« 20 gennaio, giorno di Sa...Enrico Ruggeri è un vend... »

Riflessioni sui legami fra Mare ed Orrore

Post n°197 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da Terpetrus
Foto di Terpetrus

In tutte le mitologie e le leggende popolari il Mare è l’Orrore stesso.

 

Il mare, come il sottosuolo e il cielo stellato, è un elemento fondamentale nella mitologia di tutti i paesi. Forse quello più fondamentale di tutti.

In gran parte delle mitologie, l’universo è stato generato dal mare e nel mare, in un Abisso originario di acque oscuro.

Nella mitologia greca, divinità originarie del cosmo erano Oceano e Teti, divinità marine che generarono tutte le altre e il mondo intero.

Anche nella mitologia egiziana, in origine esisteva solo un oceano oscuro, il Nun, da cui sorse una collina, che in seguito diventò il sito della città sacra di Heliopolis, primo lembo di terra a sorgere dalle acque, dove Ammon-Ra, Dio supremo e creatore della religione egiziana comparve per la prima volta, e dove la Fenice cantò per la prima volta, generando la luce e il suono per la prima volta nel silenzio dell’Abisso.

Anche nella religione mesopotamica esisteva in origine solo l’Apsu, l’abisso di acque dolci e buie, che riempie lo spazio infinito, e da cui è sorto l’universo, e che scorrono nel sottosuolo.

Nella mitologia indiana lo spazio infinito è riempito da uno oceano di acque cosmiche, in cui fluttua il Dio Visnu, dormendo e sognando il cosmo, poiché tutto l’universo non è altro che un sogno di Dio.

Nella mitologia polinesiana, all’origine esisteva il Po, l’abisso di acque senza fine, da cui, dentro una conchiglia, nacque la Grande Madre, che generò l’universo e tutte le creature dal suo corpo.

Nella mitologia greca c’è poi un’altra tradizione, pre-ellenica, risalente all’antico popolo pre-indoeuropeo dei Pelasgi, secondo cui in origine, nell’abisso di acque primigenie, fredde e buie, danzava la Grande Madre Eurinome, che fecondata  dal Grande Serpente Ofione, il vento del nord, partorì un uovo cosmogonico da cui nacque l’universo intero.

Nella mitologia basca, la Dea Madre è Mari, Dea della Terra, del Mare e degli Inferi, Madre del Sole e della Luna, e sposa di un Dio rappresentato come Grande Serpente Marino. La parentela con l’antico mito pelasgico è evidente.

Nel mito della Genesi ebraica poi in origine è appunto l’abisso del caos di acque in cui tutti gli elementi sono confusi, e solo lo Spirito di Dio, con la creazione, separa l’acqua dalla terra, le acque del mare dalle acque del cielo, ponendovi un limite dato dalle frontiere della Terra e dalla volta del Cielo.

Per gli antichi, sembra, gli abissi del mare e gli abissi del cosmo erano la stessa cosa, due lati della stessa realtà oscura, buia, senza fine, caotica, arcaica, primigenia e spaventosa.

Nell’Abisso vivevano gli Dei primigeni, mostruosi o amorfi. Divinità come la mesopotamica Tiamat, o il greco Proteo, o il nordico Ymir, il gigante primigenio, sono i simboli del Caos primigenio legato all’Abisso di acque.

Questa immagine non è affatto scomparsa dall’immaginazione delle epoche successive, ma si è semplicemente evoluta e resa più complessa, passata poi alla letteratura fantastica e avventurosa moderna.

Gli abissi marini, così sconfinati e bui, misteriosi, sono un immagine orribile che stimola ancora la fantasia umana in modo pauroso.

Io personalmente non riesco ad immaginare niente che mi terrorizzi di più.

Già il terrore di affogare è una delle mie paure primordiali, se poi aggiungo l’idea degli abissi marini, mi terrorizzo ancora di più.

Sotto i 300 metri di profondità, non arriva un solo fotone di luce. E le profondità massime degli oceani, nelle fosse oceaniche, credo arrivino anche a 11.000 metri, una profondità superiore alle altezze dello Himalaya.

Credo che già il Tirreno, da solo, arriva anche a 3000 metri di profondità.

Siccome non c’è luce, non c’è neanche flora marina, dato che non può avvenire alcuna fotosintesi. Quindi neanche ossigeno. I pesci delle profondità vivono con dosi bassissime di ossigeno provenienti dalle acque soprastanti. Cosa mangino, non lo so. Credo che si nutrano soprattutto dei cadaveri di organismi che cadono dalle acque soprastanti, oltre che mangiarsi fra di loro, oltre che degli organismi che si nutrono del fango del fondo. Alcuni organismi delle profondità vivono delle sostanze che vengono eruttate dai vulcani sottomarini, creature che anziché ossigeno respirano zolfo e hanno le carni intrise di idrocarburi.

I calamari giganti hanno le carni intrise di ammoniaca, e sono perciò immangiabili.

Le creature delle profondità sono tutte mostruose nell’aspetto, e per la loro biochimica, fanno pensare a creature di un altro pianeta. Si suppone infatti che creature del genere potrebbero vivere negli oceani di Europa, la terza luna di Giove, ricoperta di uno strato di ghiaccio che nasconde un oceano di acqua salata, dove pare prosperino alghe rosse che ricevono la luce attraverso gli strati di ghiaccio più trasparenti e sottili. Sotto, sul fondo, però, potrebbero esserci altre forme di vita che allignano e prosperano vicino alle bocche di vulcani sottomarini.

