è vero che il giudizio è influenzato da ciò che si fa (come mi piacerebbe che fosse), ma piuttosto da ciò che si dice, o dagli atteggiamenti, dai comportamenti, dalle politiche che danno l'impressione di fare qualcosa. Penso, ad esempio, alla attuale legge che regolamenta l'immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini, che dal punto di vista dell'apparenza sembra essere una legge severissima, la quale non ammette in alcun modo la clandestinità, ma intende fermamente punirla, così come vede in maniera diffidente ogni straniero extracomunitario, tentando di limitarne l'ingresso. è un segnale che sicuramente afferma quanto sia forte il desiderio di dare sicurezza ai propri cittadini, ma solo dal punto di vista simbolico. Tant'è vero che dal '99 al 2002 (prima dell'entrata in vigore della Bossi-Fini) il totale dei respinti alla frontiera è in media di 75.000 contro i 55.000 di media dal 2003 al 2006, in percentuale si passa grosso modo dal 55% al 49,5% (i dati sono presi dal dossier del 2007 della Caritas). Cicciolucre85.
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Anonimo il 19/05/08 alle 13:12 via WEB
ci vuole fantasia a trovare qualcosa di buono fatto da Berlusconi... ma siamo italiani e la memoria ce l'abbiamo in soffitta
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/05/08 alle 15:40 via WEB
non credo che la memoria ce l'abbiamo in soffitta. Evidentemente cìè ancora gente a sinistra che non ha capito il vero guaio: per essere convincenti politicamente non basta dire che Berlusconi è cattivo; il problema è che forse a molti italiani, con tutti i se e i ma del caso, Berlusconi appare ancora come il meno peggio.Fra77
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Anonimo il 19/05/08 alle 21:11 via WEB
Dopo la presentazione da parte di Berlusconi del nuovo governo, il PD risponde con la presentazione del Governo ombra, una squadra pronta a contrastare le azioni del governo Di Silvio Berlusconi anche a proporre soluzioni alternative a problemi che affliggono il paese, questo quanto detto da Walter Veltroni. Subito dopo Veltroni, gli alleati e i compagni di partito di Berlusconi rimasti senza incarico danno vita al “governo penombra”. Premier (autocandidatasi) Alessandra Mussolini, deputata e leader di Azione Sociale, il movimento di destra che con lo 0,8% dei voti grazie all’alleanza con Berlusconi siede tra i banchi della Camera nel gruppo del Popolo della Libertà. L'idea è della stessa deputata, premier dell'esecutivo degli scontenti,che ha annunciato la sua trovata alla stampa 24 ore dopo lo shadow cabinet del PD, lo strumento con cui l'opposizione contrasterà il governo in carica. Il mio pensiero! Pierluigi Luperto Cavallino Non so se condividere o no un governo ombra, anche perché con i voti che ha preso Berlusconi io mi chiedo: Di cosa si occuperà il governo ombra? Che cosa potrà fare il governo ombra per il paese? Ma ancora più mi fa pensare il governo penombra fatto dagli stessi alleati del governo, mi sembra che qui ci stiano prendendo per il C..o. Spero che non si ritorni al passato quando ministri della maggioranza scendevano in piazza a protestare contro il proprio governo. Spero che se ci dovrà essere un inciucio che sia per il bene del paese perché ne ha proprio bisogno, anche se a me piacerebbe vedere se Berlusconi ha le palle per essere uno statista vero, perche adesso con i voti che ha lo può dimostrare, e fra cinque anni che siano gli elettori a giudicarlo per quello che ha saputo fare.
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Anonimo il 19/05/08 alle 21:13 via WEB
il mio pensiero Pierluigi Luperto Cavallino
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/05/08 alle 23:01 via WEB
Caro cicciolucre, io credo che il problema naggiore della politica, (a tutti i livelli) sia la ricerca "dell'immediatezza". Si cerca di risolvere ogni problema con il ricorso ai decreti. Non si può pensare di risolvere il problema della sicurezza, dell'immigrazione, dell'economia, dello smaltimento dei rifiuti con decisioni prese senza aver preso atto delle cause che hanno determinato questi "vuoti Istituzionali", perchè di questo si tratta, dei veri e propri vuoti dovuti alla disattenzione (voluta) nei tempi dovuti. Non si può affrontare il tema della mancanza di sicurezza e nello stesso tempo avere una legislazione troppo permissiva; non si può affrontare il problema dell'immigrazione se non si predispone una cultura dell'accoglienza, altrimenti i cittadini fanno presto ad associare il clandestino al delinquente, dimenticando che ce ne sono migliaia che lavorano; il problema dello smaltimento dei rifiuti non può essere risolto con un Consiglio dei Ministri sul luogo del misfatto, se sul luogo del misfatto permangono i responsabili; e l'economia purtroppo non potrà riprendersi con l'aumento dei consumi, perchè risente di fattori internazionali. In qusta fase il potere è in mano a chi manovra il denaro, ossia le Banche, le aziente petrolifere, e purtroppo la nuova politica è rappresentata da uomini che detengono il potere economico. Additare solamente Berlusconi è come un tentativo di debordare l'attenzione sulle colpe altrui solo per partito preso. La grossa distribuzione in Italia è per l'80% in mano alle Cooperative, non si fanno più concorsi perchè il mondo del lavoro è in buona parte in mano alle cooperative, alle quali ci si rivolge ormai per ogni figura professionale, le Assicurazioni sono dei veri e propri Istituti di Credito. E non mi si dica che le cooperative sono un'invenzione di Berlusconi, e non mi si dica che una buona fetta del mercato economico (banche, Assicurazioni, Impresa ed Editoria) non sia nell'orbita della Sinistra. Enrico Risolo
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/05/08 alle 16:08 via WEB
purtroppo non basta l'ombra, ma non c'è proposta credibile in questa sinistra e nella sua classe dirigente.
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