Creato da thefairyround il 30/12/2005

The Fairy Round

Il diario di una rapsodica psico-musicista

 

 

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Parrucchieri e zucchine

Post n°144 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da thefairyround
Foto di thefairyround

Una prima cosa che ho realizzato con una sensazione molto vicina al terrore è che con il braccio bloccato posso anche arrangiarmi a fare tante cose – ma non riesco a lavare, né tantomeno asciugare i capelli.
Ho meditato sulla possibilità di farmi i capelli rasta. Ma poi ho provato a visualizare una suonatrice di viola da gamba con i capelli rasta...
Come diretta conseguenza ho ripiegato sul parrucchiere.
Io che ora che ho i capelli lunghi vado dal parrucchiere 2 volte l’anno.
Che lo vedo una grande perdita di tempo.
Che guardo il mio parrucchiere con aria perplessa quando mi propone strani e innovativi “colpi di vita”.
Ma tant’è.
Invece che andare a Milano ho però deciso di compiere il grande sacrificio nel paesino sperso su una montagnola – dove immaginavo un ambiente più informale.
E infatti...
La parrucchiera la conosco da una vita... ricordo quando si è sposata (era bionda), quando ha avuto il primo bimbo (era castana), e rivederla ora (rossa) mi ha fatto piacere.
Arrivo.
Ci sono due signore del luogo. Una sotto il casco, l’altra sta facendo la tinta (di un bel arancione fiammeggiante... Ma sì... siamo sotto le feste... Quasi quasi io mi faccio verde abete).
Non ho idea di chi siano ma mi salutano e chiedono notizie dei nonni, così mento spudoratmente e faccio finta di aver preso caffé con loro per gli ultimi 10 anni.
Sono tutte dispiaciute per la mia spalla.
E’ tutto un “cara” di qua e “tesoro” di là. Mancano solo i biscottini.
Solo che poi inizano a parlare in dialetto. Dialetto bergamasco.
Di cui non capisco nulla.
Ogni tanto indovino una parola qua e là.
Ricostruire il significato di un discorso e rispondere a tono è un’impresa.
Soprattutto se nel frattempo ti stanno lavando la testa con l’energia con cui un mozzo arrabbiato perché non va in licenza da un anno spazza i pontili della nave.

Provo a chiedere di ripetere.
Ripetono. Sempre in dialetto ma parlando più forte.
Forse pensano che oltre ad avere una spalla inutilizzabile io sia anche sorda.
Allora cerco di capire quello che posso e partecipare alla conservazione.
(Nel frattempo  l’aiutante della parrucchiera sta provando a farmi la piega – le ho deto di farla come crede – è lei ha optato per un “mosso ma con stile” solo che ogni 2 min le si incastra la spazzola nei capelli e non sa che fare).

Capisco che si sta parlando di ladri che hanno derubato una delle due signore – quella del casco.
A un certo punto capisco che hanno rubato i pantaloni del marito.
Solo?”.
Chiedo, stupita ma anche un po’ divertita da questi strani ladri di pantaloni.
La risposta (traduco in italiano) è più o meno:
E ti sembra poco?! 2000 euro!!!!Ma che disgraziati! I pantaloni! I pantaloni!
Duemila euro? Un paio di pantaloni usati?!
Guardo meglio la signora.
Una il cui marito si possiede dei pantaloni che usati valgono 2000 euro merita un’occhiata più attenta.
Dove li aveva comprati?” chiedo curiosa.
Cosa?”.
I pantaloni, no?”.
Mi guarda come se fossi io quella strana.
La parrucchiera capisce l’equivoco e gentilmente mi spiega che il marito aveva 2000 euro nella tasca dei pantaloni (contento lui...), che erano di per sé normalissimi pantaloni da lavoro.
Rassicurata sul valore dei pantaloni mi cade lo sguardo sullo specchio.
A furia di spazzole aggrovigliate appaio come uno strano incrocio tra il re Leone e un barbonicino.
Forse era quasi meglio la soluzione rasta.
Proprio mentre questo pensiero mi sfiora la parrucchiera prende in mano la situazione, e trasforma la mia chioma che avrebbe fatto morire d’invidia Lenny Kravitz in un qualcosa di più morigerato.
Sono uscita con i boccoli come le dame che suonano le viola da gamba in quadri di epoca barocca.
Be’ almeno ero più a tema.
E lasciando le signore (credo) molto perplesse sul mio funzionamento mentale...
Un punto per la spalla.....

Ma poi oggi, a seguito di una richiesta di aiuto (neanche tanto indiretta) da parte del babbo [“Cosa facciamo da mangiare a pranzo?!!!!!!!!”] mi sono detta: “E che cavolo! Come mi nutro per un mese se non trovo modo di cucinare?!Non credo che avrò persone che vengono a coccolarmi preprandomi la cena per un mese intero!”.
Sono andata in cucina con aria battagliera.
E ho annunciato: “Ora preparo il risotto con zucchine e pomodorini”.
Ci ho messo un sacco di tempo ma l’ho fatto.
Ed è venuto pure buono.
Mio nonno (che se prima criticava tutto ora non perde tempo a criticare... passa a metodi più diretti di contestazione) non solo l’ha mangiato tutto, ma ha pure pulito il piatto.
Un punto per B.

Concludendo.

Spalla: 1 – B.: 1
Pari, palla al centro.

B.

 
 
 
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Foto "gambistiche" e montaggio di Alessandro Bonini
...grazie Ale! ;-)

 

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