L’idea di quegli abissi immersi nella notte eterna, freddi, schiacciati sotto pressioni spaventose, popolati di mostri, mi terrorizza.

Quando una volta a Chi l’ha visto? ho sentito la storia di un uomo che si sarebbe suicidato buttandosi nel Tirreno dalla sua barca con un peso ai piedi, per finire sul fondo buio del mare, mi sono sentito male. Orribile.

L’idea poi dei vulcani sottomarini del Tirreno, delle lave incandescenti che scorrono sul fondo buio del mare, mi suggerisce inoltre uno scenario da inferno dantesco.

Era ovvio che un simile ambiente diventasse il teatro di terrori estremi. La misteriosa solitudine degli abissi marini, affiancata alla solitudine delle sterminate distese della superficie marina, sono il primo palcoscenico di ogni terrore letterario, in particolar modo quello anglosassone, che nasce dalla mitologia nordica, e si ispira agli arcaici terrori delle mitologie mediterranee ed orientali.

Non è un caso che nell’ambiente dei marinai di tutto il mondo circolino una serie di spaventose storie che riguardano il mare. Storie di fantasmi e di mostri marini, di misteriose sparizioni e di misteriosi fenomeni apparsi in mare, costellano la storia della Marina di tutti i paesi.

Famosa, sopra tutte le altre, la leggenda dell’Olandese Volante, il capitano di una nave olandese che, per una colpa commessa in vita, è condannato a vagare per i mari da solo con la sua nave, fino al Giorno del Giudizio.

C’è poi il romanzo di Melville, Moby Dick, che è un monumento all’Orrore che nasce dal mare.

La Balena Bianca è in realtà nata dall’archetipo del Leviathan, il mostro marino delle leggende ebraiche, simbolo del male che si cela nell’Abisso.

Essa ha il colore bianco, perché bianco è il colore della morte e dell’aldilà nelle leggende nordiche, il colore del terrore, poiché bianco è il pallore della morte, e bianco è il pallore del terrore.

Bianchi sono la neve e il ghiaccio che racchiudono tutto nella gelida tomba della morte.

Non per niente bianco è il colore delle porte del mondo sotterraneo che appaiono alla fine del Viaggio di Arthur Gordon Pym, di Edgar Allan Poe, di cui ho già parlato tanti post fa.

E guarda caso è anche quella una storia di mare e di orrore continuato per tutto il romanzo.

Bianco è il colore della scena di orrore finale di Improvvisamente l’Estate Scorsa, come ho già fatto notare qualche post fa.

Bianco è il colore dei fantasmi avvistati sulle navi infestate.

Sono sempre rimasto affascinato dalle avventure sul mare, dalle storie di isole misteriose, di pirati e di sottomarini, di continenti scomparsi e di mostri marini. Quando leggevo i fumetti della Marvel, il personaggio che mi affascinava di più era senz’altro Namor, il principe di Atlantide, antica città sommersa dove vivevano i discendenti dei superstiti della grande isola scomparsa. Il fatto che fosse in grado, lui e tutto il suo popolo, di respirare e vivere nell’acqua come noi viviamo sulla terraferma, mi affascinava moltissimo e mi faceva sognare di essere anche io un uomo sottomarino, così non avrei avuto più paura degli abissi marini, e avrei potuto imparare a nuotare senza paura di annegare.

Mi piacevano le storie di marinai perché vi ambientavo le mie fantasie di amori con orsacci barbuti e rozzi, isolati in mezzo al mare. Amavo l’Odissea e le storie di vichinghi, tutto ciò che aveva a che fare con il mare suscitava il mio fascino.

Ovviamente è anche per questo che ho tanto amato Howard Phillips Lovecraft, dato che nei suoi racconti l’acqua è un elemento essenziale.

Lui più di tutti, ancora più di Edgar Allan Poe, aveva messo l’accento sul legame fra Mare ed Orrore.

Di fatto, tale collegamento sembra essere stato dimenticato dall’immaginario collettivo contemporaneo.

Il fatto è che la fantasia contemporanea sta attraversando una crisi di originalità che ha dello spaventoso. Idee originali in ambito fantastico, non ne esistono più, ma questo è  dovuto, secondo me, al fatto che neanche le idee tradizionali non ci sono più. Nella letteratura fantastica, è importante attingere alle fonti del mito, delle leggende popolari, dei terrori primigeni, bisogna avere una cultura della tradizione fantastica, altrimenti si ripetono all’infinito cliché triti e ritriti.

Quando mi è venuta l’idea di scrivere un romanzo fantasy, essa è nata non dall’idea di imitare Tolkien o la Bradley o di imitare gli imitatori di Tolkien o della Bradley, come fa regolarmente la maggior parte degli scrittori di fantasy contemporanei, ma bensì di andare alle fonti del mito da cui Tolkien è venuto, andare alla radice dei miti antichi e delle leggende popolari, e poi alla conoscenza di chi è stato ispirato a sua volta dagli stessi miti e dalle stesse leggende, come lo è stato Tolkien.

Solo lì potevo trovare la speranza di reinterpretare il mito aldilà dei soliti cliché tolkieniani.

Nelle storie e nelle leggende sul mare c’è una messe incredibile di spunti.

Per farlo capire, scriverò altri post per parlare di alcune storie che fanno davvero mettere in moto la fantasia….

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

mulo43giuseppe.lopresti85r.minettigoodbike2008Tony_Asdanthonymaricondasimone_bartolonitet.dentalStefanoFranceschettokryme0Jhudasclaudio.nigrisgianni.5176marco90_sacredriccardo.boesso
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963