noodless78 il 18/05/08 alle 12:44 via WEB
molti dimenticano che questo clima di distensione è dovuto non a Veltroni che senza le pantomime tipiche di Berlusconi, ha subito riconosciuto la sconfitta. questo clima di melassa "gelatinosa" mi lascia alquanto interdetto perchè finisce per far confusione tra il confronto serrato tra le forze parlamentari con il fair play istituzionale. voglio dire che se si può fare opposizione senza per forza cercare ogni giorno la spallata (salvo poi dire di non averlo mai detto. come per ronaldinho. prima, in piena campagna elettorale si annuncia di averlo già comprato, poi si smentisce: "io non c'ho mai creduto"), questo non significa che si debba convergere su ogni cosa. questo clima ha avuto le sue prime vittime nell'assurda strumentalizzazione del tema della sicurezza; nell'assalto alla rai (tanto per sottolineare una continuità tra tutti i governi: ogni volta che si conquista al potere si deve lottizzare. e mi sembra un film già visto la faccia di gasparri che come una prezzemolina qualunque esibisce la sua cultura democratica, evidente non dimentica delle sue origini: "noi abbiamo vinto, quindi tu stai dicendo cazzate!". tanto per rinfrescare la memoria di chi non ricorda o fa finta di non ricordare era lo stesso Gasparri che, all'indomani della vittoria del 2001 si autoinvitò in tutte le trasmissioni, comprese quelle di intrattenimento come chiambretti c'è o telefondando a quelli che il calcio, per dire che la rai sarebbe stata epurata...); nel bipartisan assalto ad una voce discordante (che a me personalmente non piace) dell'informazione come Travaglio perpetuando una critica comica: si deve rispettare il pubblico. ma come? tanti anni a dire che berlusconi non vinceva perchè aveva le televisioni, perchè il pubblico era maturo... e poi, all'improvviso, se in una rete di nicchia come rai tre, uno solo dice qualcosa di diverso da quello che la maggioranza scrive e dice, allora, c'è un pericolo per la democrazia? e similmente se di pietro (che mi spavento, non fosse altro per l'italiano che dis-articola, per la deriva culturale dei nostri politici) ribadisce che rete quattro occupa abusivamente le frequenze, come già sancito non da quanti gradi di giudizio nazionale ed internazionale, allora è uno che la spara grossa? allora il problema, se vogliamo essere seri, non è che mancano le individualità (un'analisi conservatrice figlia di un modo autoritario di concepire la politica e per forza di cosa nostalgica di Lui...), ma è venuto meno quel sostrato comunitario in cui valori, impegni, verità erano condivisi. ed è venuto meno perché ad un individualismo esasperato, che si declina nel versante politico come il fare quello che mi conviene e non quello che conviene al bene comune, si è aggiunta un progressivo imbarbarimento culturale, figlio a sua volta, dalla possibilità, tutta post moderna, di vedere le proprie idee, per quanto bizzarre o eterogenee, accreditate del medesimo valore di quelle degli altri. una situazione paradossale dove l'uguaglianza "finale" decretata di principio su ogni proposta, si sposa con la parallela rinuncia alla critica della fatica e del ragionamento che vi è dietro. in questo senso, l'istituzione del governo ombra, nella sua paradossalità, è estremamente esplicativa
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