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Il concetto di non-violenza e il provincialismo culturare degli intellettuali italiani

Post n°222 pubblicato il 18 Marzo 2010 da Terpetrus
Foto di Terpetrus

Recente lutto per il giornalismo italiano: è morto poco tempo fa Alberto Ronchey, giornalista di vaglia. Tutti ne parlano come di un personaggio molto importante per la cultura italiana, non solo per il giornalismo.

Sarà, ma il Corriere della Sera ha pensato bene di fare una citazione del suo pensiero che mi ha fatto pensare che anche lui fosse il solito intellettualoide provinciale e ottuso di produzione italiana DOC, miope e un poco stupido per quanto riguarda le cose concernenti la morale e il pensiero religioso.

Infatti, leggo sul numero dell’11 marzo, a pagina 42, questa bella frase:

Alberto Ronchey: La “non violenza” violenta.

L’idea elementare della “non violenza”, cui si associa l’immagine dell’India, vuole ignorare che anche i digiuni e i suicidi sono violenza; il santone che fissa il sole per accecarsi usa violenza, come chi si brucia per protesta contro ciò che avversa.

Da Viaggi e paesaggi in terre lontane, Garzanti, 2007, p.44.

Proprio una bella cretinata superficiale e dettata dall’ignoranza.

E veramente miope e poco intelligente chi ha pensato bene di riportare questa citazione.

Posso dire che Alberto Ronchey, di fatto, della non-violenza (senza virgolette), non aveva capito un kazzo. Probabilmente non aveva mai letto niente in proposito, né aveva letto alcun testo scritto da Gandhi.

Io ci ho fatto la tesi di laurea su Gandhi, e conosco benissimo il suo pensiero e l’esatto concetto di non-violenza gandhiana, che Ronchey chiaramente non consosce e che non conoscono i nostri provinciali e miopi giornalisti che pretendono di fare “cultura”.

Gandhi sapeva benissimo che ci sono contenuti di violenza anche nella cosiddetta non-violenza, che lui non chiamava affatto così, bensì satyagraha, che significa “forza della verità”.

Il satyagraha, la non-violenza gandhiana, non è affatto l’astensione assoluta dalla violenza, poiché Gandhi sapeva benissimo che non è possibile astenersi in modo assoluto dalla violenza, bensì è la riduzione della violenza al minimo possibile.

Gandhi stesso diceva che, se ci fosse un matto per la strada armato di mitragliatrice, e non ci fosse altro modo di fermarlo che ammazzarlo, allora sarebbe cosa buona, giusta e fonte di salvezza ammazzarlo.

In tutti gli altri casi però in cui è possibile evitare la violenza, o ridurla al minimo, bisogna fare del proprio meglio. Il metodo della disobbedienza civile, cioè il combattere il nemico non facendogli un danno fisico, ma bloccandolo e rendendogli difficile o impossibile l’agire liberamente, non è che un metodo di lotta che non è assoluto, ma che deve essere applicato fino a quando è possibile.

Se per esempio gli indiani si fossero trovati ad essere invasi dai nazisti, anziché essere occupati dagli inglesi, sono sicuro che Gandhi stesso avrebbe detto che era tempo di passare alla rivolta armata, dato che ci si trovava di fronte a nemici disumani e incapaci di compromesso.

Vi scandalizza la cosa? Beh, miei cari… il guaio è che noi italiani, e non solo Ronchey, ragionando in base alle nostre tanto lodate “radici cattoliche”, vediamo la morale come una serie di norme e dogmi assoluti, inderogabili, e non siamo capaci di capire che la morale, anche se tende a un Assoluto, di fatto è formata da norme relative e gerarchicamente suddivise, per cui certe norme sono superiori ad altre, e le norme meno importanti devono a volte cedere il passo a quelle superiori, quando entrano in conflitto fra loro.

Una cosa che gli italiani non possono capire, essendo sempre stati sottoposti ad un’autorità morale che pretendeva di sapere sempre lei cosa era giusto e sbagliato, a tal punto che gli italiani, anche quando non sono cattolici, rinunciano semplicemente a un pensiero morale autonomo, perché pensano che morale equivale a moralismo cattolico e reazionario.

Per questo poi personaggi come Ronchey, che magari per altri versi si dimostrano intelligenti, quando si tratta di morale sparano delle belle cazzate….

 

 
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